Prossima mossa Censura della rete?

UE, ecce ACTA


Emergono nuovi dettagli sul
famigerato piano segreto per estendere la difesa del copyright in tutto
il mondo. L'Europa si allarma e accusa l'amministrazione Obama: volete
regole a senso unico




Roma - Più se ne parla e più crescono le preoccupazioni per il livello di enforcement
della difesa del copyright previsto da ACTA, il trattato segreto che
gli Stati Uniti stanno "cucinando" con un nutrito gruppo di paesi con
l'obiettivo finale di inasprire ed estendere un certo tipo di misure a tutela del diritto d'autore.

L'ultima rivelazione su ACTA arriva dall'analisi del trattato fatta dalla Commissione Europea, un'analisi finita online grazie al partito politico tedesco Die Linke
e che secondo commentatori esperti del settore come il canadese Michael
Geist conferma le peggiori prospettive legali sin qui ipotizzate.

Dalle poche pagine dell'analisi della UE, dice Geist, si apprende come il trattato miri al semplice obiettivo di introdurre ai quattro angoli del globo misure come la risposta graduale
per la cancellazione del diritto alla rete in caso di infrazione
reiterata e senza il minimo bisogno di passare prima per i tribunali.
Ma non è tutto: il mondo intero dovrebbe adeguarsi alle norme
statunitensi sul copyright come il Digital Millennium Copyright Act
(DMCA), con la stringente proibizione di violare le tecnologie di protezione dei contenuti,
l'estensione di concetti come "l'incitamento" all'infrazione del
copyright e l'attribuzione della responsabilità a soggetti terzi in
legislazioni che ne sono attualmente sprovviste.
Si tratta, nota Geist, nota la UE e notano un po' tutti quanti,
di misure restrittive senza precedenti che in Europa (così come in
Canada e altrove) andrebbero largamente oltre le attuali normative e
garanzie di equilibrio tra tutela dei consumatori, del bene comune e
dell'industria dei contenuti.

Parallelamente alla pubblicazione del lavoro di analisi della UE su ACTA, poi, non manca chi sottolinea ancora una volta la fallacità
delle misure coercitive che il trattato vorrebbe estendere ovunque nel
mondo, una totale incapacità a raggiungere l'obiettivo dato (cioè la
lotta alla "pirateria" digitale) che ha come spiacevole effetto
collaterale la regressione dello sviluppo di Internet e la creazione di
anomale distorsioni sul piano sociale ed economico.

E quanto
alla presunta validità delle indagini tra i tracker BitTorrent e le
reti di P2P, che l'industria vorrebbe far assurgere a prova e strumento
incontestabile di denunzia e cancellazione del diritto alla
connessione, il professor Mike Freedman della Princeton University prova con dovizia di documentazione che le agenzie investigative vecchie e nuove sono sin troppo sbrigative nel tracciare, individuare indirizzi IP un tanto al chilo e far partire minacce legali un po' alla rinfusa.

http://punto-informatico.it/2764270/PI/News/ue-ecce-acta.aspx

Allarmante, senza dubbio. Vediamo in che misura è implementabile

Blush response ha scritto:Allarmante, senza dubbio. Vediamo in che misura è implementabile

Bisogna fare qualcosa, ma che cosa?

Bisogna fare qualcosa, ma che cosa?

Si possono fare molte cose; in effetti dopo l'11/09 in materia di cyber rigths si è arrivati a livelli paranoici.
Ogni mail mandata è una cartolina che chiunque con un minimo di competenza tecnica può leggere; ovviamente si può agire in molti modi: esistono tool di crittografia in grado di rendere praticamente molto difficile la decrittazione della mail stessa, se poi aggiungiamo una concatenazione di un paio di remailer ognuno criptato con una chiave asimmetrica...bhe ciao ciao spioni.

Stessa cosa per l'hard disk, non è assolutamente difficile arrivare ad un buon livello di sicurezza (poi ovvio con i soldi si apre quasi tutto) criuttografando con una chaive abbastanza robusta (mai nomi comuni, eliminare pèassword, qwerty; passweord potrebbe doiventare: p4ssw0r5 ; semplice da ricordare ed incasinare l'algoritmo per l'attacco a forza buona).

Per la navigazione email anonima criptata e tor garantiscono un buon anonimato, seppur quello totale è praticamente impossibile da raggiungere.

Esiste effettivamente il problema di software chiuso montato su specifici hardware; l'unica cosa da fare è il boicottaggio a favore del software libero.

http://www.autistici.org/it/who/manifesto.html

L'america incomincia a far paura più della Germania nazista.
Dove non arriva con le buone, prevale con la forza (vedi Afganistan e Iraq).
Vogliono controllarci su tutto, anche sulla quantità d'aria che respiriamo.
La famosa frase di Bill Gates: se devono piratare, speriamo che piratano i nostri programmi, e abbiamo visto tutti quel che è riuscito a fare per non dire anche la Sony che con la PS1, ha fatto in modo che tutti potessero copiare i programmi con la speranza che questi utenti comprassero più PS.
La legge Italiana dice che una copia di sicurezza è legale ed era scritto anche sulla confezioni del vecchio MSDOS, ma molti films che ho acquistato è impossibile fare la copia.
Per me, l'America incomincia veramente a far paura.
Se uno vuol criptare le mail, sicuramente sarebbero quelle più controllate dai cervelloni.
Quello che ancora frena l'utilizzo del software libero sono driver che mancano.

Se uno vuol criptare le mail, sicuramente sarebbero quelle più controllate dai cervelloni.

Provino pure, sai quanto diventerebbe antieconomico per loro?
Pgp si avvicina abbastanza alle crittografie asimmetriche usate in campo militare; usando remailer (ricevono la mail da x e invece da rimandarla a y la rimandano ad un altro ufficio smistamento che elimina ogni dato coinvolto, ogni mail è criptata con la chiave del remailer quindi quest'ultimo sa solo dove va e dove arriva....).
Con il cifrario di Vernam si può avere la matematica certezza di essere imbucabili (a meno di pc quantistici), ma è molto da paranoici.
Il problema è che la gente non ha minimamente voglia di cambiare le sue abitudini informatiche di basi; conoscenze molto superficiali non vengono approfondite con l'idea che se non si ha niente da nascondere che controllino pure.

Quello che ancora frena l'utilizzo del software libero sono driver che mancano.

Ho collaborato con diverse associazioni su questi tempi, fidati che l'utente medio di window non ha minimamente voglia di imparare qualche elemento di un altro sistema.
Seppur alcuni driver sono effettivamente duri da trovare per alcuni periferiche ( a meno di non ricompilare il sorgente a mano) non siamo più a gentoo esistono poi community in cui la disponibilità e la condivisione di diriver ricompillati da utenti è la norma ed offrono una gamma vastissima.

Di questo passo inventeranno il reato di libera espressione

Temo di si!

Di questo passo inventeranno il reato di libera espressione

Non commento perchè sono di parte; notizia vecchia, ma sintomatica
http://punto-informatico.it/1250115/PI/News/un-nuovo-crackdown-italiano.aspx

maxsar ha scritto:

Di questo passo inventeranno il reato di libera espressione

Non commento perchè sono di parte; notizia vecchia, ma sintomatica
http://punto-informatico.it/1250115/PI/News/un-nuovo-crackdown-italiano.aspx

si ma con tutto che hanno ragione dubito che vinceranno la causa contro la polizia...