Atei Answers - Domande selezionate dai credenti agli atei
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Re: Atei Answers - Domande selezionate dai credenti agli atei
Ludwig von Drake ha scritto:Giovanni, non credo che i credenti vogliano da noi risposte alle loro domande.
Apro una sezione specifica, dove si possono inserire domande.
A dire il vero il senso del mio discorso era inverso...
Dicendo:
"Il fallimento che avviene svariate volte nel tentativo che molti come voi fanno con i credenti è che non vi occupate di dare risposte migliori alle domande che essi si pongono, ma semplicemente vi limitate a confutare le basi"
Intendevo che siete voi a cercare di "convertire" i credenti e riportavo quella che secondo me è la causa principale di fallimento.
Cmq oramai il post è aperto e quindi lo userò... anche se così su due piedi non mi viene in mente nemmeno una domanda.... parlo con Atei di continuo e non saprei proprio cosa chiedere.
mumble mumble....
vabbuò... sparo...
Io non credo ad una visione premio/penitenza per quello che riguarda le azioni che compiamo in vita, credo invece che noi possiamo vivere la vita in modo completo e verace o in modo incompleto e insoddifacente.
Voi a cosa vi ispirate per cercare di vivere nel modo migliore possibile la vostra vita o su cosa basate la vostra scala di valori.
( non mi è venuto niente di meglio... pardon ... )
___________________
Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato MC 2:27
Giovanni 4-23- -------------
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Re: Atei Answers - Domande selezionate dai credenti agli atei
elio aveva fatto una domanda simile in un'altro topic... Mi chiedo se non sia il caso di accorpare i due thread...
Non è solamente questione di protrarre il proprio codice genetico alle future generazioni, che è forse la cosa più semplice da fare: trovarsi una compagna e fare figli con lei. Questo porterà avanti il proprio codice genetico ma non se stessi, esseri irripetibili ed insostituibili, il proprio 'spirito', se non per qualche tempo, nel ricordo delle persone che ci hanno conosciuto. Per fare questo, bisogna confrontarsi con gli 'immortali'.
Chi sono le persone che ricordiamo, sebbene siano morte da tempo? Qualche nome: Galileo, Garibaldi, Giulio Cesare, Leopardi, e molti altri, ma sempre una minoranza rispetto all'enorme numero di persone che sono vissute e mai vivranno in questo universo. L'unico modo per sfuggire alla propria morte è cercare di fare qualcosa di 'grande', di così assoluto da non poter essere dimenticato (in positivo, naturalmente). Questo credo che sia l'obiettivo più alto che un uomo possa porsi, e che io ogni giorno cerco di pormi.
Il cristianesimo si basa su questa visione premio/penitenza post mortem. Se togli questo al cristianesimo, che senso ha credere nel dio cristiano?Io non credo ad una visione premio/penitenza per quello che riguarda le azioni che compiamo in vita, credo invece che noi possiamo vivere la vita in modo completo e verace o in modo incompleto e insoddifacente.
Personalmente, cerco di basare la mia scala di valori sulla sofferenza. L'obiettivo di un'etica è cercare di minimizzare(per quanto possibile) la sofferenza degli esseri senzienti. Per quel che riguarda la mia vita, il mio modo per cercare di viverla al meglio è basarmi sui pochi fatti che ho riguardo ad essa: sono nato e certamente morirò. Il fatto che morire sia l'unica certezza che ho sul mio futuro(tutte le altre cose possono essere probabili, ma non certe) determina il fatto di rendersi conto della fragilità e dell'inconsistenza della maggior parte delle cose che compiamo in vita. E' un po' la filosofia di Seneca del 'De Brevitate Vitae', cercare di massimizzare il tempo che abbiamo, perché in verità facendo così, ne abbiamo tanto. L'uomo ha un senso, di eternità, il desiderio di eternare se stesso, a mio parere, ma può farlo solo compiendo azioni che vadano oltre il suo limite vitale.Voi a cosa vi ispirate per cercare di vivere nel modo migliore possibile la vostra vita o su cosa basate la vostra scala di valori?
Non è solamente questione di protrarre il proprio codice genetico alle future generazioni, che è forse la cosa più semplice da fare: trovarsi una compagna e fare figli con lei. Questo porterà avanti il proprio codice genetico ma non se stessi, esseri irripetibili ed insostituibili, il proprio 'spirito', se non per qualche tempo, nel ricordo delle persone che ci hanno conosciuto. Per fare questo, bisogna confrontarsi con gli 'immortali'.
Chi sono le persone che ricordiamo, sebbene siano morte da tempo? Qualche nome: Galileo, Garibaldi, Giulio Cesare, Leopardi, e molti altri, ma sempre una minoranza rispetto all'enorme numero di persone che sono vissute e mai vivranno in questo universo. L'unico modo per sfuggire alla propria morte è cercare di fare qualcosa di 'grande', di così assoluto da non poter essere dimenticato (in positivo, naturalmente). Questo credo che sia l'obiettivo più alto che un uomo possa porsi, e che io ogni giorno cerco di pormi.
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La libertà è inafferrabile, ma non conosco altro per cui valga la pena di vivere.
-Avalon-
What a kind of life: Freedom in flesh,
shackles on your mind...
Avantasia
"You can have all the faith you want in spirits and the afterlife, and heaven and hell, but when it comes to this world, don't be an idiot. 'Cause you can tell me you put your faith in God to put you through the day, but when it comes time to cross the road, I know you look both ways."
House, M.D.
La vita è un diritto, non un dovere.
Re: Atei Answers - Domande selezionate dai credenti agli atei
Giovanni 4-23 ha scritto:
Io non credo ad una visione premio/penitenza per quello che riguarda le azioni che compiamo in vita, credo invece che noi possiamo vivere la vita in modo completo e verace o in modo incompleto e insoddifacente.
Voi a cosa vi ispirate per cercare di vivere nel modo migliore possibile la vostra vita o su cosa basate la vostra scala di valori.
( non mi è venuto niente di meglio... pardon ... )
Quindi ne deduco che non sei cristiano, dal momento che il sistema premio/punizione costituisce il perno della religione cristiana. Se segui il volere del verbo di Dio che si autoproclama via-verità-vita, egli ti premierà con la gioia senza fine nel regno dei cieli, altrimenti ti attende come sorte la dannazione eterna.
La mia scala di valori è costituita da famiglia, figli, rispetto del prossimo, tolleranza, onestà e altri valori che compongono la mia morale laica. Trascorro la mia vita alla ricerca di ciò che mi procura gioia e appagamento, sempre nel rispetto delle mie regole morali.
___________________
Che sciocchi questi terrestri, pregano un dio che loro stessi hanno creato.
Ming lo Spietato, Flash Gordon
Multiverso- -----------
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Re: Atei Answers - Domande selezionate dai credenti agli atei
baso la mia scala di valori su ciò che a mio parere è giusto (bello, corretto, responsabile) e su ciò che è ingiusto (brutto, scorretto, irresponsabile).Giovanni 4-23 ha scritto:Voi a cosa vi ispirate per cercare di vivere nel modo migliore possibile la vostra vita o su cosa basate la vostra scala di valori
non la baso su indicazioni esterne (divinità, pensatori, filosofi) bensi solamente sul mio giudizio.
a posteriori vedo che in generale la mia scala di valori è sostanzialmente riconducibile a una persona di "fascia sociale e culturale alta sovrannazionale" (dal punto di vista politico: diritti civili, democrazia, eguaglianza, laicità, libertà; dal punto di vista dell'impegno: senso stoico del dovere, solidarietà, mirare al bene collettivo finché non confligge con il bene personale, non nuocere agli altri finché c'è alternativa; dal punto di vista delle mie scelte private: senso epicureo della vita privata, valorizzazione dei sentimenti, valorizzazione della cultura, mirare al mio bene personale finché non confligge con il bene collettivo).
non mi viene in mente altro, per ora.
gazzettiere- -------------
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