"Politici, le nozze gay sono immorali"
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"Politici, le nozze gay sono immorali"
L'anatema del Cardinal Caffarra
"Politici, le nozze gay sono immorali"
«È impossibile ritenersi cattolici se in un modo o nell´altro si riconosce il diritto al matrimonio fra persone dello stesso sesso», scrive in una nota dottrinale
di Michele Smargiassi
Caffarra con Errani
Che Dio non voglia, «Deus avertat»... Gravato dalla solennità del latino, cala ancora il bastone pastorale preventivo del cardinale Carlo Caffarra sul capo dei credenti impegnati in politica che accettassero la regolarizzazione delle unioni gay. Due mesi fa l´arcivescovo fece balenare il Giudizio finale («Dio vi giudicherà») sui consiglieri regionali che avessero approvato l´estensione del welfare alle coppie di fatto. Ieri, con una «Nota dottrinale» tagliente, ha circoscritto doppiamente il bersaglio: ora il campo di battaglia è apertamente il «matrimonio omosessuale» e tutte le norme che gli somigliano, e i sorvegliati speciali sono i «credenti che hanno responsabilità pubbliche di qualsiasi genere».
Guai se uno qualunque dei secondi dovesse non solo approvare in Parlamento, ma anche semplicemente dare «attuazione nelle varie forme» alle prime. «Se ci fosse bisogno, quod Deus avertat, al momento opportuno daremo le indicazioni necessarie». Minaccia generica, che lascia presagire un probabile appello all´obiezione di coscienza. Per i cattolici che disubbidiranno alle «indicazioni», comunque, di certo non ci sarà indulgenza: «È impossibile ritenersi cattolici se in un modo o nell´altro si riconosce il diritto al matrimonio fra persone dello stesso sesso».
Ma una «nota dottrinale», si fa notare in Curia, non è una «nota pastorale»; cioè è un testo di teoria della morale prima che una disposizione per la cura delle anime. Al cardinale ora preme che il quadro sia chiaro e sintetico, più dei complessi testi nei quali finora, da esperto di morale familiare, aveva finora disseminato le sue opinioni. La «lettera» è una specie di motu proprio, nel senso che non è legato a un´occasione particolare. Perché emanarla proprio ora? Il pretesto ufficiale (oggi ricorre la festa dei patroni d´Europa e il testo di Caffarra è rivolto ai politici di tutto il continente) è così fragile da far pensare che la scelta dipenda da altro. Forse dall´approvazione recente dei "Dico all´emiliana" in Regione, o dalle aperture dell´ex sindaco Delbono che parlò della sua «scelta dolorosa» di dire no alle richieste delle coppie gay.
In ogni caso, il testo non potrebbe essere più esplicito e cogente, almeno per i politici cattolici. «L´equiparazione in qualsiasi forma o grado dell´unione omosessuale al matrimonio» è «un atto pubblicamente e gravemente immorale». Ma è anche una «grave ferita al bene comune» che lo Stato non deve tollerare. Il nodo è la procreazione. «Mentre l´unione legittima fra uomo e donna assicura il bene - non solo biologico! - della procreazione e della sopravvivenza della specie umana, l´unione omosessuale è privata in se stessa della capacità di generare nuove vite».
Dunque «lo Stato non deve essere neutrale», se lo fosse «significherebbe che il legame della sessualità al compito procreativo ed educativo è un fatto che non interessa lo Stato, e con ciò crollerebbe uno dei pilastri dei nostri ordinamenti giuridici: il matrimonio come bene pubblico». Anche se l´articolo 29 della Costituzione non ne fa menzione, per Caffarra base e scopo del matrimonio come istituzione civile sono la riproduzione della specie: «le coppie matrimoniali svolgono il ruolo di garantire l´ordine delle generazioni e sono quindi di eminente interesse pubblico». Se lo Stato legittimasse qualcosa di diverso, sostiene il cardinale, sarebbe obbligo dei cattolici fare resistenza anche alla pura applicazione tecnica. Caffarra propone l´obiezione di coscienza? «Al momento opportuno daremo le indicazioni necessarie». (14 febbraio 2010)
http://bologna.repubblica.it/dettaglio/lanatema-del-cardinal-caffarra-politici-le-nozze-gay-sono-immorali/1858938
"Politici, le nozze gay sono immorali"
«È impossibile ritenersi cattolici se in un modo o nell´altro si riconosce il diritto al matrimonio fra persone dello stesso sesso», scrive in una nota dottrinale
di Michele Smargiassi
Caffarra con Errani
Che Dio non voglia, «Deus avertat»... Gravato dalla solennità del latino, cala ancora il bastone pastorale preventivo del cardinale Carlo Caffarra sul capo dei credenti impegnati in politica che accettassero la regolarizzazione delle unioni gay. Due mesi fa l´arcivescovo fece balenare il Giudizio finale («Dio vi giudicherà») sui consiglieri regionali che avessero approvato l´estensione del welfare alle coppie di fatto. Ieri, con una «Nota dottrinale» tagliente, ha circoscritto doppiamente il bersaglio: ora il campo di battaglia è apertamente il «matrimonio omosessuale» e tutte le norme che gli somigliano, e i sorvegliati speciali sono i «credenti che hanno responsabilità pubbliche di qualsiasi genere».
Guai se uno qualunque dei secondi dovesse non solo approvare in Parlamento, ma anche semplicemente dare «attuazione nelle varie forme» alle prime. «Se ci fosse bisogno, quod Deus avertat, al momento opportuno daremo le indicazioni necessarie». Minaccia generica, che lascia presagire un probabile appello all´obiezione di coscienza. Per i cattolici che disubbidiranno alle «indicazioni», comunque, di certo non ci sarà indulgenza: «È impossibile ritenersi cattolici se in un modo o nell´altro si riconosce il diritto al matrimonio fra persone dello stesso sesso».
Ma una «nota dottrinale», si fa notare in Curia, non è una «nota pastorale»; cioè è un testo di teoria della morale prima che una disposizione per la cura delle anime. Al cardinale ora preme che il quadro sia chiaro e sintetico, più dei complessi testi nei quali finora, da esperto di morale familiare, aveva finora disseminato le sue opinioni. La «lettera» è una specie di motu proprio, nel senso che non è legato a un´occasione particolare. Perché emanarla proprio ora? Il pretesto ufficiale (oggi ricorre la festa dei patroni d´Europa e il testo di Caffarra è rivolto ai politici di tutto il continente) è così fragile da far pensare che la scelta dipenda da altro. Forse dall´approvazione recente dei "Dico all´emiliana" in Regione, o dalle aperture dell´ex sindaco Delbono che parlò della sua «scelta dolorosa» di dire no alle richieste delle coppie gay.
In ogni caso, il testo non potrebbe essere più esplicito e cogente, almeno per i politici cattolici. «L´equiparazione in qualsiasi forma o grado dell´unione omosessuale al matrimonio» è «un atto pubblicamente e gravemente immorale». Ma è anche una «grave ferita al bene comune» che lo Stato non deve tollerare. Il nodo è la procreazione. «Mentre l´unione legittima fra uomo e donna assicura il bene - non solo biologico! - della procreazione e della sopravvivenza della specie umana, l´unione omosessuale è privata in se stessa della capacità di generare nuove vite».
Dunque «lo Stato non deve essere neutrale», se lo fosse «significherebbe che il legame della sessualità al compito procreativo ed educativo è un fatto che non interessa lo Stato, e con ciò crollerebbe uno dei pilastri dei nostri ordinamenti giuridici: il matrimonio come bene pubblico». Anche se l´articolo 29 della Costituzione non ne fa menzione, per Caffarra base e scopo del matrimonio come istituzione civile sono la riproduzione della specie: «le coppie matrimoniali svolgono il ruolo di garantire l´ordine delle generazioni e sono quindi di eminente interesse pubblico». Se lo Stato legittimasse qualcosa di diverso, sostiene il cardinale, sarebbe obbligo dei cattolici fare resistenza anche alla pura applicazione tecnica. Caffarra propone l´obiezione di coscienza? «Al momento opportuno daremo le indicazioni necessarie». (14 febbraio 2010)
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Re: "Politici, le nozze gay sono immorali"
E' ovvio che siano immorali:la morale italiana è quella cattolica!
vincentius- -------------
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Re: "Politici, le nozze gay sono immorali"
Quindi, al di là delle farneticazioni su cosa sia "gravemente e pubblicamente immorale", se l'accento sta sulla riproduzione, una coppia etero che abbia problemi di fertilità (e non sono poche), non "serve" allo scopo riproduttivo e si può ritenere "gravemente e pubblicamente immorale"? Vedremo forse presto il matrimonio autorizzato previo certificato di fertilità?mavalà ha scritto:L'anatema del Cardinal Caffarra
"Politici, le nozze gay sono immorali"
«È impossibile ritenersi cattolici se in un modo o nell´altro si riconosce il diritto al matrimonio fra persone dello stesso sesso», scrive in una nota dottrinale
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Che Dio non voglia, «Deus avertat»... Gravato dalla solennità del latino, cala ancora il bastone pastorale preventivo del cardinale Carlo Caffarra sul capo dei credenti impegnati in politica che accettassero la regolarizzazione delle unioni gay. Due mesi fa l´arcivescovo fece balenare il Giudizio finale («Dio vi giudicherà») sui consiglieri regionali che avessero approvato l´estensione del welfare alle coppie di fatto. Ieri, con una «Nota dottrinale» tagliente, ha circoscritto doppiamente il bersaglio: ora il campo di battaglia è apertamente il «matrimonio omosessuale» e tutte le norme che gli somigliano, e i sorvegliati speciali sono i «credenti che hanno responsabilità pubbliche di qualsiasi genere».
Guai se uno qualunque dei secondi dovesse non solo approvare in Parlamento, ma anche semplicemente dare «attuazione nelle varie forme» alle prime. «Se ci fosse bisogno, quod Deus avertat, al momento opportuno daremo le indicazioni necessarie». Minaccia generica, che lascia presagire un probabile appello all´obiezione di coscienza. Per i cattolici che disubbidiranno alle «indicazioni», comunque, di certo non ci sarà indulgenza: «È impossibile ritenersi cattolici se in un modo o nell´altro si riconosce il diritto al matrimonio fra persone dello stesso sesso».
Ma una «nota dottrinale», si fa notare in Curia, non è una «nota pastorale»; cioè è un testo di teoria della morale prima che una disposizione per la cura delle anime. Al cardinale ora preme che il quadro sia chiaro e sintetico, più dei complessi testi nei quali finora, da esperto di morale familiare, aveva finora disseminato le sue opinioni. La «lettera» è una specie di motu proprio, nel senso che non è legato a un´occasione particolare. Perché emanarla proprio ora? Il pretesto ufficiale (oggi ricorre la festa dei patroni d´Europa e il testo di Caffarra è rivolto ai politici di tutto il continente) è così fragile da far pensare che la scelta dipenda da altro. Forse dall´approvazione recente dei "Dico all´emiliana" in Regione, o dalle aperture dell´ex sindaco Delbono che parlò della sua «scelta dolorosa» di dire no alle richieste delle coppie gay.
In ogni caso, il testo non potrebbe essere più esplicito e cogente, almeno per i politici cattolici. «L´equiparazione in qualsiasi forma o grado dell´unione omosessuale al matrimonio» è «un atto pubblicamente e gravemente immorale». Ma è anche una «grave ferita al bene comune» che lo Stato non deve tollerare. Il nodo è la procreazione. «Mentre l´unione legittima fra uomo e donna assicura il bene - non solo biologico! - della procreazione e della sopravvivenza della specie umana, l´unione omosessuale è privata in se stessa della capacità di generare nuove vite».
Dunque «lo Stato non deve essere neutrale», se lo fosse «significherebbe che il legame della sessualità al compito procreativo ed educativo è un fatto che non interessa lo Stato, e con ciò crollerebbe uno dei pilastri dei nostri ordinamenti giuridici: il matrimonio come bene pubblico». Anche se l´articolo 29 della Costituzione non ne fa menzione, per Caffarra base e scopo del matrimonio come istituzione civile sono la riproduzione della specie: «le coppie matrimoniali svolgono il ruolo di garantire l´ordine delle generazioni e sono quindi di eminente interesse pubblico». Se lo Stato legittimasse qualcosa di diverso, sostiene il cardinale, sarebbe obbligo dei cattolici fare resistenza anche alla pura applicazione tecnica. Caffarra propone l´obiezione di coscienza? «Al momento opportuno daremo le indicazioni necessarie». (14 febbraio 2010)
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Ma che cazzo dicono questi strani esseri vestiti in costume??
davide- -------------
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Re: "Politici, le nozze gay sono immorali"
davide ha scritto:
Ma che cazzo dicono questi strani esseri vestiti in costume??
L’unica cosa immorale è di sostenere il sovrappopolamento del pianeta. Non ci sono milioni di Bambini orfani nel mondo?? Non possiamo aiutare loro, prima di costringere la gente di “riprodursi”?
Re: "Politici, le nozze gay sono immorali"
Lo scopo del matrimonio non è quello di procreare. Semmai la nascita di un bambino è quel che ci si attende da un matrimonio. E' insomma un'aspettativa sul matrimonio, non una dovere che i contraenti devono adempiere. I doveri che essi devono adempiere sono di cura reciproca, affettiva ed economica. Mi riferisco allo scopo inrinseco al matrimonio, quello oggettivo come è certificato all'istituzione contrattuale. Non a quelli soggettivi, dei partner, che possono essere molpteplici, e che possono comprendere la procereazione. Ma la reeciprocità di diritti e doveri (e le conseguenti oblicazioni che il contratto imprime su chi lo contrae) sono l'unico vero "scopo" de matrimonio. Il matrimono, più che orientare a scopi dei partner, li impegna a tener conto degli scopi reciproci nella conduzione della loro vita comune.
Se mia miglio evuole avere figli e io no, potremmo dovorziare. ma non lo faremmo perchè uno dei due avrebbe agito in maniera omissiva rispetto ad uno scopo intrnesco del matrimonio (come vuole la Sacra Rota, che annullerebbe il matrimonio in questo caso), ma perchè sempòllicemente ssarebbero venute meno le ragioni e le motivazioni che portano i due partners all'originario impegno comune. E' perchè non c'è accordo che divorzieremo, non perchè non avremmo adempiuto ad un dovere morale che ci siamo presi di portare a termine unendoci in matrimonio.
Se mia miglio evuole avere figli e io no, potremmo dovorziare. ma non lo faremmo perchè uno dei due avrebbe agito in maniera omissiva rispetto ad uno scopo intrnesco del matrimonio (come vuole la Sacra Rota, che annullerebbe il matrimonio in questo caso), ma perchè sempòllicemente ssarebbero venute meno le ragioni e le motivazioni che portano i due partners all'originario impegno comune. E' perchè non c'è accordo che divorzieremo, non perchè non avremmo adempiuto ad un dovere morale che ci siamo presi di portare a termine unendoci in matrimonio.
claudio285- -------------
- Numero di messaggi : 430
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Re: "Politici, le nozze gay sono immorali"
Che schifo...ma perchè noi atei di tutto il mondo non facciamo una bella rivoluzione, banniamo le religioni, mandiamo il vaticano in groenlandia così, i religiosi che vogliono regredire, ritornando all'età della pietra saranno liberi di farlo, mentre noi continueremo a costruire la nostra società guardando avanti verso un futuro migliore per l'uomo... che ne dite???
Apparte gli scherzi queste affermazioni omofobiche e razziste mi fanno scendere le palle a terra proprio -.-
Apparte gli scherzi queste affermazioni omofobiche e razziste mi fanno scendere le palle a terra proprio -.-
Be.Human- -------------
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Re: "Politici, le nozze gay sono immorali"
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Semino dove non mieterò e spargo dove non raccoglierò
Minsky- --------------
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Re: "Politici, le nozze gay sono immorali"
«È impossibile ritenersi cattolici se in un modo o nell´altro si riconosce il diritto al matrimonio fra persone dello stesso sesso», scrive in una nota dottrinale
di Michele Smargiassi
E' possibile ma incoerente.
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" Death is a disease! It's like any other... there's a cure. A cure! And I will find it. "
- Tom Creo, The Fountain
Armok- -------------
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Re: "Politici, le nozze gay sono immorali"
Che non mi vengano a parlare di morale costoro poiché il loro dio è il più biecamente immorale che l'umanità abbia mai inventato, basta leggere la Bibbia. Con la Bibbia in mano si può parlare di tutto, tranne dare lezioni di morale.Che Dio non voglia, «Deus avertat»... Gravato dalla solennità del latino, cala ancora il bastone pastorale preventivo del cardinale Carlo Caffarra sul capo dei credenti impegnati in politica che accettassero la regolarizzazione delle unioni gay. Due mesi fa l´arcivescovo fece balenare il Giudizio finale («Dio vi giudicherà»...................
E poi c'è sempre questa idea, assolutamente sbagliata, che il sesso sia sottomesso alla riproduzione, il che è fondamentalmente falso anche da un punto di vista puramente biologico.
Evolutivamente la riproduzione asessuale precede la riproduzione sessuale. Ma la sessualità è alla base della vita, della sua emergenza e della sua Storia, e si sviluppa per altri scopi e con altre funzioni, in origine la sessualità non nasce per la funzione riproduttiva, viene cooptata in seguito (exaptation), solo molto ma molto tardi, per la funzione riproduttiva.
Siccome tutto evolve sempre, e l'evoluzione è cambiamento, così come la sessualità è passata da una funzione che non era riproduttiva ad una riproduttiva, col tempo, in alcuni casi, soprattutto nei Mammiferi derivati, la sessualità, pur mantenendo la funzione riproduttiva, si svincola da essa per acquisire altre funzioni complementari e non meno importanti (e molto più attinenti alla funzione originaria), come avviene ad esempio in certi Primati di emergenza recente come Homo sapiens e Pan paniscus.
Dire che sesso è uguale a riproduzione è biologicamente errato, è un retaggio di un'idea fissista che nega l'evoluzione e le realtà biologiche più fondamentali.
Assenzio- -------------
- Numero di messaggi : 542
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Re: "Politici, le nozze gay sono immorali"
Assenzio ha scritto:[...]
Dire che sesso è uguale a riproduzione è biologicamente errato, è un retaggio di un'idea fissista che nega l'evoluzione e le realtà biologiche più fondamentali.
Beh immagino saprai a cosa serve ai cattolici - ed in particolare alle merde come Caffarra - la demonizzazione del sesso...
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You think normal people just wake up one morning and decide they're going to work in a prison? They're perverts, every last one of them. (Vanessa)
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Rasputin- ..............
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