Legalizzare la droga

Droga, la svolta dei grandi del mondo. "È il momento di legalizzarla" (cliccare per leggere l'articolo).

Ci credo solo quando lo vedo

Se sono legali l'alcol e le sigarette e il gioco d'azzardo...

davide ha scritto:Se sono legali l'alcol e le sigarette e il gioco d'azzardo...

Questa è anche la mia logica. Ma le merci illegali permettono un giro di soldi superiore, ecco perché sono scettico...

Fatemi capire,

la cocaina arreca danno al cervello, si o no ?

Non rispondetemi che arreca danno come le altre cose, perchè la mia domanda è se la cocaina che si vuole legalizzare ( eticizzare dal punto di vista dello stato ) è lesiva o meno.


se si risponde si allora ne esce che lo stato incapace di bloccare il fenomeno ripiega dicendo che ok accetto il cocainomane *e visto che c'è lo curo.

Cioè lo stato ritiene giustificabile il drogarsi ai fini della cura: drogatevi pure tanto io stato voglio curarti.

Lo stato medicalizzando il cittadino razionalizza il suo controllo.

Ti ricordo che il famoso proibizionismo americano, oltre non aver ottenuto nulla se non Al Capone, ha alimentato e fatto aumentare la criminalità a dismisura. Oggi la situazione è identica. Tutte le mafie del mondo, la criminalità comune a ogni altro tipo di illegalità poggiano il loro esistere solo sul traffico della droga.
Che la cocaina bruci il cervello è cosa ovvia. Ma qui siamo al solito problema. La responsabilità è personale. Sia di se stessi che nei confronti degli altri. Io darei la pena di morte senza processo a chi da droghe, tabacco e alcol compreso, ai ragazzi. Ma solo per il fatto che non hanno ancora la capacità di capire cosa sia giusto e cosa sbagliato. Poi ognuno della sua vita faccia quello che vuole. E io concordo. Il drogato è un malato. Per colpa sua, ma lo è come il sieropositivo che si inietta le porcherie con siringhe infette. Sono tutti due da curare.

Lo stato getta la spugna dinanzi al traffico della droga da parte della criminalità organizzata, nel senso che la criminalità organizzata è piu potente del potere dello stato di volerla sconfiggere, allora lo stato ripiega dicendo che si deve liberalizzare il fenomeno cosi da togliere il guadagno dalle mani della criminalità organizzata, non capendo ( a mio avviso ) che per liberalizzare e annullare i guadagni della criminalità lo stato o gli stati o l'onu o che so io, devono annullare il potere della criminalità organizzata che non vuole che si tolgano soldi attraverso la legalizzazione alle proprie casse, e allora o lo stato annulla il potere della criminalità che non vuole che le si tolgano quattrini dalle proprie casse attraverso la legalizzazione e allora la legalizzazione non avrebbe senso; o si legalizza la droga ma rinunciando a combattere a viso aperto il potere criminale e allora la legalizzazione ancora non avrebbe senso: il dilemma permane !

Non è questione di gettare la spugna, ma di cambiare la modalità di combatterla. Il fatto che poi combatti, o meglio tagli le unghie alla criminalità è un effetto collaterale. Il vero problema è mettere a punto una modalità valida per curare i tossicodipendenti. Però se si mettono a disposizione le enormi risorse che oggi si usano per combattere il traffico, si usassero per la cura e la prevenzione della tossicodipendenza si potrebbe risolvere un vero problema. Ma la vera novità è quella di considerare la tossicodipendenza come una malattia. A mio avviso un passo avanti.

Però se si mettono a disposizione le enormi risorse che oggi si usano per combattere il traffico, si usassero per la cura e la prevenzione della tossicodipendenza si potrebbe risolvere un vero problema.

Certo, ma anche lasciare libero campo alla criminalità organizzata di gestire la cosa a proprio comodo proprio perchè le risorse che prima si usavano per combattere il traffico ora si usano per la cura delle tossicodipendenze una volta totalmente legalizzate: Daccapo: se siamo convinti che la mafia e la criminalità organizzata incroci le braccia e faccia in modo che nelle proprie tasche non entri il becco di un euro grazie alla legalizzazione allora siamo ingenui, proprio perchè Paolo ( è qui il nocciolo del mio discorso ) la criminalità combatterà con ogni forza per osteggaire e annientare la cosa e allora o gli stati decidono di investire e di fare una guerra reale alla criminalità e allora la questione della legalizzazione diventa una pseudo-questione oppure diciamoci le cose che ci piace dire e cioè che la mafia e i suoi bimialrdi di affari incrocia le braccia e aspetta che la politica della legalizzazione prosciughi tutto.

Ritengo che in ogni caso sarebbe un passaggio molto lento e complesso. E' ovvio che non può avvenire in modo repentino tanto più che è una problematica che coinvolge praticamente tutto il mondo. Decenni o forse piu. Per me la cosa importante è che se ne inizi a parlare e a mettere in dubbio che questa possa essere la strada giusta. Forse un problema potrebbe essere quello che la criminalità perdendo il business della droga cerchino altre fonti di guadagno. Ma non si può certo rinunciare a una evoluzione solo per non scontentare la malavita.

Io pero' sono convinto che ogni singolo paese deciderebbe in proprio malgrado "direttive" o linee guida.


La vedo dura in un paese come gli Usa, giragli pure la frittata ma accollare le spese di cura sui contribuenti americani mi pare utopia.

In Europa penso vi sarebbe piu' apertura ma in paesi come il nostro (non ho ancora visto i commenti di giovanardi) col vaticazzo di mezzo forse arriviamo vent'anni dopo.