Atei Italiani
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Messaggio Da maxsar Ven 16 Ott 2009 - 1:29

Argomento spinoso; molto spinoso....
Sto leggendo un libro su diversi casi medici e per caso mi trovo tra le mani un saggio di pedagogia di Federica Mormardo.
La giovinette all'età di età di due e mezzo era in grado di leggere e scrivere, mentre a 5 teneva congressi spiegando il metodo montessoriano.
Frutto di un QI superiore a 200 (media 100, anche se dipende dal tipo di popolazione, classe sociale e lavoro).
Leggevo delle sue fatiche per costruire classi in grado di riconoscere precocemente questi talenti, che se non individuati precocemente avrebbero molte possiibilità di abbondare studi e sviluppare problematiche pisoclogiche anche pesanti (in pratica si annoiano e non sono abbastanza stimolati).
L'esperimento in Italia è andato a ****, qua esistono effettivamente classi differenziali in molti stati.
In pratica stavo pensando è giusto omogeneizzare tutto la popolazione scolare in un'unica classe?
Probabilmente per gran parte della gaussiana la soluzione è ottimale, ma per che alle code di questa funzione?
Sinceramente mi domando se è etico porre in un unica classe persone con gravissimi ritardi non seguiti (ovvero poco e male; il monte ore previsto in Italia è ridicolo) da personale specializzato insieme a persone che si annoiano per l'eseguità del problema trattato.
Esiste anche il problema, ovvero una ghettizzazione dei diversi, ma a fronte di ciò non so se è meglio un'omogenizzazione forzata per tutti.
Pareri?
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Messaggio Da Ludwig von Drake Ven 16 Ott 2009 - 9:00

Sono, da sempre, assolutamente per delle classi differenziali che non dividano solo gli estremi, ma anche gli intermedi.

Spiego praticamente come la vedo io:

un test di ingresso che valuti i diversi tipi di intelligenza + il backgruond culturale della persona;

formazione delle classi tentando di formare gruppi di apprendimenti il più possibile omogenei;

programma unico per tutte le classi (in modo che chiunque possa passare da una classe all'altra nel momento in cui dimostri a fine anno un livello differente da quello del test);

attività parallele, durante l'orario scolastico, che consentano lo sviluppo di determinate facoltà o un recupero per approfondire i temi trattati durante la lezione.

In questa maniera gli insegnanti sarebbero facilitati nell'applicazione del programma e gli studenti potrebbero avere lezioni adeguate (o quantomeno che siano +o- in linea con) alle loro capacità.

Il fatto è che questo scandalizzerebbe gran parte degli italiani che, dunque, preferiscono questa scuola che allinea tutti alla mediocrità nella falsa e assurda convenzione che gli studenti siano tutti uguali.

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Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà?
Don Chisciotte - Guccini

https://iltronodispade.wordpress.com/
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