Il manoscritto Voynich

Si tratta di uno scritto decisamente curioso, ancora al centro di speculazioni. In breve, sarebbe un manoscritto a carattere illustrato, diviso in sezioni, scritto con un sistema grafico e semantico non ancora decifrato.

http://it.wikipedia.org/wiki/Manoscritto_Voynich

L'ho sfogliato nella sua edizione digitale integrale e devo dire che si trovano immagini molto suggestive, alcune apparentemente congruenti con frutti, piante, etc. realmente esistenti, altre probabilmente frutto di fantasia. Ci sono tuttavia alcune sezioni dedicate all'astronomia che andrebbero definite "esoteriche" da un punto di vista di chi crede a magia e superstizione, tuttavia all'occhio d'oggi sono evidenti metafore, a carattere surrealistico.

Il linguaggio impiegato ha fatto spaccare la testa a parecchi crittografi. Ultimamente si è pensato che si trattasse di un dialetto azteco, ma alcuni pensano si tratti di un testo asemico, in sostanza una semplice espressione artistica come i moderni graffiti, per sostenere un libro-fake che ai tempi in cui venne scritto avrebbe fruttato parecchio denaro, parlando del nulla con una parvenza di competenza e "sacralità" (ricorda qualcosa?)

E' un libro molto suggestivo, anche se dovesse risultare essere un tipico "hoax", si tratta veramente di un'opera d'arte.

Dai, ragazzi, non fatemi bumpare uno dei thread potenzialmente piú interessanti già a meno di 24 ore di distanza dalla creazione, ahah

Per quanto ne so la distribuzione della frequenza delle parole assomiglia molto a quella di una lingua vera: se è un falso, è fatto benissimo considerando che risale al XV secolo.

Non mi sono più aggiornata, ma ero rimasta all'Azteco e alle lingue austronesiane, suggerite per compatibilità con l'entropia del testo...

Mah, causa persa, ma spero continuino a ricercare

Le lingue austronesiane (o meglio, le maleo-polinesiane, la sottofamiglia che comprende quelle fuori Taiwan) hanno la reduplicazione come la lingua del Voynich (dove se ricordo bene da qualche parte c'è una parola ripetuta addirittura quattro volte di seguito). L'azteco so che è stato proposto, ma non so per quale motivo. Comunque entrambe mi sembrano improbabili, vista la provenienza e l'epoca del manoscritto.

Per via del suo "artwork", chiamiamolo così; ci sarebbero elementi di chiara (secondo l'opinione di alcuni, non so come possano dirsene certi) provenienza mesoamericana e accenni al Nahuatl, che comunque è spezzettato in decine di dialetti, non so come potrebbero farlo assurgere ad una fonte univoca se non "interpolando" le lingue che ne sono nate...

Fun fact: il secolo in cui il Nahuatl iniziò a frammentarsi in diversi dialetti coincide effettivamente con la datazione al radiocarbonio del manoscritto... More troubles!

Justine ha scritto:parlando del nulla con una parvenza di competenza e "sacralità" (ricorda qualcosa?)

ah ah

I disegni diventano irriconoscibili nel giro di pochissime ricopiature di un manoscritto: non fanno molto testo, anche se quelle erano specie di piante realmente esistenti.

Esattamente, ma a quanto pare sarebbero quelle le "teorie" più accreditate...

Justine ha scritto:Esattamente, ma a quanto pare sarebbero quelle le "teorie" più accreditate...

Vuoi dire le ipotesi?

Justine ha scritto:Esattamente, ma a quanto pare sarebbero quelle le "teorie" più accreditate...

Davvero? Mi sembra strano che le spiegazioni più accreditate siano quelle che richiedono contatti tra Europa e America/Oceania antecedenti al 1492.

Ho sentito anche di studiosi che lo collegano a delle lingue eurasiatiche; qualcuno sosteneva anche di essere riuscito a identificare i nomi di una decina di piante.