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Messaggio Da Minsky Dom 17 Set 2017 - 12:26

ILDUBBIO ha scritto:Per favore, chiudete l’Anpi di Savona!

Piero Sansonetti
16 Sep 2017 10:18 CEST


Chiamare “brigatista nera” una bambina di 13 anni è segno di squilibrio ma anche di una idea politica che fa dell’odio l’unico valore

Il capo dell’Anpi di Savona, con una dichiarazione demenziale, ha definito “fascista” una bambina di 13 anni e ha giustificato – neanche tanto velatamente – il suo stupro e il suo assassinio, nel 1945, ad opera di alcuni partigiani vigliacchi e folli. L’Anpi è l’associazione nazionale dei partigiani. Cioè l’associazione di quelli che hanno fatto la Resistenza, hanno combattutoil nazismo, hanno salvato l’onore dell’Italia, che era stato distrutto dai fascisti. Oggi gli iscritti all’Anpi, per la verità, sono in minuscola parte ex partigiani, perché purtroppo il tempo passa e i militanti della Resistenza hanno superato i novant’anni. Però l’Anpi dei cinquantenni continua a rivendicare il suo ruolo e a pretendere l’esclusiva dell’antifascismo. Lo ha fatto anche recentemente, durante la campagna del referendum, dichiarandosi custode suprema della Costituzione.

Purtroppo i capi veri della Resistenza non ci sono più: Longo, Mattei, Parri, Valiani, Pertini, Lombardi, Pajetta. Socialisti, comunisti, democristiani, liberali. Gente valorosa, di pensiero e di grandi principi e di forte moralità. Inorridirebbero di fronte alle idiozie dell’Anpi contemporanea.

La presa di posizione dell’Anpi di Savona, nasce da una ragionevolissima iniziativa di un consigliere di centrodestra del comune di Noli, il quale, dopo 72 anni dalla sua morte, ha proposto una targa per ricordare quella bambina stuprata e uccisa. Il sindaco ha detto di sì, e allora l’Anpi ha alzato il muro.

Il segretario dell’Anpi di Savona, protagonista di questa battaglia, si chiama Samuele Rago. Seppure con un po’ di orrore trascrivo qui la sua dichiarazione: «L’Anpi ribadisce la propria contrarietà al progetto dell’amministrazione comunale di Noli di erigere un cippo in memoria della brigatista nera Giuseppina Ghersi…». E poi: «La pietà per una giovane vita violata e stroncata non allontana la sua responsabilità di schierarsi e operare con accanimento a fianco degli aguzzini fascisti e nazisti». E infine ( terribile): «La ragazzina era una fascista. Eravamo alla fine della guerra, è ovvio che ci fossero condizioni che oggi possono sembrare incomprensibili». Non riesco a commentare, perché tremano le mani. «Brigatista nera» ? A 13 anni? Responsabile di essersi schierata coi fascisti e perciò meritevole di morte? Atto giustificabile vista la situazione dell’epoca, anche se oggi può sembrare difficile comprenderlo?

Tutto questo, scritto, consapevolmente, da un dirigente politico, perdipiù, devo immaginare, di sinistra e antifascista. Ma a che punto può arrivare la bestialità dell’odio politico? Fin a quale limite di abiezione accompagna la mente e il pensiero?

Il problema più grande però non è questo. Può succedere che una singola persona dica delle atrocità, magari perché è confuso, perché ha perso la testa. Io mi auguro che oggi o domani si renda conto e chieda scusa. Quello però che mi ha colpito e che non riesco a giustificare è la mancanza di reazione della sinistra. Dai partiti non ho sentito indignazione. E mi pare che anche la presa di distanze dell’Anpi nazionale, giunta dopo molte ore e grande riflessione, sia debolissima e molto reticente. Trascrivo anche quella: «L’Anpi ha sempre condannato gli atti di vendetta e violenza perpetrati all’indomani della Liberazione. E lo fa anche oggi rispetto alla vicenda terribile e ingiustificabile dello stupro e dell’assassinio di Giuseppina Ghersi. Ribadisce che singoli episodi, per quanto gravissimi, non intaccano i valori della Resistenza e della guerra di Liberazione nazionale, grazie alla quale l’Italia, dopo anni di guerra, violenze e dittatura, ha conquistato pace libertà e democrazia».

Certo non c’è una parola fuori posto in questo comunicato. Però qualcosa stona. Tre cose. La prima è l’inutilità della seconda parte della nota: che bisogno c’è di ribadire la grandiosità della Resistenza? Chi l’ha messa in discussione? Deporre una targa in ricordo di una ragazzina trucidata bestialmente è un’offesa all’antifascismo o alla guerra di liberazione? No. Dunque la seconda parte del comunicato serve solo a giustificare, almeno in parte, le folli parole di Rago.

La seconda cosa che stona è l’assenza di una frase netta che dica che l’Anpi chiede che la targa sia realizzata e che la memoria di Giuseppina sia onorata.

Terza obiezione, non si ha notizia di nessun provvedimento disciplinare nei confronti del presidente savonese dell’Anpi e forse di tutto il consiglio direttivo. Perché l’Anpi nazionale non chiude la sezione savonese? Perché non caccia il presidente. Perché non chiede scusa al sindaco di Noli e ai parenti di Giuseppina?

La storia di Giuseppina Ghersi è terribile. L’ha raccontata Gianpaolo Pansa in uno dei suoi libri sul dopoguerra e sulle follie antifasciste: «I rapitori di Giuseppina decisero che lei aveva fatto la spia per i fascisti o per i tedeschi. Le tagliarono i capelli a zero. Le cosparsero la testa di vernice rossa. La condussero al campo di raccolta dei fascisti a Legino, sempre nel comune di Savona. Qui la pestarono e violentarono. Una parente che era riuscita a rintracciarla a Legino la trovò ridotta allo stremo. La ragazzina piangeva. Implorava: Aiutatemi! Mi vogliono uccidere. Non ci fu il tempo di salvarla perché venne presto freddata con una raffica di mitra, vicino al cimitero di Zinola. Chi ne vide il cadavere, lo trovò in condizioni pietose». Proprio l’altro giorno, qui a Roma, si è tenuto il G7 delle avvocature. Organizzato dal Cnf. Hanno partecipato studiosi, magistrati, ministri, varie autorità dello stato, tra i quali il Presidente della Camera. Il tema era: lotta al linguaggio dell’odio. Avevo appena sentito un’intera giornata di discorsi impegnati e profondi su questo tema quando è giunta la notizia di Savona. Mi chiedo: Forse esiste un tipo d’odio che è più legittimo degli altri? Forse chi ha ottenuto il possesso del simbolo dell’Anpi ha il diritto di vomitare fango contro una bambina stuprata e uccisa da dei mascalzoni? No, amici miei, non esiste. E spero con tutto il cuore i partiti antifascisti, le autorità, le istituzioni, alzino la voce contro questa follia, che di antifascista, francamente, non ha proprio nulla. E al mio amico Emanule Fiano, che è il promotore della nuova legge contro l’apologia di fascismo, vorrei rivolgere un appello: intervieni, con la tua autorià, e chiedi che quella targa venga collocata. Perché il vero antifascismo è questo: umanità e tolleranza.

http://ildubbio.news/ildubbio/2017/09/16/favore-chiudete-lanpi-savona/

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Messaggio Da Minsky Sab 23 Set 2017 - 22:19

Il Giornale - Colpi bassi - il blog di Augusto Bassi ha scritto:22 SET 17

Antifascisti per l’Islam

Mentre tribolavo sui tasti del Pc per pubblicare un pezzo dedicato al futuro, la protervia del presente mi ha afferrato per le corna, comandandomi di cambiare argomento; certo l’aver lasciato il televisore sintonizzato su Piazza Pulita non ha aiutato. Ebbene, nel corso della trasmissione in onda ieri sera su La7 si sono affrontati con una certa vivacità Vittorio Sgarbi ed Emanuele Fiano, Fiano e Alessandro Sallusti, Sallusti e Vauro Senesi, Vauro e Sgarbi. Non è difficile immaginare verso quali volti e argomentazioni simpatizzassi, ma la cosa non è rilevante, poiché vorrei parlare piuttosto del deposto, del rimosso. Mentre Vauro disquisiva con la sua flautata inflessione pistoiese sull’emergenza fascismo, sulle derive xenofobe – viscidamente «confermate» da servizi che mostravano dei trogloditi da bar come campione rappresentativo di una crescente sensibilità europea di chiara matrice nazifascista – e le tonanti voci degli oppositori lo invitavano a preoccuparsi dei crimini rossi… veniva omessa la consonanza più naturale e più esatta. Certo, sappiamo come funzionano i bias delle mappe mentali: pronunci comunista, ti rispondono fascista; e viceversa. Tuttavia, vorrei fare un esercizio critico che provi a fare un salto fuori dal cerchio delle nostre convenzioni cognitive; che cerchi di spezzare l’universale contesto di accecamento. Riportiamo allora un estratto delle parole del vignettista satirico Vauro Senesi:

«Il fascismo non è un’idea come un’altra, il fascismo è un crimine. Per combattere i crimini servono leggi efficaci. Sono state le minimizzazioni a rendere possibile una recrudescenza fascista in Europa. Mi sono spinto fino in Ucraina e ho visto come vengono addestrati soldati che portano la svastica sul braccio, pronti a combattere in nome di valori da SS. E noi vogliamo far passare questi crimini come opinioni!? Vogliamo andare avanti a far credere che essere fascisti sia un’opinione come un’altra, ma non è così! Il fascismo non si può tollerare perché intollerabile. Come il nazismo si accaniva su zingari ed ebrei, il neofascismo se la prende con gli immigrati. Da sempre i totalitarismi hanno bisogno di un capro espiatorio e oggi i rifugiati sono i nuovi ebrei da odiare. Quando si parla dei crimini del fascismo subito a sviare sul comunismo! Ma l’antifascismo è un valore che ha fatto la storia di questo Paese e noi lo stiamo tradendo. Chi incita all’odio, va fermato immediatamente, senza se e senza ma».

Impeccabile. Maiuscolo. Magistrale.

Vittorio Sgarbi ha ribattuto con la proverbiale flemma segnalando all’interlocutore che i comunisti in Corea del Nord hanno le armi nucleari mentre i fascisti di oggi… birra e salamella. Per quanto Sgarbi vanti ovviamente ragione, io non mi farei venire la bava alla bocca cercando di sbriciolare le argomentazioni di questi interlocutori. Ma ancora, opterei per l’unica tecnica veramente saggia contro questi vermi a sonagli che strisciano fuori dal frutto della verità: li incanterei. Sapendo che se anche il verme dovesse mordere prima di essere incantato, basterà un peto per espellere il veleno. Quindi mi piegherò all’ingrato mestiere dell’incantatore di invertebrati per sincero amor patrio.

Chiedo dunque a Vauro, a Fiano, a tutti quelli del pubblico che applaudivano con decisione, e ancora a Formigli, cui comprensibilmente tremava la voce mentre annunciava quel “viaggio nell’estremismo” italico:

L’islamismo non è forse un crimine? Per combattere i crimini non servono dunque leggi efficaci? Non sono state forse le minimizzazioni della vostra divulgazione politica, tutte quelle tirate sull’Islam moderato, sui giusti distinguo, sull’antica mitezza di una dottrina di pace, a rendere possibile la propagazione della piaga estremista? Vauro è mai stato in trasferta nello Stato Islamico a vedere come vengono addestrati e in nome di cosa combattono laggiù? O magari li ha visti transitare con mezzi pesanti per le vie del centro di qualche capitale europea? Voi antifascisti non volete far passare l’idea che l’Islam sia una religione come un’altra? Non ci avete grattugiato la minchia per anni con il rispetto e la tolleranza verso le altre confessioni, verso gli altri valori, n’imporre quoi? Gli islamisti non demonizzano forse l’infedele, non è forse l’infedele il capro espiatorio per esercitare le peggiori atrocità? E avete mai sentito parlare dell’antisemitismo islamico? Quando si tratta dei crimini dell’Islam, non siete voi i primi a puntare il dito su quelli della Chiesa, dovendo, per trovare esempi convincenti, sprofondare nell’età moderna e nel ridicolo? Libera Chiesa in libero Stato non è forse la concezione separatista che ha fatto la storia di questo giovane Paese? E vorremmo tradirla tollerando chi ritiene che Chiesa e Stato, autorità spirituale e temporale, siano tutt’uno? Chi incita all’odio non va fermato immediatamente, senza se e senza ma?

Ora andrei oltre. Perché il pur impeccabile, maiuscolo, magistrale, intervento di Vauro sul fascismo virava nel patetico, nel farsesco, appena calato nella contemporaneità. Il “viaggio nell’estremismo” italico ci ha infatti messo paura quanto la salamella di cui sopra. Mentre l’altro estremismo, quello islamista, non è un retaggio del passato che vive nel braccio alzato di qualche facinoroso pensionato nostalgico: il fondamentalismo trucida mentre scrivo, fa propaganda e ruba anime ogni giorno. Il terrore… il terrore integralista terrorizza, non un avvinazzato che intona Faccetta nera. Il terrore che sventra, sgozza, scanna l’infedele senza distinzione alcuna, ma con un occhio di riguardo per i vignettisti. E per quanto Fiano – con tutta la burbanza del suo cipiglio a monosopracciglio – ci segnalasse come in Italia si osteggi aspramente chi alimenta il proselitismo islamista o anche solo chi simpatizza per quelle canaglie invasate, rendendo più urgente legiferare sulla propaganda fascista, riporto quanto reso noto ieri: «Secondo il sondaggio di Ipr Marketing, il 25% dei fedeli in Allah danno (dà, ndr) ragione ai jihadisti, mentre un terzo di loro vuole “conquistare l’Occidente”».

Vauro, Fiano, antifascisti riuniti… vogliamo andare avanti a far credere che sia un’opinione come un’altra?

http://blog.ilgiornale.it/bassi/2017/09/22/antifascisti-per-lislam/

Il ragazzo ha fatto un'osservazione molto giusta e rigorosa. ok

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