Ai terremotati il 5 per mille
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Ai terremotati il 5 per mille
Ai terremotati il 5 per mille, infuria la polemica
14 aprile 2009 - Non cessano le polemiche sulla proposta del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, di destinare il 5 per mille della dichiarazione dei redditi ai terremotati dell'Abruzzo (Le ipotesi in campo: leggi). Dopo che diverse Onlus avevano sollevato critiche accusando il governo di voler scatenare una "guerra tra poveri". E dello stesso pare sembra essere l'Udc di Casini e Cesa i quali, nel corso di una conferenza stampa hanno espresso al loro contrarietà anche per l'ipotesi di destinare all'Abruzzo l'8 per mille. E' una proposta che "a noi non piace", sottolinea il segretario, spiegando che "sottrarrebbe risorse alle associazioni che sono sul campo tra gli sfollati". Casini sollecita ad evitare " guerre tra poveri: non si trovano le risorse togliendole a qualcun altro".
La controproposta dell'Udc - Articolata la controproposta dell'Udc: una una tantum dell'1% sull'Irpef da applicare ai redditi oltre i 120mila euro, una soglia che include i parlamentari e che permetterebbe di raccogliere 500 milioni di euro; emissione di "Abruzzo bond" sottoscritti dalla Cassa depositi e prestiti, rimborsabili in 30 anni a zero interessi, capaci di portare nelle casse dello Stato fra i 500 e i 700 milioni di euro; uno scudo fiscale che riporti dall'estero i capitali con una tassazione di favore, permettendo di raccogliere 1-1,5 miliardi di euro; partecipazione delle fondazioni bancarie alla ricostruzione, versando l'1% del loro patrimonio (per un totale di circa 500 milioni).
Il Pd: proposta indecente e schizofrenica - Per Roberto della Seta, senatore del Pd e capogruppo in Commissione Ambiente, si tratta di una "proposta indecente e anche un po' schizofrenica, speriamo venga abbandonata come altre idee balzane proposte dal questo governo". "In questi giorni tragici - afferma Della Seta - si è dimostrato una volta di più che il volontariato, l'associazionismo sono pilastri insostituibili del 'welfare' italiano. Se la Protezione civile nel nostro Paese ha raggiunto livelli importanti di efficienza e capillarità, lo si deve anche e molto a migliaia di associazioni grandi e piccole pronte a mobilitarsi con generosità e competenza nelle situazioni di emergenza. Togliere l'ossigeno a questo sistema, come avverrebbe decurtandogli il 5 per mille, sarebbe un atto di assoluta cecità e irresponsabilità e un atto schizofrenico: lo Stato per aiutare dei cittadini in difficoltà, interverrebbe penalizzando i servizi ai cittadini resi dal settore no-profit".
Ferrero: è una bufala, i soldi del 5 per mille non immediatamente spendibili - E non risparmia critiche nemmeno il segretario del Prc, Paolo Ferrero, che ricorda come molte associazioni no profit che godono degli introiti del 5 per mille siano impegnate nelle zone terremotate d'Abruzzo. Senza dire del fatto che "i soldi del 5 per mille non sono immediatamente spendibili, ma per averli tocca aspettare anni, come proprio le associazioni di volontariato sanno bene". Per Ferrero, per "finanziare la ricostruzione necessaria dell'Abruzzo si può attingere a molti fondi, a partire da quelli delle spese militari, che vanno ridotte, alla missione in Afghanistan, che andrebbe ritirata, fino alla quota dell'8 per mille non esplicitamente optata dal contribuente e che oggi viene ripartita in modo tacito tra Stato italiano e Chiesa cattolica".
Ferrero ha detto una cosa "sacrosanta", perchè non devolvere la quota dell'otto per mille non esplicitamente optata dai contrinbuenti invece che proporre l'intero 5 per mille che è di sostegno a tante associazioni onlus, chissà cosa ne penserebbe il papa che tanto si è dispiaciuto per i terremotati tanto da donare tramite la CEI la miseria di due milioni di euro prelevati dal loro budget donato dagli italiani con la dichiarazione dei redditi e dei quali tanta pubblicità si stanno facendo
14 aprile 2009 - Non cessano le polemiche sulla proposta del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, di destinare il 5 per mille della dichiarazione dei redditi ai terremotati dell'Abruzzo (Le ipotesi in campo: leggi). Dopo che diverse Onlus avevano sollevato critiche accusando il governo di voler scatenare una "guerra tra poveri". E dello stesso pare sembra essere l'Udc di Casini e Cesa i quali, nel corso di una conferenza stampa hanno espresso al loro contrarietà anche per l'ipotesi di destinare all'Abruzzo l'8 per mille. E' una proposta che "a noi non piace", sottolinea il segretario, spiegando che "sottrarrebbe risorse alle associazioni che sono sul campo tra gli sfollati". Casini sollecita ad evitare " guerre tra poveri: non si trovano le risorse togliendole a qualcun altro".
La controproposta dell'Udc - Articolata la controproposta dell'Udc: una una tantum dell'1% sull'Irpef da applicare ai redditi oltre i 120mila euro, una soglia che include i parlamentari e che permetterebbe di raccogliere 500 milioni di euro; emissione di "Abruzzo bond" sottoscritti dalla Cassa depositi e prestiti, rimborsabili in 30 anni a zero interessi, capaci di portare nelle casse dello Stato fra i 500 e i 700 milioni di euro; uno scudo fiscale che riporti dall'estero i capitali con una tassazione di favore, permettendo di raccogliere 1-1,5 miliardi di euro; partecipazione delle fondazioni bancarie alla ricostruzione, versando l'1% del loro patrimonio (per un totale di circa 500 milioni).
Il Pd: proposta indecente e schizofrenica - Per Roberto della Seta, senatore del Pd e capogruppo in Commissione Ambiente, si tratta di una "proposta indecente e anche un po' schizofrenica, speriamo venga abbandonata come altre idee balzane proposte dal questo governo". "In questi giorni tragici - afferma Della Seta - si è dimostrato una volta di più che il volontariato, l'associazionismo sono pilastri insostituibili del 'welfare' italiano. Se la Protezione civile nel nostro Paese ha raggiunto livelli importanti di efficienza e capillarità, lo si deve anche e molto a migliaia di associazioni grandi e piccole pronte a mobilitarsi con generosità e competenza nelle situazioni di emergenza. Togliere l'ossigeno a questo sistema, come avverrebbe decurtandogli il 5 per mille, sarebbe un atto di assoluta cecità e irresponsabilità e un atto schizofrenico: lo Stato per aiutare dei cittadini in difficoltà, interverrebbe penalizzando i servizi ai cittadini resi dal settore no-profit".
Ferrero: è una bufala, i soldi del 5 per mille non immediatamente spendibili - E non risparmia critiche nemmeno il segretario del Prc, Paolo Ferrero, che ricorda come molte associazioni no profit che godono degli introiti del 5 per mille siano impegnate nelle zone terremotate d'Abruzzo. Senza dire del fatto che "i soldi del 5 per mille non sono immediatamente spendibili, ma per averli tocca aspettare anni, come proprio le associazioni di volontariato sanno bene". Per Ferrero, per "finanziare la ricostruzione necessaria dell'Abruzzo si può attingere a molti fondi, a partire da quelli delle spese militari, che vanno ridotte, alla missione in Afghanistan, che andrebbe ritirata, fino alla quota dell'8 per mille non esplicitamente optata dal contribuente e che oggi viene ripartita in modo tacito tra Stato italiano e Chiesa cattolica".
Ferrero ha detto una cosa "sacrosanta", perchè non devolvere la quota dell'otto per mille non esplicitamente optata dai contrinbuenti invece che proporre l'intero 5 per mille che è di sostegno a tante associazioni onlus, chissà cosa ne penserebbe il papa che tanto si è dispiaciuto per i terremotati tanto da donare tramite la CEI la miseria di due milioni di euro prelevati dal loro budget donato dagli italiani con la dichiarazione dei redditi e dei quali tanta pubblicità si stanno facendo
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Re: Ai terremotati il 5 per mille
Se la Chiesa rinunciasse ai suoi vergognosi privilegi (otto per mille, esenzione Ici ecc.) si recupererebbero 4 miliardi e mezzo di euro (stima per difetto). Con quelli sì che si potrebbe far qualcosa per aiutare chi ne ha bisogno...
Ospite- Ospite
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