la differenza fra l'animale uomo e gli altri
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
loonar ha scritto:
No metafisica grazie, solo socio-psicologia!
si lo so, lo immaginavo cosa intendessi come tu sapevi che prima o poi sarei risaltato fuori coi miei tunnel, ma forse ignori o non consideri adeguatamente che ogni interpretazione socio-psico-pedagogica è già in se stessa, proprio negli assiomi indimostrabili, e chiaramente nel metodo, radicalmente filosofica.
esempio:
"tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti"
dimostramelo con una razionalizzazione scientifica causa-effetto, che l'uomo è libero, in cosa consista la libertà, che siamo eguali, in cosa consista la dignità umana, e quali siano i diritti necessari a soddisfare la sua intima "natura" di uomo in quanto uomo.
pensa che applicando rigidi schemi considerando l'uomo solo come ente fisico (neppure biologico) si arrivò al meccanicismo, che considerava l'uomo "non libero", ma determinato causalmente.
persistono ora schemi biologici o neurologici che ne ampliano la comprensione, ma restano riduttivi: uomo in quanto vita animale.
altro esempio:
"in politica decide la maggioranza", derivazione del principio di eguaglianza, che però sembra non considerare adeguatamente quanto non sia eguale nello stabilire il bene sociale una nonnetta che guarda rete 4 tutto il giorno o un cittadino che si sforza di mantenersi in contatto con le istanze del suo tempo e le molteplici interpretazioni.
nel campo della politica quindi, ciò che in scienza sarebbe fallacia, è la norma razionale.
non si distinguono i campi dell'umano con le proprie "regole" differenti e si riduce tutto a un paradigma costruito per studiare solo una parte della realtà in alcune sue caratteristiche quantitative.
Masada- -----------
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
allora:lupetta ha scritto:ma il tuo primo post non lo condivido affatto...
1- non partecipi al thread
2- partecipi al thread spiegando i motivi per cui non lo condividi affatto
3- te ne freghi e svacchi il thread
loonar- ----------
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
ha!! è incredibile vedere come in qualunque discussione, su qualunque argomento, preso con qualsiasi taglio, se approfondito un po' induca sempre a cozzare sugli stessi problemi!!!
è cioè quel paradosso su cui si fonda ogni conoscenza!! paradosso che alcuni cercano di scavalcare adottando paradigmi pan-evoluzionistici, altri meta-fisici, altri religiosi, altri ''si limitano'' a dire di non poter dire...insomma c'è chi sa, e c'è chi non sa...io sono tra i secondi, la differenza è la consapevolezza...
masada cerca di evidenziare che ogni problema può essere visto, giudicato e spiegato attraverso diversi paradigmi interpretativi, poi ha pure il vezzo(in senso buono è) di cercare di farli interliquire, di far partire il processo dialettico, in cui visione scientifica, meta-fisica, storica, filosofica, esistenziale, dialoghino, insomma un' impresa un po' imponente a dire il vero, un tentativo di ricerca di quell' unità sottintesa che tiene insieme tute queste cose apparentemente così inconciliabili!!
delfi invece non si pone il problema, o meglio se l' posto, ed ha trovato una risposta, il paradigma scientifico-evoluzionistico si mangia tutti gli altri, infatti questi sono tutti perfettamente comprensibili e spiegabili attraverso quello!!!
aime, io non credo proprio, su cosa si fonda questa ''certezza''?? magari mi dirai che è una ''constatazione'', ma cos' è una constatazione? tu mi dirai la presa di coscienza che certi fatti sono spiegabili razionalmente attraverso una certa teoria, bene, ma il fatto è che noi stessi(e pure nel dire ciò) siamo soggetti all' evoluzione, quindi i nostri giudizi, le nostre visioni, pure quelli riguardanti l' evoluzione(e qui sta il vero problema di adottare un unico paradigma!!!), non sono ''puri'', sono ''determinati'' dall' evoluzione, tu pensi che la meta-fisica sia una balla perché l' evoluzione ti impone ciò!!! non perché sia una balla!!! è chiara la differenza? è verissimo che le tribù africane credono che invocando il dio tal dei tali pioverà(mente intenzionale), ma è altrettanto vero che noi crediamo di poter spiegare il loro comportamento attraverso l' evoluzione, come noi non ne fossimo succubi!!
ma tu mi risponderai: ma l' evoluzione è solo una teoria scientifica, ce ne serviamo solo per spiegare certi fatti, è uno strumento umano e basta, benone, peggio ancora allora, se è uno strumento umano allora non è assolutamente detto che ci metta a conoscenza della realtà fattuale, è solo lo strumento che la natura ci ha predisposti ad utilizzare per guardare il mondo, uno strumento antropocentrico peraltro, infatti giudica i fatti guardandoli solo internamente al funzionamento del cervello umano!!!
grazie al cazzo dirai, mica possiamo uscirci dal cervello umano, verisimo, è questo il problema, ed è qui il nocciolo di tutto!!! tutto quello che diciamo, pensiamo, facciamo, evoluzione compresa, ha un legame con la realtà?? ovviamente si, ma questo legame è ''univocamente determinabile''? come sappiamo che non è illusorio?? diva dove si discute della realtà ha parlato del problema di cartesio!!!
mi pare un buon punto di partenza, e pure d' arrivo purtroppo!!
benone!!! siamo ancora fermi li!!! le neuroscienze non ci dicono nulla al riguardo!! non siamo neppure in grado di osservare la coscienza!!! siamo in grado di vedere che effetto ha il potassio(dico a caso) sul cervello, siamo in grado di vederne i sintomi, su soggetti terzi, ma non possiamo osservare il fenomeno della coscienza se non internamente a noi stessi!! è l' unico modo! la mente può essere osservata solo sul primo canale(cioè la mente stessa di chi pensa), mai sul terzo canale, cioè la mente degli altri
possiamo osservare i connettori neuronali, le sinapsi, quello che volete, ma non è la mente stessa, e che questa dipenda in tutto e per tutto da quella nulla prova, l identità non è esperibile in maniera univoca!! quindi è per definizione ''non-oggettivabile'' quindi ''non-scientifico''...siam sicuri?? ma...
perché? perché la coscienza è una necessità logica prioritaria rispetto alla sua spiegazone attraverso modelli scientifici(evoluzione), religiosi(dio), filosofici(logos), sociologici(società) ecc! se non vi fosse quella come dato di partenza non ci sarebbe il resto!
eppure mi si potrà obiettare che questa a sua volta non sarebbe possibile se prima non ci fossero state le condizioni biologiche/evolutive necessarie alla sua nascita! eppure noi vogliamo spiegare qualcosa di esterno noi con qualcosa che è intero a noi!! non funziona, sono su livelli diversi! dovremmo uscire da noi stessi per guardare come stanno le cose!! possiamo farlo?
la scienza ci permette di ''guardare fuori''? alcuni dicono di si, ed allora la scienza diventa la continuazione naturale del pensiero metafisico occidentale(oooo questa è quasi un aprovocazione, però...) ed è ancora ammissibile la fiducia nella ragione e nella conoscenza!! se no sono cazzi, ci accontentiamo di piccole verità frammentarie, che non sono componibili in un quadro più ampio coerente ed unificato!! insomma continuiamo a darci da fare a trovare nuovi pezzi, ma non c'è il puzzle...
tu delfi vuoi sostenere la seconda con gli strumenti della prima, non funziona, è incoerente, devi decidere, o è possiebile spiegare la realtà in maniera fondandata e fondante(meta-fisica), e allora possiamo dire come stanno le cose, oppure no!!! se sei per la seconda non ha senso che mi vieni a dire che la coscienza è completamente spiegabile attraverso le neuroscienze!! si capisce cosa intendo? se non possiamo guardar fuori resta una congettura non oggettiva! non è ''vera''!! che renda conto di molti fatti è solo un fenomeno collaterale! la teoria la costruiamo noi, la adattiamo noi ai fatti!! non è una verità indipendente dall' osservatore!!
e allora perché l' uomo sarebbe diverso dall' animale? perché l' uomo, in qualche misura, è la natura che si interroga circa se stessa!! insomma, di nuovo il paradosso...
ps visto che adesso verrò frainteso come al solito, dico guà in anticipo che non sto dicendo che allora la scienza non funzioni o che allora sia necessario dio o la madonna, se avete capito questo non avete afferrato il contenuto, oppure io l' ho espresso male, il che è probabile!!
è cioè quel paradosso su cui si fonda ogni conoscenza!! paradosso che alcuni cercano di scavalcare adottando paradigmi pan-evoluzionistici, altri meta-fisici, altri religiosi, altri ''si limitano'' a dire di non poter dire...insomma c'è chi sa, e c'è chi non sa...io sono tra i secondi, la differenza è la consapevolezza...
masada cerca di evidenziare che ogni problema può essere visto, giudicato e spiegato attraverso diversi paradigmi interpretativi, poi ha pure il vezzo(in senso buono è) di cercare di farli interliquire, di far partire il processo dialettico, in cui visione scientifica, meta-fisica, storica, filosofica, esistenziale, dialoghino, insomma un' impresa un po' imponente a dire il vero, un tentativo di ricerca di quell' unità sottintesa che tiene insieme tute queste cose apparentemente così inconciliabili!!
delfi invece non si pone il problema, o meglio se l' posto, ed ha trovato una risposta, il paradigma scientifico-evoluzionistico si mangia tutti gli altri, infatti questi sono tutti perfettamente comprensibili e spiegabili attraverso quello!!!
aime, io non credo proprio, su cosa si fonda questa ''certezza''?? magari mi dirai che è una ''constatazione'', ma cos' è una constatazione? tu mi dirai la presa di coscienza che certi fatti sono spiegabili razionalmente attraverso una certa teoria, bene, ma il fatto è che noi stessi(e pure nel dire ciò) siamo soggetti all' evoluzione, quindi i nostri giudizi, le nostre visioni, pure quelli riguardanti l' evoluzione(e qui sta il vero problema di adottare un unico paradigma!!!), non sono ''puri'', sono ''determinati'' dall' evoluzione, tu pensi che la meta-fisica sia una balla perché l' evoluzione ti impone ciò!!! non perché sia una balla!!! è chiara la differenza? è verissimo che le tribù africane credono che invocando il dio tal dei tali pioverà(mente intenzionale), ma è altrettanto vero che noi crediamo di poter spiegare il loro comportamento attraverso l' evoluzione, come noi non ne fossimo succubi!!
ma tu mi risponderai: ma l' evoluzione è solo una teoria scientifica, ce ne serviamo solo per spiegare certi fatti, è uno strumento umano e basta, benone, peggio ancora allora, se è uno strumento umano allora non è assolutamente detto che ci metta a conoscenza della realtà fattuale, è solo lo strumento che la natura ci ha predisposti ad utilizzare per guardare il mondo, uno strumento antropocentrico peraltro, infatti giudica i fatti guardandoli solo internamente al funzionamento del cervello umano!!!
grazie al cazzo dirai, mica possiamo uscirci dal cervello umano, verisimo, è questo il problema, ed è qui il nocciolo di tutto!!! tutto quello che diciamo, pensiamo, facciamo, evoluzione compresa, ha un legame con la realtà?? ovviamente si, ma questo legame è ''univocamente determinabile''? come sappiamo che non è illusorio?? diva dove si discute della realtà ha parlato del problema di cartesio!!!
mi pare un buon punto di partenza, e pure d' arrivo purtroppo!!
benone!!! siamo ancora fermi li!!! le neuroscienze non ci dicono nulla al riguardo!! non siamo neppure in grado di osservare la coscienza!!! siamo in grado di vedere che effetto ha il potassio(dico a caso) sul cervello, siamo in grado di vederne i sintomi, su soggetti terzi, ma non possiamo osservare il fenomeno della coscienza se non internamente a noi stessi!! è l' unico modo! la mente può essere osservata solo sul primo canale(cioè la mente stessa di chi pensa), mai sul terzo canale, cioè la mente degli altri
possiamo osservare i connettori neuronali, le sinapsi, quello che volete, ma non è la mente stessa, e che questa dipenda in tutto e per tutto da quella nulla prova, l identità non è esperibile in maniera univoca!! quindi è per definizione ''non-oggettivabile'' quindi ''non-scientifico''...siam sicuri?? ma...
perché? perché la coscienza è una necessità logica prioritaria rispetto alla sua spiegazone attraverso modelli scientifici(evoluzione), religiosi(dio), filosofici(logos), sociologici(società) ecc! se non vi fosse quella come dato di partenza non ci sarebbe il resto!
eppure mi si potrà obiettare che questa a sua volta non sarebbe possibile se prima non ci fossero state le condizioni biologiche/evolutive necessarie alla sua nascita! eppure noi vogliamo spiegare qualcosa di esterno noi con qualcosa che è intero a noi!! non funziona, sono su livelli diversi! dovremmo uscire da noi stessi per guardare come stanno le cose!! possiamo farlo?
la scienza ci permette di ''guardare fuori''? alcuni dicono di si, ed allora la scienza diventa la continuazione naturale del pensiero metafisico occidentale(oooo questa è quasi un aprovocazione, però...) ed è ancora ammissibile la fiducia nella ragione e nella conoscenza!! se no sono cazzi, ci accontentiamo di piccole verità frammentarie, che non sono componibili in un quadro più ampio coerente ed unificato!! insomma continuiamo a darci da fare a trovare nuovi pezzi, ma non c'è il puzzle...
tu delfi vuoi sostenere la seconda con gli strumenti della prima, non funziona, è incoerente, devi decidere, o è possiebile spiegare la realtà in maniera fondandata e fondante(meta-fisica), e allora possiamo dire come stanno le cose, oppure no!!! se sei per la seconda non ha senso che mi vieni a dire che la coscienza è completamente spiegabile attraverso le neuroscienze!! si capisce cosa intendo? se non possiamo guardar fuori resta una congettura non oggettiva! non è ''vera''!! che renda conto di molti fatti è solo un fenomeno collaterale! la teoria la costruiamo noi, la adattiamo noi ai fatti!! non è una verità indipendente dall' osservatore!!
e allora perché l' uomo sarebbe diverso dall' animale? perché l' uomo, in qualche misura, è la natura che si interroga circa se stessa!! insomma, di nuovo il paradosso...
ps visto che adesso verrò frainteso come al solito, dico guà in anticipo che non sto dicendo che allora la scienza non funzioni o che allora sia necessario dio o la madonna, se avete capito questo non avete afferrato il contenuto, oppure io l' ho espresso male, il che è probabile!!
Ultima modifica di Akka il Mar 28 Mag 2013 - 14:24 - modificato 2 volte.
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''Spero di non sconvolgere troppo i fisici sperimentali se aggiungo che una buona regola è anche quella di non riporre eccessiva fiducia nei risultati sperimentali finchè non siano confermati dalla teoria''
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
ok Masada, ma se applichi questa tua metodica di ricondurre tutto al bivio scienza/filosofia, ogni thread, anche quello sulle pataccate, parlerà solo di approccio scientifico o filosofico.
Se uno vuole solo parlare di aspetti psico-sociologici che deve fare?
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loonar- ----------
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
Akka ha scritto:ha!! è incredibile vedere come in qualunque discussione, su qualunque argomento, preso con qualsiasi taglio, se approfondito un po' induca sempre a cozzare sugli stessi problemi!!!!
Ecco!
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
he...capisco cosa intendi...ma come si può parlare di ciò che è complesso se prima non siamo neppure d'accordo sul semplice?
non può esserci discussione, delfi cercherà di ficcare ogni fatto, ogni avvenimento, ogni comportamento, tutto, all' nterno della teoria dell' evoluzione, mentre masada cercherà sempre di allargare il campo, di introdurre nuovi pezzi, di sconvolgere i vecchi paradigmi in favore di altri!!!
non possono trovarsi!! su nulla! magari possono trovarsi su certe conclusioni, ma sul ragionamento no...
l' approccio di masada è più piratesco, a me piace di più!!! (e adesso devo scappare al lavoro che sono in ritardo!!! rischio l' estinzione !!)
non può esserci discussione, delfi cercherà di ficcare ogni fatto, ogni avvenimento, ogni comportamento, tutto, all' nterno della teoria dell' evoluzione, mentre masada cercherà sempre di allargare il campo, di introdurre nuovi pezzi, di sconvolgere i vecchi paradigmi in favore di altri!!!
non possono trovarsi!! su nulla! magari possono trovarsi su certe conclusioni, ma sul ragionamento no...
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
Ma qui si continua a parlare di metafisica come fosse una qualsiasi disciplina.
La metafisica ha la pretesa di studiare la realtà nel suo valore assoluto. Diciamo che vuole studiare i principi primi e universali che sono alla base del mondo.
Mi sembra perciò doveroso prima chiarire questo punto. Ovvero parlare di metafisica è come parlare di religione, di sovrannaturale, di trascendente .....ovvero di niente!!!!
La metafisica ha la pretesa di studiare la realtà nel suo valore assoluto. Diciamo che vuole studiare i principi primi e universali che sono alla base del mondo.
Mi sembra perciò doveroso prima chiarire questo punto. Ovvero parlare di metafisica è come parlare di religione, di sovrannaturale, di trascendente .....ovvero di niente!!!!
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La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem.(Ockham)
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
Akka ha scritto:he...capisco cosa intendi...ma come si può parlare di ciò che è complesso se prima non siamo neppure d'accordo sul semplice?
non può esserci discussione, delfi cercherà di ficcare ogni fatto, ogni avvenimento, ogni comportamento, tutto, all' nterno della teoria dell' evoluzione, mentre masada cercherà sempre di allargare il campo, di introdurre nuovi pezzi, di sconvolgere i vecchi paradigmi in favore di altri!!!
non possono trovarsi!! su nulla! magari possono trovarsi su certe conclusioni, ma sul ragionamento no...
l' approccio di masada è più piratesco, a me piace di più!!! (e adesso devo scappare al lavoro che sono in ritardo!!! rischio l' estinzione !!)
L'evoluzione non è una teoria ma un fatto !!!!!
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La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
L'evoluzione è una teoria e un fatto.Paolo ha scritto:L'evoluzione non è una teoria ma un fatto !!!!!
http://www.stephenjaygould.org/library/gould_fact-and-theory.html
Scusate l'OT, continuate pure.
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
Ah! Perchè le vostre disquisizioni filosofiche sarebbero il semplice?Akka ha scritto:he...capisco cosa intendi...ma come si può parlare di ciò che è complesso se prima non siamo neppure d'accordo sul semplice?
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
Appunto, infatti eviterei di parlarne del tutto!Paolo ha scritto:Ma qui si continua a parlare di metafisica come fosse una qualsiasi disciplina.
La metafisica ha la pretesa di studiare la realtà nel suo valore assoluto. Diciamo che vuole studiare i principi primi e universali che sono alla base del mondo.
Mi sembra perciò doveroso prima chiarire questo punto. Ovvero parlare di metafisica è come parlare di religione, di sovrannaturale, di trascendente .....ovvero di niente!!!!
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
va be ma neanche ''assoluto''...sarebbe ''oggettivo'', in qualche modo la fisica delle particelle elementari è metafisica, il fatto che molte(tutte) le religioni abbiano un aspetto dottrinario(e cioè un fondamento metafisico che le giustifichi) non significa che sia condannare tout court...
per esempio Aristotele parlava di ''sostanza'' e di ''accidenti''
la sostanza è il sostrato immutabile da cui origina il ''muovomento'', se n'è già discusso...
sorprendentemente nella fisica del novecento si è giunti ad una visione molto vicina a quella aristotelica, e per via sperimentale per giunta!! siamo giunti alla determinazione di alcune ''costanti di natura''(cioè il sostrato immobile, la sostanza), che sono la base per analizzare le forze fondamentali dell' universo, come la gravità, l' interazione nucleare forte, quella debole, e l' elettromagnetismo
queste forze fondamentali sono quelle che noi utilizziamo per descrivere il ''muovimento''!!! ma queste perderebbero di valore conoscitivo se fossero fondate su qualcosa di mutevole a sua volta!!
insomma le costanti della natura sono dei parametri oggettivi non antropocentrici, che ogni forma di vita intelligente nell' universo potrebbe condividere!! perché non sono come il sistema metrico, che nasce da esigenze umane, ma fa riferimento ad alcuni valori presunti ''immutabili''
insomma, neppure la velocità della luce è una costante ''vera'', perché dobbiamo sempre ridurla a un parametro antropocentrico, per esempio il secondo e il metro!! se però riusciamo(e infatti si fa) attraverso operazioni algebriche a semplificare l' unità di misura(moltiplicando per oppurtune quantità anch' esse ''fondamentali'', bo, per esempio la carica dell elettrone) allora otteniamo un numero puro che sarà la vera costante di natura!! einstein le chiava con le lettere greche asteriscate per esempio!
queste costanti sono quelle reali, e non dipendono da necessità umane di ordine pratico, sarebbero dunque comprensibili a chiunque in qualunque spazio e tempo(non proprio a dire il vero, ci sono dei limiti, stabiliti dalle costanti stesse!!)
a partire da questo sostrato costante, noi possiamo spiegare i fenomeni fisici, sempre stando dentro ai limiti che le costanti impongono
ed è esattamente quello cui era giunto Aristotele col solo ragionamento, aveva detto che era necessario formulare l' esistenza di una sostanza generalizzata e costituente di tutte le cose, su cui fondare la conoscenza dei comportamenti degli enti particolari(che lui chiamava entelecheia)
e questa è la metafisica come la intende Aristotele!!! non serve essere religiosi per elaborare una metafisica, c'è chi con fini strettamente gnoseologici, anche se è vero che quasi tutte le religioni hanno un aspetto dottrinario, cioè metafisico, che le giustifichi, o che ci provi...
non c'entra col tread, ma mi pare che si faccia confusione sul significato di metafisica, il significato autentico intendo, oggi la parola viene usata a titolo dispregiativo, come da voi adesso, ma non è intrinsecamente negativa o per servire le elite religiose o per asservire la masse ai potenti attraverso il principio d' autorità!! questo mi piacerebbe fosse chiaro...cioè sembra un tabù la metafisica!!!
ps non puoi mettermi la carfagna!!! m' ammazzi così!
per esempio Aristotele parlava di ''sostanza'' e di ''accidenti''
la sostanza è il sostrato immutabile da cui origina il ''muovomento'', se n'è già discusso...
sorprendentemente nella fisica del novecento si è giunti ad una visione molto vicina a quella aristotelica, e per via sperimentale per giunta!! siamo giunti alla determinazione di alcune ''costanti di natura''(cioè il sostrato immobile, la sostanza), che sono la base per analizzare le forze fondamentali dell' universo, come la gravità, l' interazione nucleare forte, quella debole, e l' elettromagnetismo
queste forze fondamentali sono quelle che noi utilizziamo per descrivere il ''muovimento''!!! ma queste perderebbero di valore conoscitivo se fossero fondate su qualcosa di mutevole a sua volta!!
insomma le costanti della natura sono dei parametri oggettivi non antropocentrici, che ogni forma di vita intelligente nell' universo potrebbe condividere!! perché non sono come il sistema metrico, che nasce da esigenze umane, ma fa riferimento ad alcuni valori presunti ''immutabili''
insomma, neppure la velocità della luce è una costante ''vera'', perché dobbiamo sempre ridurla a un parametro antropocentrico, per esempio il secondo e il metro!! se però riusciamo(e infatti si fa) attraverso operazioni algebriche a semplificare l' unità di misura(moltiplicando per oppurtune quantità anch' esse ''fondamentali'', bo, per esempio la carica dell elettrone) allora otteniamo un numero puro che sarà la vera costante di natura!! einstein le chiava con le lettere greche asteriscate per esempio!
queste costanti sono quelle reali, e non dipendono da necessità umane di ordine pratico, sarebbero dunque comprensibili a chiunque in qualunque spazio e tempo(non proprio a dire il vero, ci sono dei limiti, stabiliti dalle costanti stesse!!)
a partire da questo sostrato costante, noi possiamo spiegare i fenomeni fisici, sempre stando dentro ai limiti che le costanti impongono
ed è esattamente quello cui era giunto Aristotele col solo ragionamento, aveva detto che era necessario formulare l' esistenza di una sostanza generalizzata e costituente di tutte le cose, su cui fondare la conoscenza dei comportamenti degli enti particolari(che lui chiamava entelecheia)
e questa è la metafisica come la intende Aristotele!!! non serve essere religiosi per elaborare una metafisica, c'è chi con fini strettamente gnoseologici, anche se è vero che quasi tutte le religioni hanno un aspetto dottrinario, cioè metafisico, che le giustifichi, o che ci provi...
non c'entra col tread, ma mi pare che si faccia confusione sul significato di metafisica, il significato autentico intendo, oggi la parola viene usata a titolo dispregiativo, come da voi adesso, ma non è intrinsecamente negativa o per servire le elite religiose o per asservire la masse ai potenti attraverso il principio d' autorità!! questo mi piacerebbe fosse chiaro...cioè sembra un tabù la metafisica!!!
ps non puoi mettermi la carfagna!!! m' ammazzi così!
Ultima modifica di Akka il Mar 28 Mag 2013 - 20:23 - modificato 1 volta.
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
che poi bob dylan e la carfagna che discutono di metafisica è proprio un quadretto surreale!!
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
http://www.filosofiablog.it/filosofia-analitica/agassi-tra-metafisica-e-scienza/
sicuri di sapere cosa sia la metafisica?
perchè fate strane equazioni:
metafisica=dio=fantasia=irreale=inutile=dannosa=da eliminare=eliminabile...?
vi sembra di razionalizzare correttamente?
ragionare è spesso scovare differenze, de-finire, non fare di un erba un fascio.
assorbire le differenze, ridurre, lo fanno gli orientali quando riassorbono il paradosso nell'unità del tao, o del atman/brahaman... o hegel, con il suo astuto giochino tesi-antitesi->sintesi, che "razionalizzando", pare dar ragione di tutto, seppur giochi col paradosso...
chi è quindi irrazionale?
chi sostiene il "non vero" razionalmente?
chi riduce le differenze, o chi va a scovare le aporie pretendendo, fiducioso nella ragione, di descrivere meglio la realtà?
se vogliamo parlare di affetto, bisogni, differenza fra l'animale uomo e gli altri, facciamo tutti implicitamente "metafisica", semplicemente non esplicitiamo i principi, per questo non ci accorgiamo di aderire a metafisiche incoerenti, che in politica seguono un principio, altre conclusioni in una ramo della psicologia, altro in psichiatria, altro sotto la lente sociologica, tutt'altro in pedagogia... diverse facce di un solido di cui non sappiamo dare un nome e una definizione coerente unitaria, necessaria, seppure ne abbiamo codificato il dna.
tuttavia questo ad alcuni non scompone, perchè, anche se da una parte manifestano una una rigida razionalità scientifica, tuttavia non si curano che le istanze assiomatiche e paradigmatiche rispondano a una coerenza di insieme, quasi come se la ragione sia normale fidarsi ad usarla per le quantità, ma inutile e folle per tutto il sistema dei sistemi, il "meta"-metodo, il discorso sul metodo del metodo.
che è molto oltre la metafisica di aristotele
è definire un macrosistema che renda ragione di tutti gli altri sistemi-saperi...
è in fondo lo stesso impulso della ragione, a portare a uno, a definire il molteplice nell'unità, a descrivere e prevedere il mutamento, che muove anche la fisica nella ricerca della legge unificante, o qualsiasi scienza a passare da molteplici fenomeni-misurazioni, a una legge.
cosa è razionale, cosa non è razionale?
perchè si pretende che ciò che è razionale sia + vero?
perchè si riduce il razionale al solo scientifico, quando il metodo scientifico stesso deve la sua origine a un intreccio di verità scoperte con un ragionare filosofico, quindi in grado di scoprire "verità" e metodi per scoprire "verità"?
come avviene un processo induttivo?
in cosa consiste la sua pretesa di verità?
come si... ragiona?
- Spoiler:
"anche per Agassi la metafisica ha un ruolo importante nella nascita di una teoria scientifica.
Agassi si pone questo problema filosofico:
che cos’è che decide quali sono i problemi fondamentali per la ricerca scientifica?
e la risposta che si dà è: i problemi metafisici della stessa epoca, ovvero si cercano risultati scientifici a questioni metafisiche .
In particolare, secondo Agassi, le teorie metafisiche sono “visioni sulla natura delle cose” e appartengono al dibattito scientifico come “idee regolative” che forniscono dei quadri per la scienza (frameworks for science): se il quadro si fa troppo stretto, lo si supera, dando luogo al progresso scientifico.
A questo punto emerge un problema, legato al maestro di Agassi, Popper, ovvero che
le dottrine metafisiche non sono criticabili come avviene per le dottrine scientifiche nella concezione della controllabilità di Popper
Agassi propone due soluzioni al problema:
Ok, le dottrine metafisiche non sono criticabili come le teorie scientifiche, non c’è nessun esperimento che le convalidi o invalidi, ma si può tentare un approccio metodologico simile:
Poniamo di avere due diverse metafisiche, che offrono due diverse interpretazioni dei fatti. Ognuna delle due metafisiche porta a una teoria scientifica, ma una delle due teorie viene invalidata da un esperimento. La metafisica che fonda la teoria scientifica invalida viene così abbandonata a sua volta.
in secondo luogo, se Popper afferma che si fa ricerca scientifica per controllare ipotesi altamente controllabili, per Agassi la scienza controlla ipotesi metafisicamente rilevanti e quindi poco o per niente controllabili.
In definitiva per Agassi la controllabilità di Popper è un “residuo del pregiudizio positivista” che generalizza mettendo insieme metafisica, superstizione e pseudoscienza: da quest’ultima la metafisica si distingue, per Agassi, perchè la pseudo scienza fa un uso “metodologicamente sconsiderato di istanze confermanti”.
Un esempio di questa visione della metafisica nello sviluppo del pensieri scientifico, secondo Agassi, la darebbe Faraday, che respinge al teoria di Newton partendo dalla propria metafisica."
sicuri di sapere cosa sia la metafisica?
perchè fate strane equazioni:
metafisica=dio=fantasia=irreale=inutile=dannosa=da eliminare=eliminabile...?
vi sembra di razionalizzare correttamente?
ragionare è spesso scovare differenze, de-finire, non fare di un erba un fascio.
assorbire le differenze, ridurre, lo fanno gli orientali quando riassorbono il paradosso nell'unità del tao, o del atman/brahaman... o hegel, con il suo astuto giochino tesi-antitesi->sintesi, che "razionalizzando", pare dar ragione di tutto, seppur giochi col paradosso...
chi è quindi irrazionale?
chi sostiene il "non vero" razionalmente?
chi riduce le differenze, o chi va a scovare le aporie pretendendo, fiducioso nella ragione, di descrivere meglio la realtà?
se vogliamo parlare di affetto, bisogni, differenza fra l'animale uomo e gli altri, facciamo tutti implicitamente "metafisica", semplicemente non esplicitiamo i principi, per questo non ci accorgiamo di aderire a metafisiche incoerenti, che in politica seguono un principio, altre conclusioni in una ramo della psicologia, altro in psichiatria, altro sotto la lente sociologica, tutt'altro in pedagogia... diverse facce di un solido di cui non sappiamo dare un nome e una definizione coerente unitaria, necessaria, seppure ne abbiamo codificato il dna.
tuttavia questo ad alcuni non scompone, perchè, anche se da una parte manifestano una una rigida razionalità scientifica, tuttavia non si curano che le istanze assiomatiche e paradigmatiche rispondano a una coerenza di insieme, quasi come se la ragione sia normale fidarsi ad usarla per le quantità, ma inutile e folle per tutto il sistema dei sistemi, il "meta"-metodo, il discorso sul metodo del metodo.
che è molto oltre la metafisica di aristotele
è definire un macrosistema che renda ragione di tutti gli altri sistemi-saperi...
è in fondo lo stesso impulso della ragione, a portare a uno, a definire il molteplice nell'unità, a descrivere e prevedere il mutamento, che muove anche la fisica nella ricerca della legge unificante, o qualsiasi scienza a passare da molteplici fenomeni-misurazioni, a una legge.
cosa è razionale, cosa non è razionale?
perchè si pretende che ciò che è razionale sia + vero?
perchè si riduce il razionale al solo scientifico, quando il metodo scientifico stesso deve la sua origine a un intreccio di verità scoperte con un ragionare filosofico, quindi in grado di scoprire "verità" e metodi per scoprire "verità"?
come avviene un processo induttivo?
in cosa consiste la sua pretesa di verità?
come si... ragiona?
Ultima modifica di Masada78 il Mar 28 Mag 2013 - 20:22 - modificato 1 volta.
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
m' andassero le faccine sceme metterei quella che s' inchina...
pure sull' induzione scrissi un papiro...non ricordo dove...uffi...
pure sull' induzione scrissi un papiro...non ricordo dove...uffi...
Ultima modifica di Akka il Mar 28 Mag 2013 - 20:25 - modificato 1 volta.
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''Spero di non sconvolgere troppo i fisici sperimentali se aggiungo che una buona regola è anche quella di non riporre eccessiva fiducia nei risultati sperimentali finchè non siano confermati dalla teoria''
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
Akka ha scritto:m' andassero le faccine sceme metterei quella che s' inchina...
che bello, grazie, si è capito?
speriamo lo capiscano anche altri, che poi non condividano fa nulla,
basta che mi spieghino il perchè.
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
Akka ha scritto:
pure sull' induzione scrissi un papiro...non ricordo dove...uffi...
- Spoiler:
merda, vedi a non salvare/archiviare le robe migliori del forum...
eccome se me lo leggerei quel post, soprattutto se non si limita a quelle considerazioni alla popper che già conosco.
mp? quando ti va, o anche un link carino può bastare.
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
delfi68 ha scritto:
teoria del sapiens A e del sapiens B
http://atei.forumitalian.com/t4639p10-sindrome-del-vero-credente#182723
si può dire che vi siano due classi di persone al mondo: quelle che invariabilmente dividono la gente del mondo in due classi e quelle che non lo fanno.
Robert Benchley
si fa per ridere è...solo non mi vanno smile...uffaaa....
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
Akka ha scritto:va be ma neanche ''assoluto''...sarebbe ''oggettivo'', in qualche modo la fisica delle particelle elementari è metafisica,
ho visto ora che hai detto le stesse cose mie, probabilmente in modo molto più comprensibile..
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
Masada78 ha scritto:http://www.filosofiablog.it/filosofia-analitica/agassi-tra-metafisica-e-scienza/
- Spoiler:
"anche per Agassi la metafisica ha un ruolo importante nella nascita di una teoria scientifica.
Agassi si pone questo problema filosofico:
che cos’è che decide quali sono i problemi fondamentali per la ricerca scientifica?
e la risposta che si dà è: i problemi metafisici della stessa epoca, ovvero si cercano risultati scientifici a questioni metafisiche .
In particolare, secondo Agassi, le teorie metafisiche sono “visioni sulla natura delle cose” e appartengono al dibattito scientifico come “idee regolative” che forniscono dei quadri per la scienza (frameworks for science): se il quadro si fa troppo stretto, lo si supera, dando luogo al progresso scientifico.
A questo punto emerge un problema, legato al maestro di Agassi, Popper, ovvero che
le dottrine metafisiche non sono criticabili come avviene per le dottrine scientifiche nella concezione della controllabilità di Popper
Agassi propone due soluzioni al problema:
Ok, le dottrine metafisiche non sono criticabili come le teorie scientifiche, non c’è nessun esperimento che le convalidi o invalidi, ma si può tentare un approccio metodologico simile:
Poniamo di avere due diverse metafisiche, che offrono due diverse interpretazioni dei fatti. Ognuna delle due metafisiche porta a una teoria scientifica, ma una delle due teorie viene invalidata da un esperimento. La metafisica che fonda la teoria scientifica invalida viene così abbandonata a sua volta.
in secondo luogo, se Popper afferma che si fa ricerca scientifica per controllare ipotesi altamente controllabili, per Agassi la scienza controlla ipotesi metafisicamente rilevanti e quindi poco o per niente controllabili.
In definitiva per Agassi la controllabilità di Popper è un “residuo del pregiudizio positivista” che generalizza mettendo insieme metafisica, superstizione e pseudoscienza: da quest’ultima la metafisica si distingue, per Agassi, perchè la pseudo scienza fa un uso “metodologicamente sconsiderato di istanze confermanti”.
Un esempio di questa visione della metafisica nello sviluppo del pensieri scientifico, secondo Agassi, la darebbe Faraday, che respinge al teoria di Newton partendo dalla propria metafisica."
sicuri di sapere cosa sia la metafisica?
perchè fate strane equazioni:
metafisica=dio=fantasia=irreale=inutile=dannosa=da eliminare=eliminabile...?
vi sembra di razionalizzare correttamente?
ragionare è spesso scovare differenze, de-finire, non fare di un erba un fascio.
assorbire le differenze, ridurre, lo fanno gli orientali quando riassorbono il paradosso nell'unità del tao, o del atman/brahaman... o hegel, con il suo astuto giochino tesi-antitesi->sintesi, che "razionalizzando", pare dar ragione di tutto, seppur giochi col paradosso...
chi è quindi irrazionale?
chi sostiene il "non vero" razionalmente?
chi riduce le differenze, o chi va a scovare le aporie pretendendo, fiducioso nella ragione, di descrivere meglio la realtà?
se vogliamo parlare di affetto, bisogni, differenza fra l'animale uomo e gli altri, facciamo tutti implicitamente "metafisica", semplicemente non esplicitiamo i principi, per questo non ci accorgiamo di aderire a metafisiche incoerenti, che in politica seguono un principio, altre conclusioni in una ramo della psicologia, altro in psichiatria, altro sotto la lente sociologica, tutt'altro in pedagogia... diverse facce di un solido di cui non sappiamo dare un nome e una definizione coerente unitaria, necessaria, seppure ne abbiamo codificato il dna.
tuttavia questo ad alcuni non scompone, perchè, anche se da una parte manifestano una una rigida razionalità scientifica, tuttavia non si curano che le istanze assiomatiche e paradigmatiche rispondano a una coerenza di insieme, quasi come se la ragione sia normale fidarsi ad usarla per le quantità, ma inutile e folle per tutto il sistema dei sistemi, il "meta"-metodo, il discorso sul metodo del metodo.
che è molto oltre la metafisica di aristotele
è definire un macrosistema che renda ragione di tutti gli altri sistemi-saperi...
è in fondo lo stesso impulso della ragione, a portare a uno, a definire il molteplice nell'unità, a descrivere e prevedere il mutamento, che muove anche la fisica nella ricerca della legge unificante, o qualsiasi scienza a passare da molteplici fenomeni-misurazioni, a una legge.
cosa è razionale, cosa non è razionale?
perchè si pretende che ciò che è razionale sia + vero?
perchè si riduce il razionale al solo scientifico, quando il metodo scientifico stesso deve la sua origine a un intreccio di verità scoperte con un ragionare filosofico, quindi in grado di scoprire "verità" e metodi per scoprire "verità"?
come avviene un processo induttivo?
in cosa consiste la sua pretesa di verità?
come si... ragiona?
poi
http://atei.forumitalian.com/t5227p110-la-differenza-fra-l-animale-uomo-e-gli-altri#244559
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
Masada78 ha scritto:http://www.filosofiablog.it/filosofia-analitica/agassi-tra-metafisica-e-scienza/
- Spoiler:
"anche per Agassi la metafisica ha un ruolo importante nella nascita di una teoria scientifica.
Agassi si pone questo problema filosofico:
che cos’è che decide quali sono i problemi fondamentali per la ricerca scientifica?
e la risposta che si dà è: i problemi metafisici della stessa epoca, ovvero si cercano risultati scientifici a questioni metafisiche .
In particolare, secondo Agassi, le teorie metafisiche sono “visioni sulla natura delle cose” e appartengono al dibattito scientifico come “idee regolative” che forniscono dei quadri per la scienza (frameworks for science): se il quadro si fa troppo stretto, lo si supera, dando luogo al progresso scientifico.
A questo punto emerge un problema, legato al maestro di Agassi, Popper, ovvero che
le dottrine metafisiche non sono criticabili come avviene per le dottrine scientifiche nella concezione della controllabilità di Popper
Agassi propone due soluzioni al problema:
Ok, le dottrine metafisiche non sono criticabili come le teorie scientifiche, non c’è nessun esperimento che le convalidi o invalidi, ma si può tentare un approccio metodologico simile:
Poniamo di avere due diverse metafisiche, che offrono due diverse interpretazioni dei fatti. Ognuna delle due metafisiche porta a una teoria scientifica, ma una delle due teorie viene invalidata da un esperimento. La metafisica che fonda la teoria scientifica invalida viene così abbandonata a sua volta.
in secondo luogo, se Popper afferma che si fa ricerca scientifica per controllare ipotesi altamente controllabili, per Agassi la scienza controlla ipotesi metafisicamente rilevanti e quindi poco o per niente controllabili.
In definitiva per Agassi la controllabilità di Popper è un “residuo del pregiudizio positivista” che generalizza mettendo insieme metafisica, superstizione e pseudoscienza: da quest’ultima la metafisica si distingue, per Agassi, perchè la pseudo scienza fa un uso “metodologicamente sconsiderato di istanze confermanti”.
Un esempio di questa visione della metafisica nello sviluppo del pensieri scientifico, secondo Agassi, la darebbe Faraday, che respinge al teoria di Newton partendo dalla propria metafisica."
sicuri di sapere cosa sia la metafisica?
perchè fate strane equazioni:
metafisica=dio=fantasia=irreale=inutile=dannosa=da eliminare=eliminabile...?
vi sembra di razionalizzare correttamente?
ragionare è spesso scovare differenze, de-finire, non fare di un erba un fascio.
assorbire le differenze, ridurre, lo fanno gli orientali quando riassorbono il paradosso nell'unità del tao, o del atman/brahaman... o hegel, con il suo astuto giochino tesi-antitesi->sintesi, che "razionalizzando", pare dar ragione di tutto, seppur giochi col paradosso...
chi è quindi irrazionale?
chi sostiene il "non vero" razionalmente?
chi riduce le differenze, o chi va a scovare le aporie pretendendo, fiducioso nella ragione, di descrivere meglio la realtà?
se vogliamo parlare di affetto, bisogni, differenza fra l'animale uomo e gli altri, facciamo tutti implicitamente "metafisica", semplicemente non esplicitiamo i principi, per questo non ci accorgiamo di aderire a metafisiche incoerenti, che in politica seguono un principio, altre conclusioni in una ramo della psicologia, altro in psichiatria, altro sotto la lente sociologica, tutt'altro in pedagogia... diverse facce di un solido di cui non sappiamo dare un nome e una definizione coerente unitaria, necessaria, seppure ne abbiamo codificato il dna.
tuttavia questo ad alcuni non scompone, perchè, anche se da una parte manifestano una una rigida razionalità scientifica, tuttavia non si curano che le istanze assiomatiche e paradigmatiche rispondano a una coerenza di insieme, quasi come se la ragione sia normale fidarsi ad usarla per le quantità, ma inutile e folle per tutto il sistema dei sistemi, il "meta"-metodo, il discorso sul metodo del metodo.
che è molto oltre la metafisica di aristotele
è definire un macrosistema che renda ragione di tutti gli altri sistemi-saperi...
è in fondo lo stesso impulso della ragione, a portare a uno, a definire il molteplice nell'unità, a descrivere e prevedere il mutamento, che muove anche la fisica nella ricerca della legge unificante, o qualsiasi scienza a passare da molteplici fenomeni-misurazioni, a una legge.
cosa è razionale, cosa non è razionale?
perchè si pretende che ciò che è razionale sia + vero?
perchè si riduce il razionale al solo scientifico, quando il metodo scientifico stesso deve la sua origine a un intreccio di verità scoperte con un ragionare filosofico, quindi in grado di scoprire "verità" e metodi per scoprire "verità"?
come avviene un processo induttivo?
in cosa consiste la sua pretesa di verità?
come si... ragiona?
Cioè puttanate.All'ambito della ricerca metafisica tradizionale appartengono problemi quali la questione dell'esistenza di Dio, dell'immortalità dell'anima, dell'essere "in sé",[6] dell'origine e il senso del cosmo, nonché la questione dell'eventuale relazione fra la trascendenza dell'Essere e l'immanenza degli enti materiali
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
davide ha scritto:
Cioè puttanate.
razionalizzazione stringente
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
Ho il dono della sintesi.Masada78 ha scritto:davide ha scritto:
Cioè puttanate.
razionalizzazione stringente
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
Behh Masada non puoi dare al termine o meglio al concetto di metafisica quello che va bene a te! Ti riporto alcune definizioni. Giusto per curiosità ti faccio presente che l'origine del nome è molto più terra terra di quello che comunemente si ritiene.
"Il termine metafisica ebbe un'origine accidentale - tà metà tà physikà - indicando i libri 'successivi a quelli di fisica' nell'ordinamento del corpus aristotelico realizzato da Andronico nel I sec. d.C.
"
metafisica come teologia, cioè come scienza del soprasensibile, dell'essere più alto e perfetto dal quale tutti gli altri esseri dipendono ( dottrina dell'Atto puro o Motore immobile).
metafisica come ontologia, cioè come scienza che studia i caratteri fondamentali dell'essere in generale ossia dell'essere in quanto essere (dottrina della sostanza), che nelle sue determinazioni è oggetto di tutte le altre scienze.
La metafisica è quella parte della filosofia che, andando oltre gli elementi contingenti dell'esperienza sensibile,[1] si occupa degli aspetti ritenuti più autentici e fondamentali della realtà, secondo la prospettiva più ampia e universale possibile.[2] Essa mira allo studio degli enti «in quanto tali» nella loro interezza,[3] a differenza delle scienze particolari che, generalmente,[4] si occupano delle loro singole determinazioni empiriche, secondo punti di vista e metodologie specifiche.
Nel tentativo di superare gli elementi instabili, mutevoli, e accidentali dei fenomeni, la metafisica concentra la propria attenzione su ciò che considera eterno, stabile, necessario, assoluto, per cercare di cogliere le strutture fondamentali dell'essere. In quest'ottica, i rapporti tra metafisica e ontologia sono molto stretti, tanto che sin dall'antichità si è soliti racchiudere il senso della metafisica nell'incessante ricerca di una risposta alla domanda metafisica fondamentale «perché l'essere piuttosto che il nulla?».[5]
All'ambito della ricerca metafisica tradizionale appartengono problemi quali la questione dell'esistenza di Dio, dell'immortalità dell'anima, dell'essere "in sé",[6] dell'origine e il senso del cosmo, nonché la questione dell'eventuale relazione fra la trascendenza dell'Essere e l'immanenza degli enti materiali (differenza ontologica).
"Il termine metafisica ebbe un'origine accidentale - tà metà tà physikà - indicando i libri 'successivi a quelli di fisica' nell'ordinamento del corpus aristotelico realizzato da Andronico nel I sec. d.C.
"
metafisica come teologia, cioè come scienza del soprasensibile, dell'essere più alto e perfetto dal quale tutti gli altri esseri dipendono ( dottrina dell'Atto puro o Motore immobile).
metafisica come ontologia, cioè come scienza che studia i caratteri fondamentali dell'essere in generale ossia dell'essere in quanto essere (dottrina della sostanza), che nelle sue determinazioni è oggetto di tutte le altre scienze.
La metafisica è quella parte della filosofia che, andando oltre gli elementi contingenti dell'esperienza sensibile,[1] si occupa degli aspetti ritenuti più autentici e fondamentali della realtà, secondo la prospettiva più ampia e universale possibile.[2] Essa mira allo studio degli enti «in quanto tali» nella loro interezza,[3] a differenza delle scienze particolari che, generalmente,[4] si occupano delle loro singole determinazioni empiriche, secondo punti di vista e metodologie specifiche.
Nel tentativo di superare gli elementi instabili, mutevoli, e accidentali dei fenomeni, la metafisica concentra la propria attenzione su ciò che considera eterno, stabile, necessario, assoluto, per cercare di cogliere le strutture fondamentali dell'essere. In quest'ottica, i rapporti tra metafisica e ontologia sono molto stretti, tanto che sin dall'antichità si è soliti racchiudere il senso della metafisica nell'incessante ricerca di una risposta alla domanda metafisica fondamentale «perché l'essere piuttosto che il nulla?».[5]
All'ambito della ricerca metafisica tradizionale appartengono problemi quali la questione dell'esistenza di Dio, dell'immortalità dell'anima, dell'essere "in sé",[6] dell'origine e il senso del cosmo, nonché la questione dell'eventuale relazione fra la trascendenza dell'Essere e l'immanenza degli enti materiali (differenza ontologica).
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La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
davide ha scritto:Ho il dono della sintesi.Masada78 ha scritto:davide ha scritto:
Cioè puttanate.
razionalizzazione stringente
Credevo di averlo io ah ah
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
Rasputin ha scritto:davide ha scritto:Ho il dono della sintesi.Masada78 ha scritto:davide ha scritto:
Cioè puttanate.
razionalizzazione stringente
Credevo di averlo io ah ah
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
Ragazzi se tutti fossero come voi due potreste anche chiudere il forum!!
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La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
una volta i thread si svaccavano con queste:
non c'è più... religione!
non c'è più... religione!
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
Paolo ha scritto:Behh Masada
cicci, e credi che non conosca la definizione di wiki di metafisica, o cosa sia la metafisica di aristotele, e cosa significhi in senso ampio "meta"...?
non basta leggere su wiki cosa significava fisica 2400 anni fa per prendere una laurea in fisica nucleare oggi...
perchè parli di cose che conosci solo per wiki?
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
ah, ecco dov'erano finite...
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
Masada perchè devi dare sempre giudizi sulle persone (che tra l'altro non conosci) e non ti limiti a valutare i vari interventi? Il vizio proprio non lo perdi!!
Tu continui ad insistere su di un utilizzo del tutto tuo del termine metafisico. E questo continua a creare incomprensioni e malintesi. Io ti ho solo fatto presente il significato della parola. Niente di più. Non sono entrato nel merito di niente. E ti faccio notare che ho preso la definizione anche dal sito http://www.metafisica.it/ . Se hai voglia ne trovi tante altre che ti confermano quale sia il reale significato che ha questa parola. Se tu poi la vuoi usare in latro modo puoi fare quello che vuoi, ma così sarà impossibile capirci!!!
Tu continui ad insistere su di un utilizzo del tutto tuo del termine metafisico. E questo continua a creare incomprensioni e malintesi. Io ti ho solo fatto presente il significato della parola. Niente di più. Non sono entrato nel merito di niente. E ti faccio notare che ho preso la definizione anche dal sito http://www.metafisica.it/ . Se hai voglia ne trovi tante altre che ti confermano quale sia il reale significato che ha questa parola. Se tu poi la vuoi usare in latro modo puoi fare quello che vuoi, ma così sarà impossibile capirci!!!
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La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
la differenza fra l'uomo animale e l'animale animale è che parla di metafisica
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loonar ha scritto:la differenza fra l'uomo animale e l'animale animale è che parla di metafisica
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
davide ha scritto:Cioè puttanate.All'ambito della ricerca metafisica tradizionale appartengono problemi quali la questione dell'esistenza di Dio, dell'immortalità dell'anima, dell'essere "in sé",[6] dell'origine e il senso del cosmo, nonché la questione dell'eventuale relazione fra la trascendenza dell'Essere e l'immanenza degli enti materiali
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
Masada78 ha scritto:Akka ha scritto:m' andassero le faccine sceme metterei quella che s' inchina...
che bello, grazie, si è capito?
speriamo lo capiscano anche altri, che poi non condividano fa nulla,
basta che mi spieghino il perchè.
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
[quote="Masada78"]
Pronti.
Masada78 ha scritto:Akka ha scritto:m' andassero le faccine sceme metterei quella che s' inchina...
che bello, grazie, si è capito?
speriamo lo capiscano anche altri, che poi non condividano fa nulla,
basta che mi spieghino il perchè.
Pronti.
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You think normal people just wake up one morning and decide they're going to work in a prison? They're perverts, every last one of them. (Vanessa)
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
Paolo ha scritto:Masada perchè
a me fotte sega della tua idea di metafisica o di quella di quel sito, confrontati con le mie razionalizzazioni, o quelle che posto, non dirmi che sto parlando di altro.
non vuoi chiamarla metafisica?
meglio, il nome fa cagare anche a me, anche l'origine.
chiamalo discorso sul metodo del metodo.
comunque passiamo definitivamente nell'altro 3d specifico e disinquiniamo questo dalla mia presenza molesta.
ciao.
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Masada- -----------
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
Masada78 ha scritto:Paolo ha scritto:Masada perchè
a me fotte sega della tua idea di metafisica o di quella di quel sito, confrontati con le mie razionalizzazioni, o quelle che posto, non dirmi che sto parlando di altro.
non vuoi chiamarla metafisica?
meglio, il nome fa cagare anche a me, anche l'origine.
chiamalo discorso sul metodo del metodo.
comunque passiamo definitivamente nell'altro 3d specifico e disinquiniamo questo dalla mia presenza molesta.
ciao.
No. La metafisica non esiste quindi non ne può esistere un'idea.
Sulle razionalizzazioni stendo un pietoso velo.
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
Rasputin ha scritto: stendo un pietoso velo.
con cui mi ci pulisco il culo...
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
Masada78 ha scritto:Rasputin ha scritto: stendo un pietoso velo.
con cui mi ci pulisco il culo...
Attento che è sottile.
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
Rasputin ha scritto:Masada78 ha scritto:Rasputin ha scritto: stendo un pietoso velo.
con cui mi ci pulisco il culo...
Attento che è sottile.
lo ripiego in più strati...
è un privilegio flirtare disgustosamente con te!
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
Masada78 ha scritto:Rasputin ha scritto:Masada78 ha scritto:Rasputin ha scritto: stendo un pietoso velo.
con cui mi ci pulisco il culo...
Attento che è sottile.
lo ripiego in più strati...
è un privilegio flirtare disgustosamente con te!
Hai le dita grosse
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
Rasputin ha scritto:
Hai le dita grosse
non solo quelle, tesoro...
(e adesso, gradirei un revival: i due coglioni enormi!)
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
Masada78 ha scritto:Rasputin ha scritto:
Hai le dita grosse
non solo quelle, tesoro...
(e adesso, gradirei un revival: i due coglioni enormi!)
Nono...ti dico solo, occhio a quando ti pulisci il culo
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
Masada, senza polemica alcuna.
Come caxxo si fa a razionalizzare sul trascendente? Ma che caxxo è poi sto trascendente?
Come caxxo si fa a razionalizzare sul trascendente? Ma che caxxo è poi sto trascendente?
davide- -------------
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Re: la differenza fra l'animale uomo e gli altri
Masada, stai sprecando risorseMasada78 ha scritto:Rasputin ha scritto:
Hai le dita grosse
non solo quelle, tesoro...
(e adesso, gradirei un revival: i due coglioni enormi!)
un film già ... previsto
sei su internet, e su A I, facci caso.
e divertiti, non te la prendere: è meglio.
detto popolare per queste casistiche: non si cava sangue dalle rape.
naturalmente qui non c'è "sangue" e non ci sono "rape",
è solo un'analogia classica, non una descrizione specifica della situazione.
non che questo faccia differenza, se si vuole perseguire qualche obiettivo.
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