La Giustizia esiste veramente?

Quando parliamo di Giustizia che cosa dovremmo pensare subito? Al concetto di cosa è giusto per differenziarlo da quello che è sbagliato, e per la società, quando parliamo di Giustizia (badate bene con la G maiuscola) intendiamo le cose a tutti note: aiutare i più deboli, fare meno male possibile, non andare contro la legge, essere sempre "giusti" verso tutto e tutti, andare incontro al prossimo ecc...

Per rendere ancora meglio quanto sia stereotipato questo termine possiamo anche entrare per un attimo nel mondo dei fumetti, dove un supereroe che salva il mondo, dice puntalmente "questo paese ha bisogno di un supereroe, ha bisogno di Giustizia"

Ma alla fine, questo è il vero significato della Giustizia?
Se uno mi chiedesse "che cos'è la Giustizia?" Dovrei rispondere ciò che ho elencato sopra?

Il Dizionario Coletti la descrive in questo modo:
Principio morale, virtù, consistente nel dare a ciascuno il dovuto, nel giudicare con equità: comportarsi, agire, valutare secondo g. || g. sociale, equa ripartizione dei beni e, in partic. abolizione di ogni forma di sfruttamento.

Il Dizionario Hoepli la dice in quest'altro modo, che in un certo senso è simile a quanto detto sopra:
Virtù morale che consiste nel rispettare i diritti altrui e nel riconoscere a ciascuno ciò che gli spetta.

La mia definizione di Giustizia è ben diversa.

Prima di tutto, ritengo che la Giustizia intesa sopra, cioè intesa dalla maggiorparte delle persone, sia una Giustizia assoluta ovvero, per essere più precisi... la Giustizia è bianco e non è nero.

Invece secondo me la Giustizia non è niente di tutto questo...
Come dice la parola stessa, Giustizia viene da Giusto, però in base alle nostre esperienze, all'ambiente in cui abbiamo vissuto ecc... dipende da noi stabilire cosa è giusto e sbagliato, quindi la Giustizia assoluta non esiste secondo me, ma esiste invece un altro tipo di Giustizia, che è quella personale, in quanto ciò che potrebbe apparire giusto per te, potrebbe non esserlo per me. Quindi è Giustizia tua, no mia!

Per fare un esempio...
C'è un animalista che difende un animale dal proprietario che lo sfruttava.

Per l'animalista è Giusto difendere l'animale per un sacco di motivi... magari perché è cresciuto in un ambiente dove è stato in contatto con gli animali oppure crescendo ha compreso che gli animali (almeno quelli più complessi) sono esseri con delle emozioni come noi e che quindi vanno trattati come esseri umani... questo o altro potrebbe essere un buon motivo per cui tale persona è diventata un'animalista... (è solo un esempio.. non date troppo peso a ciò che scrivo)...

Ritornando alla questione... l'animalista vuole difende quell'animale e denunciare il proprietario...

Ma il proprietario... per quanto possa essere stato crudele e senza cuore, ritiene di essere nel Giusto?
Dal punto di vista giudirico sicuramente NO.
Sa che se tratta male gli animali dovrebbe essere punito per legge.
Ma a livello personale, dato che maltrattava l'animale per TOT motivi, secondo voi, dato che molto probabilmente ci avrebbe ottenuto un vantaggio personale, avrebbe anche pensato di non essere nel giusto? Ovviamente no!

Per questo incivile e senza cuore, (nonostante io come persona gliele avrei date tante... ma tante...) per lui si tratta di una Giustizia tutta sua, perché per fare questo ci guadagna in qualche modo (magari mentalmente, non per forza con i soldi...) e quindi togliergli il "piacere" di fare del male agli animali è ingiusto per lui.


So che quello che sto dicendo può essere duro per alcuni... perché nemmeno a me piace vedere animali maltrattati e pieni di cicatrici... il mio senso di Giustizia mi dice che è sbagliato e che vanno curati e trattati come esseri umani.
Ma la Giustizia non è uguale per tutti... questo ipotetico uomo ha la sua idea di Giustizia, seppur per me sia doloroso da accettare.


Quindi ricapitolando... la Giustizia assoluta esiste veramente? Per me no.
Esiste la giustiza relativa, che è quella personale, che appartiene a ognuno di noi e che giudichiamo in base al contesto in cui siamo cresciuti, dagli insegnamenti, ma soprattutto da noi stessi per come siamo come persone...


Un'altra cosa... se andiamo a rivedere in alto... notiamo che il Dizionario Coletti sottointende che la Giustizia è l'equità.

E anche qui non sono per niente d'accordo... come detto sopra, la Giustizia è relativa alla persona... mentre l'equità è ciò che è equo, quindi uguale...

La giustizia e l'equità possono essere collegati se per una persona, la giustizia è l'uguglianza, l'equità... ma si tratta di una giustizia interpretata solo a livello di quella persona.

Le leggi sono il modo per assoggettare un popolo. La magistratura il modo per controllarlo.

L'ho letta da qualche parte sul sito di uno che crede a qualsiasi cosa lontanamente possibile... e anche impossibile. Scrive cose talmente strampalate che qui non potremmo menzionare ma... raramente... quantomeno verosimili.  Un certo Paolo Franceschetti.

Qualcosa si dice "giusto" se corrisponde a un determinato sistema di regole (se non è chiaro dal contesto, ovviamente occorre specificare quale esso sia). Nel caso della giustizia statale, è l'insieme di leggi dello stato.

vnd ha scritto:Le leggi sono il modo per assoggettare un popolo. La magistratura il modo per controllarlo.

Per entrambi gli scopi, basta il potere militare. Se uno stato emana delle leggi (e vi si attiene) fornisce alla popolazione controllata, se non delle garanzie, delle informazioni su come intende far valere la sua forza, rinunciando alla possibilità di esercitarlo indiscriminatamente.

"L'umanità ha sempre barattato un pò di felicità per un pò di sicurezza"

Sigmund Freud

Steerpike ha scritto:Qualcosa si dice "giusto" se corrisponde a un determinato sistema di regole (se non è chiaro dal contesto, ovviamente occorre specificare quale esso sia). Nel caso della giustizia statale, è l'insieme di leggi dello stato.

vnd ha scritto:Le leggi sono il modo per assoggettare un popolo. La magistratura il modo per controllarlo.

Per entrambi gli scopi, basta il potere militare. Se uno stato emana delle leggi (e vi si attiene) fornisce alla popolazione controllata, se non delle garanzie, delle informazioni su come intende far valere la sua forza, rinunciando alla possibilità di esercitarlo indiscriminatamente.

Certo.
Da Hammurabi in poi...
"QUESTE SONO LE REGOLE, RISPETTALE ALTRIMENTI SAPPI CHE SONO PREVISTE PENE" è il primo segno della civiltà.
Scrivi un regolamento del forum e lo rendi consultabile, in modo che chiunque si muove in quei margini ha il diritto di dire la sua.


Il problema nasce quando le regole scritte sono ignorate da chi le dovrebbe far rispettare.
Dalla ghigliottina alle stragi di stato il passo è breve.