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io sono il Settimo Saggio, il Buddha parla con me

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Messaggio Da Phoenix Mer 17 Mar 2010 - 9:56


Qualcuno mi spiega per favore dove la differenza tra setta e religione ??. E dove la differenza fra il comportamento di questo Guru e il clero della chiesa?



IL PERSONAGGIO: MIRACOLI E NOZZE COMBINATE
Le regole dell’«Immortale»
I trasporti che collezionava 100 moto
Secondo i pm chiedeva denaro promettendo guarigioni




L'arresto del «guru» SperanzaROMA — «Io sono l’immortale, io sono il Settimo Saggio, il Buddha parla con me, se non fate quello che dico vi colpirà la punizione divina, sparirete dall’universo e perderete il treno della reincarnazione ». Parlava così Danilo Speranza, 62 anni, il guru del quartiere San Lorenzo: «Qui da me avrete il tetto karmico che vi protegge», diceva il santone della setta R. E. Maya (Recupero Educazione Meditazione Alimentazione Yoga Arti) di via dei Sabelli. Viavai di donne in quella strada quando c’era lui in giro, sempre con un dogo argentino al guinzaglio e il cellulare incollato all’orecchio.
Ma non era affatto innocuo, il suo delirio d’onnipotenza. In questi anni «lo zio» (come pure lo chiamavano gli adepti) ha preteso rapporti sessuali da due bambine indifese, soggiogando le madri con parole da esaltato: «Il vostro karma è negativo, fate quello che vi dico e cambierò per sempre il vostro destino». E violentava le donne senza vergogna: «Mi diceva stai tranquilla, sono io il tuo padrone », ha raccontato una vittima agli inquirenti.

Non solo, però. Con lucidità e freddezza il guru di San Lorenzo ha chiesto, nel tempo, anche tanto denaro ai suoi oltre mille iniziati, approfittando delle loro oggettive fragilità: tossicodipendenti, sfrattati, malati di tumore e di sclerosi multipla, coppie separate e single sotto stress. A un povero malato di cancro spillò una volta 80 mila euro, praticamente i risparmi di una vita. Il santone prospettava a tutti guarigioni e traguardi mirabolanti, parlava di aiuti per la ricerca e di macchine misteriose «di deframmazione molecolare», costruite per trasformare l’immondizia in cibo e risolvere così una volta per tutte il problema della fame nel mondo. In realtà, invece, Danilo Speranza accumulava solo per sé il denaro delle cospicue donazioni: i vigili urbani del comandante Antonio Di Maggio hanno trovato nascoste 100 moto d’epoca e quadri preziosi nella campagna di Mazzano Romano, teatro degli stupri delle due ragazzine. Hanno trovato nel covo anche una decina di foto di bimbi, ma ieri lui al momento dell’arresto ha detto che quelle erano foto destinate a un amico pittore, per dei ritratti già programmati. Si vedrà.

Personalità contorta, diabolica, multiforme, quella di Omar Danilo Speranza, come si faceva chiamare invece presso l’Associazione dei Musulmani d’Italia, organizzazione islamica moderata che ha preso subito le distanze dal suo scomodo sedicente presidente («Si presentò da noi come il successore del capo, ma l’elezione non è mai stata valida, Speranza era solo un esponente di una fazione iraniana, tutto qui...»).

Legami oscuri con l’Islam. E anche piuttosto contraddittori, se si pone a confronto lo stile di vita dissoluto del santone con la teoria affermata in uno scritto («Studio sull’Islam per iniziati») lasciato su Internet. Speranza descrive così «il villaggio ideale» secondo una sua interpretazione originale del Corano: un posto dove «il popolo sceglierà i suoi governanti in base alla loro onestà... ed essi non percepiranno alcuno stipendio, anzi metteranno a disposizione di tutti quanto in loro possesso». Un villaggio dove si rispettano le donne e «i matrimoni saranno combinati affinché non ci siano single e, soprattutto, per confinare il sesso all’interno della coppia».


Un luogo anche pulito, dove si rispetta l’ambiente e «saranno banditi i detersivi e i detergenti chimici inquinanti, a favore dell’uso di cenere, sabbia, fuoco, limone, sale e acqua marina». Un posto in cui c’è soprattutto giustizia, dove «la violenza massima è quella che tende a ridurre gli esseri a delle larve e annullare la loro indipendenza psicofisica sino a costringerli ad una vita vegetativa ». Un mondo, insomma, davvero ideale, dove «il massimo dell’immoralità in tutti i sensi è praticare la pedofilia e l’incesto, reati contrari alla morale primaria dell’essere, che non rispettano la sua natura fondamentale: la purezza dei bambini». Delle due l’una: o non l’ha scritto lui oppure negli anni il guru ha cambiato parere.

Fabrizio Caccia
http://www.corriere.it/cronache/10_marzo_17/caccia-miracoli-nozze-guru-immortale_21beb39a-3192-11df-b03c-00144f02aabe.shtml
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Messaggio Da Rasputin Mer 17 Mar 2010 - 10:52

Nessuna differenza, se non il fatto che le religioni sono istituzionalizzate e le sette no wink..

Vanna Marchi libera!

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Messaggio Da Phoenix Mer 17 Mar 2010 - 12:20

ok ok
LUIGI CASCIOLI
Ateismo attacca cristianesimo con una denuncia contro la Chiesa Cattolica sostenitrice di un'impostura costruita su falsi documenti, quali la Bibbia ed i Vangeli, e imposta con la violenza dell'inquisizione e il plagio ottenuto con l'esorcismo, il satanismo e altre superstizioni.

SECONDO PROCESSO

1) Denuncia- querela contro il Vescovo di Rovigo, mons. Soravito de Franceschi per abuso della credulità popolare e sostituzione di persona. (Per la spiegazione di questa seconda denuncia leggi in fondo al primo processo).
Roccalvecce 8 /11/2008

ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA
PRESSO IL TRIBUNALE DI ROVIGO
Il sottoscritto Luigi Cascioli, residente in Roccalvecce (Viterbo) via delle Province 45/B
ESPONE QUANTO SEGUE
Il sottoscritto, dopo lunghi e approfonditi studi consistenti anche (e non solo) in un'esegesi testuale del Vecchio e Nuovo Testamento, è arrivato alla conclusione che molti dei fatti presentati come veri e storici dalle "Sacre Scritture" sono in realtà dei falsi, primo fra tutti la storicizzazione della figura di Gesù il Cristo, per buona parte mutuata sulla figura di Giovanni di Gamala, figlio di Giuda il Galileo, discendente della stirpe degli Asmonei.

Le motivazioni che hanno condotto il sottoscritto a tale conclusione sono dettagliatamente esposte nel libro che si allega al presente esposto, del quale costituisce parte integrante e sostanziale.

Con il seguente esposto non si vuole contestare la libertà dei cristiani di professare la propria fede, sancita dall'art. 19 della Costituzione, ma si vuole stigmatizzare l'abuso che la Chiesa Cattolica commette avvalendosi del proprio prestigio per inculcare come fatti reali e storici quelle che non sono altro che invenzioni.

Un chiaro esempio di tale abuso è stato commesso da Mons. Lucio Soravito de Franceschi, vescovo della diocesi di Rovigo, allorché ha sostenuto in un messaggio pastorale del 23 dicembre 2005 la figura storica di Gesù affermando falsamente: << Dio (Gesù) nascendo in un luogo ben definito, Betlemme, e in un preciso momento storico: al tempo di Augusto, sotto il governatore della Siria Quirinio, durante il censimento: Gesù non è mito, non è una favola, ma una realtà che appartiene alla nostra storia>.

Che la figura di Gesù sia stata costruita per intero su quella di certo Giovanni di Gamala, figlio di Giuda detto il Galileo, risulta in maniera inconfutabile da una si grande quantità di prove da togliere ogni dubbio sulle falsificazioni operate dai redattori dei vangeli. Basterebbe soltanto quella riguardante la trasformazione dell'appellativo Nazireo, con cui veniva chiamato Giovanni di Gamala, in quella di Nazareno data a Gesù, quale abitante di Nazaret, per dimostrare nella maniera più assoluta la sostituzione di Persona.

Da un punto di vista penalistico, tali falsificazioni storiche possono integrare le fattispecie di due reati: l'abuso della credulità popolare e la sostituzione di persona (nel caso di Gesù Cristo).

Ai sensi dell'art. 661 C.P., si ha abuso della credulità popolare quando taluno, per mezzo d'imposture, trae in inganno una moltitudine di persone. Nel caso di specie, i ministri del culto della Chiesa Cattolica, come Mons. Lucio Soravito de Franceschi, commettendo dei falsi storici (quindi presentando come veri e realmente accaduti dei fatti inventati funzionali alla dottrina religiosa) ingannano tutte le persone che vengono a contatto con l'insegnamento di tale religione inducendoli a credere nella stessa sulla base non di argomentazioni puramente teologiche (del tutto lecite e ammissibili), ma sulla base di un'ingannevole rappresentazione dei fatti. Il reato è contravvenzionale, per cui è sufficiente l'elemento psicologico della colpa, che è certamente riscontrabile in tutti i ministri del culto cattolico (quindi anche di Mons. Lucio Soravito de Franceschi), atteso che non è possibile che persone istruite e che, per vocazione e mestiere, studiano continuamente la Bibbia e i Vangeli non si siano accorte delle numerose e ripetute falsità (anche grossolane) contenute in tali scritti. Per quanto attiene al delitto di sostituzione di persona, esso si riscontra allorquando un soggetto, per trarre vantaggio, induce altri in errore attribuendo, a se o ad altri, un falso nome.

Nel caso in esame, il libro "La Favola di Cristo", (cui rimando per più esaurienti spiegazioni) dimostra che Gesù Cristo non è mai esistito e che sotto tale nome si cela tal Giovanni di Gamala.

Quindi Mons. Lucio Soravito de Franceschi che fa proselitismo, come tutti i ministri della Chiesa, per trarre vantaggio dal numero dei fedeli che tanto è maggiore e tanto più grande sarà l'introito economico derivante dalle sue offerte, tra cui quella dell'8 per mille abbinata alla dichiarazione dei redditi, inducendo in errore, sulla base di tali falsità, coloro i quali ricevono il messaggio, commette il reato previsto e punito dall'articolo 494 del Codice Penale.

Tra l'altro, per integrare il reato in parola, "non è necessario che il fine propostosi dall'agente sia di per se stesso illecito o di natura patrimoniale, ben potendo essere lecito e non patrimoniale" (Cass.pen. n 10805/98 -- n 3645/99 -- n 230694/04 -- 1910/05).

L'elemento soggettivo richiesto è il dolo specifico che sussiste in tutti questi soggetti che, pur essendo consapevoli di tale falsità, non si fanno scrupolo di continuare a propalare come fa Mons. Lucio Soravito de Franceschi.

La responsabilità del Sommo Pontefice può essere solo morale, attesa la sua immunità ai sensi dell'articolo 3 -- I comma C.P., mentre per gli altri ministri del culto cattolico (come nel caso specifico Mons. Lucio Soravito de Franceschi) è da prospettarsi di natura penale.

La continua presentazione di fatti falsi gabellati come veri lede anche la tranquillità morale e la serenità dell'esponente, con conseguente danno di emotional distress, di cui si chiederà il risarcimento del danno nelle opportune sedi, mediante tempestiva costituzione di parte civile, che si riserva fin d'ora.

Il sottoscritto rimanendo a disposizione dell'autorità giudiziaria per fornire ogni chiarimento, si riserva d'integrare quanto esposto e chiede espressamente di essere sentito sui fatti di cui sopra.



Tanto premesso e considerato, il sottoscritto Luigi Cascioli presenta formale

DENUNCIA-QUERELA
nei confronti di Mons. Lucio Soravito de Franceschi, residente presso la diocesi in via Sichirollo 18 45100 Rovigo, per i reati p.e p. degli articoli 494 e 661 C.P., nonché per ogni altro reato che la Signoria Vostra Illustrissima vorrà ravvisare nel comportamento sopra descritto.

Con riserva di costituzione di parte civile nei modi e nei tempi stabiliti dalla legge, chiedo, ex art. 408 C.P.P. di essere informato in caso di archiviazione della notizia criminis.

Si allega alla presente denuncia il libro "La Favola di Cristo" e la copia della lettera pastorale a miglior riprova di quanto esposto.
Con osservanza.
Luigi Cascioli.

http://www.luigicascioli.eu/ita_processo.php?item=2&topic=1#par1
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Messaggio Da Bluntman Mer 17 Mar 2010 - 12:22

Blush response ha scritto:Nessuna differenza, se non il fatto che le religioni sono istituzionalizzate e le sette no wink..

Vanna Marchi libera!


Io direi che religione è un insieme che comprende le sette al suo interno, o meglio: una setta è un'espressione religiosa.

Ora, su come definire una setta, non vi è unanimità accademica, i modelli più utilizzati sono quelli di E. Troeltsch e C. Campbell.
Personalmente apprezzo Campbell in quanto si accorge di un problema fondamentale: i sociologi usano troppi criteri di definizione e sono costretti a fare i salti mortali per far rientrare i gruppi religiosi esistenti nel loro schema teorico (il che implica che lo schema teorico proposto, non rispecchia la realtà). Campbell sostiene quindi la necessità di un criterio fondamentale, che individua nel ruolo sociale del gruppo religioso. L'altra osservazione importante di Campbell è che non bisogna parlare di "qualità" specifiche di un movimento religioso, ma di "tendenze".
La sua idea è semplice: ciò che va definito come "chiesa" è un movimento religioso che, conformemente al proprio ruolo storico, si prende carico di apportare valori alla società restando in simbiosi con la stessa. I movimenti religiosi i cui valori tendono ad essere in sintonia con quelli della società che li ingloba va definito come "chiesa". Al contrario, la "setta" si pone come movimento di rottura e tende a creare una micro-società parallela.
Resosi conto però che con la crescente secolarizzazione il ruolo di "chiesa" sta cambiando, riprende il termine di "denominazione" e lo adatta ai movimenti che non solo sono in linea con i valori societari che anzi si concepiscono in una dimensione di relativismo, non come portatori di valori assoluti quindi, ma piuttosto come una proposta religiosa alternativa cosciente del contesto di "libero mercato religioso".
La mia critica a Campbell è principalmente il suo essere troppo vago nel definire i "valori societari" e nell'introdurre in quello che voleva essere un asse binario un terzo elemento estraneo. Mi permetterei quindi di individuare nel valore "laicità dello stato" il vero elemento discriminante, pur non eliminando completamente la nozione di "ruolo sociale", ma identificandola non con i valori della società attorno (quindi l'efficacità del ruolo) ma sull'idea di ruolo sociale che il gruppo religioso ha in rapporto a se stesso.
L'idea è quindi di creare un asse cartesiano inteso come segue:

x = ruolo sociale "creativo", interventismo
y = rapporto positivo con il valore "laicità dello stato"
-x = ruolo sociale "passivo", tendenza alla separazione
-y = apporto positivo con il valore "laicità dello stato"

da cui:
tendenza -x/-y = setta
tendenza -x (o x neutro)/y = denominazione
tendenza x/-y = chiesa
tendenza x/y = partito politico ad ispirazione religiosa

La tendenza x/y inizialmente poneva problema ma mi è venuta incontro la realtà :)

Questa è grosso modo la mia idea, mi scuso se sono stato molto ma molto sintetico: quanto da me scritto è il riassunto abb grossolano di un mio scritto universitario.

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Messaggio Da davide Ven 19 Mar 2010 - 22:30

Non c'è nessuna differenza, se non che una è istituzionalizzata e l'altra no.

davide
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Messaggio Da Bluntman Sab 20 Mar 2010 - 11:11

davide ha scritto:Non c'è nessuna differenza, se non che una è istituzionalizzata e l'altra no.

Ti rendi conto è come dire: tra l'insieme A e il sottoinsieme di A che abbiamo chiamato X non vi è alcuna differenza se non che A è definito da una convenzione che ne ufficializza il ruolo (istituzione).

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Messaggio Da davide Sab 20 Mar 2010 - 12:19

Bluntman ha scritto:
davide ha scritto:Non c'è nessuna differenza, se non che una è istituzionalizzata e l'altra no.

Ti rendi conto è come dire: tra l'insieme A e il sottoinsieme di A che abbiamo chiamato X non vi è alcuna differenza se non che A è definito da una convenzione che ne ufficializza il ruolo (istituzione).
Ma per te una è un sottoinsieme dell'altra. Io vedo solo differenze di dimensioni, oltre al fatto che una fa capo ad uno stato vero e proprio e l'altra no. Una è istituzionalizzata e l'altra no, per l'appunto. O se vuoi, i cattolici sono una setta del più ampio cristianesimo. Ma non facevo riferimento al tuo post, comunque.

davide
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Messaggio Da Bluntman Dom 21 Mar 2010 - 2:07

davide ha scritto:
Bluntman ha scritto:
davide ha scritto:Non c'è nessuna differenza, se non che una è istituzionalizzata e l'altra no.

Ti rendi conto è come dire: tra l'insieme A e il sottoinsieme di A che abbiamo chiamato X non vi è alcuna differenza se non che A è definito da una convenzione che ne ufficializza il ruolo (istituzione).
Ma per te una è un sottoinsieme dell'altra. Io vedo solo differenze di dimensioni, oltre al fatto che una fa capo ad uno stato vero e proprio e l'altra no. Una è istituzionalizzata e l'altra no, per l'appunto. O se vuoi, i cattolici sono una setta del più ampio cristianesimo. Ma non facevo riferimento al tuo post, comunque.

Beh, definisci "religione" e "setta" più precisamente, per favore. E visto che hai ragione, magari spiegami il senso di termini come "culto", "denominazione" e "chiesa" e per quale motivo non c'è bisogno di fare dei distinguo visto che la discriminante è semplicemente l'antitesi (definita in modo arbitrario perché tanto non cambia nulla) tra religione=istituzione e setta=non istituzione.
Scusami, non vorrei fare il saccente, ma penso che spesso si usino questi termini in maniera direi non appropriata. Non pretendo che la mia visione delle cose sia la più corretta, ne che si debba per forza fare riferimento ai miei post, ma almeno interrogarsi sul senso delle parole che si usano e sul come vengono usate in ambito accademico e perché.
Domanda: evitando di connotare moralmente il termine "setta", diresti sempre e cmq che il cattolicesimo è una setta del cristianesimo?
Domanda2: in uno stato che si professa laico e riconosce i medesimi diritti a tutte le espressioni religiose, avrebbe senso la distinzione tra istituzionalizzato e non?

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Messaggio Da davide Dom 21 Mar 2010 - 12:49

Bluntman ha scritto:

Beh, definisci "religione" e "setta" più precisamente, per favore. E visto che hai ragione, magari spiegami il senso di termini come "culto", "denominazione" e "chiesa" e per quale motivo non c'è bisogno di fare dei distinguo visto che la discriminante è semplicemente l'antitesi (definita in modo arbitrario perché tanto non cambia nulla) tra religione=istituzione e setta=non istituzione.
Scusami, non vorrei fare il saccente, ma penso che spesso si usino questi termini in maniera direi non appropriata. Non pretendo che la mia visione delle cose sia la più corretta, ne che si debba per forza fare riferimento ai miei post, ma almeno interrogarsi sul senso delle parole che si usano e sul come vengono usate in ambito accademico e perché.
Domanda: evitando di connotare moralmente il termine "setta", diresti sempre e cmq che il cattolicesimo è una setta del cristianesimo?
Domanda2: in uno stato che si professa laico e riconosce i medesimi diritti a tutte le espressioni religiose, avrebbe senso la distinzione tra istituzionalizzato e non?
Ti dico la verità: è una discussione che non mi interessa minimamente. Mi sembra di parlare con lordtom, che si impuntava sulle virgole. Può darsi che dal punto di vista formale tu abbia ragionissima, ma la cosa mi lascia indifferente. Ti lascio campo libero.

davide
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Messaggio Da elhoim Mer 24 Mar 2010 - 0:19

io ho fatto meglio del sig. Luigi Casciola. Ho denunziato il Papa e i suoi falsi testimoni ( Marco, Matteo, Luca e Giovanni). Non solo per abuso della credulità popolare ma anche per associazione a delinquere ( sono più di due).

elhoim
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Messaggio Da elhoim Mer 24 Mar 2010 - 0:24

Danilo Speranza si confonde. Il settimo non è lui, si chiama Pisolo. Chiamo Biancaneve come persona informata dei fatti e dei nomi.

elhoim
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Messaggio Da Be.Human Mer 24 Mar 2010 - 10:11

scusate... ma io sò che il buddismo è l'unica forma di religione (più che altro è una filosofia) che considera l'ateismo come un illuminazione, dato che i buddisti per l'appunto negano l'esistenza di un creatore...
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