Senso di appartenenza
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Senso di appartenenza
Di recente si è accennato al senso di appartenenza.
Esso può riguardare l'ambito etnico, nazionale, religioso, ideologico, culturale, familiare/clanico e via discorrendo...
In taluni casi può essere frutto di mera tradizione perpetrata per abitudine, alle volte può perdurare in senso meditato, altrimenti può essere frutto di "libera scelta" ancorché tale scelta si orienterà probabilmente verso altri soggetti che condividano determinati "valori" opinioni o stili di vita, che in qualche modo renderà reciprocamente riconoscibili (e tra loro "simili" o "affini" se preferite) coloro che vi si identifichino.
Naturalmente un determinato senso di appartenenza non è detto che debba mutualmente e/o necessariamente escluderne altri a livello sotto-insiemistico.
Si pensi, a mero e banalissimo titolo di esempio, a due tifoserie calcistiche acerrime rivali che si trovino "unite" nel tifare per la propria Nazionale (casomai).
Giusto ieri Hara faceva cenno ad un determinato legame di tipo familiare, considerandolo in qualche modo "non prescindibile" mentre Rasputin schiettamente replicava che il senso di appartenenza per come lo intende lui, possa eventualmente esprimersi esclusivamente tramite "libera scelta" e rimarcando il fatto che (a parer suo) ogni diversa considerazione fosse del tutto "impossibile" a meno che non si trattasse di una "tara culturale" inculcata.
Tralasciando la nota sensibilità del mio amico Rasputin (secondo il quale o la pensi come lui, oppure sei mentalmente malato o ti hanno plagiato) al quale riconosco almeno il pregio di parlare chiaro (il che non significa per una volta tanto avere le idee chiare, ma questo sia detto per inciso e soprammercato) mi piacerebbe ascoltare le opinioni di chiunque abbia qualcosa da dire relativamente a quella forma di aggregazione sociale che preveda un denominatore comune purchessia, al netto della validità singolarmente attribuibile al "senso di appartenenza" medesimo.
Esso può riguardare l'ambito etnico, nazionale, religioso, ideologico, culturale, familiare/clanico e via discorrendo...
In taluni casi può essere frutto di mera tradizione perpetrata per abitudine, alle volte può perdurare in senso meditato, altrimenti può essere frutto di "libera scelta" ancorché tale scelta si orienterà probabilmente verso altri soggetti che condividano determinati "valori" opinioni o stili di vita, che in qualche modo renderà reciprocamente riconoscibili (e tra loro "simili" o "affini" se preferite) coloro che vi si identifichino.
Naturalmente un determinato senso di appartenenza non è detto che debba mutualmente e/o necessariamente escluderne altri a livello sotto-insiemistico.
Si pensi, a mero e banalissimo titolo di esempio, a due tifoserie calcistiche acerrime rivali che si trovino "unite" nel tifare per la propria Nazionale (casomai).
Giusto ieri Hara faceva cenno ad un determinato legame di tipo familiare, considerandolo in qualche modo "non prescindibile" mentre Rasputin schiettamente replicava che il senso di appartenenza per come lo intende lui, possa eventualmente esprimersi esclusivamente tramite "libera scelta" e rimarcando il fatto che (a parer suo) ogni diversa considerazione fosse del tutto "impossibile" a meno che non si trattasse di una "tara culturale" inculcata.
Tralasciando la nota sensibilità del mio amico Rasputin (secondo il quale o la pensi come lui, oppure sei mentalmente malato o ti hanno plagiato) al quale riconosco almeno il pregio di parlare chiaro (il che non significa per una volta tanto avere le idee chiare, ma questo sia detto per inciso e soprammercato) mi piacerebbe ascoltare le opinioni di chiunque abbia qualcosa da dire relativamente a quella forma di aggregazione sociale che preveda un denominatore comune purchessia, al netto della validità singolarmente attribuibile al "senso di appartenenza" medesimo.
primaverino- -------------
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Re: Senso di appartenenza
Per rispetto alla circolazione celebrale di Rasp mi
concentrerei sull'appartenenza familiare,cercando, intanto, di liberare il campo da equivoci semantici.
IO intendevo come appartenenza in tal senso un aspetto oggettivo, noi ci individuiamo a partire da relazioni affettive con persone che hanno, come tutti, un personale, diverso, comportamento, diverse rappresentazioni e percezioni della realtà, diverse scale valoriali ecc.
Potersi distaccare completamente da questo imprinting lo trovo improbabile, fosse solo che attraverso quelle relazioni si forma, ad esempio, in noi la dinamica della responsabilità e della colpa, si modellano le modalità relazionali, "punteggiature",disagi e quant'altro
concentrerei sull'appartenenza familiare,cercando, intanto, di liberare il campo da equivoci semantici.
IO intendevo come appartenenza in tal senso un aspetto oggettivo, noi ci individuiamo a partire da relazioni affettive con persone che hanno, come tutti, un personale, diverso, comportamento, diverse rappresentazioni e percezioni della realtà, diverse scale valoriali ecc.
Potersi distaccare completamente da questo imprinting lo trovo improbabile, fosse solo che attraverso quelle relazioni si forma, ad esempio, in noi la dinamica della responsabilità e della colpa, si modellano le modalità relazionali, "punteggiature",disagi e quant'altro
Hara2- -----------
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Re: Senso di appartenenza
Io sono molto autistica, anche con tutta la buona volontà non riesco nemmeno a ritrovarmi nello stereotipo o gruppo sociale "nerd/geek" (a cui pure appartengo!)
Mi concepisco come una sorta di monolita, fatico a legare anche con chi mi è simile. Per questo motivo prendo dalla "cultura" che con gli altri simili condivido alcuni aspetti salienti (ad es. io detesto Star Wars, Batman, la Marvel e i suoi blockbuster di merda, ma per un nerd vero e proprio è obbligatorio amarli).
In definitiva, mi trovo meglio come identità a se stante piuttosto che qualcosa di condiviso con quelli che potrebbero essere definiti come componenti del mio clan.
Mi concepisco come una sorta di monolita, fatico a legare anche con chi mi è simile. Per questo motivo prendo dalla "cultura" che con gli altri simili condivido alcuni aspetti salienti (ad es. io detesto Star Wars, Batman, la Marvel e i suoi blockbuster di merda, ma per un nerd vero e proprio è obbligatorio amarli).
In definitiva, mi trovo meglio come identità a se stante piuttosto che qualcosa di condiviso con quelli che potrebbero essere definiti come componenti del mio clan.
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Smettetela di bistrattare e misinterpretare la Scienza per fingere di dare plausibilità alle vostre troiate
Grazie
Justine- ----------
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Re: Senso di appartenenza
Hara2 ha scritto:Per rispetto alla circolazione celebrale di Rasp mi
concentrerei sull'appartenenza familiare,cercando, intanto, di liberare il campo da equivoci semantici.[...]
Nonononononono amico, qua non ci si para il culo cosí facilmente. Primaverino ha dato una buona selezione di appartenenze (Più o meno dannose ) e ciascuno parla di quella che gli pare eh
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You think normal people just wake up one morning and decide they're going to work in a prison? They're perverts, every last one of them. (Vanessa)
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Rasputin- ..............
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Re: Senso di appartenenza
Rasputin ha scritto:Hara2 ha scritto:Per rispetto alla circolazione celebrale di Rasp mi
concentrerei sull'appartenenza familiare,cercando, intanto, di liberare il campo da equivoci semantici.[...]
Nonononononono amico, qua non ci si para il culo cosí facilmente. Primaverino ha dato una buona selezione di appartenenze (Più o meno dannose ) e ciascuno parla di quella che gli pare eh
Claro che sì, ho solo voluto indicare la differenza che, IMHO, corre tra "appartenenza" (oggettiva) e "senso di appartenenza" (soggettivo)
Se andiamo sul personale confesso che il mio "senso di appartenenza", per te così intollerabile, in verità è ideologico e sostanzialmente posticcio.
Intendo che, soggettivamente l'ho "inventato" (a me stesso) a causa di un senile interesse rispetto alle mie origini familiari.
Hara2- -----------
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Re: Senso di appartenenza
Hara2 ha scritto:
Claro che sì, ho solo voluto indicare la differenza che, IMHO, corre tra "appartenenza" (oggettiva) e "senso di appartenenza" (soggettivo)
Se andiamo sul personale confesso che il mio "senso di appartenenza", per te così intollerabile, in verità è ideologico e sostanzialmente posticcio.
Intendo che, soggettivamente l'ho "inventato" (a me stesso) a causa di un senile interesse rispetto alle mie origini familiari.
Uhm...le appartenenze per le quali non si può far nulla mi sembrano limitate al livello biologico (Apparteniamo - almeno alcuni di noi - alla specie "Homo sapiens").
Le altre mi pare siano tutte volontarie e/o indotte, per questo mi fido poco della tua autoanalisi, non perché ti ritenga in malafede ma perché semplicemente potresti non esserti "Inventato" nulla, bensí semplicemente essere cresiuto in un ambiente familiare che ti ha trasmesso il suddetto senso di appartenenza.
Ne conosco anche altri che si sviluppano da soli ed entro certi limiti sono anche innocui (Io penso che in generale i sensi di appartenenza siano pericolosi), ma ne parleró - e farò anche un paio di esempi, che ho vissuto e che vivo tuttora in prima persona - non appena ne vedo lo spunto.
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Rasputin- ..............
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