Agnostico o agnostici?
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Re: Agnostico o agnostici?
Niques ha scritto:Masada, che post lunghi... puff, pant...
Quello era uno sintetico.
Preparati.
Rasputin- ..............
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Re: Agnostico o agnostici?
però certe domande meritano risposte ben più lunghe delle poche pagine di un 3d.Niques ha scritto:Masada, che post lunghi... puff, pant...
è comunque un mio evidente limite.
pensa che vado migliorando.
Masada- -----------
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Re: Agnostico o agnostici?
Lucatortuga ha scritto:
Decisamente, è una NON MORALE.
Non è una pianta.
quindi chiunque ti definisse mezzo credente solo perchè sei agnostico direbbe una vaccata pazzesca.
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Masada- -----------
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Re: Agnostico o agnostici?
Masada78 ha scritto:però certe domande meritano risposte ben più lunghe delle poche pagine di un 3d.Niques ha scritto:Masada, che post lunghi... puff, pant...
è comunque un mio evidente limite.
pensa che vado migliorando.
Ma se tu fossi in un'assemblea come faresti?
Per me seguire/scrivere lunghi post su uno schermo luminoso è una sofferenza...
Prova a dividere gli argomenti e metterci sopra dei titoli in grassetto, come negli articoli di giornale
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- Sì... mi chiamano Mimì! Ma il mio nome è Lucia!
- Ebbè, ovvio. Ma come avrò fatto a non capirlo?
Niques- -------------
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Re: Agnostico o agnostici?
Sorel1980 ha scritto:Masada, ti chiedo alcune informazioni sulla tua visione del mondo, che si dovrebbe definire, secondo un termine desunto dalla storia della filosofia "scetticismo metodologico" o "probabilismo" o "scetticismo razionale".
1) La parte che mi risulta difficile comprendere è come passi dal dubbio alla possibilità della conoscenza. Come riesci a evitare il "rifiuto del mondo" insito in ogni scetticismo o agnosticismo? Da cosa desumi che comunque è possibile ottenere conoscenze, benchè eternamente aperte e falsificabili?
sinceramente la discriminante sta nel provare.
si deve credere nella ragione, altrimenti si dovrebbe accettare di smettere di usarla.
non si può per i limiti del sapere umano buttar via il bambino con l'acqua sporca.
l'uomo ha dimostrato di poter sapere.
si tratta ora di continuare a capire cosa e come.
una volta che si è dubitato bene per un po' su qualcosa si deve procedere con gli assiomi deboli che si tiene fra le mani, si deve provare una via.
dopo qualche hanno di ignosticismo che non ha soddisfatto provo ancora a dar fiducia alla ragione e veder che ha da dire pure su una cosa come l'idea di dio, seppur in passato avesse fallito all'ultimo giro e avesse vinto lo sconforto.
ora però una nuova idea di ragione che contempla più adeguatamente l'intreccio fra l'elemento intenzionale, istintuale, culturale, ... la presenza dell'irrazionale e dell'a-razionale nel più delle scelte quotidiane della vita...
si smette di pretendere il 100 per avere almeno qualcosa.
mi sto imponendo metodologicamente fiducia, ma questo non sarebbe possibile se non fosse nata da un'ultima rilettura delle tappe fondamentali del pensiero occidentale che mi ha dato ragioni per fidarmi della ragione.
Non so come spiegare, ponendo la teoria al vaglio della pratica, per quanto il castello di carte sia alto, crollerà sempre su sè stesso e le successive ricostruzioni sarebbero sintesi più solide. nel procedere in questo modo è importante non richiedere una logica rigida, un 100%, accogliere il paradosso come accettazione del fatto che non tutto il reale dell'esperienza umana sia razionalizzabile.
Sorel1980 ha scritto:
2) La tua visione del mondo nei tre topic che ho letto mi pare che abbia un fondamento ottimistico, di fiducia nella razionalità e nelle sue possibilità di superare l'angoscia del dubbio assoluto, che pure in gioventù ti attanagliò. Tale ottimismo non viene messo in difficoltà dal pensiero supremo della Fine, che ben dovrebbe mostrarti/ci quanto ogni ottimismo razionalistico sia destinato alla propria sconfitta?
Attendo replica!
Ciao
il tema della morte non mi ha mai preso davvero, neppure come motivo per iniziare a credere ai tempi.
mai contemplato.
forse perchè non mi è mai morta una persona veramente vicina.
forse perchè non ho mai avuto malattie che me la hanno messa in faccia per mesi.
in ogni caso credo sia proprio bello insegnare, accompagnare qualcun altro ad andare avanti oltre dove sei arrivato tu.
anche se c'è la morte,
la vita continua.
forse nell'insegnare, nel replicare il mio pensiero, trovo un modo per esorcizzare la morte.
___________________
Masada- -----------
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Re: Agnostico o agnostici?
Niques ha scritto:
Ma se tu fossi in un'assemblea come faresti?
smetterei subito di parlare di massimi sistemi per non sembrar ridicolo e andrei a fumarmi una sigaretta.
___________________
Masada- -----------
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Re: Agnostico o agnostici?
Masada78 ha scritto:Niques ha scritto:
Ma se tu fossi in un'assemblea come faresti?
smetterei subito di parlare di massimi sistemi per non sembrar ridicolo e andrei a fumarmi una sigaretta.
E se dell'assemblea facesse parte Lupetta?
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Niques- -------------
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Re: Agnostico o agnostici?
il tema della morte non mi ha mai preso davvero, neppure come motivo per iniziare a credere ai tempi.
mai contemplato.
forse perchè non mi è mai morta una persona veramente vicina.
forse perchè non ho mai avuto malattie che me la hanno messa in faccia per mesi.
in ogni caso credo sia proprio bello insegnare, accompagnare qualcun altro ad andare avanti oltre dove sei arrivato tu.
anche se c'è la morte,
la vita continua.
forse nell'insegnare, nel replicare il mio pensiero, trovo un modo per esorcizzare la morte.
Mi viene in mente un ricordo che provo ad esprimere così:
Un ragazzo biondo forte come un lottatore, ma intelligente a suo modo in un mondo rimasto indietro.
Abbiamo parlato tutta la notte, non potevamo dormire, mi ha raccontato della sua vita, dei suoi genitori, di sua sorella, di un cane e di quello che voleva fare nel futuro.
L'Indomani ho portato per un giorno intero il suo corpo spento, sono bastati otto grammi di stupida materia per far finire i suoi pensieri.
Mi sono domandato nel caldo, nella polvere, nell'odore del sangue rappreso, quanto vale la nostra vita ?
Ho guardato il cielo e mi sono detto, in fondo non valiamo più di una mosca.
In effetti la natura sembrava prendere il sopravvento e con lei la morte sentita in quel momento presente come un vento avvolgente.
Non ho provato rabbia ma una grande rassegnazione.
Insomma è difficile credere in qualsiasi cosa in quei momenti.
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dando venghi ? cosa ? Da Rebbibbia ? Da Reggina Celi ? No da Roma. Allora Venghi dalla Libertà !
silvio- -------------
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Re: Agnostico o agnostici?
Masada78 ha scritto:Sorel1980 ha scritto:Masada, ti chiedo alcune informazioni sulla tua visione del mondo, che si dovrebbe definire, secondo un termine desunto dalla storia della filosofia "scetticismo metodologico" o "probabilismo" o "scetticismo razionale".
1) La parte che mi risulta difficile comprendere è come passi dal dubbio alla possibilità della conoscenza. Come riesci a evitare il "rifiuto del mondo" insito in ogni scetticismo o agnosticismo? Da cosa desumi che comunque è possibile ottenere conoscenze, benchè eternamente aperte e falsificabili?
sinceramente la discriminante sta nel provare.
si deve credere nella ragione, altrimenti si dovrebbe accettare di smettere di usarla.
non si può per i limiti del sapere umano buttar via il bambino con l'acqua sporca.
l'uomo ha dimostrato di poter sapere.
si tratta ora di continuare a capire cosa e come.
una volta che si è dubitato bene per un po' su qualcosa si deve procedere con gli assiomi deboli che si tiene fra le mani, si deve provare una via.
dopo qualche hanno di ignosticismo che non ha soddisfatto provo ancora a dar fiducia alla ragione e veder che ha da dire pure su una cosa come l'idea di dio, seppur in passato avesse fallito all'ultimo giro e avesse vinto lo sconforto.
ora però una nuova idea di ragione che contempla più adeguatamente l'intreccio fra l'elemento intenzionale, istintuale, culturale, ... la presenza dell'irrazionale e dell'a-razionale nel più delle scelte quotidiane della vita...
si smette di pretendere il 100 per avere almeno qualcosa.
mi sto imponendo metodologicamente fiducia, ma questo non sarebbe possibile se non fosse nata da un'ultima rilettura delle tappe fondamentali del pensiero occidentale che mi ha dato ragioni per fidarmi della ragione.
Non so come spiegare, ponendo la teoria al vaglio della pratica, per quanto il castello di carte sia alto, crollerà sempre su sè stesso e le successive ricostruzioni sarebbero sintesi più solide. nel procedere in questo modo è importante non richiedere una logica rigida, un 100%, accogliere il paradosso come accettazione del fatto che non tutto il reale dell'esperienza umana sia razionalizzabile.Sorel1980 ha scritto:
2) La tua visione del mondo nei tre topic che ho letto mi pare che abbia un fondamento ottimistico, di fiducia nella razionalità e nelle sue possibilità di superare l'angoscia del dubbio assoluto, che pure in gioventù ti attanagliò. Tale ottimismo non viene messo in difficoltà dal pensiero supremo della Fine, che ben dovrebbe mostrarti/ci quanto ogni ottimismo razionalistico sia destinato alla propria sconfitta?
Attendo replica!
Ciao
il tema della morte non mi ha mai preso davvero, neppure come motivo per iniziare a credere ai tempi.
mai contemplato.
forse perchè non mi è mai morta una persona veramente vicina.
forse perchè non ho mai avuto malattie che me la hanno messa in faccia per mesi.
in ogni caso credo sia proprio bello insegnare, accompagnare qualcun altro ad andare avanti oltre dove sei arrivato tu.
anche se c'è la morte,
la vita continua.
forse nell'insegnare, nel replicare il mio pensiero, trovo un modo per esorcizzare la morte.
Molto interessante. Provando a sintetizzare mi sembra che la tua posizione sia articolabile come segue:
1) Il dubbio, che distrugge e decostruisce
2) Il tentativo di ricostruire da zero
3) La consapevolezza di non aver raggiunto nessuna certezza, ma ugualmente di continuare questa opera di rcostruzione, più forti di prima per il precedente dubbio.
C'è una cosa che non mi torna. Parli spesso di fiducia nella possibilità della ragione, quasi che tu adotti il metodo razionale per un istinto irrazionale (il moto della fiducia appunto, non razionalmente giustificabile). Tale fiducia sembra provenirti da una considerazione di tipo pratico e cioè l'ammirazione e la consapevolezza del patrimonio umano e culturale che ti ha preceduto.
Non giudico le basi da cui parti, tuttavia devi ammettere che in un certo senso tu poni alla base di tutto il tuo procedimento razionale un atto del tutto volontario, quasi uno "sforzo", un "gettarsi"... Dico bene?
Sorel1980- -------------
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Re: Agnostico o agnostici?
Niques ha scritto:Masada78 ha scritto:Niques ha scritto:
Ma se tu fossi in un'assemblea come faresti?
smetterei subito di parlare di massimi sistemi per non sembrar ridicolo e andrei a fumarmi una sigaretta.
E se dell'assemblea facesse parte Lupetta?
cazzo, lei non fuma?!
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Masada- -----------
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Re: Agnostico o agnostici?
Bella testimonianza Silvio.
Sorel1980- -------------
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Re: Agnostico o agnostici?
niko95py ha scritto:
L'agnostico no. Non sa cosa fare. La relidroga sa che è bella, che ti far star bene, ma ha paura di usarla, perchè in fondo si vergogna. Allora inizia ad accampare dubbi, incertezza, la vorrebbe ma poi? Ma nello stesso tempo non se ne staccherà mai perchè sa che se un giorno gli verrà una crisi di astinenza ..... un bel tiro è sempre disponibile
Ma chi ti dice che gli agnostici vorrebbero essere credenti ma non lo sono perchè hanno vergogna?Questa è una stupida generalizzazione. Secondo l'agnostico non ci sono abbastanza prove per provare l'inesistenza di dio, per te invece si, punto.
Agnostico come già detto significa:
"In generale il termine agnostico indica un atteggiamento concettuale con cui si sospende il giudizio rispetto a un problema, poiché non se ne ha, o non se ne può avere, sufficiente conoscenza. In senso stretto è l'astensione sul problema del divino."
Punti di vista. L'esistenza di dio non si può provare, perciò come si può dire che non ci sono prove. Ovvio che non ci sono. Se no la sua esistenza sarebbe certa. L'esistenza di dio è solo per fede. Perciò che senso ha dire che sospendi il giudizio. Per me i motivi sono altri!
niko95py ha scritto:
Aggiungo:l'agnostico non è indeciso,sà di non sapere...
Ma dici una ovvietà! Tutti sanno di non sapere!! E' ovvio dipende da cosa. Se parli di dio..... che cosa vuoi sapere di una cosa che ti sei inventato?? Lo saprai tu!
___________________
La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem.(Ockham)
Paolo- --------------
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Re: Agnostico o agnostici?
silvio ha scritto:
il tema della morte non mi ha mai preso davvero, neppure come motivo per iniziare a credere ai tempi.
mai contemplato.
forse perchè non mi è mai morta una persona veramente vicina.
forse perchè non ho mai avuto malattie che me la hanno messa in faccia per mesi.
in ogni caso credo sia proprio bello insegnare, accompagnare qualcun altro ad andare avanti oltre dove sei arrivato tu.
anche se c'è la morte,
la vita continua.
forse nell'insegnare, nel replicare il mio pensiero, trovo un modo per esorcizzare la morte.
Mi viene in mente un ricordo che provo ad esprimere così:
Un ragazzo biondo forte come un lottatore, ma intelligente a suo modo in un mondo rimasto indietro.
Abbiamo parlato tutta la notte, non potevamo dormire, mi ha raccontato della sua vita, dei suoi genitori, di sua sorella, di un cane e di quello che voleva fare nel futuro.
L'Indomani ho portato per un giorno intero il suo corpo spento, sono bastati otto grammi di stupida materia per far finire i suoi pensieri.
Mi sono domandato nel caldo, nella polvere, nell'odore del sangue rappreso, quanto vale la nostra vita ?
Ho guardato il cielo e mi sono detto, in fondo non valiamo più di una mosca.
In effetti la natura sembrava prendere il sopravvento e con lei la morte sentita in quel momento presente come un vento avvolgente.
Non ho provato rabbia ma una grande rassegnazione.
Insomma è difficile credere in qualsiasi cosa in quei momenti.
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Re: Agnostico o agnostici?
il brutto di Masada è che scrive talmente tanto che non lo leggi e ti perdi anche buona roba.
loonar- ----------
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Re: Agnostico o agnostici?
Lucatortuga ha scritto: Non mi pare di averti fatto domande.
Va bene.
Te ne fo io una, utopica ma sì posta:
Faresti il dittatore? Diventeresti ricco, avresti tutto quello che desideri, potresti soddisfare facilmente tutti i tuoi bisogni.
Per quale motivo?
Sarebbe o meno utile per te?
In generale, nella tua NON morale, che equilibrio c'è fra il tuo utile e il danno altrui?
Grazie.
(possono sembrare quattro, ma la domanda è una )
PS.
- Spoiler:
- rispóndere (letter. ant. respóndere) v. intr. [lat. respondēre (comp. di re- e spondēre «promettere»), con mutamento di coniugazione] (io rispóndo, ecc.; pass. rem. rispósi [ant. rispuòsi], rispondésti, rispóse [ant. rispuòse], ecc.; part. pass. rispósto; aus. avere). –
1.
a. Parlare o scrivere a chi ha domandato o comunque detto o scritto qualcosa, per soddisfarne la richiesta: r. a voce; r. per scritto, per posta, per lettera, per e-mail, con un telegramma, con un sms, tramite (o a mezzo di) un intermediario; r. asciutto asciutto, secco secco, brevemente, evasivamente, freddamente, con (o in) due righe, con (o in) due parole; gli chiesi dove stava andando ma non mi rispose; appena ricevuta la tua lettera ti ho risposto subito; prov., il domandare è lecito, il r. è cortesia; essere incerto, titubante, deciso nel r.; r. al telefono, al citofono,
ecc., attuare la comunicazione, a seguito di una chiamata. Il compl. di
termine può essere costituito non dalla persona ma dalla cosa a cui si
dà risposta: r. a una domanda, a un’interrogazione, a un’interpellanza, a una lettera, a un invito, a una sfida. Il contenuto della risposta può essere precisato o qualificato con un avverbio o un compl. di modo: r. bene, male, a tono, a proposito, a sproposito, positivamente, negativamente, con criterio; con un compl. di mezzo: r. con buone o cattive ragioni, con solide argomentazioni, con un rifiuto, con parole aspre, con ingiurie, con un esempio, con un sì, con un no; con un gerundio: r. ribattendo, confutando, chiarendo, spiegando, accettando; o con una prop. oggettiva: gli risposi che non ero disposto ad aiutarlo; mi ha risposto di stare tranquillo; rispondi che non sono in casa; o anche con parole olofrastiche: r. di sì, di no (meno com. r. che sì, che no; ant. r. del sì, del no: ciascuno rispose del no, Boccaccio). Il destinatario della risposta può essere sottinteso: è un mese che gli ho scritto e ancora non ha risposto; spec. quando si tratti di un’interrogazione, un esame, ecc.: il candidato ha risposto bene, male, molto, poco, a tutte le domande, a tutto; o nel riportare le parole di un dialogo: «Stasera non posso» rispose Giovanni.
b. Con uso trans.: che cosa ti ha risposto?; proprio questo mi ha risposto; r. un sì, un no; r. due righe, due parole, brevemente; E ella avrebbe a me forse resposto Qualche santa parola sospirando (Petrarca); ormai disusato, r. un’insolenza, una villania, con parole di insolenza, di villania; non r. nulla, e per enfasi, non r. una parola, una sillaba; non r. verbo; scherz., mi ha risposto picche, negativamente o eludendo la mia domanda (v. picca1, n. 2). Può essere usato anche nel passivo, per lo più come impers. e seguito da una prop. soggettiva: mi fu risposto che non dovevo immischiarmi in queste cose; gli è stato risposto che deve aspettare ancora un po’; Così pregò ’l poeta e sì risposto Poco dinanzi a noi ne fu (Dante).
2. Con sign. particolari:
a. Rispondere ribattendo, confutando, o anche reagendo bruscamente: a questi argomenti c’è poco da r.; mi fu facile rispondergli che aveva preso un granchio; non mi abbasso a r. a simili accuse; r. per le rime, cioè con eguale vivacità e risolutezza (l’espressione deriva dalle risposte per le rime dei poeti antichi, v. risposta, n. 1 c); rispondere male, di traverso,
rivolgersi sgarbatamente a chi ci ha interpellato. Ribattere con
arroganza a un ordine, a un ammonimento provenienti da persona cui si
deve deferenza e rispetto: abìtuati a non r. ai superiori; bisogna sentire come risponde alla mamma! Anche, fig., reagire con la forza, con le armi: con la voglia ingorda Venìa per traboccarlo giù ne l’onda, Non pensando trovar chi gli risponda (Ariosto).
b.
Rispondere dando spiegazioni; quindi dare spiegazioni, rendere conto di
azioni o di fatti attribuiti a colpa ed essere obbligato a subirne le
conseguenze: di ciò che faccio non devo r. che a Dio e a me stesso; delle sue malefatte dovrà r. in tribunale; risponderai tu dell’incidente occorso a mio fratello; e di azioni altrui: i genitori sono tenuti a r. dei danni provocati dai figli in minore età. Essere disposto a ritenersi responsabile: se mi provocano non rispondo più di me stesso, delle mie azioni,
dimentico ogni senso di responsabilità; quindi, essere, rimanere
responsabile di persone affidate o di cose altrui per eventuali danni da
esse subìti: mandate pure con noi vostro figlio, ne rispondo io; io la bicicletta te la presto, ma ne rispondi tu personalmente; e con sign. analogo, con riferimento ad altri fatti negativi: la ditta non risponde dei ritardi nella consegna della merce; farò quel che mi ordinate ma non rispondo delle conseguenze. Negli stabilimenti balneari, in alberghi e sim.: l’amministrazione non risponde degli oggetti non dati in consegna alla direzione, per furti e smarrimenti.
c.
Nella recitazione o nel canto alternato di una preghiera, di
un’antifona, di una canzone, ecc., recitare o cantare la seconda parte o
la parte finale o il ritornello: r. alla messa, da parte di chi la serve, o da parte dell’assemblea dei fedeli; r. al rosario; la seguente canzone da Pampinea, rispondendo l’altre, fu cantata (Boccaccio), cantando la ripresa alla fine di ogni stanza.
3. Con sign. estens.:
a. Servirsi di altri mezzi che non siano le parole o gli scritti per rispondere alle richieste o alle parole altrui: mi rispose con un’occhiataccia, con una scrollata di spalle, con uno schiaffo, con un ghigno, con un sorriso, col silenzio; mi rispose strizzandomi l’occhio; gli risposi indicandogli la porta.
b.
Far seguire a una data azione un’altra azione, spesso di uguale genere
ma anche di genere diverso, per rispondere o come se si volesse
rispondere a essa: r. al saluto (a voce, con un cenno, e, per quanto concerne i militari, nei modi o con i mezzi prescritti a seconda delle circostanze); r. a un segnale; r. al fuoco, all’attacco nemico; r. alla guerra con la guerra.
Nello sport in genere, reagire all’azione dell’avversario con azione
analoga e opposta; in partic., nella scherma, eseguire una risposta (v. risposta, n. 2 b), e, nel tennis, respingere la palla quando l’avversario è al servizio (ha risposto con un passante incrociato). In alcuni giochi di carte, r. a una carta (o anche al compagno, a colore), con una carta dello stesso seme di quella gettata in gioco: r. a picche, a quadri, a bastoni, a denari.
c. Di azioni o fatti che seguono ad altri avendo con essi un legame di vario genere, reale o anche soltanto fittizio: al lampo rispose il tuono; ai colpi di fucile rispose l’urlo della folla atterrita; S’ode a destra uno squillo di tromba; A sinistra risponde uno squillo (Manzoni); risponde Al pianto il canto Delle cicale (D’Annunzio). Spesso dell’eco: da le aurate volte A lei l’impietosita Eco rispose (Parini); o di ambienti che rimandano l’eco: Bireno chiama; e al nome di Bireno Rispondean gli antri che pietà n’avieno (Ariosto).
4.
a. Mostrare di acconsentire alla chiamata, alla richiesta altrui con le parole o con altri atti: quando ti si chiama devi r.; suonammo il campanello e ci rispose un uomo, una voce d’uomo; r. al nome di ..., locuz. non com. e ricercata in luogo di avere nome, chiamarsi (chi di voi risponde al nome di Giovanni Rossi?); e col compl. di termine espresso dalla richiesta stessa: r. a una preghiera, a una supplica, all’appello della patria, accorrendo in aiuto.
b. Obbedire a uno stimolo, a un impulso (detto per lo più di azioni meccaniche o istintive): gli arti non rispondevano più agli stimoli nervosi; da vecchi la memoria non risponde più molto bene; analogam., di macchine, dispositivi, ecc.: la vettura non rispondeva più al freno, allo sterzo (o il freno, lo sterzo non risponde più); il motore non risponde come dovrebbe; la nave risponde bene, male, o non risponde, al timone; amplificatore elettrico che risponde bene, che ha una buona risposta. Anticam., fruttare bene, dare guadagno: Alessandro ... messo s’era in prestare a baroni sopra castella e altre loro entrate, le quali da gran vantaggio bene gli rispondeano (Boccaccio).
c. Essere in rapporto di corrispondenza, corrispondere: una serie di portici cui risponde, dalla parte opposta della piazza, un’altra serie; nel rifl., con valore reciproco: parti che si rispondono simmetricamente tra di loro. Più com. in senso fig., essere corrispondente, conforme, adatto: le sue vanterie non rispondono al suo effettivo valore; le mie parole forse non rispondono a ciò che voglio dire; questi provvedimenti non rispondono al bisogno, alle esigenze, ai desiderî della popolazione; l’esito non rispose alle speranze, alle aspettative.
5. non com. Andare a finire, sboccare o aprirsi, dare in o su, riferito a passaggi, strade, ambienti, porte e finestre: questa via risponde in piazza Venezia; un salotto, che rispondeva nel cortile (Manzoni); questa porta-finestra risponde sul giardino, sulla spiaggia; Io me ne stava alla finestra che risponde al prato (Leopardi). In senso fig., riferito a dolori, ripercuotersi: ho delle fitte al petto che mi rispondono alla schiena, o dietro la schiena. ◆ Part. pres. rispondènte: quand’egli, me non rispondente, disse (Boccaccio), qui in costruzione assoluta; e con riferimento all’eco: i tori ... con alte voci muggendo ti chiameranno per le rispondenti selve (Sannazzaro); anche come agg., corrispondente, con-forme, adatto: dicemo bello lo canto, quando le voci di quello, secondo debito de l’arte, sono intra sé rispondenti (Dante), in armonica corrispondenza; discorsi non rispondenti alla verità, alla realtà dei fatti; quest’oggetto non è più rispondente all’uso, al bisogno; fate adunque che alle vostre bellezze l’opere sien rispondenti (Boccaccio).
- Spoiler:
- forum ‹fòorëm› s. ingl. [dal lat. forum «piazza, fòro»] (pl. forums ‹fòorëm∫›), usato in ital. al masch. (e pronunciato comunem. ‹fòrum›). –
1. Riunione pubblica per discutere argomenti d’interesse culturale, sociale, politico, ecc. (v. anche cineforum): un f. elettorale.
2.
estens. Con iniziale maiuscola, edificio adibito allo svolgimento di
manifestazioni pubbliche di vario genere (spec. di carattere sportivo): il F. di Los Angeles.
3.
Nel linguaggio di Internet, gruppo di utenti che s’incontrano in rete
per parlare di determinati argomenti, da scegliersi, eventualmente, tra
quelli resi disponibili da un apposito ventaglio di sezioni di
discussione (dette thread di discussione o, semplicem., thread): partecipare, intervenire a un forum.
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Re: Agnostico o agnostici?
Niques ma dov'eri finora?
Sembra come se avessi aperto le finestre per far uscire l'aria stantìa!
Grazie!
Ora si coglie la differenza fra aria fresca e muffa!
Sembra come se avessi aperto le finestre per far uscire l'aria stantìa!
Grazie!
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Re: Agnostico o agnostici?
Sorel1980 ha scritto:
Provando a sintetizzare mi sembra che la tua posizione sia articolabile come segue:
1) Il dubbio, che distrugge e decostruisce
2) Il tentativo di ricostruire da zero
3) La consapevolezza di non aver raggiunto nessuna certezza, ma ugualmente di continuare questa opera di rcostruzione, più forti di prima per il precedente dubbio.
si hai capito molto bene in pochi post.
1) (2) costruire-ricostruire sempre, non partendo mai pienamente da zero.
l'uomo può conoscere. focalizzarsi sulla validità degli assiomi e non solo delle deduzioni.
2) (1) la conoscenza non è mai assoluta: limite della conoscenza umana. questa impone il dubbio ma come mezzo, mai come fine!!!
essendo mezzo deve essere sperimentale, temporale, e non fine, obiettivo.
3) (3) anche se si va indietro si va avanti. l'importante è che si vada. se il dubbio è un mezzo, l'errore è una costante, qualcosa che si deve cercare, accettare, sperimentare continuamente senza lasciarsi allo sconforto.
tutto nasce da una costatazione: la realtà fisica è parzialmente razionalizzabile, segue leggi razionalizzali, risale dal molteplice all'uno, trova un ordine nel caos-caso.
in questo caso la mia posizione agnostica in questa fase di ricerca ben si potrebbe riassumere con questa citazione:
A priori, tutto sommato, ci si potrebbe aspettare un mondo caotico del tutto inafferrabile da parte del pensiero. Ci si potrebbe attendere che il mondo si manifesti come soggetto alle leggi solo a condizione che noi operiamo un intervento ordinatore. Questo tipo di ordinamento sarebbe simile all’ordine alfabetico delle parole di una lingua. Al contrario, il tipo d’ordine che, per esempio, è stato creato dalla teoria della gravitazione di Newton è di carattere completamente diverso: anche se gli assiomi della teoria sono posti dall’uomo, il successo di una tale impresa presuppone un alto grado d’ordine nel mondo oggettivo, che non era affatto giustificato prevedere a priori.
Einstein, Lettera a Maurice Solovine
se quindi sono agnostico non lo sono nell'ottica di un dio rivelato ma di un possibile dio minimo dei filosofi che rappresenterebbe-giustificherebbe la corrispondenza mente-cosmo e il fatto che il cosmo sia, e sia cosmo, ordine, appunto.
le motivazioni si sposterebbero poi quindi dal piano epistemologico a quello ontologico.
da quanto scritto dovresti trovare risposta anche a :
Sorel1980 ha scritto:
C'è una cosa che non mi torna. Parli spesso di fiducia nella possibilità della ragione, quasi che tu adotti il metodo razionale per un istinto irrazionale (il moto della fiducia appunto, non razionalmente giustificabile). Tale fiducia sembra provenirti da una considerazione di tipo pratico e cioè l'ammirazione e la consapevolezza del patrimonio umano e culturale che ti ha preceduto.
Non giudico le basi da cui parti, tuttavia devi ammettere che in un certo senso tu poni alla base di tutto il tuo procedimento razionale un atto del tutto volontario, quasi uno "sforzo", un "gettarsi"... Dico bene?
Si, esatto, siccome non esiste il "razionale assoluto" nell'uomo allora l'accettazione dell'irrazionale-arazionale strutturale impone l'atto di fiducia sul fatto che l'uomo possa arrivare a una conoscenza crescente.
Non c'è una ragione, come dice einstein, per "pretendere" a priori che le cose stiano così, che le cose siano razionalizzabili.
al massimo a posteriori consideri i successi-insuccessi della filosofia e della scienza e speri si possa andare ancora oltre.
speri, ti sforzi, ti getti...
si.
certamente.
è un atto di fiducia nel rapporto mente-cosmo di un animale che fino a prova contraria è venuto fuori dal caso-caos eppure prende coscienza di sè e del cosmo e scopre un ordine al caos, e una corrispondenza fra la sua struttura logica e la struttura della realtà.
è però fiducia concimata nel dubbio e sostanziata nella prova e quindi nell'errore,
non è fideismo cieco, che pare a volte essere invece l'approccio di qualche ateo duro del forum.
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Re: Agnostico o agnostici?
Masada ma nella vita di tutti i giorni che spazio hanno questi contorsionismi del (tuo) pensiero?
Prendendo un caffè , ad esempio, che succede nella tua testa? A che pensi?
E' sincera curiosità... mi pare davvero strano questa tua verbosità dilagante astrusa, finora ero rimasto allibito e ammirato da pensieri avvitati/avvitanti solo ascoltando Enrico Ghezzi in Fuori Orario su rai3 sotto effetto di abbondante thc e lui in fuorisincrono... tu sei a dei livelli di molto superiore... intricato come un ingorgo nell'oro di punta.
Prendendo un caffè , ad esempio, che succede nella tua testa? A che pensi?
E' sincera curiosità... mi pare davvero strano questa tua verbosità dilagante astrusa, finora ero rimasto allibito e ammirato da pensieri avvitati/avvitanti solo ascoltando Enrico Ghezzi in Fuori Orario su rai3 sotto effetto di abbondante thc e lui in fuorisincrono... tu sei a dei livelli di molto superiore... intricato come un ingorgo nell'oro di punta.
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Re: Agnostico o agnostici?
Darrow ha scritto:Masada ma nella vita di tutti i giorni che spazio hanno questi contorsionismi del (tuo) pensiero?
Prendendo un caffè , ad esempio, che succede nella tua testa? A che pensi?
E' sincera curiosità... mi pare davvero strano questa tua verbosità dilagante astrusa, finora ero rimasto allibito e ammirato da pensieri avvitati/avvitanti solo ascoltando Enrico Ghezzi in Fuori Orario su rai3 sotto effetto di abbondante thc e lui in fuorisincrono... tu sei a dei livelli di molto superiore... intricato come un ingorgo nell'oro di punta.
Sarà un caffè
O me lo sto immaginando
Che cos'è un caffè? Epistemologicamente parlando.
Col caffè funziona - data l'interattività - anche la maieutica coffeinica.
Sto davvero bevendo un caffè o è solo una mia percezione?
Esiste davvero il caffè o mi tocca prendere la pilloletta blu per verificarlo?
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Re: Agnostico o agnostici?
Darrow ha scritto:
Prendendo un caffè , ad esempio, che succede nella tua testa? A che pensi?
E' sincera curiosità...
nulla relativo al caffè.
di solito sono in pausa, non so che cazzo fare, e invece di fumarmi una sigaretta da sola la faccio precedere dal buon gusto del caffè.
dovendo insegnare sento il peso di non insegnare cazzate e quindi mi devo astrarre anche dal sapere culturale, dai modelli teorici del momento, per insegnare a pensare, a criticare, a procedere razionalmente col pensiero e col sapere, perchè le nuove generazioni dovranno riscrivere nuovi modelli interpretativi più funzionali dei nostri.
quindi non mi bastano le conoscenze dei contenuti frammentari da ripetere a memoria, devo insegnare a pensare, spiegare ciò che li rende contenuti veri, validi da essere insegnati, risalire dal molteplice caotico a una visione di insieme razionalizzabile, coerente.
ho un accresciuto bisogno di essere sicuro di ciò che sostengo per insegnarlo.
allora vado in fondo, fino agli assiomi e al metodo, per capire come si criticano e pongono in epochè gli assiomi e come si strutturano metodi in grado di garantire un sapere cumulabile e condivisibile.
evidentemente poi non ci riesco, almeno sul forum.
ma non è che i primi filosofi trovavano motivo di sconforto nel costatare che non traevano un ragno dal buco.
basta riuscire a fare solo un piccolo passo in più in qualcosa.
non si pretende di capire tutto.
ma per fare un passo in più si deve salire fino in cima.
e migliaia di anni di pensiero creano molta confusione e molto materiale da scalare e servono criteri validi per scartare il troppo non essenziale...
sono anche intellettualmente molto ambizioso e curioso.
in altre parole ho quello che si chiama "pensiero arborescente", per quello amo il procedere ermeneutico a spirale ... è l'unico metodo che procede in corrispondenza col procedere "naturale" del mio pensiero, il tipo di logica che io mi trovo dentro nel "sistema operativo" ricevuto dalla nascita...
in un certo senso ho bisogno di compensarlo in questo modo, "rizomaticamente":
La metafora del rizoma è poi stata adottata ... per caratterizzare un tipo di ricerca filosofica che procede per multipli, senza punti di entrata o uscita ben definiti e senza gerarchie interne; ... contrappongono la concezione rizomatica del pensiero a una concezione arborescente, tipica della filosofia tradizionale, la quale procede gerarchicamente e linearmente, seguendo rigide categorie binarie ovvero dualistiche; il pensiero rizomatico, invece, è in grado di stabilire connessioni produttive in qualsiasi direzione.
Édouard Glissant definisce le culture "a radice unica" quelle che tendono all'auto-conservazione (ataviques) ed invece "a rizoma" quelle nate da una recente creolizzazione (composites) e quindi coscienti della loro natura plurima.
http://it.wikipedia.org/wiki/Rizoma
Il risultato è un bel casino... ma ho cercato, voluto e subito diverse "creolizzazioni" la cui sintesi sto ora cercando, sono figlio della mia epoca multiculturale in tensione con la globalizzazione, lo sono davvero, e lo sono a tal punto da voler spingermi oltre, ora che, raggiunta la maturità, ho il bisogno di "fissare" una identità "monolitica" per "replicarla" nell'educazione di un figlio.
un figlio non lo educhi con i "non so, vedi tu..." e neppure con ragionamenti filosofici, ma con "bianco/nero".
citi spesso la pedagogia, quindi immagino tu capisca cosa sottintendo e vi risparmio.
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Re: Agnostico o agnostici?
Masada78 ha scritto:
in un certo senso ho bisogno di compensarlo in questo modo, "perizomaticamente":
La metafora del perizoma è poi stata adottata ... per caratterizzare un tipo di ricercafilosoficache procede per multipli, senza punti di entrata o uscita ben definiti e senza gerarchie interne;
Ahhh su questo mi trovi assolutamente d'accordo !!!! Grande filosofia !!
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La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem.(Ockham)
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Re: Agnostico o agnostici?
io trovo che questa tua "fioritura" mentale tendi a complicarla, ed è più facile complicare che rendere facile il difficile. Io sono d'accordo con te sull'insegnare a pensare, ma articolandola come fai tu mi da che ottieni l'effetto opposto.
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Re: Agnostico o agnostici?
Darrow ha scritto:io trovo che questa tua "fioritura" mentale tendi a complicarla, ed è più facile complicare che rendere facile il difficile. Io sono d'accordo con te sull'insegnare a pensare, ma articolandola come fai tu mi da che ottieni l'effetto opposto.
boh, a me sembra di aver risposto.
alla prima frase che sono d'accordo ma non sono portato per quello e mi ci vuole molto tempo (quindi soldi...).
sulla seconda frase ho risposto facendoti notare che le dinamiche nell'insegnamento sono diverse da quelle del forum, e che quindi, visto che non devo scrivere io i libri riassuntivi, posso riuscire a farmi capire ed essere anzi utile con il problem solving.
cosa non avrei capito, di grazia?
al massimo non ho concordato con la seconda frase, e ci credo, sosteneva che non fossi capace di fare il mio lavoro.
se vuoi puoi essere più chiaro ed espilicito, persino offensivo, tanto ormai qui ci si scandalizza solo quando si dice a paolo che ha preso la laurea al cepu, mentre io mi sento dare del cerebroleso, mezzocredente, illogico, incomprensibile, logorroico... più o meno ogni giorno.
Ultima modifica di Masada78 il Gio 14 Feb 2013 - 14:59 - modificato 2 volte.
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Re: Agnostico o agnostici?
vabe' nn mi hai capito...
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Re: Agnostico o agnostici?
Darrow ha scritto:vabe' nn mi hai capito...
prova ripetere. tanto erano tre righe.
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Re: Agnostico o agnostici?
Paolo ha scritto:Masada78 ha scritto:
in un certo senso ho bisogno di compensarlo in questo modo, "perizomaticamente":
La metafora del perizoma è poi stata adottata ... per caratterizzare un tipo di ricercafilosoficache procede per multipli, senza punti di entrata o uscita ben definiti e senza gerarchie interne;
Ahhh su questo mi trovi assolutamente d'accordo !!!! Grande filosofia !!
la perizomatica è essenziale... ci trova tutti concordi!
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Re: Agnostico o agnostici?
appunto!Masada78 ha scritto:Darrow ha scritto:vabe' nn mi hai capito...
prova ripetere. tanto erano tre righe.
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Re: Agnostico o agnostici?
Masada78 ha scritto:Darrow ha scritto:io trovo che questa tua "fioritura" mentale tendi a complicarla, ed è più facile complicare che rendere facile il difficile. Io sono d'accordo con te sull'insegnare a pensare, ma articolandola come fai tu mi da che ottieni l'effetto opposto.
boh, a me sembra di aver risposto.
alla prima frase che sono d'accordo ma non sono portato per quello e mi ci vuole molto tempo (quindi soldi...).
sulla seconda frase ho risposto facendoti notare che le dinamiche nell'insegnamento sono diverse da quelle del forum, e che quindi, visto che non devo scrivere io i libri riassuntivi, posso riuscire a farmi capire ed essere anzi utile con il problem solving.
cosa non avrei capito, di grazia?
al massimo non ho concordato con la seconda frase, e ci credo, sosteneva che non fossi capace di fare il mio lavoro.
se vuoi puoi essere più chiaro ed espilicito, persino offensivo, tanto ormai qui ci si scandalizza solo quando si dice a paolo che ha preso la laurea al cepu, mentre io mi sento dare del cerebroleso, mezzocredente, illogico, incomprensibile, logorroico... più o meno ogni giorno.
cazzo... invece di replicare ho rieditato un vecchio post...
che casino!
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Re: Agnostico o agnostici?
ttranne cerebroleso gli altri termini non sono offensivi
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Re: Agnostico o agnostici?
Darrow ha scritto:ttranne cerebroleso gli altri termini non sono offensivi
mah, per i miei gusti è più offensiva la tua volontaria non risposta, le tue tre righe mai rispiegate contro le mie 100 rispiegate, che dare del cepuista o dell'incompetente a qualcuno.
io ho dedicato tot tempo per te, tu non hai trovato necessario dedicarmi un decimo di quel tempo anche se io stavo rispondendo a tue domande su di me.
le parole sono parole.
"amore" detto in un certo modo e in certo contesto può essere più offensivo di uno schietto "coglione" detto col sorriso e una pacca sulla spalla.
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Re: Agnostico o agnostici?
non è questione di tempo. io ti leggo, quindi il tempo lo spendo come te. solo ho modalità diverse di comunicazione. sono minimalista, non mi piace la sovrabbondanza e sfoltisco idee e parole.non mi capisci? fammi una domanda e ti rispondo.
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Re: Agnostico o agnostici?
già fatta due volte:
Masada78 ha scritto:
cosa non avrei capito, di grazia?
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Re: Agnostico o agnostici?
mi sono perso, scusa... non ti seguo!
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Re: Agnostico o agnostici?
Darrow ha scritto:non è questione di tempo. io ti leggo, quindi il tempo lo spendo come te. solo ho modalità diverse di comunicazione. sono minimalista, non mi piace la sovrabbondanza e sfoltisco idee e parole.non mi capisci? fammi una domanda e ti rispondo.
io per rileggere un mio messaggio lungo ci impiego 5 minuti, per scriverlo anche una ora, perchè come detto, fatico a dare un ordine lineare e chiaro ai pensieri scrivendo.
tu forse fai molta più fatica a leggere, forse per la adhd di cui parlavi.
diciamo che le nostre rispettive sindromi* ci rendono molto difficile il reciproco capirsi.
*
- Spoiler:
la mia ha queste caratteristiche:
Grande curiosità: il bambino fa molte domande, ha molti “perché?”. Questi interrogativi s’orientano abbastanza velocemente su questioni d’ordine metafisico. L'origine dell'universo, l’origine dell'uomo, la preistoria l’interessano spesso.
...
Non può giustificare i suoi risultati, fatica ad argomentare, a sviluppare.
...
Espressione orale brillante, ma scritto catastrofico.
Sfasamento tra forma parlata e forma scritta del
pensiero. Blocco del passaggio allo scritto.
...
utilizzano maggiormente l’emisfero destro (quello che tratta le informazioni in maniera globale, simultanea e gestisce le emozioni), che non il loro emisfero sinistro (quello che analizza e scompone l’informazione in maniera sequenziale).
...
Questo lavoro sul pensiero divergente ha messo in luce il ruolo dell’intuizione, componente psichica considerata a lungo come un sesto senso. Questo modo di trattamento sembra particolarmente efficace ... hanno tendenza ad applicare delle soluzioni piuttosto che a spiegarle. Hanno un’ attitudine ed una facilità sconcertante e fulminea a mobilitare il pensiero logico-formale, il pensiero divergente ed il fattore intuitivo.
...
I metodi standard d'insegnamento scompongono le materie in piccole unità semplici che vengono presentate una per una... è in grado di gestire grandi quantità di informazioni e la complessità è loro favorevole. “Dare a questi bambini unità d'informazioni semplici equivale a nutrire un elefante con un filo d’erba alla
volta. Morirà di fame prima ancora di accorgersi che qualcuno sta cercando di alimentarlo.”
https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CC8QFjAA&url=http%3A%2F%2Fwww.asep-suisse.org%2Fjoomla%2Findex.php%3Foption%3Dcom_docman%26task%3Ddoc_download%26gid%3D54%26ItemId%3D83&ei=-_McUYLSCaGn4AT03ID4Aw&usg=AFQjCNEL3XqsArhMfD5AmbgDA2hSW_q9XA&bvm=bv.42452523,d.Yms
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Re: Agnostico o agnostici?
peaceDarrow ha scritto:mi sono perso, scusa... non ti seguo!
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Re: Agnostico o agnostici?
non ti accorgi che la modalità comunicativa principale per alcuni è la presa per il culo dei non subordinati?Masada78 ha scritto:peaceDarrow ha scritto:mi sono perso, scusa... non ti seguo!
prova a farci attenzione ==> <==
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Re: Agnostico o agnostici?
mix ha scritto:non ti accorgi che la modalità comunicativa principale per alcuni è la presa per il culo dei non subordinati?Masada78 ha scritto:peaceDarrow ha scritto:mi sono perso, scusa... non ti seguo!
prova a farci attenzione ==> <==
proprio non mi accorgo, ma mi sembra molto plausibile la tua teoria.
il problema è che la mia capacità di capire le persone è molto limitata persino nel real, figuriamoci in un forum...
il mio problema è che di default mi fido, e quando perdo questa fiducia rischio paranoie ramificate da complottismo maniacale... quindi o mi fido o impazzisco...
bello vivere nel mio mondo, ne!
non sai quante volte lo ho preso nel culo!!
ci passano i tir ormai!
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Re: Agnostico o agnostici?
a me non piace.Masada78 ha scritto:mix ha scritto:non ti accorgi che la modalità comunicativa principale per alcuni è la presa per il culo dei non subordinati?Masada78 ha scritto:peaceDarrow ha scritto:mi sono perso, scusa... non ti seguo!
prova a farci attenzione ==> <==
proprio non mi accorgo, ma mi sembra molto plausibile la tua teoria.
il problema è che la mia capacità di capire le persone è molto limitata persino nel real, figuriamoci in un forum...
il mio problema è che di default mi fido, e quando perdo questa fiducia rischio paranoie ramificate da complottismo maniacale... quindi o mi fido o impazzisco...
bello vivere nel mio mondo, ne!
non sai quante volte lo ho preso nel culo!!
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sono più per la filosofia
"è meglio essere sicuri di fare danni che rischiare anche lontanamente di subirne"
in questo forum è una strategia molto opportuna, visto l'alto tasso di stronzaggine riscontrabile.
hai fatto in tempo a vedere Rasputin amministratore del forum?
oppure l'avevano già sollevato da quel ruolo quando sei arrivato?
ti lascio immaginare.
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Re: Agnostico o agnostici?
pensa al nostro breve scambio di MP, Masada, e forse capirai che non è affatto come dice Mix. Se così fosse stato pensi ti avrei risposto?Masada78 ha scritto:mix ha scritto:non ti accorgi che la modalità comunicativa principale per alcuni è la presa per il culo dei non subordinati?Masada78 ha scritto:peaceDarrow ha scritto:mi sono perso, scusa... non ti seguo!
prova a farci attenzione ==> <==
proprio non mi accorgo, ma mi sembra molto plausibile la tua teoria.
il problema è che la mia capacità di capire le persone è molto limitata persino nel real, figuriamoci in un forum...
il mio problema è che di default mi fido, e quando perdo questa fiducia rischio paranoie ramificate da complottismo maniacale... quindi o mi fido o impazzisco...
bello vivere nel mio mondo, ne!
non sai quante volte lo ho preso nel culo!!
ci passano i tir ormai!
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Re: Agnostico o agnostici?
sindrome bipolare?Darrow ha scritto:pensa al nostro breve scambio di MP, Masada, e forse capirai che non è affatto come dice Mix. Se così fosse stato pensi ti avrei risposto?Masada78 ha scritto:mix ha scritto:non ti accorgi che la modalità comunicativa principale per alcuni è la presa per il culo dei non subordinati?Masada78 ha scritto:peaceDarrow ha scritto:mi sono perso, scusa... non ti seguo!
prova a farci attenzione ==> <==
proprio non mi accorgo, ma mi sembra molto plausibile la tua teoria.
il problema è che la mia capacità di capire le persone è molto limitata persino nel real, figuriamoci in un forum...
il mio problema è che di default mi fido, e quando perdo questa fiducia rischio paranoie ramificate da complottismo maniacale... quindi o mi fido o impazzisco...
bello vivere nel mio mondo, ne!
non sai quante volte lo ho preso nel culo!!
ci passano i tir ormai!
nel caso tiro fuori i link di post di Darrow dove ti puoi fare benissimo un'idea reale di quanto valore lui attribuisce alle parole che scrive: uguale a zero
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Re: Agnostico o agnostici?
vai!mix ha scritto:sindrome bipolare?Darrow ha scritto:pensa al nostro breve scambio di MP, Masada, e forse capirai che non è affatto come dice Mix. Se così fosse stato pensi ti avrei risposto?Masada78 ha scritto:mix ha scritto:non ti accorgi che la modalità comunicativa principale per alcuni è la presa per il culo dei non subordinati?Masada78 ha scritto:peaceDarrow ha scritto:mi sono perso, scusa... non ti seguo!
prova a farci attenzione ==> <==
proprio non mi accorgo, ma mi sembra molto plausibile la tua teoria.
il problema è che la mia capacità di capire le persone è molto limitata persino nel real, figuriamoci in un forum...
il mio problema è che di default mi fido, e quando perdo questa fiducia rischio paranoie ramificate da complottismo maniacale... quindi o mi fido o impazzisco...
bello vivere nel mio mondo, ne!
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ci passano i tir ormai!
nel caso tiro fuori i link di post di Darrow dove ti puoi fare benissimo un'idea reale di quanto valore lui attribuisce alle parole che scrive: uguale a zero
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Re: Agnostico o agnostici?
Mix sto aspettando i link!
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Re: Agnostico o agnostici?
be'? ancora niente? pensavo che li tenessi pronti 'sti link, invece ancora niente? facile parlare a vanvera, vero?
avessi detto che il valore a zero delle mie parole glielo attribuisci tu, manco ti avrei risposto, ma siccome ti arroghi la capacità di entrare nel mio cervello e sapere il valore che IO do a quello che dico, adesso me lo devi dimostrare, se no hai sparato solo una cazzata offensiva (come al solito).
avessi detto che il valore a zero delle mie parole glielo attribuisci tu, manco ti avrei risposto, ma siccome ti arroghi la capacità di entrare nel mio cervello e sapere il valore che IO do a quello che dico, adesso me lo devi dimostrare, se no hai sparato solo una cazzata offensiva (come al solito).
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Re: Agnostico o agnostici?
stavo dicendo a MasadaDarrow ha scritto:be'? ancora niente? pensavo che li tenessi pronti 'sti link, invece ancora niente? facile parlare a vanvera, vero?
avessi detto che il valore a zero delle mie parole glielo attribuisci tu, manco ti avrei risposto, ma siccome ti arroghi la capacità di entrare nel mio cervello e sapere il valore che IO do a quello che dico, adesso me lo devi dimostrare, se no hai sparato solo una cazzata offensiva (come al solito).
da quando pensi di essere tornato degno della mia attenzione?
la ottieni, sporadicamente, solo quando ti serve una spintarella per deragliare
vuoi una spintarella?
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Re: Agnostico o agnostici?
aspetta aspettaDarrow ha scritto:Mix sto aspettando i link!
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Re: Agnostico o agnostici?
tu hai scritto questo:mix ha scritto:stavo dicendo a MasadaDarrow ha scritto:be'? ancora niente? pensavo che li tenessi pronti 'sti link, invece ancora niente? facile parlare a vanvera, vero?
avessi detto che il valore a zero delle mie parole glielo attribuisci tu, manco ti avrei risposto, ma siccome ti arroghi la capacità di entrare nel mio cervello e sapere il valore che IO do a quello che dico, adesso me lo devi dimostrare, se no hai sparato solo una cazzata offensiva (come al solito).
da quando pensi di essere tornato degno della mia attenzione?
la ottieni, sporadicamente, solo quando ti serve una spintarella per deragliare
vuoi una spintarella?
Se la grammatica non è un'opinione tu ti stai riferendo a me presumendo cose false e indimostrabili.nel caso tiro fuori i link di post di Darrow dove ti puoi fare benissimo un'idea reale di quanto valore lui attribuisce alle parole che scrive: uguale a zero
Read more: http://atei.forumitalian.com/t4941p160-agnostico-o-agnostici#ixzz2KtN3Y700
Bene ora fai pure i tuoi giochetti che vuoi, da questo scambio di post penso che Masada che non è certo uno sprovveduto un'idea dei personaggi se la sia fatta.
p.s.: per smentire quello che tu attribuisci a me, ti faccio presente che il famoso post che volevi mandare alla Polizia Postale, lo ribadisco tutt'ora questo per dirti come io il valore alle mia parole glielo do ed è anche un valore duraturo che nel tempo si rivaluta, come quel consiglio che ti mandai per MP.
loonar- ----------
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Re: Agnostico o agnostici?
benissimo
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Se la grammatica non è un'opinione tu ti stai riferendo a me presumendo cose false e indimostrabili.
Bene ora fai pure i tuoi giochetti che vuoi, da questo scambio di post penso che Masada che non è certo uno sprovveduto un'idea dei personaggi se la sia fatta.
p.s.: per smentire quello che tu attribuisci a me, ti faccio presente che il famoso post che volevi mandare alla Polizia Postale, lo ribadisco tutt'ora questo per dirti come io il valore alle mia parole glielo do ed è anche un valore duraturo che nel tempo si rivaluta, come quel consiglio che ti mandai per MP.
lo ribadisci ancora il 14 febbraio 2013
fotografato
mix- -------------
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Re: Agnostico o agnostici?
d i p e n d emix ha scritto:benissimo
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Se la grammatica non è un'opinione tu ti stai riferendo a me presumendo cose false e indimostrabili.
Bene ora fai pure i tuoi giochetti che vuoi, da questo scambio di post penso che Masada che non è certo uno sprovveduto un'idea dei personaggi se la sia fatta.
p.s.: per smentire quello che tu attribuisci a me, ti faccio presente che il famoso post che volevi mandare alla Polizia Postale, lo ribadisco tutt'ora questo per dirti come io il valore alle mia parole glielo do ed è anche un valore duraturo che nel tempo si rivaluta, come quel consiglio che ti mandai per MP.
lo ribadisci ancora il 14 febbraio 2013
fotografato
loonar- ----------
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Re: Agnostico o agnostici?
mix ha scritto:
hai fatto in tempo a vedere Rasputin amministratore del forum?
oppure l'avevano già sollevato da quel ruolo quando sei arrivato?
ti lascio immaginare.
io c'ero...
effettivamente si son fatti passi da giganti.
___________________
Masada- -----------
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Re: Agnostico o agnostici?
d i p e n d ebenissimo
lo ribadisci ancora il 14 febbraio 2013
fotografato
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Re: Agnostico o agnostici?
beh in realtà mi sento di spezzare un braccio in favore di rasputin, mi pare non abbia mai mescolato l'attività di amministratore e quella di horror rationis che flagella i post con le sue... hem, aggiungere termine a piacere. a memoria non ricordo alcun abuso\flame\cazzovario fatto in qualità di admin. (mentre ricordo molto bene quelli da utente, abuso di cazzate, stupro della ragione, vilipendio alla logica, offesa all'intelligenza )Masada78 ha scritto:mix ha scritto:
hai fatto in tempo a vedere Rasputin amministratore del forum?
oppure l'avevano già sollevato da quel ruolo quando sei arrivato?
ti lascio immaginare.
io c'ero...
effettivamente si son fatti passi da giganti.
Ospite- Ospite
Re: Agnostico o agnostici?
mix ha scritto:a me non piace.
sono più per la filosofia
"è meglio essere sicuri di fare danni che rischiare anche lontanamente di subirne"
in questo forum è una strategia molto opportuna, visto l'alto tasso di stronzaggine riscontrabile.
È una vecchia questione: se non ti va, sei libero di andare a farti fottere altrove.
mix ha scritto:hai fatto in tempo a vedere Rasputin amministratore del forum?
oppure l'avevano già sollevato da quel ruolo quando sei arrivato?
ti lascio immaginare.
http://atei.forumitalian.com/t4389-riassetto
se lo fossi ancora, tu non saresti qui.
___________________
You think normal people just wake up one morning and decide they're going to work in a prison? They're perverts, every last one of them. (Vanessa)
-
Rasputin- ..............
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Località : Augusta vindelicorum
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