Isole di plastica: come eliminare tutto quello schifo?
3 partecipanti
Pagina 1 di 1
Isole di plastica: come eliminare tutto quello schifo?
Nel Pacifico l'Isola della spazzatura
per l'80 per cento formata di plastica
Si chiama Pacific Trash Vortex. Ha un diametro di 2500 chilometri
ed è profonda 30 metri. Il suo peso ha raggiunto 3,5 milioni di tonnellate
Come un deserto oceanico, dove la vita è ridotta
solamente a pochi grandi mammiferi o pesci
(E adesso è anche peggio, e lo sarà sempre più!)
LO CHIAMANO Pacific Trash Vortex, il vortice di spazzatura dell'Oceano Pacifico, ha un diametro di circa 2500 chilometri è profondo 30 metri ed è composto per l'80% da plastica e il resto da altri rifiuti che giungono da ogni dove. "E' come se fosse un'immensa isola nel mezzo dell'Oceano Pacifico composta da spazzatura anziché rocce. Nelle ultime settimane la densità di tale materiale ha raggiunto un tale valore che il peso complessiva di questa "isola" di rifiuti raggiunge i 3,5 milioni di tonnellate", spiega Chris Parry del California Coastal Commission di San Francisco, che è da poco tornato da un sopralluogo.
Questa incredibile e poco conosciuta discarica si è formata a partire dagli anni Cinquanta, in seguito all'esistenza della North Pacific Subtropical Gyre, una lenta corrente oceanica che si muove in senso orario a spirale, prodotta da un sistema di correnti ad alta pressione. L'area è una specie di deserto oceanico, dove la vita è ridotta solo a pochi grandi mammiferi o pesci.
Per la mancanza di vita questa superficie oceanica è pochissimo frequentata da pescherecci e assai raramente è attraversata anche da altre imbarcazioni. Ed è per questo che è poco conosciuta ai più. Ma proprio a causa di quel vortice l'area si è riempita di plastica al punto da essere considerata una vera e propria isola galleggiante. Il materiale poi, talvolta, finisce al di fuori di tale vortice per terminare la propria vita su alcune spiagge delle Isole Hawaii o addirittura su quelle della California.
In alcuni casi la quantità di plastica che si arena su tali spiagge è tale che si rende necessario un intervento per ripulirle, in quanto si formano veri e propri strati spessi anche 3 metri. La maggior parte della plastica giunge dai continenti, circa l'80%, solo il resto proviene da navi private o commerciali e da navi pescherecce.
Nel mondo vengono prodotti circa 100 miliardi di chilogrammi all'anno di plastica, dei quali, grosso modo, il 10% finisce in mare. Il 70% di questa plastica poi, finirà sul fondo degli oceani danneggiando la vita dei fondali. Il resto continua a galleggiare.
La maggior parte di questa plastica è poco biodegradabile e finisce per sminuzzarsi in particelle piccolissime che poi finiscono nello stomaco di molti animali marini portandoli alla loro morte. Quella che rimane si decomporrà solo tra centinaia di anni, provocando da qui ad allora danni alla vita marina.
http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/ambiente/isola-rifiuti/isola-rifiuti/isola-rifiuti.html
per l'80 per cento formata di plastica
Si chiama Pacific Trash Vortex. Ha un diametro di 2500 chilometri
ed è profonda 30 metri. Il suo peso ha raggiunto 3,5 milioni di tonnellate
Come un deserto oceanico, dove la vita è ridotta
solamente a pochi grandi mammiferi o pesci
(E adesso è anche peggio, e lo sarà sempre più!)
LO CHIAMANO Pacific Trash Vortex, il vortice di spazzatura dell'Oceano Pacifico, ha un diametro di circa 2500 chilometri è profondo 30 metri ed è composto per l'80% da plastica e il resto da altri rifiuti che giungono da ogni dove. "E' come se fosse un'immensa isola nel mezzo dell'Oceano Pacifico composta da spazzatura anziché rocce. Nelle ultime settimane la densità di tale materiale ha raggiunto un tale valore che il peso complessiva di questa "isola" di rifiuti raggiunge i 3,5 milioni di tonnellate", spiega Chris Parry del California Coastal Commission di San Francisco, che è da poco tornato da un sopralluogo.
Questa incredibile e poco conosciuta discarica si è formata a partire dagli anni Cinquanta, in seguito all'esistenza della North Pacific Subtropical Gyre, una lenta corrente oceanica che si muove in senso orario a spirale, prodotta da un sistema di correnti ad alta pressione. L'area è una specie di deserto oceanico, dove la vita è ridotta solo a pochi grandi mammiferi o pesci.
Per la mancanza di vita questa superficie oceanica è pochissimo frequentata da pescherecci e assai raramente è attraversata anche da altre imbarcazioni. Ed è per questo che è poco conosciuta ai più. Ma proprio a causa di quel vortice l'area si è riempita di plastica al punto da essere considerata una vera e propria isola galleggiante. Il materiale poi, talvolta, finisce al di fuori di tale vortice per terminare la propria vita su alcune spiagge delle Isole Hawaii o addirittura su quelle della California.
In alcuni casi la quantità di plastica che si arena su tali spiagge è tale che si rende necessario un intervento per ripulirle, in quanto si formano veri e propri strati spessi anche 3 metri. La maggior parte della plastica giunge dai continenti, circa l'80%, solo il resto proviene da navi private o commerciali e da navi pescherecce.
Nel mondo vengono prodotti circa 100 miliardi di chilogrammi all'anno di plastica, dei quali, grosso modo, il 10% finisce in mare. Il 70% di questa plastica poi, finirà sul fondo degli oceani danneggiando la vita dei fondali. Il resto continua a galleggiare.
La maggior parte di questa plastica è poco biodegradabile e finisce per sminuzzarsi in particelle piccolissime che poi finiscono nello stomaco di molti animali marini portandoli alla loro morte. Quella che rimane si decomporrà solo tra centinaia di anni, provocando da qui ad allora danni alla vita marina.
http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/ambiente/isola-rifiuti/isola-rifiuti/isola-rifiuti.html
Ultima modifica di cosmos il Dom 1 Dic 2013 - 15:51 - modificato 2 volte.
___________________
Nell'universo sono emersi molti fenomeni affascinanti: mostruosi buchi neri del peso di un miliardo di Soli che mangiano le stelle e vomitano getti di gas; stelle di neutroni che ruotano su se stesse mille volte al secondo, la cui materia è compressa a un miliardo di tonnellate per centimetro cubo; particelle subatomiche così inafferrabili che potrebbero penetrare anni luce di piombo solido; onde gravitazionali il cui flebile passaggio non lascia alcuna impronta percettibile. Eppure, per quanto stupefacente possa sembrare tutto ciò, il fenomeno della vita è più straordinario di tutti gli altri messi insieme.
Paul Davies, Da dove viene la vita, 2000
cosmos- -------------
- Numero di messaggi : 541
SCALA DI DAWKINS :
Data d'iscrizione : 26.08.13
Re: Isole di plastica: come eliminare tutto quello schifo?
Quattro progetti per eliminare la plastica dai mari
Nel corso degli ultimi decenni, l'inquinamento di plastica di mari e oceani è diventato uno dei maggiori problemi ambientali.
Non si tratta solo di un problema di natura paesaggistico che, cioè, deturpa la bellezza delle spiagge, ma anche (e soprattutto) di una grave minaccia per tutto l'ecosistema marino, sia quello che dimora vicino alle coste sia quello che vive in mare aperto.
Visto poi che la plastica non è biodegradabile e ci vogliono centinaia e centinaia di anni per il suo completo deterioramento, l'unica vera soluzione che l'uomo può adottare per ripulire i mari è quella di raccoglierla e smaltirla.
Bella scoperta, ma come? Qui si sta parlando di una superficie gigantesca per di più in movimento, non di un'area circoscritta...
Orbene, al proposito tanti sono i progetti e le idee, noi però ve ne presentiamo quattro che, forse fra tutti, solo quelli più interessanti anche se non sempre di facile applicazione.
1. L'isola del riciclo - Questo progetto è frutto dell'architetto olandese Ramon Knoester il quale vorrebbe costruire un'isola artificiale gigantesca in pieno Oceano Pacifico tra le Hawaii e San Francisco, ovvero nel cuore della così detta Pacific Plastic Vortex, ovvero la zona marina a più alta concentrazione al mondo di rifiuti plastici.
Sull'isola verrebbero portati tutti i rifiuti plastici ripescati in mare non per essere abbandonati, ma per essere riciclati e trasformati nuovamente in qualcosa di utile come, ad esempio, materiale per edilizia.
L'isola del riciclo sarebbe, poi, autosufficiente in tutto e per tutto, sia sotto il profilo energetico che sotto quello di produzione del cibo per gli abitanti che qui scoprirebbero, a detta del progettista, anche un nuovo modo di vivere in totale armonia con la natura.
2. L'eco robot mobile - Un po' più concreta l'idea di Ejiuson Ueda che ha pensato ad un Eco Robot Mobile ovvero una piattaforma galleggiante del tutto simile ad una piattaforma petrolifera che, attraverso potentissime pompe, aspirerebbe l'acqua di profondità per poterla così ripulire, attraverso appositi filtri, della plastica e degli altri rifiuti.
La piattaforma, grazie ai satelliti, sarebbe inoltre in grado di muoversi e andare nelle zone dove è maggiore la presenza di rifiuti.
3. La fabbrica galleggiante - L'idea è di tre studenti (Kieran Jones, Azusa Murakami e Groves Alexander) dell'Università britannica Royal College of Art che vorrebbero trasformare un comune peschereccio in fabbrica galleggiante di sedie costruite con la plastica pescata in mare.
In particolare il progetto è stato pensato per raccogliere e riciclare le enormi quantità dei granuli di polistirolo utilizzato negli imballaggi spesso scaricati in mare che, per la loro forma che ricorda le uova a, rappresentano un gravissimo problema per la sopravvivenza di tantissime specie marine come, ad esempio, gabbiani, delfini, tartarughe che le inghiottiscono trovando così morte certa perché non in grado di digerirle.
4. La nave mangia rifiuti - L'ultima idea che vi proponiamo è forse quella più concreta che potrebbe avere davvero un futuro.
Si tratta di una nave totalmente automatizzata alimentata da energie rinnovabili (in particolare sole e vento) che, per mezzo di un sofisticato sistema GPS, sarebbe trasferita nelle aree marine più sudice.
Del tutto simile ai vaporetti che si muovono sul fiumi Mississipi, questa modernissima imbarcazione sarebbe dotata di due particolari pale: una più grande a prua per raccogliere i rifiuti di maggiori dimensioni, e una più piccola a poppa per quelli che sfuggono alla pala anteriore.
I rifiuti ripescati in mare verrebbero poi trasportati, attraverso altre navi attrezzate per lo scopo, sulla terraferma per essere riciclati.
www.improntaecologica.it/read.asp?offset=474&Chiave=782
Nel corso degli ultimi decenni, l'inquinamento di plastica di mari e oceani è diventato uno dei maggiori problemi ambientali.
Non si tratta solo di un problema di natura paesaggistico che, cioè, deturpa la bellezza delle spiagge, ma anche (e soprattutto) di una grave minaccia per tutto l'ecosistema marino, sia quello che dimora vicino alle coste sia quello che vive in mare aperto.
Visto poi che la plastica non è biodegradabile e ci vogliono centinaia e centinaia di anni per il suo completo deterioramento, l'unica vera soluzione che l'uomo può adottare per ripulire i mari è quella di raccoglierla e smaltirla.
Bella scoperta, ma come? Qui si sta parlando di una superficie gigantesca per di più in movimento, non di un'area circoscritta...
Orbene, al proposito tanti sono i progetti e le idee, noi però ve ne presentiamo quattro che, forse fra tutti, solo quelli più interessanti anche se non sempre di facile applicazione.
1. L'isola del riciclo - Questo progetto è frutto dell'architetto olandese Ramon Knoester il quale vorrebbe costruire un'isola artificiale gigantesca in pieno Oceano Pacifico tra le Hawaii e San Francisco, ovvero nel cuore della così detta Pacific Plastic Vortex, ovvero la zona marina a più alta concentrazione al mondo di rifiuti plastici.
Sull'isola verrebbero portati tutti i rifiuti plastici ripescati in mare non per essere abbandonati, ma per essere riciclati e trasformati nuovamente in qualcosa di utile come, ad esempio, materiale per edilizia.
L'isola del riciclo sarebbe, poi, autosufficiente in tutto e per tutto, sia sotto il profilo energetico che sotto quello di produzione del cibo per gli abitanti che qui scoprirebbero, a detta del progettista, anche un nuovo modo di vivere in totale armonia con la natura.
2. L'eco robot mobile - Un po' più concreta l'idea di Ejiuson Ueda che ha pensato ad un Eco Robot Mobile ovvero una piattaforma galleggiante del tutto simile ad una piattaforma petrolifera che, attraverso potentissime pompe, aspirerebbe l'acqua di profondità per poterla così ripulire, attraverso appositi filtri, della plastica e degli altri rifiuti.
La piattaforma, grazie ai satelliti, sarebbe inoltre in grado di muoversi e andare nelle zone dove è maggiore la presenza di rifiuti.
3. La fabbrica galleggiante - L'idea è di tre studenti (Kieran Jones, Azusa Murakami e Groves Alexander) dell'Università britannica Royal College of Art che vorrebbero trasformare un comune peschereccio in fabbrica galleggiante di sedie costruite con la plastica pescata in mare.
In particolare il progetto è stato pensato per raccogliere e riciclare le enormi quantità dei granuli di polistirolo utilizzato negli imballaggi spesso scaricati in mare che, per la loro forma che ricorda le uova a, rappresentano un gravissimo problema per la sopravvivenza di tantissime specie marine come, ad esempio, gabbiani, delfini, tartarughe che le inghiottiscono trovando così morte certa perché non in grado di digerirle.
4. La nave mangia rifiuti - L'ultima idea che vi proponiamo è forse quella più concreta che potrebbe avere davvero un futuro.
Si tratta di una nave totalmente automatizzata alimentata da energie rinnovabili (in particolare sole e vento) che, per mezzo di un sofisticato sistema GPS, sarebbe trasferita nelle aree marine più sudice.
Del tutto simile ai vaporetti che si muovono sul fiumi Mississipi, questa modernissima imbarcazione sarebbe dotata di due particolari pale: una più grande a prua per raccogliere i rifiuti di maggiori dimensioni, e una più piccola a poppa per quelli che sfuggono alla pala anteriore.
I rifiuti ripescati in mare verrebbero poi trasportati, attraverso altre navi attrezzate per lo scopo, sulla terraferma per essere riciclati.
www.improntaecologica.it/read.asp?offset=474&Chiave=782
___________________
Nell'universo sono emersi molti fenomeni affascinanti: mostruosi buchi neri del peso di un miliardo di Soli che mangiano le stelle e vomitano getti di gas; stelle di neutroni che ruotano su se stesse mille volte al secondo, la cui materia è compressa a un miliardo di tonnellate per centimetro cubo; particelle subatomiche così inafferrabili che potrebbero penetrare anni luce di piombo solido; onde gravitazionali il cui flebile passaggio non lascia alcuna impronta percettibile. Eppure, per quanto stupefacente possa sembrare tutto ciò, il fenomeno della vita è più straordinario di tutti gli altri messi insieme.
Paul Davies, Da dove viene la vita, 2000
cosmos- -------------
- Numero di messaggi : 541
SCALA DI DAWKINS :
Data d'iscrizione : 26.08.13
Re: Isole di plastica: come eliminare tutto quello schifo?
Incredibile non pensavo ad una cosa del genere che dovrebbe essere su tutti i giornali, invece delle cazzate solite.
___________________
dando venghi ? cosa ? Da Rebbibbia ? Da Reggina Celi ? No da Roma. Allora Venghi dalla Libertà !
silvio- -------------
- Numero di messaggi : 4404
Età : 63
Località : roma
SCALA DI DAWKINS :
Data d'iscrizione : 29.11.09
Re: Isole di plastica: come eliminare tutto quello schifo?
cosmos ha scritto:Quattro progetti per eliminare la plastica dai mari...
...miseria...
... secondo me serve un po' di miseria...
Un Americano immette in un anno 20 tonnellate di CO2. Un Africano solo 0.1 tonnellata.
Il signore eco-sensibile della foto qui sopra, penso, molte meno...
___________________
"Gia la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco" - (G.B. Decollato, I° secolo)
xai745@excite.it
Holubice- -------------
- Numero di messaggi : 8950
Età : 45
Località : 43.914150, 12.917861
Occupazione/Hobby : Rusp,hai rotto il ca$$0,vai a lavorare...!
SCALA DI DAWKINS :
Data d'iscrizione : 28.07.10
Re: Isole di plastica: come eliminare tutto quello schifo?
Queste notizie mi mettono una tristezza... ma anche tanta rabbia addosso...
Vorrei poter fare qualcosa, poter eliminare tutti quei rifiuti perché le creature del posto non possano più soffrire. Ho visto certe immagini che mi hanno scosso nel profondo... se vedessi dal vivo certe cose scoppierei a piangere. Ho a cuore l'ambiente e gli animali, anzi senza un vero ambiente naturale, gli animali morirebbero e senza determinati animali, non ci sarebbe il bello dell'ecosistema che è rimasto.
Sono ateo, per cui non credo a nulla dopo la morte ma certe cose mi toccano, se potessi barattare tutto questo in cambio della mia esistenza, darei la vita per salvare il pacifico e tutti quegli animali.
Vorrei poter fare qualcosa, poter eliminare tutti quei rifiuti perché le creature del posto non possano più soffrire. Ho visto certe immagini che mi hanno scosso nel profondo... se vedessi dal vivo certe cose scoppierei a piangere. Ho a cuore l'ambiente e gli animali, anzi senza un vero ambiente naturale, gli animali morirebbero e senza determinati animali, non ci sarebbe il bello dell'ecosistema che è rimasto.
Sono ateo, per cui non credo a nulla dopo la morte ma certe cose mi toccano, se potessi barattare tutto questo in cambio della mia esistenza, darei la vita per salvare il pacifico e tutti quegli animali.
___________________
Nell'universo sono emersi molti fenomeni affascinanti: mostruosi buchi neri del peso di un miliardo di Soli che mangiano le stelle e vomitano getti di gas; stelle di neutroni che ruotano su se stesse mille volte al secondo, la cui materia è compressa a un miliardo di tonnellate per centimetro cubo; particelle subatomiche così inafferrabili che potrebbero penetrare anni luce di piombo solido; onde gravitazionali il cui flebile passaggio non lascia alcuna impronta percettibile. Eppure, per quanto stupefacente possa sembrare tutto ciò, il fenomeno della vita è più straordinario di tutti gli altri messi insieme.
Paul Davies, Da dove viene la vita, 2000
cosmos- -------------
- Numero di messaggi : 541
SCALA DI DAWKINS :
Data d'iscrizione : 26.08.13
Argomenti simili
» Meglio agnostici o atei?
» Moku risponde: Interpretazioni e impressioni di un cattolico
» Conviene eliminare le religioni?
» Eliminare finanziamenti ai giornali?
» Mangiare dello Schifo
» Moku risponde: Interpretazioni e impressioni di un cattolico
» Conviene eliminare le religioni?
» Eliminare finanziamenti ai giornali?
» Mangiare dello Schifo
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
|
|
Ieri alle 22:40 Da Koan
» prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Ieri alle 20:03 Da Rasputin
» Paura, isolamento, odio sociale, malessere: ecco la Phobocrazia
Lun 25 Mar 2024 - 12:04 Da Rasputin
» Quali sono i vostri film preferiti
Dom 24 Mar 2024 - 20:33 Da Koan
» Papa
Mer 20 Mar 2024 - 12:21 Da Minsky
» Jokes - jokes - jokes (II parte)
Dom 10 Mar 2024 - 21:51 Da Minsky
» Matematica.
Dom 10 Mar 2024 - 21:43 Da Rasputin
» La roulette russa dei vaccini
Ven 8 Mar 2024 - 18:49 Da Rasputin
» TRUMP
Dom 3 Mar 2024 - 9:24 Da Minsky
» IA - Idiozia Artificiale
Sab 2 Mar 2024 - 14:52 Da Minsky
» Dimostrazione del'esistenza di Dio.
Gio 29 Feb 2024 - 10:29 Da Koan
» chiesa assassina
Lun 19 Feb 2024 - 13:34 Da Koan
» Una frase famosa di un utente
Lun 12 Feb 2024 - 2:41 Da Rasputin
» Chiacchieriamo (Parte XII)
Sab 10 Feb 2024 - 12:31 Da Rasputin
» Campioni!
Mar 6 Feb 2024 - 21:01 Da Rasputin
» INCEL e dintorni
Dom 4 Feb 2024 - 21:20 Da Rasputin
» NUOVA GESTIONE DEL FORUM (Epic trolling)
Dom 4 Feb 2024 - 21:14 Da Minsky
» Lo sciacquone del cesso
Sab 3 Feb 2024 - 23:03 Da Minsky
» Inghilterra esce dall'unione europea?
Ven 2 Feb 2024 - 22:01 Da Minsky
» Il futuro dell'umanità
Ven 2 Feb 2024 - 22:00 Da Minsky