Spe salvi

Il Papa prima accomuna illuminismo e marxismo, e da questa diade fa partire la sua critica alle idee di "speranza" di matrice non religiosa. Egli le identifica nelle concezioni moderne di ragione, libertà e dl progresso, le quali prometterebbero un falso eden,ponendo le premesse dei grandi fallimenti morali e sociali della storia recente. Tale falso eden infatti sarebbe intrinsecamente destinato a non vedersi realizzato, a motivo della caducità e della fragilità propria dell'essere umano, che non permette di costruire una beatitudine terrena.

Il Papa sbaglia due volte: il marxismo ha a che vedere con l'illuminismo sono nelle sue propagazioni positiviste, e comunque dopo l'invenzione della sociologia. Mentre i grandi illuministi, da Hume a Kant - per non parlare dell'illuminismo del senso comune inglese- si occupano primariamente più dell'individuo che della società che il marxismo erge a sua creatrice.

L'individualismo metodologico è un'invenzione dell'illuminismo, mentre il marxismo ne è l'antitesi. Non sono due opposti che si toccano, sono due opposti e basta. Il Papa non può metterli sullo stesso piano, a meno di non fare una gran confusione.

Sul piano interpretativo l'errore del Papa sta nell'individuare il "nemico" più pericoloso, ma nel colpirlo per il motivo sbagliato.
la ragione scientifica come la intendiamo oggi ha perso quell'ingenuità salvifica dei suoi esordi. Il progresso non è un ideale, ma un fatto, una serie di innovazioni tecnologiche, e di esviluppo di dottrine, che permettono di identificare un miglioramento rispetto a dei valori che però si riconoscono come in certo modo arbitrari e discutibili in contesti democratici e libertari.

Nessun Eden dunque.

La ragione scientifica è ciò che, al contrario di quel che suppone BXVI, per prima riconosce invece la condizione di debolezza dell'essere umano. Ma mentre la dottrica cattolica attribuisce tale debolezza ad un fattore soprannaturale (il peccato originale, la finitezza "creaturale" dell'essere umano), la scienza la riporta nell'ambito naturale della scarsità cronica di risorse ambientali in cui tutti gli esseri viventi vivono.

E' la conformazione biologica dell'uomo che lo rende esposto alle sofferenze, non una sua presunta sostanza prenaturale.

Sono d'accordo col papa, la mia società ideale è irrealizzabile.

Eppure la mia conclusione è diversa.

Il fatto che sia irrealizzabile la rende un limite a cui tendere.

PS è bene che non ci sia nessun Eden, l'uomo che non desidera è un uomo morto.

Il mio eden arriverà quando lo Stato sarà veramente laico ed alla chiesa (qualunque chiesa) non sarà permesso di intromettersi.

Per far ciò ci vorrebbero politici onesti e competenti, quindi so che questo eden è ancor più irrealizzabile di quello biblico.

Il mio intervento non ha nessun tono ironico o scherzoso.

claudio285 ha scritto:Il Papa sbaglia due volte: il marxismo ha a che vedere con l'illuminismo sono nelle sue propagazioni positiviste, e comunque dopo l'invenzione della sociologia. Mentre i grandi illuministi, da Hume a Kant - per non parlare dell'illuminismo del senso comune inglese- si occupano primariamente più dell'individuo che della società che il marxismo erge a sua creatrice.

ma ovviamente il papa si riferisce alla radice francese dell'illuminismo, che in inghilterra viene mediata dall'empirismo. si riferisce a rousseau, voltaire, saint-simon, ecc., e cioè alla matrice calvinista e massonica. da questi a marx il filo è diretto.

ps. hume e kant erano empiristi fino a un certo punto (kant per poco non era giacobino), ma furono bravi a camuffarsi.

claudio285 ha scritto:Il Papa prima accomuna illuminismo e marxismo, e da questa diade fa partire la sua critica alle idee di "speranza" di matrice non religiosa. Egli le identifica nelle concezioni moderne di ragione, libertà e dl progresso, le quali prometterebbero un falso eden,ponendo le premesse dei grandi fallimenti morali e sociali della storia recente. Tale falso eden infatti sarebbe intrinsecamente destinato a non vedersi realizzato, a motivo della caducità e della fragilità propria dell'essere umano, che non permette di costruire una beatitudine terrena.

Il Papa sbaglia due volte: il marxismo ha a che vedere con l'illuminismo sono nelle sue propagazioni positiviste, e comunque dopo l'invenzione della sociologia. Mentre i grandi illuministi, da Hume a Kant - per non parlare dell'illuminismo del senso comune inglese- si occupano primariamente più dell'individuo che della società che il marxismo erge a sua creatrice.

L'individualismo metodologico è un'invenzione dell'illuminismo, mentre il marxismo ne è l'antitesi. Non sono due opposti che si toccano, sono due opposti e basta. Il Papa non può metterli sullo stesso piano, a meno di non fare una gran confusione.

Sul piano interpretativo l'errore del Papa sta nell'individuare il "nemico" più pericoloso, ma nel colpirlo per il motivo sbagliato.
la ragione scientifica come la intendiamo oggi ha perso quell'ingenuità salvifica dei suoi esordi. Il progresso non è un ideale, ma un fatto, una serie di innovazioni tecnologiche, e di esviluppo di dottrine, che permettono di identificare un miglioramento rispetto a dei valori che però si riconoscono come in certo modo arbitrari e discutibili in contesti democratici e libertari.

Nessun Eden dunque.

L'errore che fai, caro claudio, e' a mio parere quello di confondere il liberalismo (principalmente inglese) con l'illuminismo. Le idee che tu attribuisci all illuminismo sono gia' presenti in Locke ed Hobbes.. con l'illuminismo non solo non hanno molto a che fare, ma anzi sono anche in opposizione.

Quello che chiami individualismo metodologico (il partire dall'individuo come base morale per riflessioni politiche, piuttosto che dalla societa' di cui esso e' parte) lo trovi nel Leviatano- oltre cento anni prima dell'illuminismo...

Inoltre magari e' meglio ridare un'occhiata al pensiero politico di Kant, che in questo ambito dimostra un realismo degno di machiavelli...

Non sono neppure d'accordo con l'ultimo punto: sono convinto che al Papa faccia molta piu paura una "ragione scientifica" fine a se stessa che una che si basa su ideali anche opposti a quelli cristiani. Il marxismo e' piu' vicino ad una religione di una tecnocrazia moderna basata su democrazia e mercato. Per dirla con il Grande Lebowski... "Nichilisti? Almeno il nazional socialismo aveva un ethos..."