Il lavoro
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Re: Il lavoro
Rimanendo in tema religione, nella sede di lavoro abbiamo uno stagista musulmano per 2-3 mesi.
Dal mattino alla sera, non beve un goccio d'acqua e non pranza per il ramadan. Quando noi andiamo a mangiare, lui viene letteralmente chiuso in officina dove si mette poi a pregare. Dopo la pausa pranzo, quando torniamo per riprendere a lavorare, lui già inizia a barcollare dalla stanchezza. "Lavora" anche lui come florovivaista, quindi un lavoro abbastanza pesante e in luoghi dove la temperatura nelle serre sono parecchio elevate, o anche fuori all'aria aperta d'estate con il sole che picchia.
Dico io, ma come si può pensare di dare lavoro o anche solo far fare uno stage ad un musulmano che non mangia e non beve per sta boiata di un ramadan? Specialmente in lavori di fatica fisica.
Dal mattino alla sera, non beve un goccio d'acqua e non pranza per il ramadan. Quando noi andiamo a mangiare, lui viene letteralmente chiuso in officina dove si mette poi a pregare. Dopo la pausa pranzo, quando torniamo per riprendere a lavorare, lui già inizia a barcollare dalla stanchezza. "Lavora" anche lui come florovivaista, quindi un lavoro abbastanza pesante e in luoghi dove la temperatura nelle serre sono parecchio elevate, o anche fuori all'aria aperta d'estate con il sole che picchia.
Dico io, ma come si può pensare di dare lavoro o anche solo far fare uno stage ad un musulmano che non mangia e non beve per sta boiata di un ramadan? Specialmente in lavori di fatica fisica.
rob93- -------------
- Numero di messaggi : 63
Data d'iscrizione : 16.03.17
Re: Il lavoro
Ah, caro amico, domanda legittima e sensatissima. Ma tu pensa che, se un florovivaista (senza voler in alcun senso sminuire il lavoro che pratichi) in fin dei conti poco danno può fare a sé, agli altri o alle attrezzature o finanche alla produzione, ben altro può succedere, per esempio, in una raffineria o impianto di compressione del gas metano etc.rob93 ha scritto:Rimanendo in tema religione, nella sede di lavoro abbiamo uno stagista musulmano per 2-3 mesi.
Dal mattino alla sera, non beve un goccio d'acqua e non pranza per il ramadan. Quando noi andiamo a mangiare, lui viene letteralmente chiuso in officina dove si mette poi a pregare. Dopo la pausa pranzo, quando torniamo per riprendere a lavorare, lui già inizia a barcollare dalla stanchezza. "Lavora" anche lui come florovivaista, quindi un lavoro abbastanza pesante e in luoghi dove la temperatura nelle serre sono parecchio elevate, o anche fuori all'aria aperta d'estate con il sole che picchia.
Dico io, ma come si può pensare di dare lavoro o anche solo far fare uno stage ad un musulmano che non mangia e non beve per sta boiata di un ramadan? Specialmente in lavori di fatica fisica.
Mi sono trovato a lavorare in uno di questi impianti, in mezzo al deserto, e durante il mese del ramadan, che cadeva in piena estate quell'anno, i lavori sono proseguiti come se niente fosse. È demenziale che le maestranze occidentali non si rendano conto che non è possibile far lavorare la gente in quelle condizioni. Già i locali non brillano per buona volontà, rendimento e acume, figurati quando sono storditi dal digiuno e soprattutto dalla disidratazione, con 45 gradi all'ombra. Li vedevo barcollare e raggrupparsi dentro gli autocarri per stendersi a sonnecchiare (una cosa che non tutti conoscono, è che durante il ramadan questi deficienti alla fine si privano anche del sonno, perché si alzano prima dell'alba per fare il pasto che non possono fare poi di giorno). I danni ci sono stati e anche significativi, anche se tutti facevano finta di niente. Hanno saldato un tubo 4 volte (un tubo grande che ci può stare una persona in piedi all'interno), il lavoro di saldatura prende una giornata intera, poi a sera fanno la radiografia con il cesio per vedere se la saldatura è perfetta, altrimenti il gas metano a 80 bar sai dove va a finire? Beh, la radiografia dava sempre difetto, alla fine per disperazione la saldatura l'hanno data per buona ma ho qualche sospetto che fosse come le altre. A me è capitato un piccolo incidente con uno di questi, uno che sarà stato un metro e novanta e cento chili, non so perché ma questi musulmani crescono, sarà la lettura del corano? Io lavoravo in sala quadri, ero anche abbastanza defilato sia dal caldo che dai rischi del cantiere. Un giorno dovevo sostituire alcuni componenti obsoleti degli armadi di elettronica, mi sono fatto portare un tavolaccio e l'ho sistemato nei pressi degli armadi, poi ho disposto tutte le apparecchiature nuove sul tavolaccio e ho iniziato a sostituire i pezzi. Man mano che cambiavo le apparecchiature, mettevo quelle vecchie sul tavolo, così all'ora di pranzo sul tavolo c'erano tutte le apparecchiature da rottamare. Mi apprestavo ad andare in mensa, quando 'sto tizio, uno di quelli che tiravano i cavi, arriva nel posto dove stavo lavorando. Lo vedo camminare come un ubriaco, i piedi larghi, poi oscillare e infine perde l'equilibrio e si schianta sul tavolaccio, fracassandolo. La roba vecchia rovina a terra e si stroscia tutta, l'elettronica industriale è ferraglia piuttosto pesante; meno male ho pensato, se crollava sulle apparecchiature nuove faceva un danno di milioni.
Minsky- --------------
- Numero di messaggi : 27408
Data d'iscrizione : 06.10.11
Re: Il lavoro
Aah sicuramente il tuo è un lavoro con più rischi e più alti, ma in qualsiasi caso, in qualsiasi lavoro, senza mangiare e bere, non hai né forza fisica, né mentale. Devi essere lucido e veloce. E proprio oggi mi son chiesto: cosa può fare un datore di lavoro non musulmano in questi casi? Può licenziare magari il dipendente perché non si nutre e a lavoro è effettivamente meno produttivo e pericoloso per la sua salute e quella degli altri? Sarebbe considerata giusta causa?
rob93- -------------
- Numero di messaggi : 63
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Re: Il lavoro
Non solo. All'estero le aziende fanno quello che vogliono, ma in Italia la normativa sulla sicurezza del lavoro è molto severa. Un lavoratore che non rispetta le prescrizioni di sicurezza è sanzionabile, e se in conseguenza della sua negligenza causa un incidente, è responsabile. Se il lavoratore musulmano si presenta in condizioni fisiche incompatibili con lo svolgimento delle sue mansioni, può e anzi deve essere congedato. Questo, almeno, in teoria. In pratica, è facile immaginare come si metterebbero a strillare i soliti difensori dei diritti dei credulastri. Come se essere ebeti fosse un diritto.rob93 ha scritto:Aah sicuramente il tuo è un lavoro con più rischi e più alti, ma in qualsiasi caso, in qualsiasi lavoro, senza mangiare e bere, non hai né forza fisica, né mentale. Devi essere lucido e veloce. E proprio oggi mi son chiesto: cosa può fare un datore di lavoro non musulmano in questi casi? Può licenziare magari il dipendente perché non si nutre e a lavoro è effettivamente meno produttivo e pericoloso per la sua salute e quella degli altri? Sarebbe considerata giusta causa?
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Minsky- --------------
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Re: Il lavoro
rob93 ha scritto:Aah sicuramente il tuo è un lavoro con più rischi e più alti, ma in qualsiasi caso, in qualsiasi lavoro, senza mangiare e bere, non hai né forza fisica, né mentale. Devi essere lucido e veloce. E proprio oggi mi son chiesto: cosa può fare un datore di lavoro non musulmano in questi casi? Può licenziare magari il dipendente perché non si nutre e a lavoro è effettivamente meno produttivo e pericoloso per la sua salute e quella degli altri? Sarebbe considerata giusta causa?
Cosí a naso una causa legittima di licenziamento è proprio quella data dallo scarso rendimento.
Temo però che di questi tempi si applichi solo ai poveracci come noi, se sei un négher tranquillo che la passi liscia
va a finire che la gente si converte all'islam perché conviene
PS Il buon Minsky mi ha preceduto ed in parte detto le stesse cose
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Rasputin- ..............
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