Fisico e metafisico

Molto spesso ci si trova a confrontarsi con dei credenti su argomenti di vario genere e noto che quasi sempre il contendere è sul problema del male nel mondo, così come il libero arbitrio o la vita eterna dopo la morte..... Questioni che riguardano più il mondo metafisico che quello fisico.

Ho notato però che da ambo le parti si commette un errore logico. Se uno crede che esista qualcosa di metafisico (e poco importa in quale forma o di quale religione) non può in nessun caso utilizzare la logica che si applica per il mondo fisico al metafisico e viceversa. Sono due grandezze incommensurabili, che non possono interagire l'una con l'altra. E' come voler parlare di lunghezze utilizzando il kilo e di perso utilizzando il metro. Non possiamo applicare le regole del mondo fisico ad un essere che per definizione è al di fuori del tempo e dello spazio. Facendo questo, come per latro fanno le religioni, crei dei paradossi e delle contraddizioni cui non è possibile dare una spiegazione. E il risultato è che alla fine ti dicono che è così per fede! Allora che senso ha impostare discussioni che da un lato si fondano su principi fisici e dall'altro su principi astratti del tutto incompatibili con la fisicità?

Io non mi sono mai posto il problema perchè ritengo che il metafisico non esista, così come per altro l'infinito, l'eterno o il tempo stesso. Però questo è già un'altra questione.

Ipotesi come l'esistenza di divinità e di aldilà sono congetture che, se fossero vere, avrebbero effetti sul mondo fisico. Per questo se ne può discutere scientificamente (appurando ben presto che sono cretinate).

Ma infatti, che si parli con un credente o quello che si vuole, prima di iniziare una discussione degna ti tal nome, bisogna impostare degli standard fissi per l'intera discussione.

Poi alla pratica l'atteggiamento del credente punta solo ed esclusivamente ad avere ragione, non a caso, come porti d'esempio, tendono a impostare il discorso in un modo per poi passare ad altro, alla fede di solito, quando sono alle strette.

Tomhet ha scritto:
Poi alla pratica l'atteggiamento del credente punta solo ed esclusivamente ad avere ragione, non a caso, come porti d'esempio, tendono a impostare il discorso in un modo per poi passare ad altro, alla fede di solito, quando sono alle strette.

Alcuni vedono anche come una prova di fede il fatto di dover negare l'evidenza per continuare a credere. Mi è capitato.

Steerpike ha scritto:

Tomhet ha scritto:
Poi alla pratica l'atteggiamento del credente punta solo ed esclusivamente ad avere ragione, non a caso, come porti d'esempio, tendono a impostare il discorso in un modo per poi passare ad altro, alla fede di solito, quando sono alle strette.

Alcuni vedono anche come una prova di fede il fatto di dover negare l'evidenza per continuare a credere. Mi è capitato.

Il grassettato è riservato a

- ubriachi

- donne

- credenti

no necessariamente in quest'ordine

Rasputin ha scritto:

Steerpike ha scritto:

Tomhet ha scritto:
Poi alla pratica l'atteggiamento del credente punta solo ed esclusivamente ad avere ragione, non a caso, come porti d'esempio, tendono a impostare il discorso in un modo per poi passare ad altro, alla fede di solito, quando sono alle strette.

Alcuni vedono anche come una prova di fede il fatto di dover negare l'evidenza per continuare a credere. Mi è capitato.

Il grassettato è riservato a

- ubriachi

- donne

- credenti

no necessariamente in quest'ordine

mi fai ricordare le miei prime sbronze pesanti ove la domenica mattina a malapena arrivavo in chiesa e coglievo la bellezza di dio, mi commuovevo proprio..
RIDICOLO