Il Debito Pubblico
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Il Debito Pubblico
Da qualche giorno lo volevo fare poi nominando Licio Gello, Roberto Calvi ed i poteri forti. Insomma il perno è questo anzi, questo è uno degli effetti. In questo caso per il consenso degli elettori come dire quanto importa a chi governa... se non quello della gestione delle emergenze che credo sappiate quanto rende chi le gestisce.
La politica del rigore contro quella delle superficialità, e si questa volta bisogna dirlo.
Posto così com'è l'articolo di Duccio Fumero - di martedì, 2 agosto 2011
I governi del debito pubblico
Il debito pubblico italiano è alle stelle. Secondo le previsioni degli analisti il 2011 si chiuderà con il rapporto tra debito e Pil che toccherà quota 120,4%, con una crescita di oltre un punto percentuale rispetto al 2010.
L'eterna questione del debito pubblico italiano
Ma nella storia italiana quello di quest'anno non sarà il peggiore risultato della storia e, soprattutto, le crescita del rapporto tra debito e prodotti interno lordo è una costante quasi infinita del nostro Paese. Se la media del rapporto tra il 1950 e il 1969 si era attestata sul 30%, salendo al 44% tra il 1970 e il 1975, è negli ultimi 35 anni che il debito pubblico italiano ha avuto un'impennata, con solo brevi periodi di calo.
Il debito pubblica influenza le Borse
L'incremento conosciuto con i governi Andreotti III, IV e V (rispettivamente nel 1976, nel 1978 e nel 1979) - dal 54 al 65% - subisce nel 1980 la prima frenata, con il rapporto debito/Pil che torna al 55% sotto il governo Cossiga. Stabile con Forlani, Spadolini e Fanfani, ritorna a salire intorno alla metà degli anni '80. Una crescita rapida e repentina che, tra il 1983 e il 1987 vede il rapporto passare dal 60 all'88,6%. E' il quadriennio di governo Craxi, il primo a dare una brusca virata verso l'innalzamento del debito pubblico italiano.
Sulla scia delle politiche del primo governo a guida Psi, gli anni '80 si chiudono con il rapporto debito/Pil in crescita costante anche se con numeri più contenuti. Così si arriva al 1992, ultimo governo Andreotti e tramonto della Prima Repubblica con il debito che raggiunge il 98% rispetto al Pil.
Ed ecco il secondo scossone, che giunge proprio mentre la vecchia politica sta crollando sotto i colpi di Tangentopoli. Tra il 1992 e il 1994, quando arriverà il primo governo Berlusconi, il rapporto debito pubblico/Pil s'impenna e sotto la guida di Amato e Ciampi passa dal 98% al 121,8%, record assoluto per l'Italia.
Il primo governo Berlusconi si riduce a una meteora, cui seguono vari governi di centrosinistra guidati da Lamberto Dini, Romano Prodi, Massimo D'Alema e nuovamente Giuliano Amato. Tra il 1995 e il 2000 il debito pubblico finalmente scende, arrivando nel nuovo millennio a toccare il rapporto di 109,8% rispetto al Pil.
Nel 2001 torna al governo Silvio Berlusconi e per la prima volta porta a termine la legislatura con i governi Berlusconi II e III. In questi cinque anni, tra il 2001 e il 2006 il rapporto debito/Pil è sempre in costante diminuzione, nel 2005 tocca il 103,9% per risalire nel 2006 a 105,9%.
Nel 2006 le elezioni vengono vinte da Romano Prodi e nei due anni di governo di centrosinistra vi è prima un aumento al 106,6% e poi un calo al 103,6%. Nel 2008, anno di transizione da Prodi a Berlusconi il debito pubblico risale al 106,3%, ma sono gli ultimi due anni ad aver visto un nuovo balzo.
Complice la crisi economica e le politiche di governo, infatti, il rapporto tra debito pubblico e Pil nel 2009 si è attestato al 116% e al 119% nel 2010. Come detto, le previsioni vedono un'ulteriore crescita al 120,4% per quest'anno, anche se la conferma arriverà dai numeri ufficiali.
La politica del rigore contro quella delle superficialità, e si questa volta bisogna dirlo.
Posto così com'è l'articolo di Duccio Fumero - di martedì, 2 agosto 2011
I governi del debito pubblico
Il debito pubblico italiano è alle stelle. Secondo le previsioni degli analisti il 2011 si chiuderà con il rapporto tra debito e Pil che toccherà quota 120,4%, con una crescita di oltre un punto percentuale rispetto al 2010.
L'eterna questione del debito pubblico italiano
Ma nella storia italiana quello di quest'anno non sarà il peggiore risultato della storia e, soprattutto, le crescita del rapporto tra debito e prodotti interno lordo è una costante quasi infinita del nostro Paese. Se la media del rapporto tra il 1950 e il 1969 si era attestata sul 30%, salendo al 44% tra il 1970 e il 1975, è negli ultimi 35 anni che il debito pubblico italiano ha avuto un'impennata, con solo brevi periodi di calo.
Il debito pubblica influenza le Borse
L'incremento conosciuto con i governi Andreotti III, IV e V (rispettivamente nel 1976, nel 1978 e nel 1979) - dal 54 al 65% - subisce nel 1980 la prima frenata, con il rapporto debito/Pil che torna al 55% sotto il governo Cossiga. Stabile con Forlani, Spadolini e Fanfani, ritorna a salire intorno alla metà degli anni '80. Una crescita rapida e repentina che, tra il 1983 e il 1987 vede il rapporto passare dal 60 all'88,6%. E' il quadriennio di governo Craxi, il primo a dare una brusca virata verso l'innalzamento del debito pubblico italiano.
Sulla scia delle politiche del primo governo a guida Psi, gli anni '80 si chiudono con il rapporto debito/Pil in crescita costante anche se con numeri più contenuti. Così si arriva al 1992, ultimo governo Andreotti e tramonto della Prima Repubblica con il debito che raggiunge il 98% rispetto al Pil.
Ed ecco il secondo scossone, che giunge proprio mentre la vecchia politica sta crollando sotto i colpi di Tangentopoli. Tra il 1992 e il 1994, quando arriverà il primo governo Berlusconi, il rapporto debito pubblico/Pil s'impenna e sotto la guida di Amato e Ciampi passa dal 98% al 121,8%, record assoluto per l'Italia.
Il primo governo Berlusconi si riduce a una meteora, cui seguono vari governi di centrosinistra guidati da Lamberto Dini, Romano Prodi, Massimo D'Alema e nuovamente Giuliano Amato. Tra il 1995 e il 2000 il debito pubblico finalmente scende, arrivando nel nuovo millennio a toccare il rapporto di 109,8% rispetto al Pil.
Nel 2001 torna al governo Silvio Berlusconi e per la prima volta porta a termine la legislatura con i governi Berlusconi II e III. In questi cinque anni, tra il 2001 e il 2006 il rapporto debito/Pil è sempre in costante diminuzione, nel 2005 tocca il 103,9% per risalire nel 2006 a 105,9%.
Nel 2006 le elezioni vengono vinte da Romano Prodi e nei due anni di governo di centrosinistra vi è prima un aumento al 106,6% e poi un calo al 103,6%. Nel 2008, anno di transizione da Prodi a Berlusconi il debito pubblico risale al 106,3%, ma sono gli ultimi due anni ad aver visto un nuovo balzo.
Complice la crisi economica e le politiche di governo, infatti, il rapporto tra debito pubblico e Pil nel 2009 si è attestato al 116% e al 119% nel 2010. Come detto, le previsioni vedono un'ulteriore crescita al 120,4% per quest'anno, anche se la conferma arriverà dai numeri ufficiali.
SergioAD- -------------
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Re: Il Debito Pubblico
Con un debito del genere e un interesse che è arrivato al 5%, pare ci sia una sola soluzione, stracciare tutto come hanno fatto in Islanda. "Non ti pago!" come diceva un attore napoletano.
kalab99- -----------
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Re: Il Debito Pubblico
Con situazioni così, per altro tutt'altro che rare, sarà difficile far diminuire il debito pubblico. Kal, tieni conto che la maggior parte del debito pubblico lo stato c'è l'ha con i cittadini che l'hanno sempre finanziato sottoscrivendo i titoli di stato. In pratica non può non pagare se stesso!!
La Regione concede una pensione record all’ex presidente dell’agenzia dei Rifiuti, Felice Crosta: 1.369 euro al giorno. Un assegno pari a più del doppio dell’indennità del presidente della Repubblica. Ne usufruirà l’ex direttore dell’Agenzia dei rifiuti sciolta da poco
http://www.9online.it/blog_emergenzarifiuti/2010/03/19/sicilia-caos-rifiuti-le-pensioni-doro-dei-dirigenti/
E questo signore, oltre che aver preso un milione di euro di TFR ha accumulato oltre un miliardo di debiti, la gara per i termovalorizzatori è stata annullata dall’Unione europea e i cassonetti stracolmi autorizzano ormai i paragoni con la Campania.
La Regione concede una pensione record all’ex presidente dell’agenzia dei Rifiuti, Felice Crosta: 1.369 euro al giorno. Un assegno pari a più del doppio dell’indennità del presidente della Repubblica. Ne usufruirà l’ex direttore dell’Agenzia dei rifiuti sciolta da poco
http://www.9online.it/blog_emergenzarifiuti/2010/03/19/sicilia-caos-rifiuti-le-pensioni-doro-dei-dirigenti/
E questo signore, oltre che aver preso un milione di euro di TFR ha accumulato oltre un miliardo di debiti, la gara per i termovalorizzatori è stata annullata dall’Unione europea e i cassonetti stracolmi autorizzano ormai i paragoni con la Campania.
Paolo- --------------
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Re: Il Debito Pubblico
E' vero, una buona quota del debito italiano è interno, cioè contratto con i propri cittadini. Questo non significa che non possa essere affatto stracciato. Sarebbe la rovina per molti, ma del resto l'alternativa per quanto mi riguarda (essendo fondamentalmente un egoista) è ancora peggiore, cioè la progressiva digestione degli apparati assistenziali dello Stato, per far fronte alle richieste degli usurai.
kalab99- -----------
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Re: Il Debito Pubblico
È la solita storia, c'è chi ingrassa creando debito
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You think normal people just wake up one morning and decide they're going to work in a prison? They're perverts, every last one of them. (Vanessa)
-
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Re: Il Debito Pubblico
Ma alla fine chi è il creditore?
Perche gli stati non si producono moneta da soli?
Perche gli stati non si producono moneta da soli?
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Quando la maggior parte di una società è stupida allora la prevalenza del cretino diventa dominante e inguaribile.
Carlo M. Cipolla
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Re: Il Debito Pubblico
Tutte le banche del mondo sono controllate dal cartello della "banca centrale".
Sudan, Cuba, Corea del Nord, Syria e Iran (non vedo Venezuela e mi pare strano) sono le uniche al mondo che non sono sotto il controllo di queste 8 famiglie capeggiate da Rothschild.
Il sistema bancario è basato sul debito, ci sono morte molte persone che lo hanno denunciato, anche un presidente degli stati uniti. Fecero zittire un parlamentare italiano, guardate il secondo filmato.
Sudan, Cuba, Corea del Nord, Syria e Iran (non vedo Venezuela e mi pare strano) sono le uniche al mondo che non sono sotto il controllo di queste 8 famiglie capeggiate da Rothschild.
Il sistema bancario è basato sul debito, ci sono morte molte persone che lo hanno denunciato, anche un presidente degli stati uniti. Fecero zittire un parlamentare italiano, guardate il secondo filmato.
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Re: Il Debito Pubblico
Grecia
Nel senso che falliamo
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Ultima modifica di chef75sp il Mar 6 Set 2011 - 3:39 - modificato 1 volta.
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Re: Il Debito Pubblico
La sapevo la storia dell'uomo che migliora la condizione della propria vita quando ha soddisfatto i suoi istinti, era una delle cose che diceva anche Wilhelm Reich. Che è intenzionale il fatto di creare ansie in modo che l'uomo non abbia la mente libera.
Inquieta pensare che queste teorie in effetti siano applicate per il bene di pochi, pare che 500 famiglie abbiano il potere sul 50% della popolazione mondiale, si parlava di moralità, ecco questo è uno dei casi di moralità universale - la morale dell'istinto.
Inquieta pensare che queste teorie in effetti siano applicate per il bene di pochi, pare che 500 famiglie abbiano il potere sul 50% della popolazione mondiale, si parlava di moralità, ecco questo è uno dei casi di moralità universale - la morale dell'istinto.
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Re: Il Debito Pubblico
Scusa ma non ho ben capito la logica dei vari filmati. Sono esposizioni di idee del tutto soggettive, prive di ogni riscontro o riprova di quanto affermato. Che commento si può fare? E' come commentare tra filmati di Radio Maria.
Paolo- --------------
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Re: Il Debito Pubblico
Giovine, Non mi va di svaccare il topico, abbi pazienza.
Non è colpa mia... eh eh.
Si chiama signoraggio...Paolo non considera che Rasp ha scritto:È la solita storia, c'è chi ingrassa creando debito
La "Federal Reserve" è privata http://www.signoraggio.com/fedprivata.html, J.F. Kennedy ha detto "facciamo da soli noi Stati Uniti" ed è morto ammazzato.Paolo non considera che Chet rispondendo a Rasp ha scritto:Ma alla fine chi è il creditore?
Perche gli stati non si producono moneta da soli?
E che voi italiani avete un denominatore comune... un'irresistibile soggettività che vorreste attribuire agli altri. Spero che te lo dica la moderazione perché io non lo farò più. Per come hai finito avresti potuto evitare di commentare appunto come con Radio Maria, inoltre, nessuno ti obbliga a commentare.Paolo con esemplare agentilezza, la solita acidità ha scritto:Scusa ma non ho ben capito la logica dei vari filmati. Sono esposizioni di idee del tutto soggettive, prive di ogni riscontro o riprova di quanto affermato. Che commento si può fare? E' come commentare tra filmati di Radio Maria.
Non è colpa mia... eh eh.
SergioAD- -------------
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Re: Il Debito Pubblico
SergioAD ha scritto:Paolo non considera che Chet rispondendo a Rasp ha scritto:.....................
Chet è un refuso,....no ?
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Re: Il Debito Pubblico
Come ogni struttura finanziaria anche lo stato ha un suo bilancio. Le entrate sono rappresentate principalmente dalle imposte e tasse, con le quali vengono pagati tutti i servizi che garantisce, come difesa, ordine pubblico, sanità, istruzione ecc.. Nella ipotesi che le spese di gestione dello stato superano gli introiti, si rende necessario, per gestire ugualmente tutti i servizi di uno stato sociale, trovare i soldi. Le possibilità sono essenzialmente due: o lo stato stampa moneta, causando l'inflazione, o prende in prestito i soldi, creando il debito pubblico.
L'Italia fino agli anni 80-90 ha tenuto una politica di compromesso. Per finanziare il disavanzo dello stato stampava moneta fino ad un livello di inflazione accettabile. Poi emetteva i titoli di stato per finanziare la differenza. Questo sistema però aveva un grosso difetto. L'inflazione che ne derivava faceva si che lo stato fosse costretto per piazzare i titoli a riconoscere un tasso di interesse che garantisse il risparmiatore sull'inflazione. Questo fenomeno ha spinto al rialzo i tassi fino a raggiungere anche livelli di oltre il 20% anno. E' logico che se lo stato doveva pagare oltre il 20% ai sottoscrittori dei titoli, alla fine dell'anno gli intessi che venivano corrisposti erano enormi, e si accumulavano al debito stesso, innescando una spirale perversa, ovvero l'anatocismo, cioè l'interesse sull'interesse. Per supportare questa valanga di carta lo stato obbliga le banche ad acquistare i titoli di stato, in quanto il mercato non riusciva più ad assorbirli, con conseguente aumento del costo del denaro e stretta creditizia per mancanza di liquidità. E si da così inizio a quella che si definisce fase recessiva.
Per motivi puramente politici negli anni '80 il governo di centro-sinistra guidato da Craxi decide di attuare una politica inflattiva e fa crescere a dismisura il debito pubblico, creando un immediato benessere economico che però presto si rivelerà insostenibile per un livello di inflazione galoppante. In pochi giorni la lira era stata svalutata del 30% (governo amato). Ma questa enorme disponibilità incontrollata di denaro che lo stato ha avuto a disposizione ha alimentato la corruzione e il malaffare fino a diventare intollerabile. Questo fatto ha portato a tangentopoli con la caduta di quella che è stata definita la prima repubblica.
La situazione era però oramai compromessa e il debito pubblico aveva raggiunto dimensioni tali da uscire da ogni controllo. L'avvento dell'euro ha però dato una mano all'Italia. Infatti essendo l'euro una moneta internazionale lo stato italiano non la può stampare a suo piacimento, bloccando così l'inflazione. Il risultato è stato che i tassi di interesse pagati dallo stato si sono enormemente ridotti, fino ad arrivare vicino allo zero. Questo ha fatto si che lo stato risparmiasse una enorme quantità di denaro che prima doveva pagare in interessi. Ma la cosa è durata poco. Infatti non potendo stampare più moneta a suo piacimento, per coprire il disavanzo tra entrate ed uscite, ha dovuto emettere sempre più titoli. Esaurito il mercato interno, spremute le banche, lo stato ha iniziato a vendere i sui titoli sui mercati internazionali. Ma la poca credibilità dello stato italiano nella gestione del debito ha fatto si che per renderli appetibili debba riconoscere un tasso di interesse maggiore che non quello di altre nazioni più virtuose, come Germania o Francia. Questo ha creato e crea un ulteriore handicap alla nostra economia, che si trova sempre più in affanno rispetto a quelle più stabili.
Il governo Berlusconi in tutto questo non ha nè colpe nè meriti. Si è limitato a fare quello che si è sempre fatto, senza però migliorare nulla. Oggi i nodi stanno venendo al pettine. I sottoscrittori dei titoli, ovvero coloro che in cambio di carta hanno dato soldi, iniziano a temere per la capacità del nostro stato di onorare le scadenze e sono restii a rinnovarli. Se ciò avviene in modo massiccio si ha il default della nazione, così come avvenuto prima in Argentina e poi in Grecia. E' perciò dovuta intervenire la banca centrale europea e comprare lei i titoli in scadenza per evitare un default della nostra economia.
Per rimediare a questo lo stato non ha che due strade: o ridurre le spese o aumentare le entrate. Poiché la situazione economica mondiale non permette un significativo aumento del Pil, per aumentare le entrate non può che far leva sulla fiscalità, aumentando le tasse. Ma questo, come abbiamo ben si sa, non piace certo alla gente che ovviamente si oppone. Sull'altro fronte lo stato non riesce neppure a ridurre le sue spese di gestione perchè anche in questo caso chi oggi beneficia di reddito dallo stato non vuole perdere i sui vantaggi. Ora, senza valutare se o cosa sia giusto, questa è la situazione che oggi abbiamo in Italia.
Quello che io valuto è che il nostro governo, ma nemmeno governi alternativi, hanno la forza di imporre scelte o fiscali o di tagli tali da risolvere il problema. A tutto questo c'è da aggiungere la gestione dissipata e corrotta della pubblica amministrazione e di tutti i vari enti locali, con un sistema clientelare che non permette di fatto di risanare nulla. In effetti lo stato incassa più che a sufficienza per potersi permettere una corretta gestione. La nostra fiscalità è del tutto iniqua perché fa pagare solo ad alcuni e poco o nulla ad altri. Ma il volume di denaro che lo stato raccoglie è del tutto sufficiente ed allineato alle altre nazioni. Il problema è che la cattiva gestione sia politica che sociale fa si che di fatto si dissipino una tale quantità di denaro da non permettere una normale gestione economica.
Dove andremo a finire? Quali soluzioni verranno adottate? La rivoluzione certo no! Poi ognuno la può vedere come vuole!
L'Italia fino agli anni 80-90 ha tenuto una politica di compromesso. Per finanziare il disavanzo dello stato stampava moneta fino ad un livello di inflazione accettabile. Poi emetteva i titoli di stato per finanziare la differenza. Questo sistema però aveva un grosso difetto. L'inflazione che ne derivava faceva si che lo stato fosse costretto per piazzare i titoli a riconoscere un tasso di interesse che garantisse il risparmiatore sull'inflazione. Questo fenomeno ha spinto al rialzo i tassi fino a raggiungere anche livelli di oltre il 20% anno. E' logico che se lo stato doveva pagare oltre il 20% ai sottoscrittori dei titoli, alla fine dell'anno gli intessi che venivano corrisposti erano enormi, e si accumulavano al debito stesso, innescando una spirale perversa, ovvero l'anatocismo, cioè l'interesse sull'interesse. Per supportare questa valanga di carta lo stato obbliga le banche ad acquistare i titoli di stato, in quanto il mercato non riusciva più ad assorbirli, con conseguente aumento del costo del denaro e stretta creditizia per mancanza di liquidità. E si da così inizio a quella che si definisce fase recessiva.
Per motivi puramente politici negli anni '80 il governo di centro-sinistra guidato da Craxi decide di attuare una politica inflattiva e fa crescere a dismisura il debito pubblico, creando un immediato benessere economico che però presto si rivelerà insostenibile per un livello di inflazione galoppante. In pochi giorni la lira era stata svalutata del 30% (governo amato). Ma questa enorme disponibilità incontrollata di denaro che lo stato ha avuto a disposizione ha alimentato la corruzione e il malaffare fino a diventare intollerabile. Questo fatto ha portato a tangentopoli con la caduta di quella che è stata definita la prima repubblica.
La situazione era però oramai compromessa e il debito pubblico aveva raggiunto dimensioni tali da uscire da ogni controllo. L'avvento dell'euro ha però dato una mano all'Italia. Infatti essendo l'euro una moneta internazionale lo stato italiano non la può stampare a suo piacimento, bloccando così l'inflazione. Il risultato è stato che i tassi di interesse pagati dallo stato si sono enormemente ridotti, fino ad arrivare vicino allo zero. Questo ha fatto si che lo stato risparmiasse una enorme quantità di denaro che prima doveva pagare in interessi. Ma la cosa è durata poco. Infatti non potendo stampare più moneta a suo piacimento, per coprire il disavanzo tra entrate ed uscite, ha dovuto emettere sempre più titoli. Esaurito il mercato interno, spremute le banche, lo stato ha iniziato a vendere i sui titoli sui mercati internazionali. Ma la poca credibilità dello stato italiano nella gestione del debito ha fatto si che per renderli appetibili debba riconoscere un tasso di interesse maggiore che non quello di altre nazioni più virtuose, come Germania o Francia. Questo ha creato e crea un ulteriore handicap alla nostra economia, che si trova sempre più in affanno rispetto a quelle più stabili.
Il governo Berlusconi in tutto questo non ha nè colpe nè meriti. Si è limitato a fare quello che si è sempre fatto, senza però migliorare nulla. Oggi i nodi stanno venendo al pettine. I sottoscrittori dei titoli, ovvero coloro che in cambio di carta hanno dato soldi, iniziano a temere per la capacità del nostro stato di onorare le scadenze e sono restii a rinnovarli. Se ciò avviene in modo massiccio si ha il default della nazione, così come avvenuto prima in Argentina e poi in Grecia. E' perciò dovuta intervenire la banca centrale europea e comprare lei i titoli in scadenza per evitare un default della nostra economia.
Per rimediare a questo lo stato non ha che due strade: o ridurre le spese o aumentare le entrate. Poiché la situazione economica mondiale non permette un significativo aumento del Pil, per aumentare le entrate non può che far leva sulla fiscalità, aumentando le tasse. Ma questo, come abbiamo ben si sa, non piace certo alla gente che ovviamente si oppone. Sull'altro fronte lo stato non riesce neppure a ridurre le sue spese di gestione perchè anche in questo caso chi oggi beneficia di reddito dallo stato non vuole perdere i sui vantaggi. Ora, senza valutare se o cosa sia giusto, questa è la situazione che oggi abbiamo in Italia.
Quello che io valuto è che il nostro governo, ma nemmeno governi alternativi, hanno la forza di imporre scelte o fiscali o di tagli tali da risolvere il problema. A tutto questo c'è da aggiungere la gestione dissipata e corrotta della pubblica amministrazione e di tutti i vari enti locali, con un sistema clientelare che non permette di fatto di risanare nulla. In effetti lo stato incassa più che a sufficienza per potersi permettere una corretta gestione. La nostra fiscalità è del tutto iniqua perché fa pagare solo ad alcuni e poco o nulla ad altri. Ma il volume di denaro che lo stato raccoglie è del tutto sufficiente ed allineato alle altre nazioni. Il problema è che la cattiva gestione sia politica che sociale fa si che di fatto si dissipino una tale quantità di denaro da non permettere una normale gestione economica.
Dove andremo a finire? Quali soluzioni verranno adottate? La rivoluzione certo no! Poi ognuno la può vedere come vuole!
Paolo- --------------
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Re: Il Debito Pubblico
Tranquillo, pare che non ci sarà nessuna rivoluzione. I governi saran sempre "responsabili" e cioè non sgarreranno di un punto dai diktat che vengono dall'Europa che conta e da oltreoceano, questo fino a che riusciranno a mandare avanti la baracca. Fra qualche mese verrà l'inevitabile default, e con esso dichiareranno lo stato di emergenza, e a quel punto possono fare più o meno quello che vogliono manu militari (licenziamenti degli statali, tasse -indirette ovviamente-, privatizzazione di sanità ed università, forse riusciranno a prender qualcosa anche dal Vaticano - no, quest'ultima forse no), perchè ad opporsi troveranno al massimo qualche jacquerie in stile londinese, che si reprimono elementarmente, ma di forze organizzate nisba.
kalab99- -----------
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Re: Il Debito Pubblico
OT
A proposito di soldi e debito pubblico. Ho riscontrato che alcuni miei investimenti in obbligazioni di stato ( ) sono scesi perdendo uno 0.7% del capitale investito.
Avevo pensato di investire diversificando i capitali in obbligazioni private o polizze.
Qualcuno ha una dritta?
Prediligo gli investimenti a basso rischio e a medio termine, per le quote azionarie intendo, eventualmente (moooolto eventualmente), investire piccoli capitali.
A proposito di soldi e debito pubblico. Ho riscontrato che alcuni miei investimenti in obbligazioni di stato ( ) sono scesi perdendo uno 0.7% del capitale investito.
Avevo pensato di investire diversificando i capitali in obbligazioni private o polizze.
Qualcuno ha una dritta?
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"Dio non gioca a dadi" Albert Einstein
"Dio non solo gioca a dadi, ma li lancia dove non possiamo vedere" Richard Feynman
Dialogo tra un Cristiano ed un Pagano Norreno
Cristiano "Il Signore Iddio è onnipotente, fratello pagano"
Pagano "Thor è più potente del tuo dio, Cristiano"
Cristiano "Davvero? Credo che tu sia in errore"
Pagano "Considera questo: Il mio dio Thor è possente nerboruto ed ha un martello...
Il tuo, invece è inchiodato ad una croce. Ne vogliamo discutere?"
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Re: Il Debito Pubblico
Feynman ha scritto:OT
A proposito di soldi e debito pubblico. Ho riscontrato che alcuni miei investimenti in obbligazioni di stato ( ) sono scesi perdendo uno 0.7% del capitale investito.
Avevo pensato di investire diversificando i capitali in obbligazioni private o polizze.
Qualcuno ha una dritta?
Prediligo gli investimenti a basso rischio e a medio termine, per le quote azionarie intendo, eventualmente (moooolto eventualmente), investire piccoli capitali.
Ci perdi solo e sempre. Non capisci che è una truffa? Il modo migliore è spendere il più in fretta possibile i soldi guadagnati.
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Re: Il Debito Pubblico
Rasputin ha scritto:Feynman ha scritto:OT
A proposito di soldi e debito pubblico. Ho riscontrato che alcuni miei investimenti in obbligazioni di stato ( ) sono scesi perdendo uno 0.7% del capitale investito.
Avevo pensato di investire diversificando i capitali in obbligazioni private o polizze.
Qualcuno ha una dritta?
Prediligo gli investimenti a basso rischio e a medio termine, per le quote azionarie intendo, eventualmente (moooolto eventualmente), investire piccoli capitali.
Ci perdi solo e sempre. Non capisci che è una truffa? Il modo migliore è spendere il più in fretta possibile i soldi guadagnati.
Non saprei. Le obbligazioni bancarie su 18 mesi garantiscono un interesse del 2.3%.
Le banche pigliano quei soldi dagli interessi dei mutui, generalmente dovrebbe trattarsi di un investimento a bassissimo rischio, come bassissimo è il guadagno.
In caso si voglia riscattare l'investimento prima della scadenza, il tasso di interesse si riduce della metà, perdendoci nulla (escluse eventuali commissioni).
Se non riesco a spendere i soldi guadagnati da qualche parte li devo pur mettere... avevo pensato di metteri sotto il materasso, ma gli interessi sono nulli.
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Pagano "Thor è più potente del tuo dio, Cristiano"
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Pagano "Considera questo: Il mio dio Thor è possente nerboruto ed ha un martello...
Il tuo, invece è inchiodato ad una croce. Ne vogliamo discutere?"
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Re: Il Debito Pubblico
Feynman ha scritto:
Non saprei. Le obbligazioni bancarie su 18 mesi garantiscono un interesse del 2.3%.
Le banche pigliano quei soldi dagli interessi dei mutui, generalmente dovrebbe trattarsi di un investimento a bassissimo rischio, come bassissimo è il guadagno.
In caso si voglia riscattare l'investimento prima della scadenza, il tasso di interesse si riduce della metà, perdendoci nulla (escluse eventuali commissioni).
Se non riesco a spendere i soldi guadagnati da qualche parte li devo pur mettere... avevo pensato di metteri sotto il materasso, ma gli interessi sono nulli.
Confronta gli interessi col tasso di inflazione. Se non riesci a spendere i soldi guadagnati chiedi a me.
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Re: Il Debito Pubblico
Feynman ha scritto: avevo pensato di metteri sotto il materasso, ma gli interessi sono nulli.
Beh, in Argentina qualche anno fa il materasso avrebbe garantito la cifra investita
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Re: Il Debito Pubblico
*Valerio* ha scritto:Feynman ha scritto: avevo pensato di metteri sotto il materasso, ma gli interessi sono nulli.
Beh, in Argentina qualche anno fa il materasso avrebbe garantito la cifra investita
Già! Per questo motivo, quando mi scadono le obbligazioni di stato, intendo investire in obbligazioni private. Sempre che lo stato italiano non fallisca prima.
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Re: Il Debito Pubblico
Feynman ha scritto:
Già! Per questo motivo, quando mi scadono le obbligazioni di stato, intendo investire in obbligazioni private. Sempre che lo stato italiano non fallisca prima.
Sono ancora più truffaldine.
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Re: Il Debito Pubblico
kalab99 ha scritto:Tranquillo, pare che non ci sarà nessuna rivoluzione. I governi saran
sempre "responsabili" e cioè non sgarreranno di un punto dai diktat che
vengono dall'Europa che conta e da oltreoceano, questo fino a che
riusciranno a mandare avanti la baracca. Fra qualche mese verrà
l'inevitabile default, e con esso dichiareranno lo stato di emergenza, e
a quel punto possono fare più o meno quello che vogliono manu militari
(licenziamenti degli statali, tasse -indirette ovviamente-,
privatizzazione di sanità ed università, forse riusciranno a prender
qualcosa anche dal Vaticano - no, quest'ultima forse no), perchè ad
opporsi troveranno al massimo qualche jacquerie in stile londinese, che
si reprimono elementarmente, ma di forze organizzate nisba.
ma non sei tu che sostieni che non pagare le tasse sia sacrosanto? e allora tutti quelli senza partita iva se la prendono giustamente nel culo, no?Paolo ha scritto:La nostra fiscalità è del tutto iniqua perché fa pagare solo ad alcuni e poco o nulla ad altri.
uh per carità, che brutta parola! dio ce ne scampi...Dove andremo a finire? Quali soluzioni verranno adottate? La rivoluzione certo no!
Muriel- -----------
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Re: Il Debito Pubblico
Non hai inteso in modo corretto la mia affermazione. La fiscalità è una questione più ampia che non il semplice pagamento delle tasse. Non è che quella che si definisce evasione fiscale sia una esclusiva dei lavoratori indipendenti o partite iva, come si sul dire. Io ritengo che anche il dipendente, inteso in senso ampio, faccia anche di più e di peggio.
Assenteismo, false malattie, falsi invalidi, sono solo alcuni degli esempi di danno fiscale. Con una aggravante che chi evade da libero imprenditore lo fa a suo rischio e pericolo, e senza farsi proteggere dal sistema. Se viene scoperto sono fatti suoi. Mentre l'integrato gode anche della complicità e protezione del sistema. Solo per fare un esempio, ma che è solo una goccia nel mare del malaffare e della corruzione del nostro sistema.
In un interessante indagine la Gabanelli ha messo in evidenza che i dipendenti pubblici, i dirigenti più che altro, hanno la possibilità ben sfruttata del doppio incarico. Ci sono 300 magistrati, in buona compagnia di migliaia di pubblici manager e dirigenti, che oltre ad essere a tutti gli effetti dei giudici non vanno un solo giorno in tribunale in quanto hanno un doppio incarico. Sono magari presidenti di qualche commissione che si occupa della curvatura della banane che la comunità europea può importare (norma che realmente esiste!!) e ricevono per questo, compensi drammaticamente assurdi. Il dramma nel dramma è che nel contempo mantengono il loro posto di magistrati, con doppio stipendio, carriera e scatti di anzianità, aumentando di grado anche senza mai fare un ora di presenza in tribunale. Alla fine, magari dopo 10-15 anni di doppio incarico e stipendio, rientrano al loro lavoro con un grado superiore e con una grande esperienza sulle banane che permette loro di fare le sentenze di ottima qualità! Belle diritte!
Qui hai un danno doppio. Da un lato rubi soldi pubblici, dall'altro crei posti vuoti nei tribunali con ovvie conseguenze. In più con l'aggravante che lo stato ti ha dato un potere che tu usi a tuo interesse.
Come ti ho detto io sono della idea che pagare le tasse serva essenzialmente ad alimentare questo sistema di sfruttamento e malaffare che oramai è dilagante. Le soluzioni ci sono, ma nessuno le vuole.
Assenteismo, false malattie, falsi invalidi, sono solo alcuni degli esempi di danno fiscale. Con una aggravante che chi evade da libero imprenditore lo fa a suo rischio e pericolo, e senza farsi proteggere dal sistema. Se viene scoperto sono fatti suoi. Mentre l'integrato gode anche della complicità e protezione del sistema. Solo per fare un esempio, ma che è solo una goccia nel mare del malaffare e della corruzione del nostro sistema.
In un interessante indagine la Gabanelli ha messo in evidenza che i dipendenti pubblici, i dirigenti più che altro, hanno la possibilità ben sfruttata del doppio incarico. Ci sono 300 magistrati, in buona compagnia di migliaia di pubblici manager e dirigenti, che oltre ad essere a tutti gli effetti dei giudici non vanno un solo giorno in tribunale in quanto hanno un doppio incarico. Sono magari presidenti di qualche commissione che si occupa della curvatura della banane che la comunità europea può importare (norma che realmente esiste!!) e ricevono per questo, compensi drammaticamente assurdi. Il dramma nel dramma è che nel contempo mantengono il loro posto di magistrati, con doppio stipendio, carriera e scatti di anzianità, aumentando di grado anche senza mai fare un ora di presenza in tribunale. Alla fine, magari dopo 10-15 anni di doppio incarico e stipendio, rientrano al loro lavoro con un grado superiore e con una grande esperienza sulle banane che permette loro di fare le sentenze di ottima qualità! Belle diritte!
Qui hai un danno doppio. Da un lato rubi soldi pubblici, dall'altro crei posti vuoti nei tribunali con ovvie conseguenze. In più con l'aggravante che lo stato ti ha dato un potere che tu usi a tuo interesse.
Come ti ho detto io sono della idea che pagare le tasse serva essenzialmente ad alimentare questo sistema di sfruttamento e malaffare che oramai è dilagante. Le soluzioni ci sono, ma nessuno le vuole.
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Re: Il Debito Pubblico
adesso non mi verrai a dire che i dipendenti pubblici sono i principali responsabili dell'evasione fiscale, neh?Paolo ha scritto:Non hai inteso in modo corretto la mia affermazione. La fiscalità è una questione più ampia che non il semplice pagamento delle tasse. Non è che quella che si definisce evasione fiscale sia una esclusiva dei lavoratori indipendenti o partite iva, come si sul dire. Io ritengo che anche il dipendente, inteso in senso ampio, faccia anche di più e di peggio.
Assenteismo, false malattie, falsi invalidi, sono solo alcuni degli esempi di danno fiscale. Con una aggravante che chi evade da libero imprenditore lo fa a suo rischio e pericolo, e senza farsi proteggere dal sistema. Se viene scoperto sono fatti suoi. Mentre l'integrato gode anche della complicità e protezione del sistema. Solo per fare un esempio, ma che è solo una goccia nel mare del malaffare e della corruzione del nostro sistema.
proprio come fanno i politici o i professori universitari, non è che sia una prerogativa dei magistrati (che è una corporazione che non sto certo qui a difendere, ma si sa, negli ultimi anni parlare male della magistratura è diventato un hobby... a sentire certa gente è colpa loro perfino se ci sono i disastri ambientali ).In un interessante indagine la Gabanelli ha messo in evidenza che i dipendenti pubblici, i dirigenti più che altro, hanno la possibilità ben sfruttata del doppio incarico. Ci sono 300 magistrati, in buona compagnia di migliaia di pubblici manager e dirigenti, che oltre ad essere a tutti gli effetti dei giudici non vanno un solo giorno in tribunale in quanto hanno un doppio incarico. Sono magari presidenti di qualche commissione che si occupa della curvatura della banane che la comunità europea può importare (norma che realmente esiste!!) e ricevono per questo, compensi drammaticamente assurdi. Il dramma nel dramma è che nel contempo mantengono il loro posto di magistrati, con doppio stipendio, carriera e scatti di anzianità, aumentando di grado anche senza mai fare un ora di presenza in tribunale. Alla fine, magari dopo 10-15 anni di doppio incarico e stipendio, rientrano al loro lavoro con un grado superiore e con una grande esperienza sulle banane che permette loro di fare le sentenze di ottima qualità! Belle diritte!
Qui hai un danno doppio. Da un lato rubi soldi pubblici, dall'altro crei posti vuoti nei tribunali con ovvie conseguenze. In più con l'aggravante che lo stato ti ha dato un potere che tu usi a tuo interesse.
pagare le tasse è un contributo obbligatorio per usufruire dei servizi che lo stato mette a nostra disposizione. non pagare le tasse contribuisce a creare un sistema di furbi che cercano di metterselo in culo a vicenda, facendo sì che chi si comporta onestamente ci rimetta due volte, e che chi non lo fa si lamenti del fatto che poi anche gli altri possono fare come pare a loro. è il malaffare che crea malaffare, non il contrario.Come ti ho detto io sono della idea che pagare le tasse serva essenzialmente ad alimentare questo sistema di sfruttamento e malaffare che oramai è dilagante. Le soluzioni ci sono, ma nessuno le vuole.
Ultima modifica di Muriel il Gio 8 Set 2011 - 15:31 - modificato 1 volta.
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Re: Il Debito Pubblico
Paolo ha scritto: La fiscalità è una questione più ampia che non il semplice pagamento delle tasse. Non è che quella che si definisce evasione fiscale sia una esclusiva dei lavoratori indipendenti o partite iva, come si sul dire. Io ritengo che anche il dipendente, inteso in senso ampio, faccia anche di più e di peggio.
ecco, questo francamente non lo credo.
che il danno fiscale non sia solo prerogativa degli indy penso sia vero, e l'esempio che hai riportato descrive bene la situazione. peròòò...
partiamo dai numeri
indy italiani = 6 milioni circa
dippy = 15,5 milioni
di questi 3,5 dipendenti pubblici
i dippy pubblici sono la metà degli indy e tra di questi suppongo - non ho il dato - che solo una percentuale minoritaria siano dirigenti, ossia quelli che maggiormente possono far danno fiscale (magari non allarghiamo troppo il concetto, sennò non riusciamo più a distinguerlo da "danno economico"o addirittura da "comportamento civicamente corretto") con le bastardate che tu hai esemplificato.
credo che da questi dati si evinca perciò una ben maggiore POTENZIALITA' di danno fiscale degli indy, che non essendo soggetti a prelievo alla fonte del reddito hanno per loro stessa essenza questa caratteristica.
naturalmente non discrimino e non demonizzo, la gente è quella e con quella bisogna avere a che fare. però credo sia onesto dire che una parte maggioritaria dell'EVASIONE fiscale in italia sia prodotto del lavoro indipendente.
che poi a volte ciò sia una specie di giocoforza, pena il fallimento, è più che possibile.
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fine.
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Re: Il Debito Pubblico
amen, fratello.
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Re: Il Debito Pubblico
Muriel ha scritto:adesso non mi verrai a dire che i dipendenti pubblici sono i principali responsabili dell'evasione fiscale, neh?Paolo ha scritto:Non hai inteso in modo corretto la mia affermazione. La fiscalità è una questione più ampia che non il semplice pagamento delle tasse. Non è che quella che si definisce evasione fiscale sia una esclusiva dei lavoratori indipendenti o partite iva, come si sul dire. Io ritengo che anche il dipendente, inteso in senso ampio, faccia anche di più e di peggio.
Assenteismo, false malattie, falsi invalidi, sono solo alcuni degli esempi di danno fiscale. Con una aggravante che chi evade da libero imprenditore lo fa a suo rischio e pericolo, e senza farsi proteggere dal sistema. Se viene scoperto sono fatti suoi. Mentre l'integrato gode anche della complicità e protezione del sistema. Solo per fare un esempio, ma che è solo una goccia nel mare del malaffare e della corruzione del nostro sistema.
Non faccio una questione di quantità. La mancanza di dati su questo fenomeno rende impossibile ogni paragone. Io ritengo di si. Che il danno creato dal comportamento "fiscalmente" fraudolento del dipendente (attenzione!!!! non solo quelli pubblici ma tutti i dipendenti!!) sia superiore alle tasse evase dai lavoratori autonomi. E questo perchè il danno è doppio. Se io non pago, o pago di meno, lo stato ha quel mancato introito. E la cosa di ferma li. Nel caso dl dipendete, o ci troviamo con un disservizio che nessuno può quantificare il danno reale provocato, ma che per me è immenso, o lo stato deve coprire la carenza con ovvi danni sempre molto maggiori della semplice perdita economica.proprio come fanno i politici o i professori universitari, non è che sia una prerogativa dei magistrati (che è una corporazione che non sto certo qui a difendere, ma si sa, negli ultimi anni parlare male della magistratura è diventato un hobby... a sentire certa gente è colpa loro perfino se ci sono i disastri ambientali ).In un interessante indagine la Gabanelli ha messo in evidenza che i dipendenti pubblici, i dirigenti più che altro, hanno la possibilità ben sfruttata del doppio incarico. Ci sono 300 magistrati, in buona compagnia di migliaia di pubblici manager e dirigenti, che oltre ad essere a tutti gli effetti dei giudici non vanno un solo giorno in tribunale in quanto hanno un doppio incarico. Sono magari presidenti di qualche commissione che si occupa della curvatura della banane che la comunità europea può importare (norma che realmente esiste!!) e ricevono per questo, compensi drammaticamente assurdi. Il dramma nel dramma è che nel contempo mantengono il loro posto di magistrati, con doppio stipendio, carriera e scatti di anzianità, aumentando di grado anche senza mai fare un ora di presenza in tribunale. Alla fine, magari dopo 10-15 anni di doppio incarico e stipendio, rientrano al loro lavoro con un grado superiore e con una grande esperienza sulle banane che permette loro di fare le sentenze di ottima qualità! Belle diritte!
Qui hai un danno doppio. Da un lato rubi soldi pubblici, dall'altro crei posti vuoti nei tribunali con ovvie conseguenze. In più con l'aggravante che lo stato ti ha dato un potere che tu usi a tuo interesse.
Quello dei magistrati era solo un esempio che per di più è stata la Gabanelli a denunciare, che mi sembra persona non certo schierata pro Berlusca e contro le toghe. E ti ricordo che il danno economico causato dal mal funzionamento della giustizia, e in particolare di quella civile, è stimato in vari punti di Pil, cioè enorme. Considera anche che è uno dei motivi, insieme alla instabilità politica, che disincentiva gli investimenti esteri in Italia.pagare le tasse è un contributo obbligatorio per usufruire dei servizi che lo stato mette a nostra disposizione. non pagare le tasse contribuisce a creare un sistema di furbi che cercano di metterselo in culo a vicenda, facendo sì che chi si comporta onestamente ci rimetta due volte, e che chi non lo fa si lamenti del fatto che poi anche gli altri possono fare come pare a loro. è il malaffare che crea malaffare, non il contrario.Come ti ho detto io sono della idea che pagare le tasse serva essenzialmente ad alimentare questo sistema di sfruttamento e malaffare che oramai è dilagante. Le soluzioni ci sono, ma nessuno le vuole.
Io quello che contesto è l'obbligatorietà di pagare le tasse per avere i servizi dello stato. Deve essere a base volontaria. Ovvero poter scegliere. Ma come ben sai non è così. Col risultato che tu paghi e lo stato amministra in modo dissennato. E' sotto gli occhi di tutti come oggi è la situazione.
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Re: Il Debito Pubblico
Paolo ha scritto:
Io quello che contesto è l'obbligatorietà di pagare le tasse per avere i servizi dello stato. Deve essere a base volontaria. Ovvero poter scegliere. Ma come ben sai non è così. Col risultato che tu paghi e lo stato amministra in modo dissennato. E' sotto gli occhi di tutti come oggi è la situazione.
Potrebbero sorgere problemi . Per esempio:
Magari il 90% delle persone sceglierebbero di non pagare piu' un cazzo, a questo punto milioni di imbecilli che come standard sono abituati a dilapidare lo stipendio, al momento del bisogno non avrebbero i soldi per una prestazione medica di una certa entita'. Chi paga? Li si lascia morire?
Sanita' alla USA?
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Re: Il Debito Pubblico
Selezione darwiniana. Proteggere una posizione sbagliata porta solo danni.
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Re: Il Debito Pubblico
Però poi chi sceglie di non pagare le tasse sceglie anche di non usufruire dei servizi...Paolo ha scritto:Io quello che contesto è l'obbligatorietà di pagare le tasse per avere i servizi dello stato. Deve essere a base volontaria. Ovvero poter scegliere.
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Re: Il Debito Pubblico
Dunque imposte indirette come l'Iva, l'Imposta di registro, le Imposte Ipotecarie, Catastali, le Imposte di Bollo, le Accise.
Ristoranti, alberghi, negozi, supermercati... Iva 40% ma poi...
poi presentando le ricevute ti riprendi il 30%, l'anno dopo.
Intanto ha detto il Corriere della Sera - 12 ore fa "carcere per gli evasori", ora sono ladri gli evasori come dice Dawkins "immorali".
Ristoranti, alberghi, negozi, supermercati... Iva 40% ma poi...
poi presentando le ricevute ti riprendi il 30%, l'anno dopo.
Intanto ha detto il Corriere della Sera - 12 ore fa "carcere per gli evasori", ora sono ladri gli evasori come dice Dawkins "immorali".
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Re: Il Debito Pubblico
ma allora bisogna cambiare chi gestisce lo stato, e non il fatto che si debbano pagare le tasse. e per questo abbiamo due armi a disposizione:Paolo ha scritto:Io quello che contesto è l'obbligatorietà di pagare le tasse per avere i servizi dello stato. Deve essere a base volontaria. Ovvero poter scegliere. Ma come ben sai non è così. Col risultato che tu paghi e lo stato amministra in modo dissennato. E' sotto gli occhi di tutti come oggi è la situazione.
1) il voto
2) qualora la voce 1 non risultasse più efficace, una bella rivoluzione di quelle vere (non quelle finanziate da terzi che abbiano interesse nel fatto, che so, che un leader nazionalista si tolga finalmente dai coglioni così finalmente si può gozzovigliare tutti alla faccia sua).
sì sì, sicuro, quant'è vero che dio esisteFux89 ha scritto:Però poi chi sceglie di non pagare le tasse sceglie anche di non usufruire dei servizi...
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Re: Il Debito Pubblico
Io non ho nessuna pensione, stipendio o altro. La assistenza sanitaria la pago e se mi ammalo nessuno mi da uno stipendio sussistenza o altro. Sono cazzi miei arrangiarmi. Una mia libera scelta. Però devo pagare le tasse.
Io concordo con sergio, se ho capito cosa intendeva. Le imposte dirette, iva per prima, accise sui carburanti e mille altri balzelli sarebbero più che sufficienti per mantenere uno stato, e sicuramente per i servizi di base come sicurezza, giustizia ec..
Io concordo con sergio, se ho capito cosa intendeva. Le imposte dirette, iva per prima, accise sui carburanti e mille altri balzelli sarebbero più che sufficienti per mantenere uno stato, e sicuramente per i servizi di base come sicurezza, giustizia ec..
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Re: Il Debito Pubblico
Si Paolo ma dovrebbero uscire fuori i soldi per fare vivere chi non arriva a fine mese, proibire il vagabondaggio, quelli che chiedono l'elemosina o puliscono i vetri.
Insomma a meno di non eliminare fisicamente chi sta sotto la soglia della povertà - devono vivere tutti. Se fai i conti le imposte indirette non bastano da sole.
Per forza poi che viene il coraggio di fare la rivoluzione, la storia dell'italiano vigliacco non è poi tanto vera è che ha saputo resistere ma tirando troppo la corda si rompe.
Insomma a meno di non eliminare fisicamente chi sta sotto la soglia della povertà - devono vivere tutti. Se fai i conti le imposte indirette non bastano da sole.
Per forza poi che viene il coraggio di fare la rivoluzione, la storia dell'italiano vigliacco non è poi tanto vera è che ha saputo resistere ma tirando troppo la corda si rompe.
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Re: Il Debito Pubblico
Beh ci sono dei servizi che non si possono scegliere: ad esempio l'esercito e la polizia: mica qualcuno vorrà farsi un esercito privato o una polizia privata?
Senno io che non amo le opinioni di paolo, per esempio, potrei dichiarargli guerra o farlo arrestare dalla mia polizia.
La sanità per esempio: è dimostrato che laddove è privata a fronte di
punte di eccellenza per chi se lo può permettere, vi è una qualità media scadentissima vedi USA http://archiviostorico.corriere.it/2000/giugno/20/Sanita_nella_classifica_mondiale_Italia_co_0_00062011141.shtml l'articolo è un po' datato ma la situazione, laggiù, caso mai è cambiata in peggio, dopo il quasi decennio di giorgino cespuglio.
Fra l'altro la sanità privata presuppone le assicurazioni private che non sono certo delle arciconfraternite di misericordia: in genere assicurano volentieri i sani e scartano i malati.
L'istruzione: e non si dica che l'istruzione pubblica in Italia è scadente: è scadente perchè ad arte è stata privata di finanziamenti e sottoposta a innumerevoli stress
pseudoriformatori allo scopo di favorire quella privata che, a parte poche eccezioni,
è ancora più meschina, essendo in gran parte in mano ai preti se non a istituzioni tipo CEPU che sono veri e propri diplomifici a pagamento.
E poi ci sarebbe l'acqua, che a Parigi è stata ripubblicizzata e in USA, notorio stato ad economia marxista, l'89% dell'acqua è pubblica.
Ora non esiste nessun sistema dove non vigessero imposizioni:nell'Egitto dei faraoni
il 50% del raccolto spettava allo stato (faraone) e, nel medioevo feudale, esistevano tasse tipo il pontatico ovvero l'imposta sul diritto di passare sui ponti, e i governi di destra della fine 800, quelli dove Quintino Sella era ministro delle finanze, ebbero l'idea di istituire la tassa sul macinato.
Ora nello stato moderno cosiddetto democratico, la tassazione è necessaria per il funzionamento dello stesso, coloro che rifiutano di sottoporvisi adducendo le più pittoresche motivazioni tipo: la corruzione, sono tutti uguali, sperperano il denaro pubblico, la casta ecc. sono quelli, in genere, che in caso di elezioni sono ben felici di mandare in parlamento corrotti, corruttori ed evasori, sperando che come evadono i politici, questo sia permesso anche a loro e sperando pure che nel marasma generale qualcosa resti attaccato anche alle loro mani.
I lavoratori dipendenti provvedono a sopportare il 90% del carico fiscale e
poi ha ragione anche Alberto quando sostiene che non tutti gli autonomi sono evasori, anche perchè vi sono partite iva che sono dipendenti mascherati, o piccoli artigiani o piccoli commercianti su cui il fisco, manovrato dai corrotti di cui sopra, picchia senza pietà per recuperare risorse.
La soluzione è questa proposta da Muriel che sposo in toto (la soluzione non Muriel)
Senno io che non amo le opinioni di paolo, per esempio, potrei dichiarargli guerra o farlo arrestare dalla mia polizia.
La sanità per esempio: è dimostrato che laddove è privata a fronte di
punte di eccellenza per chi se lo può permettere, vi è una qualità media scadentissima vedi USA http://archiviostorico.corriere.it/2000/giugno/20/Sanita_nella_classifica_mondiale_Italia_co_0_00062011141.shtml l'articolo è un po' datato ma la situazione, laggiù, caso mai è cambiata in peggio, dopo il quasi decennio di giorgino cespuglio.
Fra l'altro la sanità privata presuppone le assicurazioni private che non sono certo delle arciconfraternite di misericordia: in genere assicurano volentieri i sani e scartano i malati.
L'istruzione: e non si dica che l'istruzione pubblica in Italia è scadente: è scadente perchè ad arte è stata privata di finanziamenti e sottoposta a innumerevoli stress
pseudoriformatori allo scopo di favorire quella privata che, a parte poche eccezioni,
è ancora più meschina, essendo in gran parte in mano ai preti se non a istituzioni tipo CEPU che sono veri e propri diplomifici a pagamento.
E poi ci sarebbe l'acqua, che a Parigi è stata ripubblicizzata e in USA, notorio stato ad economia marxista, l'89% dell'acqua è pubblica.
Ora non esiste nessun sistema dove non vigessero imposizioni:nell'Egitto dei faraoni
il 50% del raccolto spettava allo stato (faraone) e, nel medioevo feudale, esistevano tasse tipo il pontatico ovvero l'imposta sul diritto di passare sui ponti, e i governi di destra della fine 800, quelli dove Quintino Sella era ministro delle finanze, ebbero l'idea di istituire la tassa sul macinato.
Ora nello stato moderno cosiddetto democratico, la tassazione è necessaria per il funzionamento dello stesso, coloro che rifiutano di sottoporvisi adducendo le più pittoresche motivazioni tipo: la corruzione, sono tutti uguali, sperperano il denaro pubblico, la casta ecc. sono quelli, in genere, che in caso di elezioni sono ben felici di mandare in parlamento corrotti, corruttori ed evasori, sperando che come evadono i politici, questo sia permesso anche a loro e sperando pure che nel marasma generale qualcosa resti attaccato anche alle loro mani.
I lavoratori dipendenti provvedono a sopportare il 90% del carico fiscale e
poi ha ragione anche Alberto quando sostiene che non tutti gli autonomi sono evasori, anche perchè vi sono partite iva che sono dipendenti mascherati, o piccoli artigiani o piccoli commercianti su cui il fisco, manovrato dai corrotti di cui sopra, picchia senza pietà per recuperare risorse.
La soluzione è questa proposta da Muriel che sposo in toto (la soluzione non Muriel)
ma allora bisogna cambiare chi gestisce lo stato, e non il fatto che si
debbano pagare le tasse. e per questo abbiamo due armi a disposizione:
1) il voto
2)
qualora la voce 1 non risultasse più efficace, una bella rivoluzione di
quelle vere (non quelle finanziate da terzi che abbiano interesse nel
fatto, che so, che un leader nazionalista si tolga finalmente dai
coglioni così finalmente si può gozzovigliare tutti alla faccia sua).
wendell p. bloyd- -----------
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Re: Il Debito Pubblico
uh, peccato, per un attimo ho creduto che volessi sposare me...
comunque penso non si potesse esprimere meglio tutto il discorso, per questo dò il cartellino verde pure a te
comunque penso non si potesse esprimere meglio tutto il discorso, per questo dò il cartellino verde pure a te
... e in USA, notorio stato ad economia marxista...
Muriel- -----------
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Re: Il Debito Pubblico
Muriel ha scritto:uh, peccato, per un attimo ho creduto che volessi sposare me...
comunque penso non si potesse esprimere meglio tutto il discorso, per questo dò il cartellino verde pure a te... e in USA, notorio stato ad economia marxista...
Ahh se avessi 30 anni meno
wendell p. bloyd- -----------
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Re: Il Debito Pubblico
kalab99 ha scritto:x Paolo: molti fanno questo discorso (non pago le tasse e lo Stato non mi da' servizi); il discorso non funziona perchè si dimentica sempre un servizio fondamentale che ti da' lo Stato, specie se hai una cospicua ricchezza: la sicurezza. E questo servizio aumenta proporzionalmente alle proprietà della persona: io, che son straccione, delle forze di polizia non me ne faccio niente (anzi!), mentre un miionario non potrebbe affatto farne a meno, perchè da quelle dipendono le sue ricchezze. Infatti faccio sempre questa proposta: su via, non volete pagare le tasse? Allora aboliamo lo Stato. Il giorno dopo vedi che fine fanno le tue amate proprietà! (E non c'è servizio di sicurezza privato che tenga).
kalabb, ti invito a leggere quello che ho scritto:
Io concordo con sergio, se ho capito cosa intendeva. Le imposte dirette, iva per prima, accise sui carburanti e mille altri balzelli sarebbero più che sufficienti per mantenere uno stato, e sicuramente per i servizi di base come sicurezza, giustizia ec..
Tanto più che chi spende o ha speso di più ha anche pagato e paga più imposte. Perciò con una bella casa avrai pagato più tassa di registro, più ici, più consumi di energia con conseguente maggiore contributo. Non vedo l'illogicità.
Paolo- --------------
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Re: Il Debito Pubblico
Le imposte indirette sono profondamente ingiuste perchè non sono progressive: erano imposte dirette quelle egiziane e pure quelle medioevali
tipo il succitato pontatico, od anche la tassa sul macinato (una specie di IVA ante litteram sugli sfarinati).
tipo il succitato pontatico, od anche la tassa sul macinato (una specie di IVA ante litteram sugli sfarinati).
Ultima modifica di wendell p. bloyd il Gio 8 Set 2011 - 22:22 - modificato 1 volta.
wendell p. bloyd- -----------
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Re: Il Debito Pubblico
Sergio, quello che io ho esposto è un principio, non una regola. Mi sembra ovvio che non esista la possibilità e tanto più la logica di cambiare tutto come una rivoluzione. E' un indirizzo di un processo evolutivo sociale che necessità tempi lunghi e i suoi correttivi. Per così dire un principio ispiratore.
Paolo- --------------
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Re: Il Debito Pubblico
Amico mio, i servizi di base...e chi decide quali sono? Guarda un po', io scelgo la sanità e l'istruzione. Vorrei uno Stato fatto solo di ospedali e scuole, il tutto finanziato con le imposte indirette, come dici tu. Come la mettiamo? E' chiaro che è tutta una questione di rapporto di forza, non di scelte democratiche o ragionevoli, perchè se tu togli sanità e istruzione e assistenza sociale vai a formare una polveriera sociale, e a quel punto dovrai tamponare con l'esercito - il che accade realmente in qualche paese -.
kalab99- -----------
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Re: Il Debito Pubblico
kalab99 ha scritto:Amico mio, i servizi di base...e chi decide quali sono? Guarda un po', io scelgo la sanità e l'istruzione. Vorrei uno Stato fatto solo di ospedali e scuole, il tutto finanziato con le imposte indirette, come dici tu. Come la mettiamo? E' chiaro che è tutta una questione di rapporto di forza, non di scelte democratiche o ragionevoli, perchè se tu togli sanità e istruzione e assistenza sociale vai a formare una polveriera sociale, e a quel punto dovrai tamponare con l'esercito - il che accade realmente in qualche paese -.
Senza nulla togliere al verde che qualcuno ti ha (Meritatamente) dato, io sceglierei come servizi di base gratuiti acqua, affitto, e luce.
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Re: Il Debito Pubblico
Quello che l'ha dato a lui l'ha dato anche a te, perchè tutte queste cose sono cose buone (per usare una terminologia biblica )
wendell p. bloyd- -----------
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Re: Il Debito Pubblico
wendell p. bloyd ha scritto:Beh ci sono dei servizi che non si possono scegliere: ad esempio l'esercito e la polizia: mica qualcuno vorrà farsi un esercito privato o una polizia privata?
Senno io che non amo le opinioni di paolo, per esempio, potrei dichiarargli guerra o farlo arrestare dalla mia polizia.
Ho risposto a Kab su questo punto.
La sanità per esempio: è dimostrato che laddove è privata a fronte di
punte di eccellenza per chi se lo può permettere, vi è una qualità media scadentissima vedi USA http://archiviostorico.corriere.it/2000/giugno/20/Sanita_nella_classifica_mondiale_Italia_co_0_00062011141.shtml l'articolo è un po' datato ma la situazione, laggiù, caso mai è cambiata in peggio, dopo il quasi decennio di giorgino cespuglio.
Fra l'altro la sanità privata presuppone le assicurazioni private che non sono certo delle arciconfraternite di misericordia: in genere assicurano volentieri i sani e scartano i malati.
Non concordo. La sanità pubblica è, particolarmente in Italia, di scarsa qualità. E poi quello che io rivendico non è quello di abolire la sanità pubblica MA QUELLO DI AVERE IL DIRITTO DI SCEGLIERE. La vita è mia e avrò bene il diritto di scegliere da chi farmi curare? Tu vuoi il pubblico. Bene. Niente da dire. Ma potrò fare quello che voglio io con la mia salute?
L'istruzione: e non si dica che l'istruzione pubblica in Italia è scadente: è scadente perchè ad arte è stata privata di finanziamenti e sottoposta a innumerevoli stress
pseudoriformatori allo scopo di favorire quella privata che, a parte poche eccezioni,
è ancora più meschina, essendo in gran parte in mano ai preti se non a istituzioni tipo CEPU che sono veri e propri diplomifici a pagamento.
E poi ci sarebbe l'acqua, che a Parigi è stata ripubblicizzata e in USA, notorio stato ad economia marxista, l'89% dell'acqua è pubblica.
Non sono d'accordo. Io ho fatto scuole private. Strano a credere ma nonostante il mio ateismo ho fatto 8 anni, medie a liceo, dai frati francescani. Mentre noi studiavamo 8 ore al giorno, le varie scuole pubbliche varie facevano sciopero giorno si e giorno si. Uno sfascio e un degrado vomitoso. Io ho dovuto fare l'esame di maturità come privato presso il liceo statale con tanto di commissione che lascio ben capire come ...ci odiava. Io sono uscito con 58/60. La media di preparazione di noi esterni non era nemmeno da paragonare ai "bravi" studenti della scuola pubblica. E il dramma è che quei bravi studenti ora sono i professionisti e dirigenti di adesso. Ignoranti come capre.
E anche qui, IO RIVENDICO LA MIA LIBERTA' DI DECIDERE PER ME E PER I MIEI FIGLI LA POSSIBILITA' DI DECIDERE.
Scusa, sull'acqua abbiamo già fatto lunghe discussioni. Se ci mettiamo andiamo OT.
Ora non esiste nessun sistema dove non vigessero imposizioni: nell'Egitto dei faraoni
il 50% del raccolto spettava allo stato (faraone) e, nel medioevo feudale, esistevano tasse tipo il pontatico ovvero l'imposta sul diritto di passare sui ponti, e i governi di destra della fine 800, quelli dove Quintino Sella era ministro delle finanze, ebbero l'idea di istituire la tassa sul macinato.
Ora nello stato moderno cosiddetto democratico, la tassazione è necessaria per il funzionamento dello stesso, coloro che rifiutano di sottoporvisi adducendo le più pittoresche motivazioni tipo: la corruzione, sono tutti uguali, sperperano il denaro pubblico, la casta ecc. sono quelli, in genere, che in caso di elezioni sono ben felici di mandare in parlamento corrotti, corruttori ed evasori, sperando che come evadono i politici, questo sia permesso anche a loro e sperando pure che nel marasma generale qualcosa resti attaccato anche alle loro mani.
Mi sembrano argomentazioni del tutto simile a quelle addotte dai cattolici. Coloro che non voglio riconoscer dio sostengono che .....dicono che .....perchè a loro fa comodo che.....E poi i preti sono pedofili, corrotti ..... Ti sfido a dirmi cosa tu hai elencato non corrisponda a verità.
I lavoratori dipendenti provvedono a sopportare - sperperare- il 90% (??????) del carico fiscale e poi ha ragione anche Alberto quando sostiene che non tutti gli autonomi sono evasori, anche perchè vi sono partite iva che sono dipendenti mascherati, o piccoli artigiani o piccoli commercianti su cui il fisco, manovrato dai corrotti di cui sopra, picchia senza pietà per recuperare risorse.
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Re: Il Debito Pubblico
wendell p. bloyd ha scritto:Quello che l'ha dato a lui l'ha dato anche a te, perchè tutte queste cose sono cose buone (per usare una terminologia biblica )
Grazie Wendy. Io ribadisco, e correggimi se sbaglio, che un tetto, acqua corrente ed energia elettrica sono mezzi basilari di sussistenza che dovrebbero essere garantiti sulla sola base dei diritti umani.
Il diritto alla sanità ne è solo una conseguenza, che non può, o non dovrebbe poter sussistere senza i primi tre.
Curiosamente, più una cosa è indispensabile, più diventa facile toglierla in caso di mancato pagamento.
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Re: Il Debito Pubblico
kalab99 ha scritto:Amico mio, i servizi di base...e chi decide quali sono? Guarda un po', io scelgo la sanità e l'istruzione. Vorrei uno Stato fatto solo di ospedali e scuole, il tutto finanziato con le imposte indirette, come dici tu. Come la mettiamo? E' chiaro che è tutta una questione di rapporto di forza, non di scelte democratiche o ragionevoli, perchè se tu togli sanità e istruzione e assistenza sociale vai a formare una polveriera sociale, e a quel punto dovrai tamponare con l'esercito - il che accade realmente in qualche paese -.
Mi sembra del tutto ovvio su cosa si debba intendere per servizi di base. Non sto scrivendo un testo di legge. Con un po' di logica penso che anche tu possa capre cosa intendo.
Io rivendico la possibilità di scegliere !!!! L'ho scritto 100 volte. Chi ha detto che io voglio togliere qualcosa. Io reclamo il mio libero arbitrio!!
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Re: Il Debito Pubblico
Rasputin ha scritto:wendell p. bloyd ha scritto:Quello che l'ha dato a lui l'ha dato anche a te, perchè tutte queste cose sono cose buone (per usare una terminologia biblica )
Grazie Wendy. Io ribadisco, e correggimi se sbaglio, che un tetto, acqua corrente ed energia elettrica sono mezzi basilari di sussistenza che dovrebbero essere garantiti sulla sola base dei diritti umani.
Il diritto alla sanità ne è solo una conseguenza, che non può, o non dovrebbe poter sussistere senza i primi tre.
Curiosamente, più una cosa è indispensabile, più diventa facile toglierla in caso di mancato pagamento.
Punti di vista Rasp. Solo punti di vista!!
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Re: Il Debito Pubblico
Paolo ha scritto:Rasputin ha scritto:wendell p. bloyd ha scritto:Quello che l'ha dato a lui l'ha dato anche a te, perchè tutte queste cose sono cose buone (per usare una terminologia biblica )
Grazie Wendy. Io ribadisco, e correggimi se sbaglio, che un tetto, acqua corrente ed energia elettrica sono mezzi basilari di sussistenza che dovrebbero essere garantiti sulla sola base dei diritti umani.
Il diritto alla sanità ne è solo una conseguenza, che non può, o non dovrebbe poter sussistere senza i primi tre.
Curiosamente, più una cosa è indispensabile, più diventa facile toglierla in caso di mancato pagamento.
Punti di vista Rasp. Solo punti di vista!!
Sì. Questo era il mio, il tuo?
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Re: Il Debito Pubblico
I diritti umani sono tutt'altra cosa. ogni cosa che tu usi la devi pagare. per me solo colui che è fisicamente impossibilitato (anziano, bambino, handicappato ..) ha diritto. gli altri no.
Paolo- --------------
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Re: Il Debito Pubblico
Paolo ha scritto:I diritti umani sono tutt'altra cosa. [b]ogni cosa che tu usi la devi pagare. per me solo colui che è fisicamente impossibilitato (anziano, bambino, handicappato ..) ha diritto. gli altri no.
Cessi pubblici?
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