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Quegli 80 euro di Renzi

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Messaggio Da Minsky Mer 3 Set 2014 - 21:46

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Messaggio Da Rasputin Mer 3 Set 2014 - 22:00

Minsky ha scritto:Quegli 80 euro di Renzi - Pagina 7 Renzi10

Trovo il confronto offensivo per il povero Rowan.

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Messaggio Da Minsky Mer 3 Set 2014 - 22:05

Rasputin ha scritto:
Minsky ha scritto:Quegli 80 euro di Renzi - Pagina 7 Renzi10

Trovo il confronto offensivo per il povero Rowan.
Spero tanto che non se ne abbia a male.

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Messaggio Da Minsky Mar 9 Set 2014 - 16:14

Giampaolo Rossi ha scritto:Redistribuzione: il blufflop della sinistra

Quindi sembrerebbe che i famosi 80 euro di Renzi siano stati un blufflop, cioè un incrocio tra un gigantesco bluff e un inevitabile flop.
L’ha detto il Presidente di Confcommercio, Sangalli, qualche settimana fa; l’ha dovuto ammettere il ministro Del Rio in una recente intervista: “Pensavo francamente che avessero più effetto”. Amen.
Non sappiamo se qualcuno ha avuto il coraggio di dirlo all’onorevole Picierno, l’eurodeputata renziana che a Ballarò sventolò lo scontrino di un supermercato per dimostrare che con gli 80 euro ci si faceva la spesa per due settimane. Sarà che forse il supermercato della Picierno in questi giorni era chiuso, sarà che ci sono politici che quando parlano dell’Italia pensano al Paese dei Balocchi, fatto sta che il fallimento del provvedimento è un colpo basso alle smargiassate con cui Matteo Renzi ha pensato di affrontare la complessità di questa crisi.
Renzi, mesi fa, motivò il provvedimento come un aiuto “al consumo e una misura di attenzione, di equità”. Ma non è equo un bonus economico riservato soltanto a 10 milioni di italiani appartenenti ai segmenti sociali fino ad oggi meno colpiti dalla recessione (impiegati, dipendenti pubblici, insegnanti) e che esclude le categorie che sono state devastate dalla crisi economica: partite iva, piccoli imprenditori, pensionati medio-bassi, insomma coloro che hanno generato la contrazione dei consumi negli ultimi anni.
Eppure il fallimento dell’operazione “80 euro” è un segnale della distorsione culturale che la sinistra continua ad avere e a perpetuare nella storia. Questa distorsione si chiama “redistribuzione della ricchezza”.
Il principio redistributivo è legato ad una sbagliata visione dell’uguaglianza (che infatti a sinistra chiamano egualitarismo), che non è mai concepita come paritaria condizione di partenza ma come obbligato risultato d’arrivo. Il principio redistributivo è una sorta di canale di scolo, dove defluiscono tutti i liquami del peggiore ideologismo che vive da quelle parti. Per capirci, quando la sinistra ha pudore di sé, questo principio recita più o meno così: “chi ha di più deve dare di più, chi ha di meno deve dare di meno”. Al contrario, quando la sinistra non ha il pudore di sé (cioè spesso nella storia) il principio redistributivo diventa: “togliere a chi ha di più e dare a chi ha di meno”. Da quelle parti la chiamano giustizia sociale, ma in realtà è un’astrazione legata all’idea che lo Stato sia una sorta di controllore delle risorse, anche di quelle private.
Il problema è che il principio della “redistribuzione della ricchezza”, ha una logica quando la ricchezza c’è; ma quando non c’è, che cosa si redistribuisce? La povertà.
Siccome non si può redistribuire ciò che non c’è, la ricchezza per essere redistribuita dev’essere prima creata. E chi crea la ricchezza? Lo Stato? Ovviamente no. Le categorie sociali a cui Renzi ha indirizzato la mancia elettorale degli 80 euro? Con tutto il rispetto, no. Il “creatore di ricchezza” è colui che prova a mettere in piedi una piccola attività commerciale, una bottega artigiana, chi da lavoro a quel dinamico tessuto produttivo delle nostre piccole e medie imprese, il giovane che apre una start-up cercando di scommettere su innovazione, creatività e futuro. Per questo ciò di cui ci sarebbe bisogno sono provvedimenti a favore dei “creatori di ricchezza” (sotto forma di riduzione del carico fiscale per le imprese, smantellamento del mostro statale e burocratico che costa ogni anno alle nostre aziende decine di miliardi, agevolazioni per artigiani, commercianti, partite Iva).
La questione da economica diventa politica e riguarda quale idea di sinistra ha in testa Matteo Renzi: se una sinistra paleo-socialista avvinghiata al suo elettorato spesso sindacalizzato, infarcita di vecchio statalismo e di un’idea di cittadinanza assistita, oppure una sinistra moderna, di stampo laburista, capace di intercettare le nuove dinamiche della produzione e del lavoro.
L’operazione “80 euro” appartiene alla prima.

http://blog.ilgiornale.it/rossi/2014/08/19/redistribuzione-il-blufflop-della-sinistra/

Magari sarà una scemenza, ma io ho pensato che, se anziché elargire 'sti 80 euro a chi non ne ha strettamente bisogno, fossero impiegati per aumentare l'occupazione, ci sarebbero sì dei ritorni positivi molto sensibili.

Ad esempio: prendiamo gli 80 euro, che per 10 persone occupate, farebbero 800, e li diamo ad un nuovo assunto - un giovane - come primo stipendio, da apprendista o quel che l'è. Questo vuol dire che si potrebbero creare subito un 10% in più di posti di lavoro. A beneficio dei giovani. Quindi il tasso di disoccupazione calerebbe di botto dal 13% al 3%, in linea con le migliori economie. E questo senza costi per le aziende, visto che gli 80 euro vengono dal "nulla", sono un'elargizione dello Stato, per così dire (in realtà ottenuti aumentando svariate tasse). Questo avrebbe un risultato eclatante - abbattimento della disoccupazione e ridistribuzione della ricchezza a chi è davvero nel bisogno; impulso alla produttività (le aziende si ritrovano il 10% di risorse in più senza costi aggiuntivi); ripresa dei consumi; miglioramento della qualità dei titoli di stato etc. etc. Sarebbe così difficile da realizzare? Perché Renzi insiste nel giochetto degli 80 euro, che si è già rivelato erroneo e fallimentare? Stupidità? Cocciutaggine? O sta remando contro per mandare a fondo la barca?

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Messaggio Da Ospite Mar 9 Set 2014 - 17:13

perchè al posto dei 10 voti che ha preso dalle diece persone che si sono prese gli 80 euro, si sarebbe trovato solo con quello dell'"apprendista". forse...

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Messaggio Da Minsky Mar 9 Set 2014 - 17:16

jessica ha scritto:perchè al posto dei 10 voti che ha preso dalle diece persone che si sono prese gli 80 euro, si sarebbe trovato solo con quello dell'"apprendista". forse...
Sì, questo lo capisco persino io, ma ormai il suo 40% lo ha preso, perché insistere nell'errore?

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Messaggio Da primaverino Mar 9 Set 2014 - 17:32

Minsky ha scritto:

Magari sarà una scemenza, ma io ho pensato che, se anziché elargire 'sti 80 euro a chi non ne ha strettamente bisogno, fossero impiegati per aumentare l'occupazione, ci sarebbero sì dei ritorni positivi molto sensibili.

Ad esempio: prendiamo gli 80 euro, che per 10 persone occupate, farebbero 800, e li diamo ad un nuovo assunto - un giovane -  come primo stipendio, da apprendista o quel che l'è. Questo vuol dire che si potrebbero creare subito un 10% in più di posti di lavoro. A beneficio dei giovani. Quindi il tasso di disoccupazione calerebbe di botto dal 13% al 3%, in linea con le migliori economie. E questo senza costi per le aziende, visto che gli 80 euro vengono dal "nulla", sono un'elargizione dello Stato, per così dire (in realtà ottenuti aumentando svariate tasse). Questo avrebbe un risultato eclatante - abbattimento della disoccupazione e ridistribuzione della ricchezza a chi è davvero nel bisogno; impulso alla produttività (le aziende si ritrovano il 10% di risorse in più senza costi aggiuntivi); ripresa dei consumi; miglioramento della qualità dei titoli di stato etc. etc. Sarebbe così difficile da realizzare? Perché Renzi insiste nel giochetto degli 80 euro, che si è già rivelato erroneo e fallimentare? Stupidità? Cocciutaggine? O sta remando contro per mandare a fondo la barca?

L'idea sarebbe buona ma i risultati non così ottimistici come apparentemente si potrebbe prospettare.
In Italia ci sono circa 3,2 milioni di disoccupati, mentre i beneficiati dagli ottanta euro renziani dovrebbero essere grossomodo dieci milioni.
Applicando la tua idea si sarebbe teoricamente potuto ridurre il numero dei disoccupati di poco meno di un terzo (buon risultato ma lontanissimo dalla riduzione al 3%...) senza contare che nel settore manifatturiero il fabbisogno di manodopera risente dell'andamento della produzione, che al momento mi pare segni il passo...
Pare si "salvino" le aziende che hanno una prevalenza di portafoglio clienti estero, dato che la domanda interna è addirittura in calo.
Idem, pertanto, anche nel settore del commercio dove se (poniamo) mi bastano 10 addetti non ne assumo un undicesimo solo per spirito di solidariatà coi miei soldi...
E dico "coi miei soldi" perché l'eventuale assunzione a costo zero sarebbe tale solo in totale assenza di oneri contributivi a carico ditta e per di più in modo permanente...
Un toccasana momentaneo, perciò, ma destinato a non risolvere la questione nel medio periodo...
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Messaggio Da Minsky Mar 9 Set 2014 - 23:52

primaverino ha scritto:
L'idea sarebbe buona ma i risultati non così ottimistici come apparentemente si potrebbe prospettare.
In Italia ci sono circa 3,2 milioni di disoccupati, mentre i beneficiati dagli ottanta euro renziani dovrebbero essere grossomodo dieci milioni.
Applicando la tua idea si sarebbe teoricamente potuto ridurre il numero dei disoccupati di poco meno di un terzo (buon risultato ma lontanissimo dalla riduzione al 3%...) senza contare che nel settore manifatturiero il fabbisogno di manodopera risente dell'andamento della produzione, che al momento mi pare segni il passo...
Pare si "salvino" le aziende che hanno una prevalenza di portafoglio clienti estero, dato che la domanda interna è addirittura in calo.
Idem, pertanto, anche nel settore del commercio dove se (poniamo) mi bastano 10 addetti non ne assumo un undicesimo solo per spirito di solidariatà coi miei soldi...
E dico "coi miei soldi" perché l'eventuale assunzione a costo zero sarebbe tale solo in totale assenza di oneri contributivi a carico ditta e per di più in modo permanente...
Un toccasana momentaneo, perciò, ma destinato a non risolvere la questione nel medio periodo...
Sì, questo è ben chiaro. Più o meno incisivo che sia, questo provvedimento sarebbe solo un palliativo momentaneo, qualcosa che da un sollievo sintomatico. Nel medio e ancor più nel lungo periodo il problema andrebbe affrontato con ben altre misure, altrimenti tra pochi anni qui saranno macerie.

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Messaggio Da Guin Gio 11 Set 2014 - 20:19

La metto qua per non aprire una nuova discussione, che tanto l'argomento è attinente:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09/11/8x1000-m5s-governo-toglie-soldi-alla-scuola-per-darli-agli-edifici-di-culto/1117701/

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Messaggio Da Rasputin Gio 11 Set 2014 - 21:08

Guin ha scritto:[...]
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Messaggio Da Holubice Dom 14 Set 2014 - 20:29

Minsky ha scritto:Magari sarà una scemenza, ma io ho pensato che, se anziché elargire 'sti 80 euro a chi non ne ha strettamente bisogno, fossero impiegati per aumentare l'occupazione, ci sarebbero sì dei ritorni positivi molto sensibili.

Ad esempio: prendiamo gli 80 euro, che per 10 persone occupate, farebbero 800, e li diamo ad un nuovo assunto - un giovane -  come primo stipendio, da apprendista o quel che l'è. Questo vuol dire che si potrebbero creare subito un 10% in più di posti di lavoro. A beneficio dei giovani. Quindi il tasso di disoccupazione calerebbe di botto dal 13% al 3%, in linea con le migliori economie. E questo senza costi per le aziende, visto che gli 80 euro vengono dal "nulla", sono un'elargizione dello Stato, per così dire (in realtà ottenuti aumentando svariate tasse). Questo avrebbe un risultato eclatante - abbattimento della disoccupazione e ridistribuzione della ricchezza a chi è davvero nel bisogno...
Io ho tanta paura che quei posti di lavoro che se ne sono andati in fumo non ritornino più. E che l'unica maniera di riottenere del lavoro sia:

a) Abbassarsi alle condizioni di lavoro sub-umane dei Cinesi

b)
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... riprendere di nuovo il Palazzo d'Inverno.

Delle due, mi piace di più la seconda.

Il governo ha sempre meno soldi, sempre più ditte chiudono, sempre meno gente ha lavoro e ogni mese paga a sua volta tasse e contributi. E sempre meno spende. Nel mentre, sono arrivati al pettine 30 anni di finanze allegre che dai primi anni ottanta hanno portato al fallimento il Paese, lo eravamo già quasi in periodo di vacche grasse, lo siamo ineluttablimente ora che dobbiamo ripagare tutto (o almeno così abbiamo dato ad intendere).

Gente, stanno dicendo che debbono mandare via 56.000 persone tra Polizia, Carabinieri e Finanza. Avreste mai pensato di sentire solo balenare una idea del genere  solo 5-6 anni fa?

Io non vedo soluzioni. Se le camice cinesi dentro il container attraccato a Livorno, fatte con i medesimi standard e materiali, costano 15 volte meno delle mie, io chiudo. Non posso fare altro. Si possono salvare quei manipolo di birboni che fanno jeans Diesel, tute Adidas fatte in Malesia e rivendute comunque a 100 euro. Ma si salvano solo per un po' di tempo. Sono come quei pastori che portano a pascolare le loro capre negli arbusti sopravvissuti alla siccità: danno il colpo finale per creare il deserto.

Vabbè, lo sapete che io sono per il tanto peggio, tanto meglio. Ma come dicevano a Little Italy:

"A blackness in the middlenight accusì, n's'è vista chiù....!"


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Messaggio Da Minsky Dom 14 Set 2014 - 21:47

holubice ha scritto:

Delle due, mi piace di più la seconda.

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Messaggio Da Justine Lun 15 Set 2014 - 9:05

Guin ha scritto:La metto qua per non aprire una nuova discussione, che tanto l'argomento è attinente:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09/11/8x1000-m5s-governo-toglie-soldi-alla-scuola-per-darli-agli-edifici-di-culto/1117701/

Piovono madonne suine! vomito

Ma una distruzione sistematica, per far comprendere con palesi cattive maniere che certe cose non sono gradite né auspicabili (questo per chi le trovasse gradite)?

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Grazie
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Messaggio Da Minsky Mer 17 Set 2014 - 21:18

Il Fatto Quotidiano ha scritto:Ucraina, deputato gettato dalla folla furibonda nel cassonetto della spazzatura

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/09/17/ucraina-deputato-gettato-dalla-folla-furibonda-nel-cassonetto-della-spazzatura/296873/

Finirà così anche in Italia?

(Perché lo posto qui? Perché mi sembra abbastanza in tema. wink.. )

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Messaggio Da Minsky Ven 19 Set 2014 - 15:30

La Repubblica ha scritto:Il boomerang del bonus Irpef:
1 milione di lavoratori rischia di restituirlo


Precari, per chi ha più contratti e i redditi nella fascia 24-26 mila euro solo a fine anno si avrà la certezza di avere diritto agli 80 euro ricevuti da maggio. Le imprese considerano il reddito presunto, tocca al lavoratore comunicare di non avere i requisiti

di VALENTINA CONTE

ROMA - Quando Paola ha letto al rigo "Credito dl 66/2014" del suo cedolino di maggio la cifra di 80 euro ha tremato. Ha capito subito che si trattava del bonus Renzi, visto il grande rilievo dato alla notizia da stampa, radio, tv e siti. Ma la momentanea soddisfazione per qualche soldo extra in busta paga si è subito tramutata in nube nera. "E se poi mi chiedono di restituirli?". Paola, nome di fantasia, lavora per un'importante società di consulenza e ha un contratto a tempo indeterminato. "Mi sono detta: com'è possibile, guadagno poco più di 24 mila euro lordi annui, sono fuori target. Ci deve essere un errore", racconta. "Ma se non dico niente, a dicembre vorranno indietro 640 euro e io non mi posso permettere, con mutui e figli, Tasi e tasse varie, di ridarli tutti insieme".

Così ha chiamato l'ufficio del personale e ha chiesto spiegazioni. Scoprendo che a maggio il suo "reddito presunto annuo", l'elemento chiave usato dalle aziende per assegnare o meno il bonus, era ancora nella fascia giusta. Entro i 24 mila euro. "E comunque sta a lei comunicarci se il bonus le spetta o meno", è stata la risposta secca. Vero? Solo in parte.

Paola non è la sola ad aver trovato a sorpresa il bonus non dovuto nello stipendio. Come lei, molti lavoratori precari: cocopro, tempi determinati, part-time. Ma in questi casi, come chiarisce la circolare dell'Agenzia delle entrate datata 28 aprile 2014, è compito del dipendente indicare l'esistenza
o meno di più contratti e quindi di altre fonti di reddito. Cumulando più entrate da datori diversi, l'asticella può facilmente superare il limite massimo oltre il quale il bonus non spetta. E comunque dopo qualche mese l'accredito cessa, se non dovuto, e le somme incassate decurtate in sede di conguaglio a dicembre. Ma un lavoratore a tempo indeterminato in teoria non dovrebbe avere questi problemi. L'azienda conosce tutti gli elementi, a partire dal "reddito presunto annuo".

Anche Fabio, dipendente di una società di tlc, a maggio ha trovato 9,84 euro nel cedolino. Lì per lì non ci ha fatto caso. Poi la segnalazione di un altro collega ha fatto scattare l'allarme. Sì, quello era proprio il bonus Renzi. Ma non dovevano essere 80 euro? Non per tutti. La legge dice che il bonus da 640 euro per il 2014 spetta ai lavoratori dipendenti e assimilati (dunque anche cocopro) che guadagnano tra 8.145 e 24 mila euro lordi annui (senza altre entrate da fitti o da investimenti, ad esempio). Coloro che ricadono invece nella fascia tra 24 e 26 mila euro ricevono sì il bonus, ma ridotto in modo assai repentino fino ad azzerarsi, secondo una formula precisa, stabilita dalla legge. In pratica, per ogni cento euro di stipendio sopra i 24 mila euro il bonus mensile cala di 4 euro. Chi guadagna 25 mila euro l'anno, ad esempio, riceverà 320 euro in otto mesi: 40 al mese, la metà del bonus pieno.

Ecco spiegati i 9 euro e 84 centesimi. Il reddito di Fabio è vicino ai 26 mila euro, la fascia "pericolosa" in cui ricadono tra un milione e un milione e trecentomila lavoratori dipendenti, a questo punto a rischio restituzione. Basta una promozione, uno scatto, qualche ora di straordinario, per andare fuori fascia. E fuori dal bonus. Con il giusto obbligo di restituire le somme non dovute. "Ma non era meglio basarsi sul reddito certo del 2013?", si chiedono i lavoratori. Non la pensa così il decreto 66/2014.

http://www.repubblica.it/economia/2014/08/23/news/il_boomerang_del_bonus_irpef_1_milione_di_lavoratori_rischia_di_restituirlo-94317314/

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Messaggio Da paolo1951 Ven 19 Set 2014 - 15:53

Minsky ha scritto:
La Repubblica ha scritto:Il boomerang del bonus Irpef:
1 milione di lavoratori rischia di restituirlo

...
Un rischio che era stato evidenziato da subito!
E infatti in questi casi il consiglio era di rinunciarvi e poi fare il 730 il prossimo anno per beneficiare del bonus fiscale.
Del resto questa "incertezza" fiscale è cosa a cui sono già abituati i titolari di partita IVA, credo quindi che sia un bene che ora se ne accorgano anche i lavoratori dipendenti.

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Messaggio Da primaverino Ven 19 Set 2014 - 17:45

paolo1951 ha scritto:
Minsky ha scritto:
La Repubblica ha scritto:Il boomerang del bonus Irpef:
1 milione di lavoratori rischia di restituirlo

...
Un rischio che era stato evidenziato da subito!(*)
E infatti in questi casi il consiglio era di rinunciarvi e poi fare il 730 il prossimo anno per beneficiare del bonus fiscale.
Del resto questa "incertezza" fiscale è cosa a cui sono già abituati i titolari di partita IVA, credo quindi che sia un bene che ora se ne accorgano anche i lavoratori dipendenti.

Mah, carissimo... Hai ragione ma anche "ni"...  mgreen
L'italico popolo si distingue (tra l'altro) per qualche problema con la memoria (che poi non è vero nemmeno del tutto che siamo un popolo di "senza memoria" come sostengono alcuni, visto che alle volte la stessa permane ed è duratura, ma pure funziona a strappi e va a momenti).
Pensa che martedì sera (la mia "mezza" di libertà) ero a cena con amici ed un carissimo conoscente (e collega) ancora ricordava che per merito di Berlusconi era stata abolita l'iniqua tassa sui frigoriferi. (**)
Talché molti dei beneficiati (almeno 8,7 mln su 10 stimabili) ricorderanno ad imperitura memoria che Renzi fu "quel sant'uomo che ci fece avere mille euri scarsi in più all'anno"...)
Certamente vi saranno pure un milione abbondante di potenziali elettori che ricorderanno la fregatura ricevuta e non lo rivoteranno mai più (magari finendo ad ingrossare le fila di chi non va più a votare del tutto... Quindi voti certamente "persi" ma non necessariamente "contrari"...) ma poiché 1,3 < 8,7 il bulletto fiorentino ha comunque fatto un ottimo affare in termini di "immagine" e di "consenso" (l'unica cosa a cui tiene, dato che di sostanziale non sa/non può combinare alcunché).

(*)Semmai fa specie il fatto che si è parlato e riparlato e straparlato degli 80 euro in sé in termini propagandistici o contrari, ma ciò che (a pochi) era chiaro sin da subito ad altri (il milione e tre che se lo troverà in quel posto) mi sa che non pareva affatto, dato che a livello mass-mediatico la cosa ha avuto (ovviamente) assai meno rilevanza di quanto non l'abbia avuta l'annuncio in sé medesimo...

(**)
Tassa che pagherei volentieri (col senno di poi) a patto che tuttora vigessero le tariffe d'allora riguardo alle insegne, alla TARSU (o come cazzo si chiama ora e come si chiamava prima) e all'IMU/ex-ICI (o quello che è/sarà).

Molto più onesto quel sindaco che mandava a casa dei suoi concittadini (non tutti, presumo) una scatola contenente una scarpa, con la promessa che qualora fosse stato rieletto avrebbe provveduto a completare il paio.

In questa Nazione (perdonate il termine e pure la maiuscola) purtroppo i cialtroni si dividono in due gruppi: quelli che le promesse le mantengono e quelli che no.
Ma sempre cialtroni restano.
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Messaggio Da paolo1951 Ven 19 Set 2014 - 18:04

Come sai, caro primaverino, io sono di "destra" e quindi sarei molto più contento di difendere una Margaret Thatcher che un Renzi... però dobbiamo accontentarci di quello che il convento ci passa!
Renzi avrà pure tanti torti, ma qualcosa cerca pure di fare.
Tra Renzi e coloro che stanno facendo di tutto per mettergli i bastoni tra le ruote (specialmente nel suo partito) io non ho dubbi a stare dalla parte di Renzi.

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Messaggio Da Minsky Ven 19 Set 2014 - 18:33

paolo1951 ha scritto:Come sai, caro primaverino, io sono di "destra" e quindi sarei molto più contento di difendere una Margaret Thatcher che un Renzi... però dobbiamo accontentarci di quello che il convento ci passa!
Renzi avrà pure tanti torti, ma qualcosa cerca pure di fare.
Tra Renzi e coloro che stanno facendo di tutto per mettergli i bastoni tra le ruote (specialmente nel suo partito) io non ho dubbi a stare dalla parte di Renzi.

Nel frattempo che Renzi salva l'Italia...

LEGGO ha scritto:DITTA FALLITA PER UN'E-MAIL SBAGLIATA
DEL TRIBUNALE: DIPENDENTI LICENZIATI


Giovedì 18 Settembre 2014

di Luca Ingegneri


PADOVA - Falliti per una Pec. Sette anni di lavoro buttati via, con la quasi certezza di non poter più riaprire l’attività nonostante la rapida cancellazione di una sentenza errata. Il 26 maggio il Tribunale di Padova decreta il fallimento della "Finalmenteacasa 360° Floors and Furniture". Ma il titolare Gianni Furlan e la moglie Stefania Boscaro vengono a saperlo da un cliente.

I coniugi Furlan si precipitano in tribunale e scoprono che è stato il proprietario dell’immobile a presentare l’istanza di fallimento. Gianni Furlan era stato convocato a palazzo di giustizia con una Pec. Peccato che per aprirla fosse necessaria la firma digitale di cui «Finalmenteacasa» non si è mai dotata. Ma anche nel caso in cui Furlan fosse riuscito ad aprirla non avrebbe ricevuto l’inattesa comunicazione. Per un errore della cancelleria del tribunale fallimentare la mail era sprovvista degli allegati. Nel frattempo la società ha però chiuso i battenti: tre giorni dopo la dichiarazione di fallimento la curatrice Alessia Schiavon ha requisito le chiavi della ditta, bloccato i conti correnti bancari e licenziato gli undici dipendenti.

http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/fallimento_email_pec_gianni_furlan_finalmenteacasa_padova/notizie/909069.shtml

Il Giornale ha scritto:Follie burocratiche, impresa rischia di fallire per colpa di un lucernario

Un'impresa veneta da 20 milioni di euro di fatturato rischia di chiudere per un lucernario di 80 centimetri

Flaminio Spinetti - Gio, 18/09/2014 - 10:33

In Italia la crisi non è l'unico nemico di chi voglia fare impresa. Ben più temibile è l'ottusità di una burocrazia degna di un paese dell'ex Unione Sovietica.

Il Corriere Veneto di ieri ne ha dato l'ennesima prova. Un lucernario di 80 centimetri più alto rispetto al progetto originario potrebbe mandare a casa 70 dipendenti.

Tutto è iniziato con la procedura di fallimento della Lorenzon Techmec System, un'azienda di Noventa di Piave specializzata in grandi interventi in alluminio e vetro. L'azienda veneta, coinvolta nella realizzazione del ponte di Calatrava a Venezia, già dissestata dalla crisi, ha ricevuto il colpo di grazia proprio per la manutenzione non prevista dell'opera, su cui ha indagato anche la Corte dei Conti.

Già con i libri contabili in tribunale, l'impresa viene salvata dal gruppo friulano Simeon che la incorpora nella Tecnocovering. Operazione che salva il posto di lavoro dei 70 dipendenti e 45 milioni di euro di commesse già ottenute, come la torre F del ministero della difesa a Parigi, la torre Telecom Marocco a Rabat e un campus universitario a Nizza. L'azienda si salva e torna a viaggiare con 20 milioni di euro di fatturato annuo. Un lieto fine in un periodo che ne vede pochi.

E invece no. La Tecnocovering ha spostato la sua sede nell'edificio dell'azienda fallita, regolarmente ceduto dal tribunale. Una costruzione perfettamente in regola se si eccettua un lucernario nel vano scale che supera di 80 cm l'altezza consentita nel progetto originario. Tanto basta ai tecnici del comune per dare il via alla solita trafila conclusa con un'ordinanza di demolizione, in barba agli ingegneri della Simeon che chiedono di convertire la struttura in un vano tecnico.

Trascorsi i 90 giorni dall'ingiunzione, arrivata ad aprile dell'anno scorso, è arrivata tempestivamente alla Procura di Venezia la comunicazione per l'interruzione delle utenze di acqua, luce e gas. Prova che quando si tratta di ostacolare il lavoro delle imprese anche la burocrazia italiana scopre per incanto il valore della velocità.

Non ha peli sulla lingua Marco Simeon, presidente dell'omonimo gruppo: "È chiaro che dovremo chiudere, rimetterò la mia gente per strada. Abbiamo salvato un'azienda, portiamo ricchezza e paghiamo le tasse su questo territorio. Invece veniamo trattati come banditi e minacciano di denunciarci, di farci chiudere. Per un lucernario. Per un abuso che non abbiamo fatto noi, in un edificio vendutoci dal Tribunale".

http://www.ilgiornale.it/news/economia/fallire-troppa-burocrazia-vera-piaga-delle-imprese-italiane-1052726.html

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Messaggio Da paolo1951 Ven 19 Set 2014 - 19:07

Renzi non salverà l'Italia... ma riguardo ai casi che tu hai citato chi ha maggiori responsabilità?
Renzi (e mettiamoci pure Berlusconi) o coloro che difendono questa magistratura e il suo sistema ultra-formalistico e borbonico?
La "sinistra" è il vero "partito conservatore" dell'Italia!

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Messaggio Da Minsky Ven 19 Set 2014 - 19:16

paolo1951 ha scritto:Renzi non salverà l'Italia...  ma riguardo ai casi che tu hai citato chi ha maggiori responsabilità?
Renzi (e mettiamoci pure Berlusconi) o coloro che difendono questa magistratura e il suo sistema ultra-formalistico e borbonico?
La "sinistra" è il vero "partito conservatore" dell'Italia!
Appunto! Ma la ragione è che la sinistra attuale è più a destra della destra di quando io ero giovane! La sinistra non esiste più, o almeno non è più rappresentata nella politica dei partiti parlamentari.

E comunque Renzi non sta facendo niente! Solo chiacchiere! Fare niente è il modo più sicuro di non scontentare nessuno, e lui sta facendo esattamente questo.

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Messaggio Da paolo1951 Ven 19 Set 2014 - 19:22

Può darsi che anche Renzi non farà esattamente niente... però mi sembra ancora troppo presto per giudicarlo. E comunque i suoi oppositori (interni ed esterni) stanno facendo proprio di tutto per impedirgli di fare qualsiasi cosa.

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Messaggio Da Minsky Ven 19 Set 2014 - 19:54

paolo1951 ha scritto:Può darsi che anche Renzi non farà esattamente niente... però mi sembra ancora troppo presto per giudicarlo. E comunque i suoi oppositori (interni ed esterni) stanno facendo proprio di tutto per impedirgli di fare qualsiasi cosa.
Guarda, ti faccio un esempino piccolo piccolo.

Finalmente dopo tanti anni che l'industria dei libri scolastici ci marciava con le continue nuove edizioni di testi che non avevano alcuna necessità di essere rinnovati - letteratura, fisica, matematica, filosofia, latino... etc. etc. non cambiano da un anno all'altro - era stato messo un relativo fermo che obbligava gli insegnanti a mantenere la stessa scelta almeno per un intero ciclo. Così i libri si potevano trovare anche usati, e tutti risparmiavano: chi li acquistava a metà prezzo e chi li rivendeva recuperando metà del prezzo.

Bene. Da quest'anno, si torna allo sperpero! I libri possono cambiare ogni anno! Così le famiglie che hanno figli in età scolare, butteranno al macero migliaia di tonnellate di libri mentre ne compreranno altrettante tonnellate a caro prezzo. Spreco inutile, già che c'era proprio bisogno di un'altra mazzata.

Regalo di Renzi. inchino

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Messaggio Da Ospite Sab 20 Set 2014 - 16:52

scusa ma questi poveri editori dovranno pur guadagnarci no?
e facciamola girare 'sta economia!

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Messaggio Da Minsky Sab 20 Set 2014 - 16:56

jessica ha scritto:scusa ma questi poveri editori dovranno pur guadagnarci no?
e facciamola girare 'sta economia!
Non c'è più trippa per i gatti.

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Messaggio Da Minsky Sab 20 Set 2014 - 16:59

Il Fatto Quotidiano ha scritto:“Debiti Pa saldati entro il 21 settembre”. Ma Renzi perde la scommessa con Vespa

"I contratti qui portano sfortuna", aveva detto il 13 marzo il premier a Porta a Porta impegnandosi a saldare entro "san Matteo" quanto i soggetti pubblici devono alle aziende. "Se lo facciamo, lei poi va in pellegrinaggio a piedi da Firenze a Monte Senario". Altrimenti? "So dove mi mandano gli italiani...". Ma la Cgia di Mestre calcola che mancano ancora 35 miliardi

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 20 settembre 2014

Siglare un impegno sul pagamento dei debiti della pubblica amministrazione? “I contratti qui portano sfortuna”, aveva detto il 13 marzo scorso l’allora neo-premier Matteo Renzi nel salotto di Bruno Vespa a Porta a Porta . “Ma i governi durano cinque anni”, aveva obiettato il conduttore. “Lasci stare. Se rispondo che il problema è come si dura, poi Crozza ci fa un film sopra”, era stata la risposta di Renzi che si è quindi lanciato in un’azzardata scommessa impegnandosi a saldare i debiti dello Stato verso le imprese entro l’ultimo giorno d’estate, san Matteo: “Se lo facciamo, lei poi va in pellegrinaggio a piedi da Firenze a Monte Senario”, aveva chiosato spiegando di non poter fare prima perché c’è “un ddl non un decreto. Ma entro il 21 settembre li paghiamo tutti”. Altrimenti? “So dove mi mandano gli italiani…”, aveva detto consapevole che, invece del viaggio al Santuario, gli sarebbe toccato un epiteto pesante: “Buffone”.

Fatto sta che il 21 settembre è alle porte, ma del saldo dei debiti della pubblica amministrazione non c’è traccia. Secondo i calcoli della Cgia di Mestre, per esempio, lo Stato deve ancora alle imprese circa 35 miliardi di euro. “Purtroppo, la promessa non è stata mantenuta”, rilevano gli artigiani veneti sottolineando che i dati forniti dal ministero dell’Economia indicano che nel biennio 2013-2014 sono stati messi a disposizione 56,8 miliardi di euro: entro il 21 luglio 2014 (ultimo aggiornamento disponibile) ne sono stati pagati 26,1. “In buona sostanza – afferma la Cgia -, l’incidenza dei pagamenti effettuati sul totale delle risorse stanziate si ferma al 46 per cento. Per estinguere completamente le risorse a disposizione le aziende devono ricevere ancora 30,7 miliardi di euro”.

“Stando alle dichiarazioni rilasciate qualche giorno fa dal ministro Pier Carlo Padoan – continua la Cgia -, dopo il 21 luglio sarebbero stati pagati altri 5/6 miliardi di euro. Pertanto, la cifra totale erogata sino ad oggi dovrebbe attestarsi attorno ai 31/32 miliardi di euro, pari al 56 per cento circa del totale stanziato. In termini assoluti alle imprese rimarrebbero da saldare altri 24/25 miliardi di euro. Al di là del mancato pagamento di tutte le risorse messe a disposizione, rimane una questione da chiarire: a quanto ammonta lo stock di debito accumulato dalla Pa nei confronti delle imprese? Purtroppo, attualmente non si dispone di dati ufficiali. Chi ha cercato di stimarne l’importo è la Banca d’Italia. Secondo i dati riportati nella Relazione annuale 2013, presentata a Roma il 30 maggio scorso, alla fine del 2013 i debiti commerciali della Pa ammonterebbero a poco più di 75 miliardi”. Una cifra, secondo gli artigiani mestrini, molto sottostimata. “Se dallo stock dimensionato dalla Banca d’Italia – spiega l’ente – togliamo 8,4 miliardi di euro che sono stati ceduti a intermediari finanziari con la clausola del pro soluto, lo stock di debito nei confronti delle imprese ammonterebbe a poco più di 66,5 miliardi di euro”.

“Se sino ad oggi dovrebbero essere stati pagati circa 31/32 miliardi di euro – commenta il segretario dell’associazione, Giuseppe Bortolussi – per azzerare complessivamente il debito la Pa deve ancora alle imprese 35 miliardi di euro circa”. Una cifra imponente che nel frattempo potrebbe aumentare ulteriormente a seguito del perdurare dei ritardi con cui la nostra Pa continua a pagare i fornitori. “Nonostante gli sforzi fatti dagli ultimi esecutivi siano stati encomiabili, lo Stato italiano rimane il peggiore pagatore d’Europa. Sebbene la Direttiva europea 2011/7/Ue imponga alle Pa di pagare le forniture commerciali entro 30 giorni – conclude Bortolussi – tranne alcune eccezioni riguardanti principalmente i servizi sanitari, per i quali il limite è di 60 giorni, nel 2014, secondo Intrum Justitia, la media in Italia è di 165 giorni. Se in questo ambito anche le Pubbliche amministrazioni di Grecia, Cipro, Serbia e Bosnia sono più efficienti della nostra, vuol dire che il lavoro da fare è ancora molto”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09/20/debiti-pa-non-saldati-entro-san-matteo-renzi-perde-la-scommessa-con-vespa/1127452/

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Messaggio Da Ospite Dom 28 Set 2014 - 17:36

interessante articolo di colombo, lo metto qua



Mi ha sorpreso, durante il viaggio americano di Renzi, leggere delle lodi e del compiacimento dedicati al primo ministro italiano da Marchionne, che intanto, per precauzione, ha portato via la Fiat dall’Italia. E ascoltare l’elogio di Renzi al “Made in Italy” della nuova azienda ex italiana, insediata a Detroit (Michigan), e intanto spiegare a Marchionne che in Italia solo i “poteri forti” si oppongono alla sua legge contro il lavoro detta “Jobs Act”. Evidentemente i poteri forti sono Landini e Camusso, Fassina e Cuperlo (con i loro miti ritocchi). E intanto Renzi stava festosamente accanto alla persona che ha sottratto all’Italia l’intera tassazione Fiat. C’è un insegnamento in questa serie di modesti eventi. C’è la storia del come si liquida l’uguaglianza, mito e fatti. Provo a raccontare.

La vera guerra che attraversa il mondo è la guerra all’uguaglianza. È accaduto questo: la ricerca dell’uguaglianza come traguardo necessario ma anche ragionevole, in un mondo di pace, era cominciato nel dopo guerra del secolo scorso, e tendeva a diffondersi, un continuo, cauto lavoro di ridistribuzione della ricchezza, senza conflitti, senza lotta di classe, attraverso carte costituzionali, partiti, parlamenti, centri di studio, volontariati. Stava diventando “comune” l’idea che una persona non dovesse soffrire più di un’altra, senza rapporto col reddito. Come la scuola per tutti, che non è affatto peggiorata e ha fatto fare un salto in avanti alla cultura (il più grande nell’epoca industriale), fino ad ammassare folle di cittadini davanti ai musei. Come le case, Si è cominciato a costruirle per chi non avrebbe potuto farlo. E le auto che costavano poco.

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L’avvicinarsi dell’uguaglianza, non più un ideale ma un fatto, aveva dato scopo e forza alle istituzioni, e senso di appartenenza ai cittadini. Il mondo accennava a essere, come si usava dire, “un mondo migliore”. Conviveva con i mercati, e li sosteneva a causa dell’ottimismo. Ma ai mercati veniva posto il limite di non decidere sulla vita delle persone. In molti casi gli Stati facevano da guardiani. Fino a un certo punto, d’accordo. Ma è in questo clima di marcia di tutto il mondo democratico verso l’uguaglianza (che la democrazia, di per sé, non assicura) è diventato inevitabile garantire i diritti umani e i diritti civili o comunque battersi per essi, ha provocato l’opposizione giovane e popolare alle guerre, ha provato a garantire allo stesso modo l’imprenditore che offre il lavoro e colui che, per vivere, è il prestatore d’opera, ha invogliato, sia pure entro limiti ancora ristretti, il finanziamento per la casa della famiglia giovane, il prestito per lo studente povero, le cure mediche quando sono troppo costose ma indispensabili.

Come è finito tutto questo? C’è chi dice che la caduta del Muro ha tolto ogni restrizione al “capitalismo buono”. La rimozione di rischi e pericoli lo ha riportato alle origini, ognuno per sé. L’altra versione è che due fatti nuovi, la globalizzazione e la trasformazione del danaro in danaro senza passare per la fabbrica, hanno cambiato di colpo la scena della vita: per il lavoro vai a cercarti gli schiavi dove costano sempre meno (e prima dello sciopero viene l’incendio del ghetto-fabbrica, che elimina un intero organico compresi i bambini illegalmente in servizio) e il nuovo accesso al danaro. La sua capacità di salire attraverso moltiplicazioni prive di controllo, verso ricchezze più grandi, ridicolizza i mille vincoli sul dare e avere lavoro. Tanto che dopo, nell’era di Renzi, quei vincoli li puoi inventare a caso, senza rapporto con fatti e persone vere, e senza che abbiano nulla a che fare col creare posti di lavoro. È un prendere o lasciare che non offre vie d’uscita a chi non può lasciare. Non c’è bisogno di dire (e sarebbe ridicolo) che Renzi partecipa alla grande operazione mondiale di fine dell’uguaglianza. Semplicemente è uno che ha visto quanto potere puoi gestire se fai l’agente per l’Italia della grande offensiva contro l’uguaglianza (riempiendo il vuoto di “nuovi diritti” che non garantiscono niente).

I fatti dicono questo. Il mondo ricco è impegnato a ristabilire le distanze: chi non possiede deve stare molto più in basso, chi sta sopra non può essere raggiunto da fastidiosi controlli che disturbano il moltiplicarsi della ricchezza, le tasse per il minimo concesso di servizi sociali, (debitamente tagliati) sono a carico esclusivo dei non abbienti.

Intanto bisogna cancellare subito diritti e speranze che adesso si chiamano con spregio “ideologie” o, al massimo, “miti”. Tutto ciò ha alcune conseguenze immediate. L’informazione perde fonti (troppa distanza fra alto e basso della torre sociale) e acquista padroni (serve avere stampa e Tv, non per muoverla ma per tenerla ferma e distratta). La corruzione sfugge facilmente ai controlli. In una rivoluzione vinta dalla ricchezza, diventa sempre più difficile distinguere un tipo di ricchezza dall’altro (tra loro le ricchezze tendono a rispettarsi e a fare affari). La magistratura appare un ingombro pretenzioso e inutile, ed è in corso uno sforzo per rimuoverla di fatto dal ruolo di terzo potere della democrazia. Del resto questo sforzo svela l’altro, di svilire o con l’abolizione o con l’umiliazione, il potere delle Camere, in modo da scavare un vallo protettivo intorno al potere esecutivo. È il momento di rafforzare il conducator, attraverso l’elezione diretta e la trasformazione in Stato presidenziale.

E così siamo giunti all’esito del lungo viaggio per la cancellazione dell’uguaglianza. Che la Costituzione ne faccia un pilastro non è più un problema. Anche la Costituzione è sotto l’impalcatura dei “lavori in corso”.

Il Fatto Quotidiano, 28 settembre 2014

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Messaggio Da Minsky Dom 28 Set 2014 - 18:13

jessica ha scritto:interessante articolo di colombo, lo metto qua

...
Sì, interessante articolo. Banalmente vero il contenuto. Mi ispira ad apporre questa nota:
10 COSE CHE NON TI HANNO MAI DETTO SULL'URSS

1. È stato il primo Stato nella storia del genere umano a porre fine alla fame attraverso la collettivizzazione delle terre, e l'industrializzazione pianificata, senza ricorrere all'imperialismo e al colonialismo. Molti paesi altamente sviluppati ancora oggi (vedi gli USA) non sono stati in grado di porre fine a questa piaga.

2. È lo Stato che ha sostenuto l'onere maggiore nella seconda guerra mondiale per sconfiggere l'esercito nazista; gli analisti militari sostengono che il 70% dell'esercito nazista è stato sconfitto sul fronte orientale, circa 24 milioni di sovietici sono morti nella più grande guerra della storia per fermare Hitler e la sua ideologia genocida. Tuttavia oggi ci mostrano gli Stati Uniti come vincitore di questa guerra, e parte del merito va all'egemonia di Hollywood (si pensi anche agli americani che liberano il campo di concentramento nel film La Vita è Bella...).

3. L'URSS ha condotto la campagna mondiale per sradicare il vaiolo nel mondo, una malattia che ha preso milioni di vite ogni anno in particolare nei paesi del terzo mondo, nelle ex colonie degli stati capitalisti. Sono stati trattati 15 milioni di casi di vaiolo in 31 paesi, in modo da sradicare la malattia.

4. Il sistema sociale sovietico garantiva: Giornata lavorativa di 7 ore, 6 per gli specialisti. Pensioni per anziani e disabili. Pensionamento a 60 anni per gli uomini, a 55 per le donne. Per i lavori usuranti (miniere, industria pesante...) l'età era abbassata a 50. Per ricevere la pensione completa bisognava lavorare tra i 20 e i 25 anni. Congedo di maternità, dall'inizio della gravidanza, e un anno dopo la nascita, circa 20 mesi in totale. Malattia pagata al 100% dello stipendio. Un mese di ferie retribuite da parte dello Stato.

5. Il primo libero e universale sistema di assistenza sanitaria, che ha aumentato l'aspettativa di vita dei sovietici, sotto i 40 anni nel 1917, per raggiungere livelli occidentali negli anni 80 (70 anni). Il sistema sanitario sovietico ha scoperto il parto indolore ed eseguito il primo trapianto di organi.

6. Il primo sistema di istruzione pubblica completamente gratuito, che ha raggiunto i più alti tassi di alfabetizzazione nella storia nelle 15 repubbliche sovietiche. Le scuole sovietiche offrivano pasti gratuiti per gli studenti.

7. Il grande risultato economico dell'URSS, secondo molti analisti politici è stata la più grande crescita economica della storia, divenendo da arretrata e feudale a superpotenza economica, migliorando significativamente la vita dei suoi cittadini. Churchill immortalò questa impresa con la sua famosa frase: "Ha preso una Russia con aratri e l'ha dotata della bomba atomica", riferendosi a Stalin.

8. L'URSS è stato il primo paese ad inviare un satellite nello spazio, Sputnik, ad inviare il primo essere vivente nello spazio, il cane Laika, ad inviare il primo uomo nello spazio, Yuri Gagarin, e la prima donna nello spazio, Valentina Tereshkova.

9. L'URSS era il paese in cui la cultura ha raggiunto i suoi massimi livelli di espressione. L'URSS è stato il paese con il maggior numero di giornali e libri letti e venduti, il paese in cui si sono svolti la maggior parte dei concerti. È stato un paese in cui le masse di lavoratori accorrevano all'opera, il paese con il maggior numero di teatri, cinema ed edifici culturali.

10. Le donne avevano gli stessi diritti degli uomini, le stesse opportunità di lavoro, le stesse possibilità di ottenere una carica pubblica. L'URSS è stato il primo paese a raggiungere appieno la parità tra uomini e donne.

(fonte: http://cediamat.files.wordpress.com/2007/04/balance_caida_urss.pdf)

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Messaggio Da Rasputin Dom 28 Set 2014 - 19:01

Minsky ha scritto:
Sì, interessante articolo. Banalmente vero il contenuto. Mi ispira ad apporre questa nota:[...]

Si potrebbe venire sfiorati dal sospetto che il comunismo non sia fallito di per sè ma sia stato fatto fallire

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Messaggio Da Justine Dom 28 Set 2014 - 20:04

A ja ljublju CCCP!
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Messaggio Da Justine Dom 28 Set 2014 - 20:06

Minsky ha scritto:
jessica ha scritto:scusa ma questi poveri editori dovranno pur guadagnarci no?
e facciamola girare 'sta economia!
Non c'è più trippa per i gatti.

Vedremo che bordello, quando adotteranno ufficialmente gli ebook...

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Messaggio Da Rasputin Dom 28 Set 2014 - 20:09

Loki ha scritto:A ja ljublju CCCP!
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Erano altri tempi, quando i politici contavano ancora qualcosa mad..

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Messaggio Da primaverino Lun 29 Set 2014 - 2:25

jessica ha scritto:interessante articolo di colombo, lo metto qua

[...]

Il Fatto Quotidiano, 28 settembre 2014

Mah... L'articolo è senz'altro ricco di ottimi spunti di riflessione, per quanto mi riguarda, ma...
E' pure un bel minestrone che mescola globalità e particolarità (nostrane) senza alcuno spirito critico verso alcuni corresponsabili (classe politica e soprattutto sindacale) dell'attuale sfascio in atto.
Non viene in alcun modo citata l'ignavia del Sindacato, che (a mero titolo d'esempio) all'inizio degli anni Ottanta (vado a memoria, magari era pure prima...) addirittura scioperò contro la Cassa Integrazione o contro la gestione della medesima, che fattivamente si dimostrava aiuto di Stato all'intrapresa privata (non tutta, ça va sans dire... Solo quella di "lorsignori" e dei loro reggicoda)* salvo poi fare "marcia indietro" nel timore di perdere migliaia di tessere sottoscritte dai fancazzisti professionisti spacciati per "lavoratori" dalla vulgata falsamente e demenzialmente "egualitarista" che metteva sullo stesso piano il volenteroso e il fannullone al pari del talentuoso e del mediocre...
Fra l'altro glissando superbamente sul problema di metodo (e non "di merito") relativo ad alcune questioni di lana caprina spacciate per "baluardo dei diritti civili" in maniera del tutto impropria, a mio sommesso parere.
Tipo l'art. 18.
Ci sarebbe da ridere se la cosa non fosse del tutto tragica.
Tale articolo sancisce l'impossibilità di licenziamento del lavoratore (del "lavoratore" non del fancazzista o del ladro, vedi il "caso Malpensa", tanto per dire...) in assenza di giusta causa o giustificato motivo.
Questo sacrosanto principio è fatto salvo in (quasi) tutti gli accordi tra imprenditoria e sindacato in moltissimi Paesi europei, solo che in Italia viene (veniva... Ormai le Grandi Industrie stanno altrove e Fiat o come diavolo si chiama ora è solo il penultimo caso... Il prossimo sarà la Ferrero nel 2015, approfittando del casino milanese targato "Expo". Fonte: "Radioserva", speriamo si sbagli...) inteso in senso quantitativo al netto della qualità del rapporto medesimo.
Talché (tornando alle c.d. "vertenze") il "giudice del lavoro" (figura che esiste solo da noi, dato che altrove il giudice è un giudice e basta) decretava "in automatico" la buona ragione del dipendente in modo del tutto aprioristico.
Io (che come dice Minsky "credo" di essere credente ma "forse" non lo sono) mgreen sono sempre stato scettico verso tale pratica, ma poi mi capitò una vertenza sindacale con un ex-dipendente che prese a male una mia decisione e pure sorse un piccolo malinteso sull'accordo "di buonuscita" che comunque intendevo riservargli (perché va bene essere un morto di fame che si cambia le camicie "a rotazione" e sta colle pezze al culo, ma sono pur sempre un "signore" echeccazzo!) e il mio avvocato mi disse che dovevo accettare qualsiasi sua richiesta (stragiudiziale) perché "sennò e peggio"...
Ma porco(bip) è mai possibile che (de facto, non de jure) sia meglio evitare una "sentenza" dato che la medesima risulta preconfezionata ancorché (al momento) non scritta?
Ecco, cari amici, questo era (ed è, per chi tuttora abbia la ventura e lo spirito masochistico di intraprendere nel nostro sfortunato [mica per tutti] Paese) l'habitat nel quale muoversi.
Queste sono le regole del gioco. Se non ti sta bene, chiudi e cambia mestiere.
Ma tutto questo il buon Colombo non lo dice.

p.s.: se qualcuno vuol prendersi la briga di indagare sulla carriera del dott. Furio Colombo si documenti pure (ne scoprireste delle belle... A partire dal fatto che fu proprio tramite i buoni uffici della Fiat, ad Avvocato vivo s'intende, che ottenne il posto di docente presso la Columbia University).
Ritengo il dott. Colombo un paraculo elevatosi a "maitre a penser" (perdonate l'assenza dell'accento circonflesso sulla "i" ma son poco aduso alla "tabella ASCII") che  ora pontifica contro il sistema nel quale s'è pasciuto per anni e di cui non ha né veste né titolo per farne censura.

*) pensate che al netto della CIG (ordinaria e strao) tuttora i conti INPS sarebbero floridissimi... E siamo in crisi annosa e devastante (al netto delle statistiche ufficiali che pure non sono campate per aria...) anche a causa della dissennata gestione di un ottimo ammortizzatore sociale che però non andava spremuto come s'è fatto.
E da cotanta "grande mammella" hanno succhiato tutti coloro che ne abbiano "avuto diritto".
Inutile (perdonate il populismo apparente) tentare un distinguo, nel mentre che alla grossa greppia tutti s'affannavano a sporcarsene il muso, salvo poi (ad appetito soddisfatto) sproloquiarne nel merito.
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Messaggio Da primaverino Lun 29 Set 2014 - 3:05

Minsky ha scritto:Mi ispira ad apporre questa nota:
10 COSE CHE NON TI HANNO MAI DETTO SULL'URSS

1. È stato il primo Stato nella storia del genere umano a porre fine alla fame attraverso la collettivizzazione delle terre, e l'industrializzazione pianificata, senza ricorrere all'imperialismo e al colonialismo. Molti paesi altamente sviluppati ancora oggi (vedi gli USA) non sono stati in grado di porre fine a questa piaga.

2. È lo Stato che ha sostenuto l'onere maggiore nella seconda guerra mondiale per sconfiggere l'esercito nazista; gli analisti militari sostengono che il 70% dell'esercito nazista è stato sconfitto sul fronte orientale, circa 24 milioni di sovietici sono morti nella più grande guerra della storia per fermare Hitler e la sua ideologia genocida. Tuttavia oggi ci mostrano gli Stati Uniti come vincitore di questa guerra, e parte del merito va all'egemonia di Hollywood (si pensi anche agli americani che liberano il campo di concentramento nel film La Vita è Bella...).

3. L'URSS ha condotto la campagna mondiale per sradicare il vaiolo nel mondo, una malattia che ha preso milioni di vite ogni anno in particolare nei paesi del terzo mondo, nelle ex colonie degli stati capitalisti. Sono stati trattati 15 milioni di casi di vaiolo in 31 paesi, in modo da sradicare la malattia.

4. Il sistema sociale sovietico garantiva: Giornata lavorativa di 7 ore, 6 per gli specialisti. Pensioni per anziani e disabili. Pensionamento a 60 anni per gli uomini, a 55 per le donne. Per i lavori usuranti (miniere, industria pesante...) l'età era abbassata a 50. Per ricevere la pensione completa bisognava lavorare tra i 20 e i 25 anni. Congedo di maternità, dall'inizio della gravidanza, e un anno dopo la nascita, circa 20 mesi in totale. Malattia pagata al 100% dello stipendio. Un mese di ferie retribuite da parte dello Stato.

5. Il primo libero e universale sistema di assistenza sanitaria, che ha aumentato l'aspettativa di vita dei sovietici, sotto i 40 anni nel 1917, per raggiungere livelli occidentali negli anni 80 (70 anni). Il sistema sanitario sovietico ha scoperto il parto indolore ed eseguito il primo trapianto di organi.

6. Il primo sistema di istruzione pubblica completamente gratuito, che ha raggiunto i più alti tassi di alfabetizzazione nella storia nelle 15 repubbliche sovietiche. Le scuole sovietiche offrivano pasti gratuiti per gli studenti.

7. Il grande risultato economico dell'URSS, secondo molti analisti politici è stata la più grande crescita economica della storia, divenendo da arretrata e feudale a superpotenza economica, migliorando significativamente la vita dei suoi cittadini. Churchill immortalò questa impresa con la sua famosa frase: "Ha preso una Russia con aratri e l'ha dotata della bomba atomica", riferendosi a Stalin.

8. L'URSS è stato il primo paese ad inviare un satellite nello spazio, Sputnik, ad inviare il primo essere vivente nello spazio, il cane Laika, ad inviare il primo uomo nello spazio, Yuri Gagarin, e la prima donna nello spazio, Valentina Tereshkova.

9. L'URSS era il paese in cui la cultura ha raggiunto i suoi massimi livelli di espressione. L'URSS è stato il paese con il maggior numero di giornali e libri letti e venduti, il paese in cui si sono svolti la maggior parte dei concerti. È stato un paese in cui le masse di lavoratori accorrevano all'opera, il paese con il maggior numero di teatri, cinema ed edifici culturali.

10. Le donne avevano gli stessi diritti degli uomini, le stesse opportunità di lavoro, le stesse possibilità di ottenere una carica pubblica. L'URSS è stato il primo paese a raggiungere appieno la parità tra uomini e donne.

(fonte: http://cediamat.files.wordpress.com/2007/04/balance_caida_urss.pdf)

1) Non diciamo cazzate. E' stato (semmai/forse) il primo stato a farlo da dopo la Rivoluzione Francese (ma per favore non scambiate l'inizio della Storia dell'Uomo con l'Illuminismo).
L'uomo premoderno non necessariamente coincideva col "morto di fame".

2) Da aggrediti (peraltro a loro volta aggressori nei confronti della Polonia, vedi il patto Molotov-Ribbentrop) hanno reagito allo stremo delle loro forze... Ma forse ci si dimentica del determinante aiuto Yankee nella seconda metà del conflitto mondiale.

3) Qualcosa di buono l'hanno pur fatto e nessuno lo nega.

4) Idem.
Ma non sappiamo a quanto ammontassero le pensioni e le prebende relative e dato che comunque si trattava di "valori precostituiti in base al rigido criterio d'uguaglianza" imposto dal Soviet o ti adeguavi o t'attaccavi. Sempre meglio che niente, non discuto, ma magari meno di quanto (noi occidentali pasciuti) potremmo auspicare.

5) Erano in ritardo di cinquant'anni oppure no? Qual era l'aspettativa di vita al di fuori dell'Urss in quel tempo? Mi pare un discorso preso a pretesto (parimenti si dovrebbe rapportare l'aspettativa di vita del 1917 in USA... O no??
Riguardo al parto indolore o al trapianto di organi, manca il riferimento temporale comparato verso i Paesi "non sovietici".
Comunque: onore al merito.

6) Altra (apparente?) mistificazione. L'alfabetizzazione generalizzata non è stata appannaggio esclusivo dell'URSS (che peraltro non rappresenta nel contesto storico dell'epoca e non ha rappresentato l'unica forma di "socialismo reale" mai applicata)

7) Retorica. Il miglioramento delle condizioni di vita non ovunque è avvenuto con lo stesso metodo, ma comunque è avvenuto, con buona pace dei comunisti di maniera.

8) Fuori discussione.
I sovietici erano parecchio "avanti" nella corsa allo Spazio (garantendo comunque al popolino un'adeguata alimentazione a pane e cipolla) poi gli Yankee hanno deciso di investire di più e a differenza dei russi sono arrivati (otto volte) sulla Luna.

9) Panem et circenses in salsa moderna.
Nulla da obiettare. Magari (data l'età) se fossi stato un sovietico oggi avrei una cultura della Madonna (perdonate il termine) di molto superiore alla modesta infarinatura di cui sono indegno portatore, tuttavia non prenderei per oro colato quanto di buono tale sistema abbia espresso al netto del prezzo pagato in termini di quelle "libertà individuali" che quaggiù son state faticosamente raggiunte e colà sarebbero rimaste soltanto chimere.

10) Non metto in dubbio quanto leggo.
Ma dai pochi filmati in bianco e nero che ho avuto modo di visionare, debbo dire che alle riunioni plenarie del Partito vedevo solo uomini e non ricordo alcuna donna che abbia mai ricoperto alcuna carica importante in seno all'URSS.
Forse il concetto medesimo di "parità" dipende dal contesto storico di riferimento.

p.s.: adesso sono un po' stanco. Chiedo venia per imprecisioni ed eventuali puttanate.
Ad maiora.
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Messaggio Da Ospite Lun 29 Set 2014 - 12:50

mah, vedi prim, al di là di cosa colombo abbia tralasciato, di come sia arrivato a fare il giornalista o altro, ma anche al di là di renzi & colleghi, mi interessava la questione di fondo che viene solo delineata approssimativamente.

ricordo una particolare lezione di storia alle medie (cazzo si vede che comincio ad invecchiare... sai quando riaffiorano i ricordi di quando eri bambina...) su qualche periodo del medioevo. la prof ci dipingeva la situazione generale come da filmtipo armata brancaleone:
povertà e stenti per la plebe e i signori del feudo ad avere tutto. i servi a dover pagare tasse perfino sulla legna che raccoglievano per scaldarsi, fuocattico (ricordo anche le parole che usò), c'erano veramente tasse su tutto.
in pratica il messaggio che passava era quello di una grande disparità sociale che avrebbe dovuto farci inorridire e renderci felici di come oggi l'uguaglianza sociale ci permetta una vita agiata e nettamente superiore.
non so perchè me la ricordo quella lezione (credo l'unica o forse una delle poche), sta di fatto che mi sono ritrovata a ripensarci più di qualche volta a distanza di anni.
concludendone che il nostro stato di relativo benessere di oggi non è affatto figlio dell'uguaglianza sociale raggiunta (a seguito di rivoluzioni francesi, comuniste, o quello che preferisci), perchè non abbiamo raggiunto proprio un bel niente, anzi.
oggi la disparità sociale è molto maggiore di quella che avrebbe dovuto farci inorridire quali piccoli fortunati studentelli paffuti. semplicemente lo stato di sviluppo della società ci rende molto di più di quanto non rendesse mille anni fa.
eravamo in una situazione di 1 per il suddito e 10 per il signore, oggi, se avessimo raggiunto una uguaglianza sociale saremmo, che so, 100 a 500, 100 a mille se tutto fosse rimasto com'era. probabilmente invece siamo sul 100 a un milione. e questo è un dato di fatto. ed è un fatto anche che in tempi recenti (diciamo 70 anni) al netto di tutte le lotte di classe, i sindacati, i diritti dei lavoratori, i cazzi e mazzi che vuoi, le disparità sociali si sono acuite
cioè il totale si sposta sempre di più verso l'alto della catena, invece che essere distribuito "equamente". poi al limite possiamo discutere su cosa dovrebbe voler dire equamente.
negli anni ne ho sentite tante (si, anche scrivere una frase del genere è sintomo di vecchiaia incipiente...) per "giustificare" la cosa, soprattutto dall'ala milton-smithluttwakiana.
che comunque i diritti sono cambiati, che si, ma così è meglio, necessità di questo tipo di mercato per la produzione di benessere globale... uno mi parlava addirittura dello ius primae noctis (che tra l'altro va a vedere che forse non è mai esistito). ma per tutte le zoccolette che lo succhiano al potente di turno per avere un posto di lavoro (o in parlamento...), di quale diritto acquisito stiamo parlando? e tutto ciò viene diversificato solo a fronte di una fasulla prospettiva di scelta. si ma oggi puoi scegliere di non farlo...

hai presente quella della mano invisibile? ecco c'è chi ci crede ancora, nonostante tutto.

scusa devo andare a pranzo, a poi.

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Messaggio Da Minsky Lun 29 Set 2014 - 13:29

jessica ha scritto:...

hai presente quella della mano invisibile? ecco c'è chi ci crede ancora, nonostante tutto.

scusa devo andare a pranzo, a poi.
quoto.. good post ok2 ... intanto un verdone.

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Messaggio Da primaverino Lun 29 Set 2014 - 16:14

jessica ha scritto:mah, vedi prim, al di là di cosa colombo abbia tralasciato, di come sia arrivato a fare il giornalista o altro, ma anche al di là di renzi & colleghi, mi interessava la questione di fondo che viene solo delineata approssimativamente.
[...]
perchè non abbiamo raggiunto proprio un bel niente, anzi.
oggi la disparità sociale è molto maggiore di quella che avrebbe dovuto farci inorridire quali piccoli fortunati studentelli paffuti. semplicemente lo stato di sviluppo della società ci rende molto di più di quanto non rendesse mille anni fa.
eravamo in una situazione di 1 per il suddito e 10 per il signore, oggi, se avessimo raggiunto una uguaglianza sociale saremmo, che so, 100 a 500, 100 a mille se tutto fosse rimasto com'era. probabilmente invece siamo sul 100 a un milione. e questo è un dato di fatto. ed è un fatto anche che in tempi recenti (diciamo 70 anni) al netto di tutte le lotte di classe, i sindacati, i diritti dei lavoratori, i cazzi e mazzi che vuoi,  le disparità sociali si sono acuite, cioè il totale si sposta sempre di più verso l'alto della catena, invece che essere distribuito "equamente". poi al limite possiamo discutere su cosa dovrebbe voler dire equamente.
negli anni ne ho sentite tante (si, anche scrivere una frase del genere è sintomo di vecchiaia incipiente...) per "giustificare" la cosa, soprattutto dall'ala milton-smithluttwakiana.
che comunque i diritti sono cambiati, che si, ma così è meglio, necessità di questo tipo di mercato per la produzione di benessere globale...
[...]
hai presente quella della mano invisibile? ecco c'è chi ci crede ancora, nonostante tutto.

scusa devo andare a pranzo, a poi.

Quello che Colombo ha tralasciato è parte del problema, almeno per quanto attiene alla carneval-nazione nella quale abbiamo la ventura di operare.
E ne rappresenta una parte fondamentale, non un trascurabile dettaglio o un inutile orpello.
Il fatto poi (senza scomodare i secoli che furono e lo sviluppo della società occidentale) che Valletta guadagnasse come 150 operai occupandosi di costruire automobili, mentre il "mozzaorecchi in maglioncino" (Marchionne) quanto 10.000 per fare il finanziere coi soldi (nostri) degli altri e precauzionalmente andar via dall'Italia (Colombo: ma chiediti pure il perché) deriva dalla trasformazione (o deterioramento se preferisci) del capitalismo medesimo da industriale a finanziario e dalla disarmonia fiscale e che regna nella cosiddetta Unione Europea; il che è altro paio di maniche...
Ma per tornare ai problemi "di casa nostra" rimarco il fatto che dietro la comoda attribuzione di responsabilità ai "ricchi" e ad una classe politica di farabutti incapaci, altre forze, o parti sociali come usa dire, la condividono in toto ma cercano di chiamarsene fuori anche grazie agli sproloqui del "colombo" di turno.
Lavorare per una paga equa è un diritto.
Lavorare dieci mesi e mezzo l'anno pagati quattordici (+ tfr) è un diritto?
Andare in pensione nel fiore degli anni (le baby-pensioni nel pubblico impiego dal 1973 al 1990 e rotti) è un diritto?
Andare in CIG strao (caso Alitalia) per sette anni all'80% del già elevato stipendio è un diritto?
Rubare dalle valigie dei passeggeri in transito (caso Malpensa) ed essere difesi dal marcissimo Sindacato nostrano (memorabile un intervento di un dirigentello CGIL che invocava la "presunzione di innocenza fino all'ultimo grado di giudizio" in spregio alla flagranza di reato teletrasmessa a reti unificate) è un diritto?

In ogni caso la risposta è (era) "si". Li chiamano "diritti acquisiti" e guai a metterli in discussione.
Ma la corda troppo tirata si spezza, come è noto e allora nella carneval-nazione nella quale abbiamo la ventura di operare, ecco che si passa da un estremo all'altro.
Papà era tutelato anche quando (mentre "lavorava") andava al cesso e ci stava mezz'ora per fare la settimana enigmistica, leggere Diabolik o guardare il pornazzo (versione cartacea) mentre il figlio deve pietire il permesso del "capetto" (3 minuti e mezzo... L'ha calcolato l'Ufficio Ottimizzazione Risorse Umane) per andare a pisciare.
Molto comodo attribuire una responsabilità univoca e ben identificabile nella figura del bieco "padrone" (versione obsoleta) o del "tagliatore di teste" assunto e incentivato alla bisogna (versione aggiornata) ma per favore non mi si venga a dire che davvero la distinzione tra chi si batté per "la giustizia sociale" e chi invece la osteggiò o ne favorì il deterioramento consapevolmente sia poi così netta.
L'Italia è in merda e tutti coloro che furono protagonisti di tale scempio ne sono corresponsabili.
Con buona pace del dr. Colombo e dell'intellighenzia sua omologa.

EDIT:
dimenticavo ri ricordare che da quando ho sentito per la prima volta il termine "globalizzazione" in special modo associato al concetto di "opportunità" mi è venuta l'orticaria.
La globalizzazione è la "truffa perfetta" ai danni dell'umanità intera.
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Messaggio Da Ospite Mar 30 Set 2014 - 17:06

guarda prim, ora ho poco tempo, solo una riflessione

con tutti i tarocchi, diritti acquisiti, mangerie e ruberie il malloppo si è spostato in su.
pensa dove saremmo senza....

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Messaggio Da paolo1951 Mar 30 Set 2014 - 20:04

jessica ha scritto:... ricordo una particolare lezione di storia alle medie (cazzo si vede che comincio ad invecchiare... sai quando riaffiorano i ricordi di quando eri bambina...) su qualche periodo del medioevo. la prof ci dipingeva la situazione generale come da filmtipo armata brancaleone:
povertà e stenti per la plebe e i signori del feudo ad avere tutto. i servi a dover pagare tasse perfino sulla legna che raccoglievano per scaldarsi, fuocattico (ricordo anche le parole che usò), c'erano veramente tasse su tutto.
in pratica il messaggio che passava era quello di una grande disparità sociale  che avrebbe dovuto farci inorridire e renderci felici di come oggi l'uguaglianza sociale ci permetta una vita agiata e nettamente superiore.
non so perchè me la ricordo quella lezione (credo l'unica o forse una delle poche), sta di fatto che mi sono ritrovata a ripensarci più di qualche volta a distanza di anni.
concludendone che il nostro stato di relativo benessere di oggi non è affatto figlio dell'uguaglianza sociale raggiunta (a seguito di rivoluzioni francesi, comuniste, o quello che preferisci), perchè non abbiamo raggiunto proprio un bel niente, anzi.
oggi la disparità sociale è molto maggiore di quella che avrebbe dovuto farci inorridire quali piccoli fortunati studentelli paffuti. semplicemente lo stato di sviluppo della società ci rende molto di più di quanto non rendesse mille anni fa.
eravamo in una situazione di 1 per il suddito e 10 per il signore, oggi, se avessimo raggiunto una uguaglianza sociale saremmo, che so, 100 a 500, 100 a mille se tutto fosse rimasto com'era. probabilmente invece siamo sul 100 a un milione. e questo è un dato di fatto. ed è un fatto anche che in tempi recenti (diciamo 70 anni) al netto di tutte le lotte di classe, i sindacati, i diritti dei lavoratori, i cazzi e mazzi che vuoi,  le disparità sociali si sono acuite
 cioè il totale si sposta sempre di più verso l'alto della catena, invece che essere distribuito "equamente". poi al limite possiamo discutere su cosa dovrebbe voler dire equamente.
negli anni ne ho sentite tante (si, anche scrivere una frase del genere è sintomo di vecchiaia incipiente...) per "giustificare" la cosa, soprattutto dall'ala milton-smithluttwakiana.
che comunque i diritti sono cambiati, che si, ma così è meglio, necessità di questo tipo di mercato per la produzione di benessere globale... uno mi parlava addirittura dello ius primae noctis (che tra l'altro va a vedere che forse non è mai esistito). ma per tutte le zoccolette che lo succhiano al potente di turno per avere un posto di lavoro (o in parlamento...), di quale diritto acquisito stiamo parlando? e tutto ciò viene diversificato solo a fronte di una fasulla prospettiva di scelta. si ma oggi puoi scegliere di non farlo...
Cara jessica se venivi con me al pub anziché andare a sentire le cazzate che ti raccontavano a scuola... ma che dico, sarebbe stato impossibile: i tempi storici non coincidevano!
Va beh, vedi il signore del medioevo aveva tutto... forse non esisteva lo "jus primae noctis" ma sta tranquilla che se voleva farselo succhiare, non aveva difficoltà a trovare uomini disposti a cedergli la propria moglie, figlia, sorella... perché vedi allora non era il caso di chiederlo alla donna, la femmina (moglie, figlia, sorella, ecc.) era solo una proprietà come il bue, l'asino, ecc.
Però quel "signore" era molto meno signore di quanto possiamo immaginare...  viveva in un castello gelido d'inverno, senza finestre vetrate, senza acqua corrente, senza energia elettrica... poteva morire per un banale ascesso dentale, non aveva la TV, né il PC, né il cellulare... che oggi hanno persino nell'Africa nera!
Tutte inutili cazzate, forse mi dirai... però sono queste le cose che gli uomini desiderano!
Nelle periferie del Cairo, sopra le baracche c'è una selva di parabole satellitari, e questo perché alla faccia della sharia gli Islamici reclamano il loro porno quotidiano.
Ora quelli come te (esseri superiori) possono anche auspicare un "paradiso terrestre" dove uomini e donne desiderano soltanto valori "veri" come la cultura, l'arte, l'amore platonico, ecc. ma è un paradiso che ai più risulta estremamente noioso e per nulla attraente.
Ma veniamo pure all'argomento principale quello della "giustizia sociale", cazzo significa?
Certo che non c'è giustizia sociale, non c'è oggi come non c'era ieri, non c'è oggi in modo forse diverso da ieri, ma sostanzialmente è sempre la stessa storia.
Ieri c'era un classe di nobili che in forza dei "diritti acquisti" viveva sulle spalle di chi produceva qualcosa, oggi è la stessa storia... come ieri i nobili non erano mica tutti ricchi, anche oggi i parassiti sono spesso poveri diavoli, ma sono pur sempre parassiti sociali.
Il problema rimane sempre lo stesso: chi produce ciò che la gente desidera avere, deve mantenere anche un numero eccessivo di nullafacenti... di gente che non ha nulla da barattare in cambio di ciò che pretende come suo diritto "avere".
Perché vedi cara jessica ... solo per fare un esempio: la casa sarà pure un diritto, ma per soddisfare questo diritto ci vuole qualcuno che la casa la costruisca. Ora uno magari è disposto a costruirla per sé, per i suoi figli... ma perché mai dovrebbe anche costruirla "a gratis" per gli "altri"?
E' facile promettere, chiedere, pretendere il paradiso per tutti... ma quando poi si tratta di realizzarlo concretamente le cose cambiano! Le proposte o non ci sono o sono squisitamente idiote!

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Messaggio Da Ospite Mer 1 Ott 2014 - 3:28

paolo1951 ha scritto:
Cara jessica se venivi con me al pub anziché andare a sentire le cazzate che ti raccontavano a scuola... ma che dico, sarebbe stato impossibile: i tempi storici non coincidevano!
Va beh, vedi il signore del medioevo aveva tutto... forse non esisteva lo "jus primae noctis" ma sta tranquilla che se voleva farselo succhiare, non aveva difficoltà a trovare uomini disposti a cedergli la propria moglie, figlia, sorella... perché vedi allora non era il caso di chiederlo alla donna, la femmina (moglie, figlia, sorella, ecc.) era solo una proprietà come il bue, l'asino, ecc.
Però quel "signore" era molto meno signore di quanto possiamo immaginare...  viveva in un castello gelido d'inverno, senza finestre vetrate, senza acqua corrente, senza energia elettrica... poteva morire per un banale ascesso dentale, non aveva la TV, né il PC, né il cellulare... che oggi hanno persino nell'Africa nera!
Tutte inutili cazzate, forse mi dirai... però sono queste le cose che gli uomini desiderano!
Nelle periferie del Cairo, sopra le baracche c'è una selva di parabole satellitari, e questo perché alla faccia della sharia gli Islamici reclamano il loro porno quotidiano.
e infatti il nostro benessere non è dovuto ad una ridistribuzione delle ricchezze, come ho già scritto:
jessica ha scritto:eravamo in una situazione di 1 per il suddito e 10 per il signore, oggi, se avessimo raggiunto una uguaglianza sociale saremmo, che so, 100 a 500, 100 a mille se tutto fosse rimasto com'era. probabilmente invece siamo sul 100 a un milione
ma a volte mi pare tu ti ci metta davvero d'impegno per leggere A e capire Z.
inutile pertanto replicare in modo più articolato (dopo non chiedermi perchè faccio battutine e non argomento, cosa vuoi argomentare con uno che neanche è in grado di leggere quello che scrivi? colpa del pub?)


Ora quelli come te (esseri superiori) possono anche auspicare un "paradiso terrestre" dove uomini e donne desiderano soltanto valori "veri" come la cultura, l'arte, l'amore platonico, ecc. ma è un paradiso che ai più risulta estremamente noioso e per nulla attraente.
Ma veniamo pure all'argomento principale quello della "giustizia sociale", cazzo significa?
Certo che non c'è giustizia sociale, non c'è oggi come non c'era ieri, non c'è oggi in modo forse diverso da ieri, ma sostanzialmente è sempre la stessa storia.
Ieri c'era un classe di nobili che in forza dei "diritti acquisti" viveva sulle spalle di chi produceva qualcosa, oggi è la stessa storia... come ieri i nobili non erano mica tutti ricchi, anche oggi i parassiti sono spesso poveri diavoli, ma sono pur sempre parassiti sociali.
perfettamente d'accordo, anche se c'è da dire che almeno qualche capacità questi parassiti sociali l'hanno. il problema è il peso che queste (spesso presunte) capacità hanno nella "distribuzione" della ricchezza (ma sì, luttvacchiamo, monetarizziamo pure per comodità).
in pratica, quello che ho detto (o meglio che ho postato) è che oggi la distribuzione è più sbilanciata di ieri, contrariamente a tutto quello che normalmente l'immagine che ci viene data della società moderna, della democrazia occidentale o del capitalismo con mobilità sociale estrema.
ah no, aspetta, sei paolo.... mi sa che non ci riferiamo mica agli stessi parassiti.
ahahahahahah ahahahahahah ahahahahahah


Il problema rimane sempre lo stesso: chi produce ciò che la gente desidera avere, deve mantenere anche un numero eccessivo di nullafacenti... di gente che non ha nulla da barattare in cambio di ciò che pretende come suo diritto "avere".
Perché vedi cara jessica ... solo per fare un esempio: la casa sarà pure un diritto, ma per soddisfare questo diritto ci vuole qualcuno che la casa la costruisca. Ora uno magari è disposto a costruirla per sé, per i suoi figli... ma perché mai dovrebbe anche costruirla "a gratis" per gli "altri"?
E' facile promettere, chiedere, pretendere il paradiso per tutti... ma quando poi si tratta di realizzarlo concretamente le cose cambiano! Le proposte o non ci sono o sono squisitamente idiote!
si ma vedi, se tu per costruire la tua casa paghi un negher 1 euro l'ora quando tu ne guadagni 1000 (parlo di lecite cifre da libero mercato) il parassita non è chi grida ai diritti, ma è chi succhia il sangue del suddetto negher in condizioni di bisogno, cioè tu.

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Messaggio Da primaverino Mer 1 Ott 2014 - 15:53

jessica ha scritto:
e infatti il nostro benessere non è dovuto ad una ridistribuzione delle ricchezze, come ho già scritto:
[...]
si ma vedi, se tu per costruire la tua casa paghi un negher 1 euro l'ora quando tu ne guadagni 1000 (parlo di lecite cifre da libero mercato) il parassita non è chi grida ai diritti, ma è chi succhia il sangue del suddetto negher in condizioni di bisogno, cioè tu.

Infatti non c'è nessuna correlazione tra benessere diffuso ed eguaglianza sociale.

Relativamente al secondo punto mi pare che tu stia estremizzando il concetto oppure hai solo sbagliato esempio... wink..
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Messaggio Da paolo1951 Mer 1 Ott 2014 - 17:04

jessica ha scritto:... si ma vedi, se tu per costruire la tua casa paghi un negher 1 euro l'ora quando tu ne guadagni 1000 (parlo di lecite cifre da libero mercato) il parassita non è chi grida ai diritti, ma è chi succhia il sangue del suddetto negher in condizioni di bisogno, cioè tu.
Vedi il problema per te è sempre lo stesso... sei stata "istruita" da insegnanti molto ignoranti e tu hai preso come "vangelo" le loro parole.
Nello specifico mi riferisco a quei professori di storia che ti insegnavano che le piramidi e le città dell'Egitto antico le costruivano schiavi pagati a suon di frustate... e no cara jessica queste cose gli schiavi non le fanno, al massimo possono venir bene per raccogliere gomma o cotone, le meraviglie dell'Egitto antico furono opera di artigiani ben pagati!
Nessun "neger" pagato un euro all'ora ti farà mai una casa degna di questo nome... per quel prezzo ti possono fare al massimo capanne di fango. La casa che vuole un cittadino dell'occidente la faceva fino a ieri il "terrone" nazionale, oggi magari il Rumeno o l'Albanese, ma di euri all'ora ne vogliono almeno 25/30...
Questo perché bene o male anche il Rumeno o l'Albanese devono pagare le tasse per mantenere milioni di statali o parastatali "nazionali" nullafacenti, che di certo (come il tuo "neger") una casa non sono capaci di costruirla ma che pretendono che qualcuno la faccia per loro e comunque (anche per non far nulla... o per far danni) vogliono essere pagati ben di più di un euro all'ora.

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Messaggio Da paolo1951 Mer 1 Ott 2014 - 17:26

primaverino ha scritto:
jessica ha scritto:
e infatti il nostro benessere non è dovuto ad una ridistribuzione delle ricchezze, come ho già scritto:
[...]
si ma vedi, se tu per costruire la tua casa paghi un negher 1 euro l'ora quando tu ne guadagni 1000 (parlo di lecite cifre da libero mercato) il parassita non è chi grida ai diritti, ma è chi succhia il sangue del suddetto negher in condizioni di bisogno, cioè tu.

Infatti non c'è nessuna correlazione tra benessere diffuso ed eguaglianza sociale.

Relativamente al secondo punto mi pare che tu stia estremizzando il concetto oppure hai solo sbagliato esempio... wink..
Il benessere di un popolo è proporzionale alla ricchezza che sa produrre o alla ricchezza che sa rapinare ad altri popoli.
La "giustizia sociale" è invece un problema squisitamente "interno", riguarda i criteri di spartizione del "raccolto" (non importa se prodotto o rapinato). Questi criteri possono essere stabiliti in modi molto diversi:
A) in base alle capacità (compresa la capacità di rapinare...)
B) in base al "grado", inteso come "diritto acquisito" per nobiltà di lignaggio, per appartenenza ad un casta, ecc.
C) in base egualitaria, principio credo introdotto dal Cristianesimo: a chi ha lavorato l'intera giornata verrà data la stessa retribuzione di chi ha lavorato un'ora sola... anzi di proprio non hai mai lavorato!
Giusti o ingiusti A e B hanno più o meno funzionato, C no... proprio non ha mai funzionato.

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Messaggio Da Ospite Mer 1 Ott 2014 - 17:33

primaverino ha scritto:Infatti non c'è nessuna correlazione tra benessere diffuso ed eguaglianza sociale. Relativamente al secondo punto mi pare che tu stia estremizzando il concetto oppure hai solo sbagliato esempio... wink..
non mi pare proprio. sai qual è la paga di un ragazzino pakistano di dieci anni che impasta mattoni?
no ok dai, spostiamoci in italia che poi paolo ci dice che i negher non sanno costruire le piramidi...
riformulo la domanda: sai qual è la paga oraria di un immigrato che finisce in un cantiere edile di milano centro?


paolo1951 ha scritto:Vedi il problema per te è sempre lo stesso... sei stata "istruita" da insegnanti molto ignoranti e tu hai preso come "vangelo" le loro parole.
ma infatti avrei dovuto venire a lezione da te, che queste cose le capisci bevendo birra al pub.
vabè, la pecca è che anche alle tue di lezioni avrei dovuto credere come al vangelo, per fede, visto la tua reticenza a dare dimostrazioni di quanto asserisci (vedi ad es l'ultima sul benessere di gaza ahahahahahah )


Nello specifico mi riferisco a quei professori di storia che ti insegnavano che le piramidi e le città dell'Egitto antico le costruivano schiavi pagati a suon di frustate... e no cara jessica queste cose gli schiavi non le fanno, al massimo possono venir bene per raccogliere gomma o cotone, le meraviglie dell'Egitto antico furono opera di artigiani ben pagati!
ah. questa lezione me l'ero dimenticata.
o hai voluto mettere nella discussione l'ultima "forse non tutti sanno che" che hai letto nella settimana enigmistica.
comunque hai ragione anche più in generale, in effetti ilo schiavismo è un'invenzione dei comunisti per prendere il potere con la propaganda e rubarti i soldi.

Nessun "neger" pagato un euro all'ora ti farà mai una casa degna di questo nome... per quel prezzo ti possono fare al massimo capanne di fango. La casa che vuole un cittadino dell'occidente la faceva fino a ieri il "terrone" nazionale, oggi magari il Rumeno o l'Albanese, ma di euri all'ora ne vogliono almeno 25/30...
Questo perché bene o male anche il Rumeno o l'Albanese devono pagare le tasse per mantenere milioni di statali o parastatali "nazionali" nullafacenti, che di certo (come il tuo "neger") una casa non sono capaci di costruirla ma che pretendono che qualcuno la faccia per loro e comunque (anche per non far nulla... o per far danni) vogliono essere pagati ben di più di un euro all'ora.
strano, l'ultimo che hanno trovato in fin di vita scaricato sul marciapiedi dell'ospedale ha parlato di uno zero in meno...

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Messaggio Da paolo1951 Mer 1 Ott 2014 - 18:26

... visto che tu pretendi sempre di aver basato le tue sparate su dati "oggettivi", ecco dammi per favore l'indirizzo di qualche "neger" capace di fare il muratore e disposto a costruire una casa in economia alle tariffe orarie che tu citi!
Naturalmente non mi interessa uno che "ha parlato di uno zero in meno..." vorrei uno che la casa la costruisce realmente! carneval

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Messaggio Da paolo1951 Mer 1 Ott 2014 - 18:32

jessica ha scritto:...
ah. questa lezione me l'ero dimenticata.
o hai voluto mettere nella discussione l'ultima "forse non tutti sanno che" che hai letto nella settimana enigmistica.
comunque hai ragione anche più in generale, in effetti ilo schiavismo è un'invenzione dei comunisti per prendere il potere con la propaganda e rubarti i soldi.
No, jessica, non riesco a capire se proprio ci fai o ci sei... domandina facile, facile: perché nel corso del 1800 tutti gli stati capitalisti decisero che la schiavitù era una vergogna da "abolire"???

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Messaggio Da primaverino Mer 1 Ott 2014 - 18:42

jessica ha scritto:
no ok dai, spostiamoci in italia che poi paolo ci dice che i negher non sanno costruire le piramidi...
riformulo la domanda: sai qual è la paga oraria di un immigrato che finisce in un cantiere edile di milano centro?  


Non ne ho idea.
E nemmeno sospettavo che in Milano centro esistessero ancora cantieri edili attivi.
Qui a Busto Arsizio (20-25 km da Milano) è tutto fermo e le imprese edili di medio-grandi dimensioni hanno dai 500 ai 5.000 appartamenti invenduti...
Magari a Milano tutti costruiscono a manetta lucrando sui negher...
Sinceramente non lo so.
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Messaggio Da paolo1951 Mer 1 Ott 2014 - 18:45

primaverino ha scritto:
jessica ha scritto:
no ok dai, spostiamoci in italia che poi paolo ci dice che i negher non sanno costruire le piramidi...
riformulo la domanda: sai qual è la paga oraria di un immigrato che finisce in un cantiere edile di milano centro?  


Non ne ho idea.
E nemmeno sospettavo che in Milano centro esistessero ancora cantieri edili attivi.
Qui a Busto Arsizio (20-25 km da Milano) è tutto fermo e le imprese edili di medio-grandi dimensioni hanno dai 500 ai 5.000 appartamenti invenduti...
Magari a Milano tutti costruiscono a manetta lucrando sui negher...
Sinceramente non lo so.
Tranquillo non lo sa neanche jessica!!!

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Messaggio Da paolo1951 Mer 1 Ott 2014 - 18:54

Comunque lasciando perdere i casi da romanzo d'appendice che ci può raccontare la nostra jessica, la realtà è più o meno questa:
manovale costo orario 22, netto in busta 11
operaio qualificato costo orario 30, netto in busta 15
specializzato costo orario 40, netto in busta 18/19.
Come si vede è una situazione assurda... ma lo sfruttamento non è avviene per il "plusvalore" incassato dal padrone, bensì per il plusvalore incassato dallo stato, cioè dai parassiti che jessica difende.

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Messaggio Da paolo1951 Mer 1 Ott 2014 - 19:13

jessica ha scritto:... ma infatti avrei dovuto venire a lezione da te, che queste cose le capisci bevendo birra al pub.
vabè, la pecca è che anche alle tue di lezioni avrei dovuto credere come al vangelo, per fede, visto la tua reticenza a dare dimostrazioni di quanto asserisci (vedi ad es l'ultima sul benessere di gaza  ahahahahahah )
A Gaza di certo non sono tutti ricchi, ma molti sì... ecco in questo caso i tuoi panegirici sulla disuguaglianza sociale, sullo sfruttamento dei lavoratori (costretti spesso dagli uomini di Hamas a veri lavori forzati...) sarebbero perfettamente calzanti!
A Gaza comunque l'Arabo medio era generalmente più ricco che l'Arabo medio che vive ad El-Arish ... ma visto che le tue statistiche dicono diversamente, è chiaro che hanno ragione le tue statistiche.
E' un po' come nella storia del primario che facendo la sua visita in corsia sentenzia "questo è morto" e gli tira su il lenzuolo sulla faccia, quello, che soltanto dormiva, si sveglia e grida: "Cristo, io non sono morto!". Prontamente interviene l'infermiere e gli dice: "Zitto! vuoi saperne di più del primario?"

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Messaggio Da Rasputin Mer 1 Ott 2014 - 20:21

paolo1951 ha scritto:Comunque lasciando perdere i casi da romanzo d'appendice che ci può raccontare la nostra jessica, la realtà è più o meno questa:
manovale costo orario 22, netto in busta 11
operaio qualificato costo orario 30, netto in busta 15
specializzato costo orario 40, netto in busta 18/19.
Come si vede è una situazione assurda... ma lo sfruttamento non è avviene per il "plusvalore" incassato dal padrone, bensì per il plusvalore incassato dallo stato, cioè dai parassiti che jessica difende.

No.

http://www.confindustriasr.it/comunicazione.asp?id=89&id_news=759&anno=2013

http://www.cmebologna.it/Tab_Salariali/ARTIG_01-01-2011.pdf

http://www.confindustriasr.it/public/allegati/Costo%20manodopera%20edile%20Gennaio%202013.pdf

http://www.cgilsiena.org/wp-content/uploads/2008/07/edilizia-operai-ind_06_08.pdf

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Messaggio Da paolo1951 Mer 1 Ott 2014 - 20:52

Rasputin ha scritto:
paolo1951 ha scritto:Comunque lasciando perdere i casi da romanzo d'appendice che ci può raccontare la nostra jessica, la realtà è più o meno questa:
manovale costo orario 22, netto in busta 11
operaio qualificato costo orario 30, netto in busta 15
specializzato costo orario 40, netto in busta 18/19.
Come si vede è una situazione assurda... ma lo sfruttamento non è avviene per il "plusvalore" incassato dal padrone, bensì per il plusvalore incassato dallo stato, cioè dai parassiti che jessica difende.

No.

http://www.confindustriasr.it/comunicazione.asp?id=89&id_news=759&anno=2013

http://www.cmebologna.it/Tab_Salariali/ARTIG_01-01-2011.pdf

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http://www.cgilsiena.org/wp-content/uploads/2008/07/edilizia-operai-ind_06_08.pdf
I dati che tu presenti non sono poi molto dissimili dai miei in particolare per il manovale, per l'operaio specializzato devi tener conto che tu ti riferisci al "minimo sindacale" ma nella realtà pratica a questi livelli vengono normalmente erogati dei superminini. Le tabelle sindacali infatti hanno molto appiattito le differenze retributive (12.16 operaio comune, 14.41 operaio specializzato!). La "realtà" invece è quella che determina il "mercato" (del lavoro in questo caso...) e chi ha certe specializzazioni giustamente non è disposto a lavorare per meno del 20% in più.... anche perché trova facilmente chi gli dà di più del minimo sindacale.

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