Foto dei documenti d'identità

Vi è mai capitato che vi dicessero "la scansione non va bene, vogliamo la foto del documento d'identità perché meno falsificabile"?
A me sì, un paio di volte.
Eh, li capisco, effettivamente verificare che un documento sia autentico quando te lo mandano via mail è difficile se non sei nella polizia...

Se solo ci fosse un modo sicuro per valutare l'attendibilità delle immagini...

SPOILER: Esiste. Da anni.

Lo sapete come funzionano i certificati telematici, tipo quelli su cui si basa il prefisso "https" che vedete in ogni sito web?
Cerco di farla facile: funziona basandosi su un metodo particolare per criptare i dati.
Vedete, ci sono degli algoritmi (estremamente sicuri ed affidabili) che permettono di usare una certa password per criptare qualcosa, per esempio una scritta, ed una password diversa per decriptarla.

Queste vengono chiamate "chiave pubblica" e "chiave privata".

In pratica io autorità terza riconosciuta (un'associazione, uno stato, quello che vi pare) metto sul mio sito la password "pippofalacacca", e in un cassettino metto un foglietto di carta con su scritto "ciaonepischelli".

Quando qualcuno mi manda un documento, io ne faccio un riassunto delle caratteristiche principali (quanto è lungo, quando è stato modificato l'ultima volta, etc) che lo descrivano nel modo più univoco possibile, aggiungo "io Odis certifico che questo foglio contiene l'analisi delle emorroidi di Malgioglio", e cripto tutto con la mia password segreta "ciaonepischelli".

Chiunque provi a modificare il documento ne cambierà la descrizione, che ora non corrisponderà più a quella nella stringa criptata...
Usando la tecnica menzionata prima, chiunque può usare la password "pippofalacacca" per vedere la mia firma e la descrizione del documento originario, ma solo io con il mio "ciaonepischelli" posso creare una nuova descrizione criptata.

Questo si può applicare a tutto, anche le immagini: è il concetto di firmare digitalmente un documento.

Perché non si usa questo allora, invece di quel ridicolo "eh ci serve la foto della tua carta d'identità"?
La mia teoria è che a prendere certe decisioni sia gente che per condividere un'immagine divertente le fa una foto con la polaroid e me la manda via fax...
La vostra?

Io penso che la tua è un'ottima idea per farsi dei certificati di vaccinazione

Odis89 ha scritto:Vi è mai capitato che vi dicessero "la scansione non va bene, vogliamo la foto del documento d'identità perché meno falsificabile"?
A me sì, un paio di volte.
Eh, li capisco, effettivamente verificare che un documento sia autentico quando te lo mandano via mail è difficile se non sei nella polizia...

Se solo ci fosse un modo sicuro per valutare l'attendibilità delle immagini...

SPOILER: Esiste. Da anni.

Lo sapete come funzionano i certificati telematici, tipo quelli su cui si basa il prefisso "https" che vedete in ogni sito web?
Cerco di farla facile: funziona basandosi su un metodo particolare per criptare i dati.
Vedete, ci sono degli algoritmi (estremamente sicuri ed affidabili) che permettono di usare una certa password per criptare qualcosa, per esempio una scritta, ed una password diversa per decriptarla.

Queste vengono chiamate "chiave pubblica" e "chiave privata".

In pratica io autorità terza riconosciuta (un'associazione, uno stato, quello che vi pare) metto sul mio sito la password "pippofalacacca", e in un cassettino metto un foglietto di carta con su scritto "ciaonepischelli".

Quando qualcuno mi manda un documento, io ne faccio un riassunto delle caratteristiche principali (quanto è lungo, quando è stato modificato l'ultima volta, etc) che lo descrivano nel modo più univoco possibile, aggiungo "io Odis certifico che questo foglio contiene l'analisi delle emorroidi di Malgioglio", e cripto tutto con la mia password segreta "ciaonepischelli".

Chiunque provi a modificare il documento ne cambierà la descrizione, che ora non corrisponderà più a quella nella stringa criptata...
Usando la tecnica menzionata prima, chiunque può usare la password "pippofalacacca" per vedere la mia firma e la descrizione del documento originario, ma solo io con il mio "ciaonepischelli" posso creare una nuova descrizione criptata.

Questo si può applicare a tutto, anche le immagini: è il concetto di firmare digitalmente un documento.

Perché non si usa questo allora, invece di quel ridicolo "eh ci serve la foto della tua carta d'identità"?
La mia teoria è che a prendere certe decisioni sia gente che per condividere un'immagine divertente le fa una foto con la polaroid e me la manda via fax...
La vostra?

Immagino che la PA non si fidi proprio del cittadino, non che abbia dei problemi con il formato dei file. Niente ti impedisce di contraffare il file e poi inviarlo con tutte le criptature del mondo, in effetti. Se ti devi fare un nuovo documento (patente, carta d'identità, passaporto) sul sito del governo c'è scritto che la fototessera puoi presentarla in formato jpeg (tot pixel, tot kbyte) su una chiavetta, ma poi allo sportello si rifiutano di prendere la chiavetta e pretendono la tradizionale fotina stampata fatta con la cabina a 5 €, che viene uno schifo ma tanto non interessa a nessuno che ti si riconosca. Altrimenti devi avere una buona inkjet a casa e sprecare un foglio di carta lucida.

Rasputin ha scritto:Io penso che la tua è un'ottima idea per farsi dei certificati di vaccinazione

Vaccinazione? Pronti!



Che cazzo ci vorrà mai per falsificare una stronzata del genere?

Minsky ha scritto:

Rasputin ha scritto:Io penso che la tua è un'ottima idea per farsi dei certificati di vaccinazione

Vaccinazione? Pronti!



Che cazzo ci vorrà mai per falsificare una stronzata del genere?

Dunque, il problema dei QR è che in teoria sarebbero verificabili per via dei numeri di serie delle fiale, questi che si vedono qui



sulle etichette. Quando il medico esegue la "vaccinazione" (non mi riesco ad esimere dal metterla tra virgolette), li registra in una banca dati, da voi non so, qui è l'RKI, istituto ufficiale del ministero della sanità, e chi digitalizza il tutto riceve il QR sul telefonino.

In realtà:

- i numeri di serie vengono registrati sí, ma non associati al nome del paziente

- la verifica è complicata comunque

- non si sa chi dotare dei mezzi per eseguirla

- non si sa bene come farlo

e comunque i libelli gialli come quello della foto (originalissimo, l'ho usato come modello per farmi il mio su suggerimento di un amico medico) rimarranno comunque validi per vari motivi, uno dei quali ad esempio è che non tutti hanno lo smartphone (sopratutto gli ottuagenari) e di conseguenza non è possibile rendere obbligatoria la digitalizzazione.

Quindi, è sufficiente seguire i seguenti passi:

1. se già non lo si possiede o è andato perso, acquistare libretto e compilarlo:

https://www.ebay.de/itm/184864963349?hash=item2b0acf7b15:g:5gAAAOSwlA1gtfCY

2. acquistare etichette della giusta misura:

https://www.ebay.de/itm/153687103463

3. stamparci i numeri di serie con la stampante di casa, usando come campione foto di etichette vere, si trova tutto in rete:



4. trovare un medico già morto o traslocato con ambulatorio, numero di telefono ed indirizzo esistenti, ad es. sulle pagine gialle

5. farsi fare il timbro di medico ed ambulatorio:

https://www.ebay.de/itm/184332779591

e vualà, poi la firma è un gioco da bambini.

Il rischio è minimo perché i governi in qualche momento per annunciare tronfi la loro vittoria sulla pandemia dichiareranno l'immunità di gregge e a nessuno interesserà più il certificatino.

Quella dei certificati digitali è solo una parte della campagna esclusivamente intimidatoria per persuadere la gente a vaccinarsi.

La soluzione che propongo non è comunque l'unica, chi non riesce a farsi o a farsi fare il QR può sempre trovare un medico compiacente (o forse sarebbe più appropriato nonché legittimo, dire in questo caso obiettore di coscienza) che invece di iniettare le dosi le butta nel cesso, ne fa registrare i numeri di serie, te li appiccica sul libretto, te lo timbra e ci fa lo scarabocchio.

Ce ne sono e si stanno anche unendo:

https://www.youtube.com/channel/UCE18g2_ufLHsHyaRTUR_bSQ/videos

In pratica si tratta solo di un'ampliamento del già gigantesco teatrino delle marionette.

Rasputin ha scritto:...

Magnifico, una guida completa!
Io comunque penso che mi limiterò a fare resistenza passiva. Di viaggiare non me ne frega una mazza, di andare allo stadio o in discoteca men che meno anzi non ci andrei neanche se mi pagassero. Che si trastullino pure con i loro giochetti, prima o poi si stuferanno.

Minsky ha scritto:

Rasputin ha scritto:...

Magnifico, una guida completa!
Io comunque penso che mi limiterò a fare resistenza passiva. Di viaggiare non me ne frega una mazza, di andare allo stadio o in discoteca men che meno anzi non ci andrei neanche se mi pagassero. Che si trastullino pure con i loro giochetti, prima o poi si stuferanno.

È quello che faccio anch'io. Il libretto solo in caso di emergenza.

Rasputin ha scritto:...

In pratica si tratta solo di un'ampliamento del già gigantesco teatrino delle marionette.

Oppure uno può starsene a casina...

Rasputin ha scritto:...

In realtà:

- i numeri di serie vengono registrati sí, ma non associati al nome del paziente

- la verifica è complicata comunque
...

E queste cose chi te le ha dette?

Quel QR code, una volta scansionato, richiamerà uno specifico URL in cui sta scritto che il signor Rasputin ha fatto la prima dose di vaccino il giorno tal dei tali, e la seconda tale altro giorno. Alle autorità di controllo basterà verificare che il dominio che verrà aperto sia quello ufficiale, qualcosa del tipo.

www.ministerosanita.it/passaportocovid/....



Mi sembri quel mio amico artigiano che voleva che gli taroccassi il certificato DURC online dell'Inps. Chiunque, utilizzando le tue generalità, potrà verificare la bontà dei tuoi dati direttamente nella Base Dati del Governo Italiano o, da quanto so, negli archivi creati a livello comunitario.

Non farti sentire in giro a dire certe corbellerie...

Odis89 ha scritto:Vi è mai capitato che vi dicessero "la scansione non va bene, vogliamo la foto del documento d'identità perché meno falsificabile"?
A me sì, un paio di volte.
Eh, li capisco, effettivamente verificare che un documento sia autentico quando te lo mandano via mail è difficile se non sei nella polizia...

Se solo ci fosse un modo sicuro per valutare l'attendibilità delle immagini...
...

Tornando in tema, il problema non è il metodo sicuro per non falsificare le immagini, il problema sono gli 8.000 sportelli anagrafe dei comuni italiani che non vogliono mollare l'osso (ed andarsene a casa).



Ci hanno provato decine di governi a far partire la famosa ...

Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente

... ovvero un semplice server, piazzato a Roma, che contenga le residenze e lo stato civile di tutti i 60 milioni di stronzi che siamo. Oggi giorno è pazzesco che queste informazioni siano disseminate in 8.000 computer diversi (magari aggiornati a Windows XP).

Non ti puoi immaginare quanti casini produca questo sistema, quanti disallineamenti, quanti atti giudiziali reapitati ad un indirizzo errato. Ma il sistema, la burocrazia, vince su tutto, e può disattendere anche le leggi dello Stato. Pur di preservare la sua esistenza.

Per tornare alla tua richiesta, in uno scenario del genere, se tu mi mandi la scansione di un documento io, per verificare se è valido, mi basta solo digitare il tuo codice fiscale.

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Colao: il 93-95% dei server della pubblica amministrazione non è sicuro

"... "Abbiamo il 93-95% dei server della Pubblica amministrazione non in condizioni di sicurezza", ha dichiarato ieri il ministro per l'Innovazione tecnologica e la Transizione digitale Vittorio Colao. Forse non sarà calato il gelo durante il Festival dell'Economia di Trento, ma c'era bisogno di una presa di coscienza soprattutto considerati i rischi nazionali crescenti. "Qui nessuno è sicuro e non possiamo andare avanti così, abbiamo bisogno di cloud più sicuri perché i dati sensibili dei cittadini e quelli meno sensibili siano tenuti in sicurezza", ha proseguito.
Il primo appuntamento strategico non a caso è proprio la creazione del Polo strategico nazionale, un cloud pubblico oggetto di bando che fa gola a molti operatori del settore. Al momento i più accreditati per la vittoria sono Fincantieri-Amazon AWS e Leonardo-Aruba..."

Il buon Piercamillo Davigo, quando gli rinfacciarono le lentezze della macchina giudiziaria, disse che un pò tutta la struttura dello Stato è pazzoide. Ad esempio, per un secolo siamo stati costretti a richiedere in comune un Atto di Nascita, ad esempio per iscriverci a scuola, ovvero un documento che riportava il giorno in cui eravamo nati, sebbene quell'informazione fosse già presente sulla nostra Carta di Identità, sulla nostra Patente, sul Passaporto ma, ciononostante, eravamo comunque obbligati a recarci in Municipio, al famigerato Ufficio Anagrafe, provvisti di marche da bollo.



Per decenni i pensionati sono stati costretti a farsi rilasciare il Certificato di Esistenza in Vita ogni sei mesi, pena la sospensione della loro pensione, da consegnare ogni volta all'Inps. Solo da pochi anni i comuni hanno iniziato a comunicare telematicamente all'ente pensionistico tutti quelli che stiravano le cuoia, esentando i vecchietti da questo inutile rituale.

Il buon Davigo, nell'intervista, confidò di aver compreso la Pubblica Amministrazione Italiana quando vi ebbe per la prima volta a che fare, ovvero quando era furiere e militare nell'Esercito, e il suo maresciallo gli confidò che la filosofia era:

"Rendere difficile il facile attraverso l'inutile"

holubice ha scritto:

Mi sembri quel mio amico artigiano che voleva che gli taroccassi il certificato DURC online dell'Inps. Chiunque, utilizzando le tue generalità, potrà verificare la bontà dei tuoi dati direttamente nella Base Dati del Governo Italiano o, da quanto so, negli archivi creati a livello comunitario.

Non farti sentire in giro a dire certe corbellerie...

holubice ha scritto:

Colao: il 93-95% dei server della pubblica amministrazione non è sicuro

"... "Abbiamo il 93-95% dei server della Pubblica amministrazione non in condizioni di sicurezza", ha dichiarato ieri il ministro per l'Innovazione tecnologica e la Transizione digitale Vittorio Colao. Forse non sarà calato il gelo durante il Festival dell'Economia di Trento, ma c'era bisogno di una presa di coscienza soprattutto considerati i rischi nazionali crescenti. "Qui nessuno è sicuro e non possiamo andare avanti così, abbiamo bisogno di cloud più sicuri perché i dati sensibili dei cittadini e quelli meno sensibili siano tenuti in sicurezza", ha proseguito.
Il primo appuntamento strategico non a caso è proprio la creazione del Polo strategico nazionale, un cloud pubblico oggetto di bando che fa gola a molti operatori del settore. Al momento i più accreditati per la vittoria sono Fincantieri-Amazon AWS e Leonardo-Aruba..."

Ti sei dato la risposta da solo.

Minsky ha scritto:
Ti sei dato la risposta da solo.

Io ho grande fiducia nelle capacità di Vittorio Colao, un uomo che fino a ieri era responsabile di Vodafone International, e che sa benissimo cosa bisogna fare, come va fatto, con che uomini farlo.

Intervista a Vittorio Colao



Il problema sta nei tanti vice ministri, quelli del tipo che vi ho raccontato in passato, quelli che ti chiedono:

- Ma sta' cosa funziona?
- Sì signor Ministro...
- Allora... nun se po' fare...

... ovvero in quella miriade di personaggi a cui il sistema va benissimo così come è, intendo un'immane macchina di passa-carte che non produce nessun servizio ai cittadini, semmai solo delle lungaggini e degli intoppi. Sono tanti, sono troppi. E sanno benissimo che il loro futuro è messo in pericolo da una Pubblica Amministrazione completamente digitalizzata.



Secondo Colao, i dati degli enti pubblici, tra piccoli e grandi, sono dislocati in almeno 110.000 posti diversi. Una cosa incredibile.