Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
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Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
Il confronto religione-ateismo dipende molto dalle definizioni che diamo alle cose...
fede inteso come credere a padre pio, è ridicolo. Tuttavia la spiritualità è una dimensione che nemmeno gli atei (non tutti almeno, solo i materialisti) negano.
Alcuni concetti teologici, filosofici o teosofici al riguardo, sono condivisibili.
Sto leggendo "I grandi iniziati" e pone domande interessanti.
Uno di questi concetti condivisibili è questo: la molteplicità di tabernacoli/religioni/culti divide l'uomo, crea conflitto, mette uno contro l'altro.
Per questo la ricerca di una verità universale è sempre stata una cosa importante: una verità universale supererebbe le divisioni e porterebbe armonia.
Non è facile trovarla. L'uomo si trova nello spazio vuoto tra un'onda e l'altra e non riesce a scorgere l'immensità dell'oceano. Solo in alcuni momenti può raggiungere la sommità dell'onda e vedere un po' più in la, e afferrare scampoli di questa verità (perdonatemi la metafora). Questi momenti, in cui si può accedere a scampoli di verità, sono esperienze mistiche, meditazione, estasi, e aggiungo io, esperienze psicotropiche indotte da droghe o ipnosi.
La ricerca della verità universale ovviamente per prima cosa suppone che essa esista.
La scienza ci offre una verità universale di tipo materialista.
Il cattolicesimo+altri offrono una verità universale di tipo dogmatico.
Un relativista dirà che la verità universale non esiste ed ognuno ha una propria verità personale, per di più dinamica.
Il tizio che sto leggendo, Schuré, dice (semplificando al massimo) che la scienza deve superare la visione materialista e diventare più "religiosa".
Secondo lui c'è una Verità che trascende il materialismo. Questa verità è basata in sostanza sull'amore fraterno e l'alleanza umana universale.
E quindi avrebbero ragione tutti i vari tizi gesù khrishna platone pitagora etc che dicevano che quella fosse la verità universale.
Conclude dicendo che i razionalisti dovrebbero prestare attenzone a queste cose e a questi temi e non snobbarle come fanno i cattolici quando gli si prova a dimostrare le incoerenze nei loro dogmi.
Perché un razionalista dovrebbe farlo?
Perché mentre da un lato il cristianesimo sta scomparendo (lui scrive nel 1800) la società non lo sta rimpiazzando con una morale universale (laica) di amore e fratellanza, ma si sta decomponendo moralmente e socialmente e sta cadendo nella superficialità e nel materialismo.
Invece sostiene che gli intellettuali/scienziati/filosofi dovrebbero formulare un "pensiero integrale" che racchiuda scienza, arte e giustizia (come faceva una volta il pensiero relgioso), che oggi sono considerati cassetti completamente separati.
Il discorso sembra filare, anzi, sembra eccellente... ma ancora io non riesco a convincermi che possa esistere una verità universale e effettivamente rischio di cadere nel materialismo... che ne pensate?
fede inteso come credere a padre pio, è ridicolo. Tuttavia la spiritualità è una dimensione che nemmeno gli atei (non tutti almeno, solo i materialisti) negano.
Alcuni concetti teologici, filosofici o teosofici al riguardo, sono condivisibili.
Sto leggendo "I grandi iniziati" e pone domande interessanti.
Uno di questi concetti condivisibili è questo: la molteplicità di tabernacoli/religioni/culti divide l'uomo, crea conflitto, mette uno contro l'altro.
Per questo la ricerca di una verità universale è sempre stata una cosa importante: una verità universale supererebbe le divisioni e porterebbe armonia.
Non è facile trovarla. L'uomo si trova nello spazio vuoto tra un'onda e l'altra e non riesce a scorgere l'immensità dell'oceano. Solo in alcuni momenti può raggiungere la sommità dell'onda e vedere un po' più in la, e afferrare scampoli di questa verità (perdonatemi la metafora). Questi momenti, in cui si può accedere a scampoli di verità, sono esperienze mistiche, meditazione, estasi, e aggiungo io, esperienze psicotropiche indotte da droghe o ipnosi.
La ricerca della verità universale ovviamente per prima cosa suppone che essa esista.
La scienza ci offre una verità universale di tipo materialista.
Il cattolicesimo+altri offrono una verità universale di tipo dogmatico.
Un relativista dirà che la verità universale non esiste ed ognuno ha una propria verità personale, per di più dinamica.
Il tizio che sto leggendo, Schuré, dice (semplificando al massimo) che la scienza deve superare la visione materialista e diventare più "religiosa".
Secondo lui c'è una Verità che trascende il materialismo. Questa verità è basata in sostanza sull'amore fraterno e l'alleanza umana universale.
E quindi avrebbero ragione tutti i vari tizi gesù khrishna platone pitagora etc che dicevano che quella fosse la verità universale.
Conclude dicendo che i razionalisti dovrebbero prestare attenzone a queste cose e a questi temi e non snobbarle come fanno i cattolici quando gli si prova a dimostrare le incoerenze nei loro dogmi.
Perché un razionalista dovrebbe farlo?
Perché mentre da un lato il cristianesimo sta scomparendo (lui scrive nel 1800) la società non lo sta rimpiazzando con una morale universale (laica) di amore e fratellanza, ma si sta decomponendo moralmente e socialmente e sta cadendo nella superficialità e nel materialismo.
Invece sostiene che gli intellettuali/scienziati/filosofi dovrebbero formulare un "pensiero integrale" che racchiuda scienza, arte e giustizia (come faceva una volta il pensiero relgioso), che oggi sono considerati cassetti completamente separati.
Il discorso sembra filare, anzi, sembra eccellente... ma ancora io non riesco a convincermi che possa esistere una verità universale e effettivamente rischio di cadere nel materialismo... che ne pensate?
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
è anche implicita una critica all'agnosticismo: se la verità (universale o relativa che sia) non può essere conosciuta, che strada rimane?
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
una Verità universale non esiste di per sé
la si può sempre creare, se si reputa positivo che serva.
visto che si sono creati Dio ed i suoi omologhi, non vedo impedimenti oggettivi a creare una Verità universale basata sulle scoperte scientifiche e quindi fluida. tale e quale ai concetti religiosi, che si adattano alle necessità mutevoli dei vari periodi e luoghi storici.
la scelta della creazione di una Verità universale è una questione politica ed artistica/estetica in buona sostanza.
la si può sempre creare, se si reputa positivo che serva.
visto che si sono creati Dio ed i suoi omologhi, non vedo impedimenti oggettivi a creare una Verità universale basata sulle scoperte scientifiche e quindi fluida. tale e quale ai concetti religiosi, che si adattano alle necessità mutevoli dei vari periodi e luoghi storici.
la scelta della creazione di una Verità universale è una questione politica ed artistica/estetica in buona sostanza.
mix- -------------
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
... la strada.Pialbo ha scritto:è anche implicita una critica all'agnosticismo: se la verità (universale o relativa che sia) non può essere conosciuta, che strada rimane?
- Spoiler:
- «Dio si manifesta in una rivelazione storica, nel tempo. Il tempo inizia i processi, lo spazio li cristallizza. Dio si trova nel tempo, nei processi in corso. Non bisogna privilegiare gli spazi di potere rispetto ai tempi, anche lunghi, dei processi. Noi dobbiamo avviare processi, più che occupare spazi. Dio si manifesta nel tempo ed è presente nei processi della storia. Questo fa privilegiare le azioni che generano dinamiche nuove. E richiede pazienza, attesa». «Incontrare Dio in tutte le cose non è un eureka empirico. In fondo, quando desideriamo incontrare Dio, vorremmo constatarlo subito con metodo empirico. Così non si incontra Dio. Lo si incontra nella brezza leggera avvertita da Elia. I sensi che constatano Dio sono quelli che sant’Ignazio chiama i “sensi spirituali”. Ignazio chiede di aprire la sensibilità spirituale per incontrare Dio al di là di un approccio puramente empirico. È necessario un atteggiamento contemplativo: è il sentire che si va per il buon cammino della comprensione e dell’affetto nei confronti delle cose e delle situazioni. Il segno che si è in questo buon cammino è quello della pace profonda, della consolazione spirituale, dell’amore di Dio, e di vedere tutte le cose in Dio».
«Se l’incontro con Dio in tutte le cose non è un “eureka empirico” — dico al Papa — e se dunque si tratta di un cammino che legge la storia, si possono anche commettere errori…».
«Sì, in questo cercare e trovare Dio in tutte le cose resta sempre una zona di incertezza. Deve esserci. Se una persona dice che ha incontrato Dio con certezza totale e non è sfiorata da un margine di incertezza, allora non va bene. Per me questa è una chiave importante. Se uno ha le risposte a tutte le domande, ecco che questa è la prova che Dio non è con lui. Vuol dire che è un falso profeta, che usa la religione per se stesso. Le grandi guide del popolo di Dio, come Mosè, hanno sempre lasciato spazio al dubbio. Si deve lasciare spazio al Signore, non alle nostre certezze; bisogna essere umili. L’incertezza si ha in ogni vero discernimento che è aperto alla conferma della consolazione spirituale». «Il rischio nel cercare e trovare Dio in tutte le cose è dunque la volontà di esplicitare troppo, di dire con certezza umana e arroganza: “Dio è qui”. Troveremmo solamente un dio a nostra misura. L’atteggiamento corretto è quello agostiniano: cercare Dio per trovarlo, e trovarlo per cercarlo sempre. E spesso si cerca a tentoni, come si legge nella Bibbia. È questa l’esperienza dei grandi Padri della fede, che sono il nostro modello. Bisogna rileggere il capitolo 11 della Lettera agli Ebrei. Abramo è partito senza sapere dove andava, per fede. Tutti i nostri antenati della fede morirono vedendo i beni promessi, ma da lontano… La nostra vita non ci è data come un libretto d’opera in cui c’è tutto scritto, ma è andare, camminare, fare, cercare, vedere… Si deve entrare nell’avventura della ricerca dell’incontro e del lasciarsi cercare e lasciarsi incontrare da Dio».
«Perché Dio sta prima, Dio sta prima sempre, Dio primerea. Dio è un po’ come il fiore del mandorlo della tua Sicilia, Antonio, che fiorisce sempre per primo. Lo leggiamo nei Profeti. Dunque, Dio lo si incontra camminando, nel cammino. E a questo punto qualcuno potrebbe dire che questo è relativismo. È relativismo? Sì, se è inteso male, come una specie di panteismo indistinto. No, se è inteso in senso biblico, per cui Dio è sempre una sorpresa, e dunque non sai mai dove e come lo trovi, non sei tu a fissare i tempi e i luoghi dell’incontro con Lui. Bisogna dunque discernere l’incontro. Per questo il discernimento è fondamentale».
Francesco, dall'intervista alla Civiltà Cattolica
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
No.don alberto ha scritto:... la strada.Pialbo ha scritto:è anche implicita una critica all'agnosticismo: se la verità (universale o relativa che sia) non può essere conosciuta, che strada rimane?
E' un tunnel e la luce finale è finta.
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
insomma,
la vita è la sega
di un impotente
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
Fammi l'esegesi e vediamo se combacia con la mia.
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
Grazie Don per la risposta (assumo che tu sia un vero prete e con tutto il rispetto ti do del tu, dato che vedo gli altri darti del tu).don alberto ha scritto:
... la strada.
Se pensi che sia "LA" strada e non solo una delle strade possibili, devi dare qualche spiegazione in più sul perché :-)
Molto interessanti le parole di Papa Francesco.
Concordo con san Ignazio (de loyola?), per capire la Verità (non la chiamo Dio perché intendiamo due cose diverse con quella parola) bisogna aprire la sensibilità spirituale al di là di un approccio puramente empirico (materialismo).
Se ho capito bene quanto mi hai mandato, il nuovo Papa dice che la Verità non è esterna all'uomo, statica e immutabile (anche se pensavo fosse un dogma cattolico ben consolidato, B16 ci ha fatto due omelie così dicendo che la Verità non si adatta al cambiare della società!). La Verità invece è personale e si adatta ad ognuno di noi durante il nostro percorso di vita, c'è chi la riesce a capire per qualche momento, c'è chi non la trova mai, ma in definitiva non esiste una verità uguale per tutti proprio perché ognuno di noi ha un percorso di vita diverso.
E' questo relativismo? Lui dice di no, a me pare di sì...
Ma lui sta parlando di un Dio interiore in generale, o di Dio Eterno, Esterno, Creatore, Gesù Cristo?
Sta parlando della fede del popolo, o della fede degli iniziati/teologi/gerarchia ecclesiastica? Non mi dire che sono la stessa cosa...
Il discorso che lui fa, ai miei occhi, fila solo se ci riferiamo a un "panteismo in generale", non fila per nulla se invece ci riferiamo ad un Signore che vive nel cielo e ci punisce mandandoci all'inferno se non rispettiamo i comandamenti.
Pialbo- -------------
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
Concordo che la verità del cattolicesimo è finta perché dogmatica.*Valerio* ha scritto:No.don alberto ha scritto:... la strada.Pialbo ha scritto:è anche implicita una critica all'agnosticismo: se la verità (universale o relativa che sia) non può essere conosciuta, che strada rimane?
E' un tunnel e la luce finale è finta.
E quindi la verità non esiste/non può essere conosciuta? dobbiamo cercare la nostra propria verità, felicità e benessere?
E' impossibile una alleanza umana universale?
Pialbo- -------------
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
..quante parole a vanvera..«Dio si manifesta in una rivelazione storica, nel tempo. Il tempo inizia i processi, lo spazio li cristallizza. Dio si trova nel tempo,
vabbè, il picchiatello oramai lo conosciamo bene, è più forte di lui non sparare le sue visioni fantastiche come petardi a capodanno è impossibile, non ce la fa. E' un prete! deve per forza rompere la minchia al suo prossimo. E' il suo lavoro. Vangelo, Atti 12.x
Io mi soffermerei sul fatto che NON esiste nessuna verità universale, ma miliardi di buonissime o mediocri approssimazioni di piccole verità locali e momentanee.
Ogni giorno e ogni persona vive il suo universo, in ogni universo si svolge l'unica vita disponibile di ogni singolo uomo e le sue complicanze e le sue domande e le decisioni che deve prendere..
Non esiste una Verità, ma tante piccole scelte da compiere ogni istante dentro miliardi di piccoli universi sparsi sulla terra..per poi sparire in miliardi di buchi neri, annullando domande, risposte, pensieri e speranze..
Il problema sorge quando teste di cazzo decidono di passare a rompere i coglioni negli universi altrui..esportando risposte a domande che magari, in quell'altro universo il tizio non si poneva, o si poneva in altri termini. Risposte diverse che attaccabrighe vanno a infilare nelle vite di altri universi.
Preti, imam, rabbini..tutta gentaglia che da dentro la sua bolla crede di avere risposte universali, tipo la verità.
Ma io, quando ho sbirciato negli universi che mi hanno sfiorato ho scoperto alieni incredibili, modi di domandare e di rispondere che nemmeno potevo sognarmi..
Ho ascoltato quella meravigliosa puttana, che al mattino era diventata una mia cara e amorevole amica, tanto che ho capito del suo universo, stando zitto!
http://atei.forumitalian.com/t1625-3d-della-poesiae-dei-racconti#25471
La parola verità inizia per me a diventare molto fastidiosa..insopportabile se universale.
delfi68- -------------
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
Direi che la questione, da come poteva vederla uno scrittore dell'800, è completamente sorpassata... non solo il cristianesimo non sta scomparendo, ma tutte le religioni sono in fase di recrudescenza. Lo sviluppo della civiltà è rallentato e zoppica... la giustizia sociale è ancora lontana, e il "sol dell'avvenir" latita dai nostri orizzonti. Una "verità universale" come regola morale generale per l'umanità può essere soltanto una verità dinamica e in evoluzione, o meglio un insieme di principi, parametrizzati, flessibili e scalabili, ordinati secondo diverse matrici di priorità. Verità assolute, monolitiche e immutabili come quelle proposte dalle religioni sono la palla al piede dello sviluppo umano, sotto ogni profilo.Pialbo ha scritto:... che ne pensate?
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
in principio era il verbodelfi68 ha scritto:..quante parole a vanvera«Dio si manifesta in una rivelazione storica, nel tempo. Il tempo inizia i processi, lo spazio li cristallizza. Dio si trova nel tempo,
vangelo di Giovanni 1 : 1
si vede che Giovanni era più onesto. Lo ha scritto subito che ciò che seguiva erano solo parole. che Dio e compagnia cantante sono solo parole.
oppure aveva un subconscio molto dominante: doveva dire come stava veramente la realtà, anche se consciamente Giovanni credeva sinceramente a cose completamente inventate.
è come con Berlusconi: siamo noi che interpretiamo sempre male le sue parole.
nelle sue premesse c'è SEMPRE una frase che se interpretata nel modo giusto (nascosto) trasforma radicalmente il senso delle sue affermazioni, ribaltandolo.
Ultima modifica di mix il Dom 22 Set 2013 - 0:35 - modificato 2 volte.
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
Post molto interessante a livello di spunti di riflessione.Minsky ha scritto:
[...]
Lo sviluppo della civiltà è rallentato e zoppica... la giustizia sociale è ancora lontana, e il "sol dell'avvenir" latita dai nostri orizzonti. Una "verità universale" come regola morale generale per l'umanità può essere soltanto una verità dinamica e in evoluzione, o meglio un insieme di principi, parametrizzati, flessibili e scalabili, ordinati secondo diverse matrici di priorità. Verità assolute, monolitiche e immutabili come quelle proposte dalle religioni sono la palla al piede dello sviluppo umano, sotto ogni profilo.
Ma cosa intendi esattamente per "sviluppo della civiltà"? Ti riferisci a quella occidentale o intendi una sorta di "civiltà planetaria"? Se si cosa significa, date le profonde differenze culturali evidenti tra le maggiori nazioni del mondo?
Cosa intendi per "giustizia sociale"? (non credo tu la confonda col mancato riconoscimento di determinati diritti civili in Vaticalia, presumo).
Ma tralasciando il fatto che le monoliticità di cui parli presentano (come dato oggettivo) il relativo vantaggio di una sorta di stabilità acquisita (che piaccia o meno o che sia giusta o meno è irrilevante) cosa significa fattivamente (o potenzialmente) la frase che ho grassettato?
primaverino- -------------
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
fosse sorpassata non staremmo qui a parlarne :-)Minsky ha scritto:Direi che la questione, da come poteva vederla uno scrittore dell'800, è completamente sorpassata...Pialbo ha scritto:... che ne pensate?
Qui abbandoniamo però il campo della filosofia per parlare di politica, ti spiego come la vedo io. La "presenza" del cristianesimo *in Europa* sta diminuendo (basta vedere le statistiche), il popolo mantiene in parte la sua fede ingenua ma la classe egemone ormai è scettica, individualista e materialista nei suoi comportamenti. Mandare migliaia di famiglie sul lastrico per portare la produzione in Indonesia e farci lavorare le bambine è un'esempio di questa linea di pensiero molto diffusa e decisamente non cristiana.Minsky ha scritto:
non solo il cristianesimo non sta scomparendo, ma tutte le religioni sono in fase di recrudescenza. Lo sviluppo della civiltà è rallentato e zoppica... la giustizia sociale è ancora lontana, e il "sol dell'avvenir" latita dai nostri orizzonti.
La famiglia basata sul matrimonio è in disgregazione: di certo non per colpa di satana o dei gay, ma per colpa del sistema capitalista odierno che obbliga uomo e donna a vivere due esistenze separate sacrificando il tempo passato insieme e le esigenze di coppia alle esigenze del sistema di produzione, e quindi portando di fatto l'individualismo all'interno della coppia. La chiesa ha fallito nel difendere questo modello che era il modello a cui si rivolgeva.
Questo non significa che i cristiani non continuino ad avere potere, anzi, ma il loro potere è legato ai soldi e all'influenza politica, non certo al fatto che la società prende in considerazione gli insegnamenti cristiani per prendere le proprie decisioni.
Anche nella produzione scientifico/culturale, se ti metti a dire che Gesù ha una qualsiasi influenza su qualsiasi oggetto di studio, ti prendono per pazzo e emarginano - giustamente, peraltro; zichicchi è un'eccezione, grazie a Dio.
Benedetto XVI ha provato a rivolgersi alle persone colte, fallendo miseramente. Francesco è stato chiamato a correre ai ripari con i suoi gesti destinati ai "poveri di spirito", che di certo non cambiano di una virgola le priorità della classe egemone.
Mi piace questa tua proposta di una verità universale ma non assoluta, cioè condivisa dalla maggioranza degli uomini in un determinato momento; ad esempio vedi il cambio di attitudine rispetto alla schiavitù, i diritti umani. Resta però il problema della minoranza che non è d'accordo, degli esculsi: se esistono significa che tanto universale come la verità non era...Minsky ha scritto:
Una "verità universale" come regola morale generale per l'umanità può essere soltanto una verità dinamica e in evoluzione, o meglio un insieme di principi, parametrizzati, flessibili e scalabili, ordinati secondo diverse matrici di priorità. Verità assolute, monolitiche e immutabili come quelle proposte dalle religioni sono la palla al piede dello sviluppo umano, sotto ogni profilo.
Non tutte le religioni propongono verità assolute e monolitiche, vedi il dalai lama che dice che il buddismo deve sempre adattarsi alle nuove scoperte scientifiche. Le religioni abramitiche sì sono estremamente dogmatiche.
Ma tu non pensi che uno di questi principi universalmente condivisi possa e debba essere quello della fratellanza dell'umanità? della solidarietà con il prossimo? dell'inclusione anche degli ultimi?
In sostanza quello che dicono sia Gesù che Buddha che Krishna o profeti moderni come il Che o addirittura Chavez etc?
A me preoccupa che la cultura dominante diventi sempre più afferrata al principio che la morale non esiste e che l'interesse personale sia l'unica guida e l'unico fine della nostra vita.
Mi preoccupa perché è una visione che esclude gli ultimi, e non vorrei un giorno ritrovarmici io come ultimo, o che ci si trovasse qualcun altro...
Pialbo- -------------
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
Devo un verde a Minsky che ha scritto molto meglio quello che intendevo pure io!
delfi68- -------------
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
La definizione di "civiltà" è a sua volta un oggetto concettuale in divenire.primaverino ha scritto:...
Partiamo da una lavagna pulita. Una verità fondamentale è che, per la specie umana, la continuazione è un bene, l'estinzione è un male. Quindi quando nasce un bambino, ci rallegriamo perché la continuità della specie è rinforzata. Consideriamo però il punto di vista di un'altra specie, per esempio le balene. Greepeace non riesce ancora ad averla vinta, con la campagna contro le baleniere giapponesi che fanno strage di balene per scopi commerciali. Allora per le balene, quando nasce un bambino giapponese è una iattura, perché va ad incrementare il numero di giapponesi che, stretti come sardine su quel loro arcipelago sovrappopolato fino all'inverosimile, si cibano di balena. Forse, la nascita di un bambino giapponese è una iattura anche per l'umanità in generale, visto cos'hanno combinato i giapponesi a causa della loro smisurata fame di energia per sostenere la loro economia ipertrofica, con le centrali nucleari insicure. Per esempio, se Fukushima salta in aria, parecchia gente intorno al mondo potrebbe patirne gravi conseguenze.
Allora, ritornando alle balene, tu dirai che cosa ci importa se si estinguono? L'importante è che non ci estinguiamo noi umani. Vero. Ma è civiltà più avanzata preoccuparsi solo degli umani, o preoccuparsi anche delle balene e di tutte le altre specie viventi, e dell'ecosistema nel suo insieme?
Ma certo che uno dei principi universali che dovrebbero essere condivisi è quello della fratellanza e della solidarietà, nonché la protezione dei più deboli. Ma non c'è alcun bisogno di "scomodare" gli enti onnipotenti per questo. Dipende solo da noi umani.Pialbo ha scritto:...
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
Partiamo dalla fine: comprendo perfettamente che non vi sia bisogno di scomodare gli enti onnipotenti, ma qualora serva a calmierare gli istinti del popolo bue, ben vengano...Minsky ha scritto:La definizione di "civiltà" è a sua volta un oggetto concettuale in divenire.primaverino ha scritto:...
Partiamo da una lavagna pulita. Una verità fondamentale è che, per la specie umana, la continuazione è un bene, l'estinzione è un male. Quindi quando nasce un bambino, ci rallegriamo perché la continuità della specie è rinforzata. Consideriamo però il punto di vista di un'altra specie, per esempio le balene. Greepeace non riesce ancora ad averla vinta, con la campagna contro le baleniere giapponesi che fanno strage di balene per scopi commerciali. Allora per le balene, quando nasce un bambino giapponese è una iattura, perché va ad incrementare il numero di giapponesi che, stretti come sardine su quel loro arcipelago sovrappopolato fino all'inverosimile, si cibano di balena. Forse, la nascita di un bambino giapponese è una iattura anche per l'umanità in generale, visto cos'hanno combinato i giapponesi a causa della loro smisurata fame di energia per sostenere la loro economia ipertrofica, con le centrali nucleari insicure. Per esempio, se Fukushima salta in aria, parecchia gente intorno al mondo potrebbe patirne gravi conseguenze.
Allora, ritornando alle balene, tu dirai che cosa ci importa se si estinguono? L'importante è che non ci estinguiamo noi umani. Vero. Ma è civiltà più avanzata preoccuparsi solo degli umani, o preoccuparsi anche delle balene e di tutte le altre specie viventi, e dell'ecosistema nel suo insieme?Ma certo che uno dei principi universali che dovrebbero essere condivisi è quello della fratellanza e della solidarietà, nonché la protezione dei più deboli. Ma non c'è alcun bisogno di "scomodare" gli enti onnipotenti per questo. Dipende solo da noi umani.Pialbo ha scritto:...
Hai portato l'esempio dei giapponesi... Cosa c'entrano i monoteismi con la scelleratezza nipponica?
E poi: ti pare che solo i musi gialli vivano di econiomia "ipertrofica"? E noi? E gli Yankees? E (da qualche tempo) i cinesi? Continuo a non comprendere il nesso tra monoteismo (o religiosità tout-court) e "freno" allo sviluppo della civiltà...
Che un avanzato grado di civiltà debba tener conto anche dell'ecosistema è cosa risaputa e condivisa... E che? I credini vogliono distruggere il Pianeta?
p.s.: non hai risposto alla mia domanda relativa alla frase in grassetto.
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
La risposta alla domanda è quella.primaverino ha scritto:...
Le religioni mettono l'umanità in una posizione ideologica gravemente erronea e foriera di squilibri, come infatti si è verificato. Sì: i credini stanno distruggendo il pianeta. Per omissione di soccorso, non fosse altro. I giapponesi sono solo un esempio. Anche loro hanno una religione che li spinge ad essere moltiplicativi. Mai detto che sono da condannare solo i monoteismi. Certo che tutti stiamo correndo verso l'ipertrofia. Ma alcuni Paesi soffrono già di senescenza (USA, Europa) e la senescenza, com'è noto, porta debolezza, flaccidità, pinguedine malsana (spero che si capisca la metafora).
Commetti uno sbaglio madornale dicendo: "qualora serva a calmierare gli istinti del popolo bue, ben vengano gli enti onnipotenti." Le religioni attizzano gli istinti del "popolo bue", si nutrono e si sostengono grazie al "popolo bue". Non c'è mai stata una religione che "calmierasse" qualcosa, tutto il contrario semmai. Sono sbalordito che tu possa pensare una cosa del genere, sembra che non tu non abbia mai letto un solo rigo di un libro di storia...
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
Se ti riferisci alla corbelleria relativa al fatto che se le religioni non le avessero mai inventate vivremmo in un mondo migliore, lascia perdere.Minsky ha scritto:
Commetti uno sbaglio madornale dicendo: "qualora serva a calmierare gli istinti del popolo bue, ben vengano gli enti onnipotenti." Le religioni attizzano gli istinti del "popolo bue", si nutrono e si sostengono grazie al "popolo bue". Non c'è mai stata una religione che "calmierasse" qualcosa, tutto il contrario semmai. Sono sbalordito che tu possa pensare una cosa del genere, sembra che non tu non abbia mai letto un solo rigo di un libro di storia...
Ne ho già scritto in altro thread.
Se invece ti illudi che senza religione non esisterebbe il popolo bue, allora l'aver letto (e magari compreso) i libri di storia appare del tutto secondario.
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
Se interpreto bene il post di Minsky, che penso di aver capito e quoto alla grande, trovo che una risposta parziale tu la possa trovare in questo quoteprimaverino ha scritto:Post molto interessante a livello di spunti di riflessione.Minsky ha scritto:
[...]
Lo sviluppo della civiltà è rallentato e zoppica... la giustizia sociale è ancora lontana, e il "sol dell'avvenir" latita dai nostri orizzonti. Una "verità universale" come regola morale generale per l'umanità può essere soltanto una verità dinamica e in evoluzione, o meglio un insieme di principi, parametrizzati, flessibili e scalabili, ordinati secondo diverse matrici di priorità. Verità assolute, monolitiche e immutabili come quelle proposte dalle religioni sono la palla al piede dello sviluppo umano, sotto ogni profilo.
Ma cosa intendi esattamente per "sviluppo della civiltà"? Ti riferisci a quella occidentale o intendi una sorta di "civiltà planetaria"? Se si cosa significa, date le profonde differenze culturali evidenti tra le maggiori nazioni del mondo?
Cosa intendi per "giustizia sociale"? (non credo tu la confonda col mancato riconoscimento di determinati diritti civili in Vaticalia, presumo).
Ma tralasciando il fatto che le monoliticità di cui parli presentano (come dato oggettivo) il relativo vantaggio di una sorta di stabilità acquisita (che piaccia o meno o che sia giusta o meno è irrilevante) cosa significa fattivamente (o potenzialmente) la frase che ho grassettato?
We are all in this together.
Me, and you, and everyone on this planet, we are all in this together. We are members of the same species. We are all on the same team.
But we very rarely act like a team. If I were to say to you right now, "What is the goal of the human species?" What would your answer be? Sure, you might be able to make something up, but the fact is that we don't have a goal. We have never talked about it as a species at a worldwide level in a way that has filtered down to all of us so that we all carry a common vision. We haven't talked about it at a national level either, and probably not even at your local level.
And we pay for that. We pay dearly for it.
Imagine the following scenario. The first UFO arrives. It truly arrives. The ship is the size of a small continent and it parks in low earth orbit for all to see. It is utterly amazing. A super-intelligent alien species emerges - thousands of aliens beam down to interview the human species. They do an assessment of the planet. What they discover shocks them:
3 billion of of the people on the planet are destitute.
There are 10 million children dying of easily preventable causes every year - things like starvation, thirst, cholera.
Billions of people lack any form of health care
Environmentally, we are raping the planet in hundreds of ways. A mass extinction event is looming on the horizon, yet we appear unmotivated to do anything at all to prevent it.
Humans are constantly at war, constantly killing one another.
We have enough nuclear warheads to kill all of humanity many times over, all loaded into rockets that we could launch at a moment's notice.
In many cases and at many different levels we seem unable to control ourselves or to stop ourselves even when we know we are wrong.
Now these aliens, they have neither faces nor palms as we understand them, but one of them comes back to the ship doing the alien equivalent of a face palm repeatedly. Another is doing the equivalent of our crying. A third finds his voice: "I talked to one human who said human life is sacred, yet 30,000 children died just today, and every day, of easily preventable causes like hunger and cholera." Another: "They claim that love and peace are their highest values, yet they spend $400 billion a year on men and machines whose sole purpose is to wage war." Another: "I talked to one who said liberty and freedom are the highest values, and yet the majority are trapped in such poverty that they are in essence enslaved by it. Where is the freedom in that?"
To an objective outside observer, we appear to be insane as a species.
When human beings come together in groups with common goals and common purposes, we are often able to accomplish amazing things. Human beings are often able to rise, individually and in groups, to remarkable levels of love and generosity. But more often than not we fail to do that, and we are left with a planet, and a species, in the state observed above.
If you look at us as an outside observer would, as a whole, we are really pretty appalling as a species right now. Just to take the planet's nuclear arsenals as an example: We find ourselves in a situation where the United States has approximately 5,000 operational warheads. And Russia has about the same. Each warhead can destroy an entire city, killing millions of people. We call it the doctrine of mutually assured destruction. "Mutually Assured Destruction" - MAD - even the name sounds like we are insane. Yet this is the best idea we have been able to come up with as a species. And many other countries have warheads as well that they could unleash at any moment for any insane reason.
How do we fix this? We would need to understand that we are all in this together and ask ourselves collectively, What is the meaning of our lives? What do we hope to accomplish as a species? How can we work together to achieve those goals? Our individual lives would have much more meaning if we did this, because we are each playing a part in this larger effort.
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
E quindi? Adesso la questione è definitivamente acclarata? Possiamo scolpire nella roccia il tuo giudizio conclusivo e immutabile?primaverino ha scritto:Se ti riferisci alla corbelleria relativa al fatto che se le religioni non le avessero mai inventate vivremmo in un mondo migliore, lascia perdere.Minsky ha scritto:
Commetti uno sbaglio madornale dicendo: "qualora serva a calmierare gli istinti del popolo bue, ben vengano gli enti onnipotenti." Le religioni attizzano gli istinti del "popolo bue", si nutrono e si sostengono grazie al "popolo bue". Non c'è mai stata una religione che "calmierasse" qualcosa, tutto il contrario semmai. Sono sbalordito che tu possa pensare una cosa del genere, sembra che non tu non abbia mai letto un solo rigo di un libro di storia...
Ne ho già scritto in altro thread.
No, se il popolo fosse istruito non sarebbe "bue", non in misura così preponderante, almeno.primaverino ha scritto:
Se invece ti illudi che senza religione non esisterebbe il popolo bue, allora l'aver letto (e magari compreso) i libri di storia appare del tutto secondario.
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
Tènchiu veri màcc, mai frènd...*Valerio* ha scritto:
Se interpreto bene il post di Minsky, che penso di aver capito e quoto alla grande, trovo che una risposta parziale tu la possa trovare in questo quote
- Spoiler:
We are all in this together.
Me, and you, and everyone on this planet, we are all in this together. We are members of the same species. We are all on the same team.
But we very rarely act like a team. If I were to say to you right now, "What is the goal of the human species?" What would your answer be? Sure, you might be able to make something up, but the fact is that we don't have a goal. We have never talked about it as a species at a worldwide level in a way that has filtered down to all of us so that we all carry a common vision. We haven't talked about it at a national level either, and probably not even at your local level.
And we pay for that. We pay dearly for it.
Imagine the following scenario. The first UFO arrives. It truly arrives. The ship is the size of a small continent and it parks in low earth orbit for all to see. It is utterly amazing. A super-intelligent alien species emerges - thousands of aliens beam down to interview the human species. They do an assessment of the planet. What they discover shocks them:
3 billion of of the people on the planet are destitute.
There are 10 million children dying of easily preventable causes every year - things like starvation, thirst, cholera.
Billions of people lack any form of health care
Environmentally, we are raping the planet in hundreds of ways. A mass extinction event is looming on the horizon, yet we appear unmotivated to do anything at all to prevent it.
Humans are constantly at war, constantly killing one another.
We have enough nuclear warheads to kill all of humanity many times over, all loaded into rockets that we could launch at a moment's notice.
In many cases and at many different levels we seem unable to control ourselves or to stop ourselves even when we know we are wrong.
Now these aliens, they have neither faces nor palms as we understand them, but one of them comes back to the ship doing the alien equivalent of a face palm repeatedly. Another is doing the equivalent of our crying. A third finds his voice: "I talked to one human who said human life is sacred, yet 30,000 children died just today, and every day, of easily preventable causes like hunger and cholera." Another: "They claim that love and peace are their highest values, yet they spend $400 billion a year on men and machines whose sole purpose is to wage war." Another: "I talked to one who said liberty and freedom are the highest values, and yet the majority are trapped in such poverty that they are in essence enslaved by it. Where is the freedom in that?"
To an objective outside observer, we appear to be insane as a species.
When human beings come together in groups with common goals and common purposes, we are often able to accomplish amazing things. Human beings are often able to rise, individually and in groups, to remarkable levels of love and generosity. But more often than not we fail to do that, and we are left with a planet, and a species, in the state observed above.
If you look at us as an outside observer would, as a whole, we are really pretty appalling as a species right now. Just to take the planet's nuclear arsenals as an example: We find ourselves in a situation where the United States has approximately 5,000 operational warheads. And Russia has about the same. Each warhead can destroy an entire city, killing millions of people. We call it the doctrine of mutually assured destruction. "Mutually Assured Destruction" - MAD - even the name sounds like we are insane. Yet this is the best idea we have been able to come up with as a species. And many other countries have warheads as well that they could unleash at any moment for any insane reason.
How do we fix this? We would need to understand that we are all in this together and ask ourselves collectively, What is the meaning of our lives? What do we hope to accomplish as a species? How can we work together to achieve those goals? Our individual lives would have much more meaning if we did this, because we are each playing a part in this larger effort.
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
Esatto!*Valerio* ha scritto:Se interpreto bene il post di Minsky, che penso di aver capito e quoto alla grande, trovo che una risposta parziale tu la possa trovare in questo quoteWe are all in this together.
Me, and you, and everyone on this planet, we are all in this together. We are members of the same species. We are all on the same team.
But we very rarely act like a team. If I were to say to you right now, "What is the goal of the human species?" What would your answer be? Sure, you might be able to make something up, but the fact is that we don't have a goal. We have never talked about it as a species at a worldwide level in a way that has filtered down to all of us so that we all carry a common vision. We haven't talked about it at a national level either, and probably not even at your local level.
And we pay for that. We pay dearly for it.
Imagine the following scenario. The first UFO arrives. It truly arrives. The ship is the size of a small continent and it parks in low earth orbit for all to see. It is utterly amazing. A super-intelligent alien species emerges - thousands of aliens beam down to interview the human species. They do an assessment of the planet. What they discover shocks them:
3 billion of of the people on the planet are destitute.
There are 10 million children dying of easily preventable causes every year - things like starvation, thirst, cholera.
Billions of people lack any form of health care
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Humans are constantly at war, constantly killing one another.
We have enough nuclear warheads to kill all of humanity many times over, all loaded into rockets that we could launch at a moment's notice.
In many cases and at many different levels we seem unable to control ourselves or to stop ourselves even when we know we are wrong.
Now these aliens, they have neither faces nor palms as we understand them, but one of them comes back to the ship doing the alien equivalent of a face palm repeatedly. Another is doing the equivalent of our crying. A third finds his voice: "I talked to one human who said human life is sacred, yet 30,000 children died just today, and every day, of easily preventable causes like hunger and cholera." Another: "They claim that love and peace are their highest values, yet they spend $400 billion a year on men and machines whose sole purpose is to wage war." Another: "I talked to one who said liberty and freedom are the highest values, and yet the majority are trapped in such poverty that they are in essence enslaved by it. Where is the freedom in that?"
To an objective outside observer, we appear to be insane as a species.
When human beings come together in groups with common goals and common purposes, we are often able to accomplish amazing things. Human beings are often able to rise, individually and in groups, to remarkable levels of love and generosity. But more often than not we fail to do that, and we are left with a planet, and a species, in the state observed above.
If you look at us as an outside observer would, as a whole, we are really pretty appalling as a species right now. Just to take the planet's nuclear arsenals as an example: We find ourselves in a situation where the United States has approximately 5,000 operational warheads. And Russia has about the same. Each warhead can destroy an entire city, killing millions of people. We call it the doctrine of mutually assured destruction. "Mutually Assured Destruction" - MAD - even the name sounds like we are insane. Yet this is the best idea we have been able to come up with as a species. And many other countries have warheads as well that they could unleash at any moment for any insane reason.
How do we fix this? We would need to understand that we are all in this together and ask ourselves collectively, What is the meaning of our lives? What do we hope to accomplish as a species? How can we work together to achieve those goals? Our individual lives would have much more meaning if we did this, because we are each playing a part in this larger effort.
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
https://translate.google.it/?hl=it&tab=wT#en/it/primaverino ha scritto:Tènchiu veri màcc, mai frènd...
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
1) Essendo riferito a fatti storici è inevitabilmente "immutabile". Son cose già successe, comprendi? Non è questione di opinioni. Quando gli spagnoli, pensando di esser giunti "nelle Indie" hanno scoperto l'America, l'hanno depredata senza pensarci due volte. Senza dio avrebbero fatto lo stesso.Minsky ha scritto:
1) E quindi? Adesso la questione è definitivamente acclarata? Possiamo scolpire nella roccia il tuo giudizio conclusivo e immutabile?2) No, se il popolo fosse istruito non sarebbe "bue", non in misura così preponderante, almeno.primaverino ha scritto:
Se invece ti illudi che senza religione non esisterebbe il popolo bue, allora l'aver letto (e magari compreso) i libri di storia appare del tutto secondario.
Ma se non concordi, puoi sempre dirmi quale "dio" abbia mosso Gengis Khan a suo tempo... (tanto per dire). Oppure come mai la laicissima Francia abbia colonizzato mezzo mondo...
2) Il livello di istruzione è di molto cresciuto negli ultimi cento anni (persino in una carneval-nazione come l'Italia) ma "panem et circenses" restano una costante.
Confondi "istruzione" con "cultura". Un idiota non sarà meno idiota con una laurea in tasca.
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
Se mio nonno avesse dato retta a Jules Verne sarebbe andato sulla Luna. Sarebbero questi i "fatti storici"?primaverino ha scritto:1) Essendo riferito a fatti storici è inevitabilmente "immutabile". Son cose già successe, comprendi? Non è questione di opinioni. Quando gli spagnoli, pensando di esser giunti "nelle Indie" hanno scoperto l'America, l'hanno depredata senza pensarci due volte. Senza dio avrebbero fatto lo stesso.
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
Il fatto storico è che gli spagnoli hanno distrutto le civiltà precolombiane.Minsky ha scritto:Se mio nonno avesse dato retta a Jules Verne sarebbe andato sulla Luna. Sarebbero questi i "fatti storici"?primaverino ha scritto:1) Essendo riferito a fatti storici è inevitabilmente "immutabile". Son cose già successe, comprendi? Non è questione di opinioni. Quando gli spagnoli, pensando di esser giunti "nelle Indie" hanno scoperto l'America, l'hanno depredata senza pensarci due volte. Senza dio avrebbero fatto lo stesso.
E l'hanno fatto a maggior gloria della Corona. Ovvero per sé stessi.
Se poi vuoi pensare che un'ipotetica Spagna atea non avrebbe fatto altro che dire: "oops... Scusate il disturbo... Cercavamo la Cina e abbiamo trovato voi, perciò adesso ce ne torniamo in Spagna, arrivederci", allora quello che crede alle favole non sono io.
p.s.: non girare la frittata e non farti passare per quell'ingenuo che NON sei. Grazie.
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
Non riesci proprio a concepire una società umana che non senta il bisogno di espandersi sopraffacendo le popolazioni di altre regioni? Io ci riesco.primaverino ha scritto:Il fatto storico è che gli spagnoli hanno distrutto le civiltà precolombiane.
E l'hanno fatto a maggior gloria della Corona. Ovvero per sé stessi.
Se poi vuoi pensare che un'ipotetica Spagna atea non avrebbe fatto altro che dire: "oops... Scusate il disturbo... Cercavamo la Cina e abbiamo trovato voi, perciò adesso ce ne torniamo in Spagna, arrivederci", allora quello che crede alle favole non sono io.
p.s.: non girare la frittata e non farti passare per quell'ingenuo che NON sei. Grazie.
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
Ma certo che ci riesco; anzi la auspico.Minsky ha scritto:Non riesci proprio a concepire una società umana che non senta il bisogno di espandersi sopraffacendo le popolazioni di altre regioni? Io ci riesco.primaverino ha scritto:Il fatto storico è che gli spagnoli hanno distrutto le civiltà precolombiane.
E l'hanno fatto a maggior gloria della Corona. Ovvero per sé stessi.
Se poi vuoi pensare che un'ipotetica Spagna atea non avrebbe fatto altro che dire: "oops... Scusate il disturbo... Cercavamo la Cina e abbiamo trovato voi, perciò adesso ce ne torniamo in Spagna, arrivederci", allora quello che crede alle favole non sono io.
p.s.: non girare la frittata e non farti passare per quell'ingenuo che NON sei. Grazie.
Solo che l'analisi storica pare averla preclusa e nel passato è stato sempre così.
Auguriamoci un miglior futuro.
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
... e proviamo a vedere se possiamo costruirlo, un miglior futuro, dal momento che con gli auguri non si combina granché di concreto.primaverino ha scritto:Auguriamoci un miglior futuro.
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
Scusate l'intromissione...io sono del modesto parere che senza popolo bue non esisterebbero le religioni...primaverino ha scritto:
Se invece ti illudi che senza religione non esisterebbe il popolo bue, allora l'aver letto (e magari compreso) i libri di storia appare del tutto secondario.
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
Nemmeno l'ultimo modello di i-Phone, presumo...Rasputin ha scritto:Scusate l'intromissione...io sono del modesto parere che senza popolo bue non esisterebbero le religioni...primaverino ha scritto:
Se invece ti illudi che senza religione non esisterebbe il popolo bue, allora l'aver letto (e magari compreso) i libri di storia appare del tutto secondario.
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
Questa scusami ma mi pare na stronzata...primaverino ha scritto:Nemmeno l'ultimo modello di i-Phone, presumo...Rasputin ha scritto:Scusate l'intromissione...io sono del modesto parere che senza popolo bue non esisterebbero le religioni...primaverino ha scritto:
Se invece ti illudi che senza religione non esisterebbe il popolo bue, allora l'aver letto (e magari compreso) i libri di storia appare del tutto secondario.
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Gli enti onnipotenti non è necessario scomodarli, stiamo parlando di concetti astratti, come la verità...Minsky ha scritto:
Ma certo che uno dei principi universali che dovrebbero essere condivisi è quello della fratellanza e della solidarietà, nonché la protezione dei più deboli. Ma non c'è alcun bisogno di "scomodare" gli enti onnipotenti per questo. Dipende solo da noi umani.
la religione è un tentativo di spiegare la realtà inventandosi le cose, ma comunque il messaggio profondo si basa su realtà innegabili, la "regola aurea" si trova in tutte le religioni questo fa pensare che sia un concetto naturale, insito nella natura umana, come quello di autoconservazione. Per essere delle persone in vera armonia con noi stessi, dobbiamo praticarlo.
Cos'è che impedisce alla nostra società di essere solidale e fraterna?
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Il fatto che lo dica anche il Papa, non significa che sia falso... dobbiamo lasciare a lui il monopolio di questo discorso?
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita ?
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
Le pippe me le faccio quando mi pare.don alberto ha scritto:la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita ?
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Ultima modifica di Pialbo il Dom 22 Set 2013 - 20:54 - modificato 1 volta.
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All'epoca per giustificare i massacri e le conquiste, si faceva ricorso alla religione, per iniziare la conquista delle americhe portoghesi e spagnoli chiesero autorizzazione al papa (trattato di tordesillas) e la stessa autorità del re derivava dal diritto divino.[/quote]Adesso in pochi giustifificano le guerre con la religione, i cristiani non lo fanno più, adesso le guerre e i massacri occidentali si giustificano con il nuovo umanitarinesimo e i diritti umani, un'altro segno di come la religione stia uscendo dalla stanza dei bottoniprimaverino ha scritto:
Il fatto storico è che gli spagnoli hanno distrutto le civiltà precolombiane.
E l'hanno fatto a maggior gloria della Corona. Ovvero per sé stessi.
Le religioni attizzano alcuni istinti (intolleranza, irrazionalità, creduloneria), ma ne calmano altri (ribellione, indipendenza, paura della morte).minsky ha scritto:
Le religioni attizzano gli istinti del "popolo bue", si nutrono e si sostengono grazie al "popolo bue". Non c'è mai stata una religione che "calmierasse" qualcosa, tutto il contrario semmai.
Come diceva quello schiavo fuggito: "pregavo ogni giorno perché Dio mi liberasse, ma la libertà è venuta solo quando mi sono alzato sulle mie gambe e ho cominciato a correre"
Ultima modifica di Pialbo il Dom 22 Set 2013 - 20:53 - modificato 1 volta.
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conservoPialbo ha scritto:
Le religioni attizzano alcuni istinti (intolleranza, irrazionalità, creduloneria), ma ne calmano altri (ribellione, indipendenza, paura della morte).
Come diceva quello schiavo fuggito: "pregavo ogni giorno perché Dio mi liberasse, ma la libertà è venuta solo quando mi sono alzato sulle mie gambe e ho cominciato a correre"
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
Lo penso anche io.Rasputin ha scritto:Scusate l'intromissione...io sono del modesto parere che senza popolo bue non esisterebbero le religioni...primaverino ha scritto:
Se invece ti illudi che senza religione non esisterebbe il popolo bue, allora l'aver letto (e magari compreso) i libri di storia appare del tutto secondario.
Se questa é la tua concezione della vita se non ci fosse un dio, capisco meglio perché tu ti sia ridotto a credere.don alberto ha scritto:insomma,
la vita è la sega
di un impotente
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
No, Prim ha perfettamente ragione.Rasputin ha scritto:Questa scusami ma mi pare na stronzata...primaverino ha scritto:Nemmeno l'ultimo modello di i-Phone, presumo...Rasputin ha scritto:Scusate l'intromissione...io sono del modesto parere che senza popolo bue non esisterebbero le religioni...primaverino ha scritto:
Se invece ti illudi che senza religione non esisterebbe il popolo bue, allora l'aver letto (e magari compreso) i libri di storia appare del tutto secondario.
Ho avuto diverse discussioni, in occasione dell'uscita di ios7 per iPhone e ho constato che seppur atei ragionano da perfetti credenti, cioè da popolo bue quando si tratta di mitizzare il loro telefonino, anche se mascherano con l'ironia, la verità viene fuori dalle righe dei loro discorso, dalle battute a botta calda ed è una verità di pecore che seguono il gregge facendosi vanto della loro competenza tecnica per mascherare la loro mancanza di autonomia mentale!
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
e per sequitur non esisterebbero ricchezze, ricchezze estreme e una miseria mortale e schifosamente indegna da presentare all'ET che potrebbe venire a prendere contatto con noi sulla terra..primaverino ha scritto:Nemmeno l'ultimo modello di i-Phone, presumo...Rasputin ha scritto:Scusate l'intromissione...io sono del modesto parere che senza popolo bue non esisterebbero le religioni...primaverino ha scritto:
Se invece ti illudi che senza religione non esisterebbe il popolo bue, allora l'aver letto (e magari compreso) i libri di storia appare del tutto secondario.
L'Iphone è merda! ..la merda sciolta che cagano i bambini d'africa quando crepano.
Non serve essere tanto ricchi sapete? io, senza voler rompere il cazzo con la politica, ho usmato solo la parte buona del socialismo (poi per carità c'è anche la parte brutta eh...) Ma mia moglie mi racconta che quando era adolescente a Belgrado, non erano certamente benestanti come i milanesi del centro o dei bolognesi..ma non sapeva nemmeno che poteva esistere una Scampia, un ospedale Cardarelli, un quartiere Zen..cosa sono le rapine in banca o in posta o al market l'ha scoperto da pochissimo. Ma lei mi racconta di una felicità e di una serenità che gli manca tanto..gli piaceva che giù nel portone la gente della scala giocava a scacchi, seduti su sgabellini attorno a un cartone rovesciato. Poi sempre quella stessa gente dell'androne la mattina andava a fare il primario in ospedale (suo padre) o ad asfaltare le strade..
Le differenze di benessere tra un professionista e un manovale c'erano! ..ma cosi sfumate che alla fine si stava benino tutti, male nessuno!
A me fa schifo come si vive nella nostra società, ma non ne ho un'altra disponibile! ..e che sia meglio di questa....non voglio vivere da africano, ma mi basta questa casetta del cazzo, di cui sono socio in una cooperativa edile, e non proprietario! ..50 mq su una ringhiera della vecchia milano..ma vaffanculo, ma se voglio restare a casa disoccupato per 6 mesi lo posso fare.. Non ho auto, ma uno scooter senza documenti abbandonato qui da uno slavo latitante che lo usiamo un po tutti gli amici del bar..
A me fa schifo una società dove si butta un telefono funzionante per comprarsi l'iphone..
La nostra società non ha bisogni, ma solo nuovi desideri. Non desideriamo più ciò di cui abbiamo bisogno, ma solo ciò che ci fa gola, che appaga un'ambizione senza un perchè..
Non si può farci nulla. E' cosi che vanno le cose..e non saprei dire se la colpa è del popolo bue, o del popolo e basta..non ho abbastanza neuroni funzionanti per andarmi a cercare nella storia l'origine del crollo dell'umanità. So che a un certo punto, in africa, la gente ha iniziato a crepare di fame. Poca pioggia?..o poca terra da coltivare? ..servivano schiavi in europa e li abbiamo schiacciati con le nostre economie spinte dalla macchina a vapore? ..perchè i cinesi, da fighetti in vestaglia e campanelli sulla porta, sono finiti in centinaia di migliaia ad assemblarci l'iPhone e certi si buttano dal tetto dello stabilimento?
..perchè i minatori del sulcis, tanto per la cronaca, non riescono più a vendere l'alluminio e il carbone e ci riescono invece gli schiavi rumeni, scavando quasi a mani nude e vendendo poi agli ex clienti dei sardi?
..perchè ho l'impressione che tutto vada a puttane non appena qualcuno escogita il modo per realizzare un maggior ricavo da qualcosa?
Cosa vogliamo veramente, ma per essere più precisi, cosa ci serve e che ci manca, tanto da doverselo andare a comprare?
Penso ad avalon e che ci siamo sentiti per telefono, quel gran genio dell'ingegniere e quella svitata hanno forse capito da tempo che il miglior modo di sopravvivere è di andare a vivere a 20 km dall'avamposto abitato più vicino..
Mi vien voglia di cercare lavoro come pastore di pecore da qualche parte in appennino..e mica scherzo..
delfi68- -------------
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
Non sono molto ferrato in Storia ma mi pare che quando l'antica Roma (politeista) conquistava nuovi territori non arrivava al punto di distruggere le civiltà che conquistava e a fare tutti i danni che hanno fatto gli Spagnoli (monoteisti) nei territori da loro conquistati. O sbaglio?Minsky ha scritto:Non riesci proprio a concepire una società umana che non senta il bisogno di espandersi sopraffacendo le popolazioni di altre regioni? Io ci riesco.primaverino ha scritto:Il fatto storico è che gli spagnoli hanno distrutto le civiltà precolombiane.
E l'hanno fatto a maggior gloria della Corona. Ovvero per sé stessi.
Se poi vuoi pensare che un'ipotetica Spagna atea non avrebbe fatto altro che dire: "oops... Scusate il disturbo... Cercavamo la Cina e abbiamo trovato voi, perciò adesso ce ne torniamo in Spagna, arrivederci", allora quello che crede alle favole non sono io.
p.s.: non girare la frittata e non farti passare per quell'ingenuo che NON sei. Grazie.
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
Non sbagli..leggevo oi pure di come i romani portassero a roma anche le culture e che nelle terre conquistate, tutto sommato non rompevano il cazzo su ste cose..
La storia stessa del cristianesimo fa un ritratto degli equilibri che mantenevano le popolazioni locali in merito alle loro tradizioni..
E porcalamadonna se costantino si fosse fatto un po i cazzi suoi...evabbè, sappiamo com'è finita..
La storia stessa del cristianesimo fa un ritratto degli equilibri che mantenevano le popolazioni locali in merito alle loro tradizioni..
E porcalamadonna se costantino si fosse fatto un po i cazzi suoi...evabbè, sappiamo com'è finita..
delfi68- -------------
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
Giovanni c'entra poco. Il prologo del vangelo attribuito dalla tradizione a Giovanni, quel prologo in cui si parla del Logos, tradotto nella Settanta col termine Verbo, é un poema aggiunto tardivamente, molto posteriore alla redazione di quel vangelo.mix ha scritto:in principio era il verbodelfi68 ha scritto:..quante parole a vanvera«Dio si manifesta in una rivelazione storica, nel tempo. Il tempo inizia i processi, lo spazio li cristallizza. Dio si trova nel tempo,
vangelo di Giovanni 1 : 1
si vede che Giovanni era più onesto. Lo ha scritto subito che ciò che seguiva erano solo parole. che Dio e compagnia cantante sono solo parole.
oppure aveva un subconscio molto dominante: doveva dire come stava veramente la realtà, anche se consciamente Giovanni credeva sinceramente a cose completamente inventate.
è come con Berlusconi: siamo noi che interpretiamo sempre male le sue parole.
nelle sue premesse c'è SEMPRE una frase che se interpretata nel modo giusto (nascosto) trasforma radicalmente il senso delle sue affermazioni, ribaltandolo.
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
Se è per quello i mongoli animisti di Gengis Khan ed eredi lasciavano ancora meno tracce, anzi conquistavano militarmente e si facevano conquistare culturalmente.Assenzio ha scritto:Non sono molto ferrato in Storia ma mi pare che quando l'antica Roma (politeista) conquistava nuovi territori non arrivava al punto di distruggere le civiltà che conquistava e a fare tutti i danni che hanno fatto gli Spagnoli (monoteisti) nei territori da loro conquistati. O sbaglio?Minsky ha scritto:Non riesci proprio a concepire una società umana che non senta il bisogno di espandersi sopraffacendo le popolazioni di altre regioni? Io ci riesco.primaverino ha scritto:Il fatto storico è che gli spagnoli hanno distrutto le civiltà precolombiane.
E l'hanno fatto a maggior gloria della Corona. Ovvero per sé stessi.
Se poi vuoi pensare che un'ipotetica Spagna atea non avrebbe fatto altro che dire: "oops... Scusate il disturbo... Cercavamo la Cina e abbiamo trovato voi, perciò adesso ce ne torniamo in Spagna, arrivederci", allora quello che crede alle favole non sono io.
p.s.: non girare la frittata e non farti passare per quell'ingenuo che NON sei. Grazie.
La religione per gli spagnoli aveva un'ottima funzione catalizzatrice nelle dinamiche belliche e culturali. Nei romani, greci, ecc... lo stesso ma essendo una guerra fra divinità "pari" una volta vinta la guerra gli si lasciava l'onore delle armi. Quando il dio che figura sul vessillo è monoteista allora la guerra è per annullare gli altri dei che non sono ammessi, se no non sarebbe un monoteismo!
Cronologicamente la comparsa delle tipologie religiose è così:
panteismo/animismo
politeismo
monoteismo
a livello di aggressività culturale (cioè tendenza all'inclusione e annullamento delle culture altrui) è maggiore nelle ultime religioni e sciama via, via che si risale verso la preistoria.
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
Quindi il vero problema (il dente marcio da eliminare) non sono tanto le religioni quanto il monoteismo.
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
il dente marcio è l'ignoranza, seguita a ruota dall'imbecillità.Assenzio ha scritto:Quindi il vero problema (il dente marcio da eliminare) non sono tanto le religioni quanto il monoteismo.
su questi cardini gira il meccanismo di potere del mondo, di cui la religione è solo un utile ingranaggio.
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Re: Verità universale/relativa e futuro dell'Umanità
loonar ha scritto:il dente marcio è l'ignoranza, seguita a ruota dall'imbecillità.Assenzio ha scritto:Quindi il vero problema (il dente marcio da eliminare) non sono tanto le religioni quanto il monoteismo.
su questi cardini gira il meccanismo di potere del mondo, di cui la religione è solo un utile ingranaggio.
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