Agnostico o agnostici?
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17 partecipanti
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Re: Agnostico o agnostici?
beh in realtà mi sento di spezzare un braccio in favore di rasputin, mi pare non abbia mai mescolato l'attività di amministratore e quella di horror rationis che flagella i post con le sue... hem, aggiungere termine a piacere. a memoria non ricordo alcun abuso\flame\cazzovario fatto in qualità di admin. (mentre ricordo molto bene quelli da utente, abuso di cazzate, stupro della ragione, vilipendio alla logica, offesa all'intelligenza )Masada78 ha scritto:mix ha scritto:
hai fatto in tempo a vedere Rasputin amministratore del forum?
oppure l'avevano già sollevato da quel ruolo quando sei arrivato?
ti lascio immaginare.
io c'ero...
effettivamente si son fatti passi da giganti.
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Re: Agnostico o agnostici?
mix ha scritto:a me non piace.
sono più per la filosofia
"è meglio essere sicuri di fare danni che rischiare anche lontanamente di subirne"
in questo forum è una strategia molto opportuna, visto l'alto tasso di stronzaggine riscontrabile.
È una vecchia questione: se non ti va, sei libero di andare a farti fottere altrove.
mix ha scritto:hai fatto in tempo a vedere Rasputin amministratore del forum?
oppure l'avevano già sollevato da quel ruolo quando sei arrivato?
ti lascio immaginare.
http://atei.forumitalian.com/t4389-riassetto
se lo fossi ancora, tu non saresti qui.
Rasputin- ..............
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Re: Agnostico o agnostici?
Non sopporti chi non è allineato alla tua frequenza mentale e così mandi tutti a buco uno ad uno; forse così resterai da solo e finalmente potrai continuare in pace a fare le tue seghe mentali.Rasputin ha scritto:mix ha scritto:a me non piace.
sono più per la filosofia
"è meglio essere sicuri di fare danni che rischiare anche lontanamente di subirne"
in questo forum è una strategia molto opportuna, visto l'alto tasso di stronzaggine riscontrabile.
È una vecchia questione: se non ti va, sei libero di andare a farti fottere altrove.
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La vera religione è la matematica, il resto è superstizione.
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Prece- -------------
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Re: Agnostico o agnostici?
se mio nonno avesse avuto la ruota sarebbe stato una carriolaRasputin ha scritto:mix ha scritto:a me non piace.
sono più per la filosofia
"è meglio essere sicuri di fare danni che rischiare anche lontanamente di subirne"
in questo forum è una strategia molto opportuna, visto l'alto tasso di stronzaggine riscontrabile.
È una vecchia questione: se non ti va, sei libero di andare a farti fottere altrove.mix ha scritto:hai fatto in tempo a vedere Rasputin amministratore del forum?
oppure l'avevano già sollevato da quel ruolo quando sei arrivato?
ti lascio immaginare.
http://atei.forumitalian.com/t4389-riassetto
se lo fossi ancora, tu non saresti qui.
i desideri sono cose naturali, ma la realtà è spesso diversa
ed è lei che determina le cose
se vuoi fare l'amministratore con pieni poteri fascisti devi farti un forum tuo, pare.
a me come si va modificando questo, di forum, va benissimo.
togliti dalla testa che queste cose condizionino negativamente la mia permanenza, se vuoi rappresentarti meglio la realtà.
forse è proprio tutto il contrario.
mix- -------------
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Re: Agnostico o agnostici?
addirittura un braccio spezzeresti ! ! !jessica ha scritto:beh in realtà mi sento di spezzare un braccio in favore di rasputin, mi pare non abbia mai mescolato l'attività di amministratore e quella di horror rationis che flagella i post con le sue... hem, aggiungere termine a piacere. a memoria non ricordo alcun abuso\flame\cazzovario fatto in qualità di admin. (mentre ricordo molto bene quelli da utente, abuso di cazzate, stupro della ragione, vilipendio alla logica, offesa all'intelligenza )
non è per nulla cristiano!
pensi che un ban abusivo comminato dal raspino-admin a me, nel momento che s'è reso conto che non ha neppure una lontanissima possibilità di tacitarmi ricorrendo a mezzi leciti, e che ad ogni palata di merda che svangava ne tornavano indietro 3, tu te lo sia scordato?
ban poi velocemente rimangiato con grande scorno di qualcuno?
oppure ti è sfuggito?
sarà stato ad aprile/maggio 2012.
ogni tanto ritorna a galla come un tappo di sughero
mix- -------------
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Re: Agnostico o agnostici?
Dacci un taglio anche tu.Rasputin ha scritto:se non ti va, sei libero di andare a farti fottere altrove.
Avete 50 anni, Anubi! Siete in grado di ignorarvi a vicenda?
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Re: Agnostico o agnostici?
Come ho giá detto, la mia "non" morale varia spesso e volentieri.Niques ha scritto:Lucatortuga ha scritto: Non mi pare di averti fatto domande.
Va bene.
Te ne fo io una, utopica ma sì posta:
Faresti il dittatore? Diventeresti ricco, avresti tutto quello che desideri, potresti soddisfare facilmente tutti i tuoi bisogni.
Per quale motivo?
Sarebbe o meno utile per te?
In generale, nella tua NON morale, che equilibrio c'è fra il tuo utile e il danno altrui?
Grazie.
(possono sembrare quattro, ma la domanda è una )
PS.
- Spoiler:
rispóndere (letter. ant. respóndere) v. intr. [lat. respondēre (comp. di re- e spondēre «promettere»), con mutamento di coniugazione] (io rispóndo, ecc.; pass. rem. rispósi [ant. rispuòsi], rispondésti, rispóse [ant. rispuòse], ecc.; part. pass. rispósto; aus. avere). –
1.
a. Parlare o scrivere a chi ha domandato o comunque detto o scritto qualcosa, per soddisfarne la richiesta: r. a voce; r. per scritto, per posta, per lettera, per e-mail, con un telegramma, con un sms, tramite (o a mezzo di) un intermediario; r. asciutto asciutto, secco secco, brevemente, evasivamente, freddamente, con (o in) due righe, con (o in) due parole; gli chiesi dove stava andando ma non mi rispose; appena ricevuta la tua lettera ti ho risposto subito; prov., il domandare è lecito, il r. è cortesia; essere incerto, titubante, deciso nel r.; r. al telefono, al citofono,
ecc., attuare la comunicazione, a seguito di una chiamata. Il compl. di
termine può essere costituito non dalla persona ma dalla cosa a cui si
dà risposta: r. a una domanda, a un’interrogazione, a un’interpellanza, a una lettera, a un invito, a una sfida. Il contenuto della risposta può essere precisato o qualificato con un avverbio o un compl. di modo: r. bene, male, a tono, a proposito, a sproposito, positivamente, negativamente, con criterio; con un compl. di mezzo: r. con buone o cattive ragioni, con solide argomentazioni, con un rifiuto, con parole aspre, con ingiurie, con un esempio, con un sì, con un no; con un gerundio: r. ribattendo, confutando, chiarendo, spiegando, accettando; o con una prop. oggettiva: gli risposi che non ero disposto ad aiutarlo; mi ha risposto di stare tranquillo; rispondi che non sono in casa; o anche con parole olofrastiche: r. di sì, di no (meno com. r. che sì, che no; ant. r. del sì, del no: ciascuno rispose del no, Boccaccio). Il destinatario della risposta può essere sottinteso: è un mese che gli ho scritto e ancora non ha risposto; spec. quando si tratti di un’interrogazione, un esame, ecc.: il candidato ha risposto bene, male, molto, poco, a tutte le domande, a tutto; o nel riportare le parole di un dialogo: «Stasera non posso» rispose Giovanni.
b. Con uso trans.: che cosa ti ha risposto?; proprio questo mi ha risposto; r. un sì, un no; r. due righe, due parole, brevemente; E ella avrebbe a me forse resposto Qualche santa parola sospirando (Petrarca); ormai disusato, r. un’insolenza, una villania, con parole di insolenza, di villania; non r. nulla, e per enfasi, non r. una parola, una sillaba; non r. verbo; scherz., mi ha risposto picche, negativamente o eludendo la mia domanda (v. picca1, n. 2). Può essere usato anche nel passivo, per lo più come impers. e seguito da una prop. soggettiva: mi fu risposto che non dovevo immischiarmi in queste cose; gli è stato risposto che deve aspettare ancora un po’; Così pregò ’l poeta e sì risposto Poco dinanzi a noi ne fu (Dante).
2. Con sign. particolari:
a. Rispondere ribattendo, confutando, o anche reagendo bruscamente: a questi argomenti c’è poco da r.; mi fu facile rispondergli che aveva preso un granchio; non mi abbasso a r. a simili accuse; r. per le rime, cioè con eguale vivacità e risolutezza (l’espressione deriva dalle risposte per le rime dei poeti antichi, v. risposta, n. 1 c); rispondere male, di traverso,
rivolgersi sgarbatamente a chi ci ha interpellato. Ribattere con
arroganza a un ordine, a un ammonimento provenienti da persona cui si
deve deferenza e rispetto: abìtuati a non r. ai superiori; bisogna sentire come risponde alla mamma! Anche, fig., reagire con la forza, con le armi: con la voglia ingorda Venìa per traboccarlo giù ne l’onda, Non pensando trovar chi gli risponda (Ariosto).
b.
Rispondere dando spiegazioni; quindi dare spiegazioni, rendere conto di
azioni o di fatti attribuiti a colpa ed essere obbligato a subirne le
conseguenze: di ciò che faccio non devo r. che a Dio e a me stesso; delle sue malefatte dovrà r. in tribunale; risponderai tu dell’incidente occorso a mio fratello; e di azioni altrui: i genitori sono tenuti a r. dei danni provocati dai figli in minore età. Essere disposto a ritenersi responsabile: se mi provocano non rispondo più di me stesso, delle mie azioni,
dimentico ogni senso di responsabilità; quindi, essere, rimanere
responsabile di persone affidate o di cose altrui per eventuali danni da
esse subìti: mandate pure con noi vostro figlio, ne rispondo io; io la bicicletta te la presto, ma ne rispondi tu personalmente; e con sign. analogo, con riferimento ad altri fatti negativi: la ditta non risponde dei ritardi nella consegna della merce; farò quel che mi ordinate ma non rispondo delle conseguenze. Negli stabilimenti balneari, in alberghi e sim.: l’amministrazione non risponde degli oggetti non dati in consegna alla direzione, per furti e smarrimenti.
c.
Nella recitazione o nel canto alternato di una preghiera, di
un’antifona, di una canzone, ecc., recitare o cantare la seconda parte o
la parte finale o il ritornello: r. alla messa, da parte di chi la serve, o da parte dell’assemblea dei fedeli; r. al rosario; la seguente canzone da Pampinea, rispondendo l’altre, fu cantata (Boccaccio), cantando la ripresa alla fine di ogni stanza.
3. Con sign. estens.:
a. Servirsi di altri mezzi che non siano le parole o gli scritti per rispondere alle richieste o alle parole altrui: mi rispose con un’occhiataccia, con una scrollata di spalle, con uno schiaffo, con un ghigno, con un sorriso, col silenzio; mi rispose strizzandomi l’occhio; gli risposi indicandogli la porta.
b.
Far seguire a una data azione un’altra azione, spesso di uguale genere
ma anche di genere diverso, per rispondere o come se si volesse
rispondere a essa: r. al saluto (a voce, con un cenno, e, per quanto concerne i militari, nei modi o con i mezzi prescritti a seconda delle circostanze); r. a un segnale; r. al fuoco, all’attacco nemico; r. alla guerra con la guerra.
Nello sport in genere, reagire all’azione dell’avversario con azione
analoga e opposta; in partic., nella scherma, eseguire una risposta (v. risposta, n. 2 b), e, nel tennis, respingere la palla quando l’avversario è al servizio (ha risposto con un passante incrociato). In alcuni giochi di carte, r. a una carta (o anche al compagno, a colore), con una carta dello stesso seme di quella gettata in gioco: r. a picche, a quadri, a bastoni, a denari.
c. Di azioni o fatti che seguono ad altri avendo con essi un legame di vario genere, reale o anche soltanto fittizio: al lampo rispose il tuono; ai colpi di fucile rispose l’urlo della folla atterrita; S’ode a destra uno squillo di tromba; A sinistra risponde uno squillo (Manzoni); risponde Al pianto il canto Delle cicale (D’Annunzio). Spesso dell’eco: da le aurate volte A lei l’impietosita Eco rispose (Parini); o di ambienti che rimandano l’eco: Bireno chiama; e al nome di Bireno Rispondean gli antri che pietà n’avieno (Ariosto).
4.
a. Mostrare di acconsentire alla chiamata, alla richiesta altrui con le parole o con altri atti: quando ti si chiama devi r.; suonammo il campanello e ci rispose un uomo, una voce d’uomo; r. al nome di ..., locuz. non com. e ricercata in luogo di avere nome, chiamarsi (chi di voi risponde al nome di Giovanni Rossi?); e col compl. di termine espresso dalla richiesta stessa: r. a una preghiera, a una supplica, all’appello della patria, accorrendo in aiuto.
b. Obbedire a uno stimolo, a un impulso (detto per lo più di azioni meccaniche o istintive): gli arti non rispondevano più agli stimoli nervosi; da vecchi la memoria non risponde più molto bene; analogam., di macchine, dispositivi, ecc.: la vettura non rispondeva più al freno, allo sterzo (o il freno, lo sterzo non risponde più); il motore non risponde come dovrebbe; la nave risponde bene, male, o non risponde, al timone; amplificatore elettrico che risponde bene, che ha una buona risposta. Anticam., fruttare bene, dare guadagno: Alessandro ... messo s’era in prestare a baroni sopra castella e altre loro entrate, le quali da gran vantaggio bene gli rispondeano (Boccaccio).
c. Essere in rapporto di corrispondenza, corrispondere: una serie di portici cui risponde, dalla parte opposta della piazza, un’altra serie; nel rifl., con valore reciproco: parti che si rispondono simmetricamente tra di loro. Più com. in senso fig., essere corrispondente, conforme, adatto: le sue vanterie non rispondono al suo effettivo valore; le mie parole forse non rispondono a ciò che voglio dire; questi provvedimenti non rispondono al bisogno, alle esigenze, ai desiderî della popolazione; l’esito non rispose alle speranze, alle aspettative.
5. non com. Andare a finire, sboccare o aprirsi, dare in o su, riferito a passaggi, strade, ambienti, porte e finestre: questa via risponde in piazza Venezia; un salotto, che rispondeva nel cortile (Manzoni); questa porta-finestra risponde sul giardino, sulla spiaggia; Io me ne stava alla finestra che risponde al prato (Leopardi). In senso fig., riferito a dolori, ripercuotersi: ho delle fitte al petto che mi rispondono alla schiena, o dietro la schiena. ◆ Part. pres. rispondènte: quand’egli, me non rispondente, disse (Boccaccio), qui in costruzione assoluta; e con riferimento all’eco: i tori ... con alte voci muggendo ti chiameranno per le rispondenti selve (Sannazzaro); anche come agg., corrispondente, con-forme, adatto: dicemo bello lo canto, quando le voci di quello, secondo debito de l’arte, sono intra sé rispondenti (Dante), in armonica corrispondenza; discorsi non rispondenti alla verità, alla realtà dei fatti; quest’oggetto non è più rispondente all’uso, al bisogno; fate adunque che alle vostre bellezze l’opere sien rispondenti (Boccaccio).
- Spoiler:
forum ‹fòorëm› s. ingl. [dal lat. forum «piazza, fòro»] (pl. forums ‹fòorëm∫›), usato in ital. al masch. (e pronunciato comunem. ‹fòrum›). –
1. Riunione pubblica per discutere argomenti d’interesse culturale, sociale, politico, ecc. (v. anche cineforum): un f. elettorale.
2.
estens. Con iniziale maiuscola, edificio adibito allo svolgimento di
manifestazioni pubbliche di vario genere (spec. di carattere sportivo): il F. di Los Angeles.
3.
Nel linguaggio di Internet, gruppo di utenti che s’incontrano in rete
per parlare di determinati argomenti, da scegliersi, eventualmente, tra
quelli resi disponibili da un apposito ventaglio di sezioni di
discussione (dette thread di discussione o, semplicem., thread): partecipare, intervenire a un forum.
Non ho principi base immutabili né un "equilibrio" predeterminato tra il mio utile e il danno altrui.
Tendenzialmente, se posso evitare danni inutili, lo faccio.
Lucatortuga- -------------
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Re: Agnostico o agnostici?
Hai detto che varia di caso in caso, io ti ho fatto un esempio concreto e tu non hai risposto.
Non so se si era capito, ma ti avevo chiesto di non essere laconico...
Poi se non vuoi rispondere (replicare, ribattere, ecc.) puoi dirlo.
Non so se si era capito, ma ti avevo chiesto di non essere laconico...
Poi se non vuoi rispondere (replicare, ribattere, ecc.) puoi dirlo.
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- Sì... mi chiamano Mimì! Ma il mio nome è Lucia!
- Ebbè, ovvio. Ma come avrò fatto a non capirlo?
Niques- -------------
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Re: Agnostico o agnostici?
Repetita iuvant.. Ho detto che varia di momento in momento ("spesso e volentieri"). Quindi, per quel che puó valere, posso dirti che in questo momento, se mi fosse data la possibilitá di fare il dittatore, lo farei.
Lucatortuga- -------------
- Numero di messaggi : 184
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Re: Agnostico o agnostici?
Lucatortuga ha scritto:Repetita iuvant.. Ho detto che varia di momento in momento ("spesso e volentieri"). Quindi, per quel che puó valere, posso dirti che in questo momento, se mi fosse data la possibilitá di fare il dittatore, lo farei.
Tu non ripeti, sei laconicamente ridondante.
Secondo me non leggi bene i post di chi si rivolge a te.
Questa la risposta l'avevo già intuita, perciò ti ho fatto una serie di domande anziché una (perché chiunque su questo forum, tranne te, risponderebbe con un minimo di argomentazioni).
Non sei mica ad un'interrogazione, che ti si devono tirare fuori le parole di bocca...
Che indolenza...
Ma che morale o utilità, è solo pigrizia mentale (per non dire meschinità).
Le persone si pongono dei dettami morali con l'idea di seguirli (al di là dei risultati...).
Tu non te li poni solo per giustificare il tuo comportamento.
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Niques- -------------
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Re: Agnostico o agnostici?
Le persone si pongono dei dettami morali (o se ne fanno porre) perché credono che seguendoli conseguiranno un vantaggio (benessere proprio e/o dei propri cari, dell'umanitá intera, salvezza, eterna beatitudine, ecc..)Niques ha scritto:
Le persone si pongono dei dettami morali con l'idea di seguirli (al di là dei risultati...).
Tu non te li poni solo per giustificare il tuo comportamento.
Io, molto più semplicemente, cambio spesso idea su quale sia il vantaggio che vorrei conseguire e, comunque, spesso fatico a trovare una correlazione causa/effetto (nel lungo periodo) tra comportamento individuale e risultato sperato.
Non mi devo "giustificare" in nessun modo, altrimenti i miei mutevoli precetti morali coinciderebbero con le mie azioni, cosa che non é.
Lucatortuga- -------------
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Re: Agnostico o agnostici?
Lucatortuga ha scritto:Le persone si pongono dei dettami morali (o se ne fanno porre) perché credono che seguendoli conseguiranno un vantaggio (benessere proprio e/o dei propri cari, dell'umanitá intera, salvezza, eterna beatitudine, ecc..)Niques ha scritto:
Le persone si pongono dei dettami morali con l'idea di seguirli (al di là dei risultati...).
Tu non te li poni solo per giustificare il tuo comportamento.
Io, molto più semplicemente, cambio spesso idea su quale sia il vantaggio che vorrei conseguire e, comunque, spesso fatico a trovare una correlazione causa/effetto (nel lungo periodo) tra comportamento individuale e risultato sperato.
Non mi devo "giustificare" in nessun modo, altrimenti i miei mutevoli precetti morali coinciderebbero con le mie azioni, cosa che non é.
Intendevo giustificare e te stesso (eh, a questo non si sfugge.).
Che poi vorrei proprio capire com'è possibile che pur cambiando come ti rifrulla i tuoi valori, i tuoi concetti di vantaggioso od utile, i tuoi comportamenti riescano comunque a discordare dai tuoi mutevoli precetti morali
Comunque sia mi interessava davvero la risposta a questa domanda, magari con un qualche esempio pratico:
In generale, nella tua NON morale, che equilibrio c'è fra il tuo utile e il danno altrui?
Ed aggiungo anche il rapporto fra bene altrui(o meglio generale) ed il tuo danno.
Danke.
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Niques- -------------
- Numero di messaggi : 6778
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Re: Agnostico o agnostici?
Com'é possibile che i miei comportamenti divergano dalla mia "deontologia"? Mi succede tutte le volte che ho voglia di fare la cosa X, penso sia "sbagliato" (nel senso di non vantaggioso per me) farla e subito dopo la faccio ugualmente.Niques ha scritto:Lucatortuga ha scritto:Le persone si pongono dei dettami morali (o se ne fanno porre) perché credono che seguendoli conseguiranno un vantaggio (benessere proprio e/o dei propri cari, dell'umanitá intera, salvezza, eterna beatitudine, ecc..)Niques ha scritto:
Le persone si pongono dei dettami morali con l'idea di seguirli (al di là dei risultati...).
Tu non te li poni solo per giustificare il tuo comportamento.
Io, molto più semplicemente, cambio spesso idea su quale sia il vantaggio che vorrei conseguire e, comunque, spesso fatico a trovare una correlazione causa/effetto (nel lungo periodo) tra comportamento individuale e risultato sperato.
Non mi devo "giustificare" in nessun modo, altrimenti i miei mutevoli precetti morali coinciderebbero con le mie azioni, cosa che non é.
Intendevo giustificare e te stesso (eh, a questo non si sfugge.).
Che poi vorrei proprio capire com'è possibile che pur cambiando come ti rifrulla i tuoi valori, i tuoi concetti di vantaggioso od utile, i tuoi comportamenti riescano comunque a discordare dai tuoi mutevoli precetti morali
Comunque sia mi interessava davvero la risposta a questa domanda, magari con un qualche esempio pratico:
In generale, nella tua NON morale, che equilibrio c'è fra il tuo utile e il danno altrui?
Ed aggiungo anche il rapporto fra bene altrui(o meglio generale) ed il tuo danno.
Danke.
Come ti ho giá detto la mia morale non prevede alcun equilibrio, prevede solo ed esclusivamente il mio utile (il quale, incidentalmente, puó ricomprendere in se stesso o presupporre l'utile altrui).
Lucatortuga- -------------
- Numero di messaggi : 184
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Re: Agnostico o agnostici?
Trovi un portafogli pieno di soldi. Nessuno ti vede raccoglierlo. Che fai?
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Niques- -------------
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Re: Agnostico o agnostici?
Mi tengo i soldi e butto il resto nella buca delle lettere.
Lucatortuga- -------------
- Numero di messaggi : 184
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Re: Agnostico o agnostici?
io so quello che farei se risponde "dipende!"Niques ha scritto:Trovi un portafogli pieno di soldi. Nessuno ti vede raccoglierlo. Che fai?
loonar- ----------
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Re: Agnostico o agnostici?
esistono ancora i signoriLucatortuga ha scritto:Mi tengo i soldi e butto il resto nella buca delle lettere.
e Tortuca modestamente lo nacque!
loonar- ----------
- Numero di messaggi : 17345
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Re: Agnostico o agnostici?
Quanta gentaglia nel mondo
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Niques- -------------
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Re: Agnostico o agnostici?
Eh sí, pieno di gentaglia moralista che si arroga il diritto di giudicare gli altri.
Almeno i baciapile hanno la scusante di temere la dannazione eterna.
Voi moralisti atei, invece, lo fate solo per il gusto di rompere i coglioni?
Almeno i baciapile hanno la scusante di temere la dannazione eterna.
Voi moralisti atei, invece, lo fate solo per il gusto di rompere i coglioni?
Lucatortuga- -------------
- Numero di messaggi : 184
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Re: Agnostico o agnostici?
Lucatortuga ha scritto:Eh sí, pieno di gentaglia moralista che si arroga il diritto di giudicare gli altri.
Almeno i baciapile hanno la scusante di temere la dannazione eterna.
Voi moralisti atei, invece, lo fate solo per il gusto di rompere i coglioni?
Si!
___________________
La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem.(Ockham)
Paolo- --------------
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Re: Agnostico o agnostici?
che reazione stizzita! Ma tu confondi morale con moralismo.
eh, caro mio. Bella la vita di chi non ha morale!
Ma chi ruba è gentaglia punto.
eh, caro mio. Bella la vita di chi non ha morale!
Ma chi ruba è gentaglia punto.
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Re: Agnostico o agnostici?
E chi lascia in giro le cose é un pirla.
Comunque chi giudica gli altri usando come metro le proprie convinzioni morali (qualunque ne sia il fondamento) é un moralista.
Per te é gentaglia chi ruba, per me lo é chi giudica (a meno che non lo faccia per mestiere in un'aula di tribunale).
Comunque chi giudica gli altri usando come metro le proprie convinzioni morali (qualunque ne sia il fondamento) é un moralista.
Per te é gentaglia chi ruba, per me lo é chi giudica (a meno che non lo faccia per mestiere in un'aula di tribunale).
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Re: Agnostico o agnostici?
anche perché sapere che c'è in giro un ladruncolo non è che mi garbi molto. Scusi sa!Lucatortuga ha scritto:Eh sí, pieno di gentaglia moralista che si arroga il diritto di giudicare gli altri.
Almeno i baciapile hanno la scusante di temere la dannazione eterna.
Voi moralisti atei, invece, lo fate solo per il gusto di rompere i coglioni?
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Re: Agnostico o agnostici?
Lucatortuga ha scritto:E chi lascia in giro le cose é un pirla.
Comunque chi giudica gli altri usando come metro le proprie convinzioni morali (qualunque ne sia il fondamento) é un moralista.
Per te é gentaglia chi ruba, per me lo é chi giudica (a meno che non lo faccia per mestiere in un'aula di tribunale).
Hai visto? Ti dai di gentaglia da solo, allora siamo d'accordo!
Ma poi, mie convinzioni morali?
Ma non farmi ridere. Non ci vogliono grandi elecubrazioni per capire che nel momento in cui si ruba un portafoglio si fa un torto (per lo più gratuito) a qualcuno. Lo sai anche tu. Sono concetti così semplici che non c'è nemmeno una morale da tirare in ballo, poiché si può pure non essere di buoni sentimenti, ma questa è semplice convivenza e chi vuole vivere in società dovrebbe accettarlo.
E chi ruba il portafoglio fa deliberatamente torto a qualcuno e in piena consapevolezza delle conseguenze che ciò comporta, ergo è semplicemente disprezzabile.
E se qualcuno si indigna, gli dai pure del moralista? Guarda, non sei proprio difendibile, mi dispiace.
Fra l'altro (mi sembra assurdo doverlo scrivere esplicitamente), se tu perdessi il portafoglio pieno di soldi probabilmente ti daresti del pirla da solo, certo, (come molti, credo) ma se ti ritornasse vuoto... altro che gentaglia, non m'immagino il turpiloquio!
Via, via...
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Niques- -------------
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Re: Agnostico o agnostici?
Ragazzi, che livello.
Qui manco siete in grado di concettualizzare elementi base come l'impossibilitá di oggettivizzare il bene e il male, e state pure a darvi le pacche sulla schiena uno con l'altro.
Fossi in te, Niques, andrei a vedermi qualche testo elementare di teoria del diritto o di filosofia morale. Cosí, quando anche tu avrai scoperto che la proprietá non esiste per diritto divino ma per pura convenzione sociale, e che ogni convenzione sociale ha validitá puramente contingente, potremo tornare serenamente a discorrere di morale, ed io a rispondere alle tue domande, se ce ne sono altre.
Qui manco siete in grado di concettualizzare elementi base come l'impossibilitá di oggettivizzare il bene e il male, e state pure a darvi le pacche sulla schiena uno con l'altro.
Fossi in te, Niques, andrei a vedermi qualche testo elementare di teoria del diritto o di filosofia morale. Cosí, quando anche tu avrai scoperto che la proprietá non esiste per diritto divino ma per pura convenzione sociale, e che ogni convenzione sociale ha validitá puramente contingente, potremo tornare serenamente a discorrere di morale, ed io a rispondere alle tue domande, se ce ne sono altre.
Lucatortuga- -------------
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Re: Agnostico o agnostici?
Lucatortuga ha scritto:Ragazzi, che livello.
Qui manco siete in grado di concettualizzare elementi base come l'impossibilitá di oggettivizzare il bene e il male, e state pure a darvi le pacche sulla schiena uno con l'altro.
Fossi in te, Niques, andrei a vedermi qualche testo elementare di teoria del diritto o di filosofia morale. Cosí, quando anche tu avrai scoperto che la proprietá non esiste per diritto divino ma per pura convenzione sociale, e che ogni convenzione sociale ha validitá puramente contingente, potremo tornare serenamente a discorrere di morale, ed io a rispondere alle tue domande, se ce ne sono altre.
Perché giustamente io ho detto altro...
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Re: Agnostico o agnostici?
Lucatortuga ha scritto:Ragazzi, che livello.
Qui manco siete in grado di concettualizzare elementi base come l'impossibilitá di oggettivizzare il bene e il male, e state pure a darvi le pacche sulla schiena uno con l'altro.
Ma cosa stai dicendo?? Chi ha detto che non si possa oggettivare? Il fatto che la morale, con le relative conseguenze sui valori che regolano i rapporti umani, vari nel tempo e nelle culture, questo non vuol dire che non ci siano elementi universalmente condivisi e oggettivamente validi.
Lucatortuga ha scritto:
Cosí, quando anche tu avrai scoperto che la proprietá non esiste per diritto divino ma per pura convenzione sociale, e che ogni convenzione sociale ha validitá puramente contingente, potremo tornare serenamente a discorrere di morale, ed io a rispondere alle tue domande, se ce ne sono altre.
Più che altro non esiste dio!!
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La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem.(Ockham)
Paolo- --------------
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Re: Agnostico o agnostici?
Hai detto tutt'altro.. Per di piú facendo confusione, in modo molto ingenuo, tra accettazione del "patto sociale" ed osservanza delle regole ad esso sottese.
Lucatortuga- -------------
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Re: Agnostico o agnostici?
Dogmi atei??? Fantastico..Paolo ha scritto:
Ma cosa stai dicendo?? Chi ha detto che non si possa oggettivare? Il fatto che la morale, con le relative conseguenze sui valori che regolano i rapporti umani, vari nel tempo e nelle culture, questo non vuol dire che non ci siano elementi universalmente condivisi e oggettivamente validi.
Lucatortuga- -------------
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Re: Agnostico o agnostici?
Perdonami, ma io non vedo tutta questa differenza fra:
(rubare comporta danno altrui) non c'è nemmeno una morale da tirare in ballo, questa è semplice convivenza
e
la proprietá non esiste per diritto divino ma per pura convenzione
sociale
a parte che tu la fai filosofica, io la faccio pratica.
Anzi. Tu facevi un discorso molto vago ed impreciso. Io per capire meglio ti ho chiesto di fare degli esempi pratici e ti ho posto domande pratiche, per portare il discorso della morale a livello pragmatico. Mi sembrava chiaro.
Tu prima hai fatto la scenetta adolescienziale, ora fai il "toh, leggiti un libro"
e tiri fuori discorsi sull'oggettivizzazione del bene e del male, il diritto ecc. (per la serie "non sei al mio livello" - cosa che puoi pure pensare, per carità, ma almeno fai come Masada a questo punto) - cosa che certamente non hai fatto nel momento in cui "ti sei preso i soldi dal portafoglio ed hai buttato il portafogli nella cassetta delle lettere".
E per fare la spocchiosa come te, io ho scritto:
Non ci vogliono grandi elecubrazioni per capire che nel momento in cui
si ruba un portafoglio si fa un torto (per lo più gratuito) a qualcuno.
Lo sai anche tu. Sono concetti così semplici che non c'è nemmeno una
morale da tirare in ballo, poiché si può pure non essere di buoni
sentimenti, ma questa è semplice convivenza e chi vuole vivere in
società dovrebbe accettarlo.
e non: bisogna accettarla. Non bisogna accettare la convivenza, ma il fatto che per le convenzioni sociali che ti sono contingenti, per usare le tue parole, dovresti (neppure devi!) accettare il fatto che nel momento in cui si ruba un portafoglio si fa torto a qualcuno. (e che, aldilà delle tue speculazioni sull'oggettivizzazione del bene e del male, la società di chiamerà "gentaglia", se non peggio).
Poi magari mi sbaglio e la morale non ha alcun valore pratico e serve solo a stipendiare i filosofi...
(rubare comporta danno altrui) non c'è nemmeno una morale da tirare in ballo, questa è semplice convivenza
e
la proprietá non esiste per diritto divino ma per pura convenzione
sociale
a parte che tu la fai filosofica, io la faccio pratica.
Anzi. Tu facevi un discorso molto vago ed impreciso. Io per capire meglio ti ho chiesto di fare degli esempi pratici e ti ho posto domande pratiche, per portare il discorso della morale a livello pragmatico. Mi sembrava chiaro.
Tu prima hai fatto la scenetta adolescienziale, ora fai il "toh, leggiti un libro"
e tiri fuori discorsi sull'oggettivizzazione del bene e del male, il diritto ecc. (per la serie "non sei al mio livello" - cosa che puoi pure pensare, per carità, ma almeno fai come Masada a questo punto) - cosa che certamente non hai fatto nel momento in cui "ti sei preso i soldi dal portafoglio ed hai buttato il portafogli nella cassetta delle lettere".
E per fare la spocchiosa come te, io ho scritto:
Non ci vogliono grandi elecubrazioni per capire che nel momento in cui
si ruba un portafoglio si fa un torto (per lo più gratuito) a qualcuno.
Lo sai anche tu. Sono concetti così semplici che non c'è nemmeno una
morale da tirare in ballo, poiché si può pure non essere di buoni
sentimenti, ma questa è semplice convivenza e chi vuole vivere in
società dovrebbe accettarlo.
e non: bisogna accettarla. Non bisogna accettare la convivenza, ma il fatto che per le convenzioni sociali che ti sono contingenti, per usare le tue parole, dovresti (neppure devi!) accettare il fatto che nel momento in cui si ruba un portafoglio si fa torto a qualcuno. (e che, aldilà delle tue speculazioni sull'oggettivizzazione del bene e del male, la società di chiamerà "gentaglia", se non peggio).
Poi magari mi sbaglio e la morale non ha alcun valore pratico e serve solo a stipendiare i filosofi...
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Re: Agnostico o agnostici?
Io se trovo un portafoglio per strada ci guardo dentro.
Ci sono 20 euro ed una tessera da studente, faccio quel che posso per restituire il tutto.
Ci sono un paio di centinaia di euro in contanti ed un paio di CC gold, mi tengo il contante e provo a mungere le CC.
Augh ho detto
Ci sono 20 euro ed una tessera da studente, faccio quel che posso per restituire il tutto.
Ci sono un paio di centinaia di euro in contanti ed un paio di CC gold, mi tengo il contante e provo a mungere le CC.
Augh ho detto
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Re: Agnostico o agnostici?
Rasputin ha scritto:Io se trovo un portafoglio per strada ci guardo dentro.
Ci sono 20 euro ed una tessera da studente, faccio quel che posso per restituire il tutto.
Ci sono un paio di centinaia di euro in contanti ed un paio di CC gold, mi tengo il contante e provo a mungere le CC.
Augh ho detto
Già è una risposta migliore!
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Re: Agnostico o agnostici?
Eh si, ho notato che da queste parti viaggiate molto sul pragmatico e molto poco sul filosofico.. Forse un giorno vi capiterá di chiedervi per quale strano motivo l'ormai ex papa B16 ha rivolto i suoi peggiori strali non contro l'ateismo ma contro il "relativismo", additandolo infinite volte come il peggior nemico della chiesa di dio.
Lucatortuga- -------------
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Re: Agnostico o agnostici?
Quando ho trovato un portafoglio (e mi è capitato) ho visto di chi era. Ho cercato il suo numero di telefono. L'ho avvisato e lui è venuto a riprenderselo. E' successo anni fa e ora non ricordo quanto c'era dentro. In ogni caso per quanto fosse era sempre poco. E per me per poco non vale la pena di appropriarsi di poco. Se proprio vuoi rubare almeno fallo bene. Per poco ....si può anche essere onesti!
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Re: Agnostico o agnostici?
Lucatortuga ha scritto:Eh si, ho notato che da queste parti viaggiate molto sul pragmatico e molto poco sul filosofico.. Forse un giorno vi capiterá di chiedervi per quale strano motivo l'ormai ex papa B16 ha rivolto i suoi peggiori strali non contro l'ateismo ma contro il "relativismo", additandolo infinite volte come il peggior nemico della chiesa di dio.
Cosa c'entra? Nulla.
Il fatto è che io con te sono partita nel senso più pratico possibile ed era chiaro. Non ti sono certo mancante le occasioni di spostarla su un altro piano: non lo hai fatto.
E' come se dopo aver fatto la spesa tu mi dicessi che sono attaccata ai soldi perché mi sono fatta dare il resto.
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Re: Agnostico o agnostici?
Campa cavallo..
C'entra, e molto. Credimi, sulla fiducia.
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Lucatortuga- -------------
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Re: Agnostico o agnostici?
Rasputin ha scritto:Io se trovo un portafoglio per strada ci guardo dentro.
Ci sono 20 euro ed una tessera da studente, faccio quel che posso per restituire il tutto.
Ci sono un paio di centinaia di euro in contanti ed un paio di CC gold, mi tengo il contante e provo a mungere le CC.
Augh ho detto
mi discosto solo nel fatto che se ci sono CC prestigiose dopo aver fottuto i soldi lo contatto e gli restituisco il portafoglio vuoto con speranza di ulteriore ricompensa....
non so mungere CC a meno che non trovo magici numerini scritti in un foglietto nascosto...
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Re: Agnostico o agnostici?
Paolo ha scritto:Quando ho trovato un portafoglio (e mi è capitato) ho visto di chi era. Ho cercato il suo numero di telefono. L'ho avvisato e lui è venuto a riprenderselo. E' successo anni fa e ora non ricordo quanto c'era dentro. In ogni caso per quanto fosse era sempre poco. E per me per poco non vale la pena di appropriarsi di poco. Se proprio vuoi rubare almeno fallo bene. Per poco ....si può anche essere onesti!
Viva la sincerità!
Ed è anche onestà.
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Re: Agnostico o agnostici?
Lucatortuga ha scritto:Campa cavallo..
C'entra, e molto. Credimi, sulla fiducia.
Disse l'agnostico
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Re: Agnostico o agnostici?
Niques ha scritto:Lucatortuga ha scritto:Campa cavallo..
C'entra, e molto. Credimi, sullafiduciafede.
Disse l'agnostico
Infatti.
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Re: Agnostico o agnostici?
alla credente.Niques ha scritto:Lucatortuga ha scritto:Campa cavallo..
C'entra, e molto. Credimi, sulla fiducia.
Disse l'agnostico
Lucatortuga- -------------
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Re: Agnostico o agnostici?
Lucatortuga ha scritto:Eh si, ho notato che da queste parti viaggiate molto sul pragmatico e molto poco sul filosofico.. Forse un giorno vi capiterá di chiedervi per quale strano motivo l'ormai ex papa B16 ha rivolto i suoi peggiori strali non contro l'ateismo ma contro il "relativismo", additandolo infinite volte come il peggior nemico della chiesa di dio.
seppure non accetti la radicalità del tuo dubbio formale capisco perfettamente quello che sostieni ed è "vero".
non credo tuttavia tu riesca a vivere coerentemente a quello che sostieni.
io ci provai e per me è stato una merda.
non si discosta molto dall'approccio di gente come hitler, è un "aldilà del bene e del male" assordante alla coscienza, è il più radicale deicidio, perchè se muore ogni verità morale, ogni assoluto, dio non ha più alcuna speranza di risorgere nelle menti, mentre finchè si coltiva un assoluto, che sia il metodo scientifico, che sia un valore, un principio, questo "un" è ancora e già "dio" in germe.
se però esci dal piano formale, la tua coerenza è un filo di arianna che paradossalmente potrebbe catapultarti in antitesi a una fede irrazionale assoluta, nel momento in cui la tua coeerenza diventi l'ultimo assoluto.
mentre per molti atei incoerenti formalmente perchè "morali" questa loro incoerenza inconsapevole è un apice di un "relativismo" senza uscita, perchè senza coerenza.
si capisce?
forse b16 si sbaglia per questo, e forse anche per questo se ne va sconfitto prima di morire.
non ha visto quel filo e la impossibilità di contrapposizione all'incoerenza.
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Masada- -----------
- Numero di messaggi : 1558
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Re: Agnostico o agnostici?
Perche' non pensare il relativismo morale in maniera piu' costruttiva? Per esempio come coesistenza di diverse sensibilita' ed interpretazioni morali che possono trovarsi nello stesso tempo e nello stesso luogo (considerare posti ed epoche diverse pare scontato!)... e anche -possibilmente- all'interno della stessa persona. Io non la vedo come un'interpretazione poi cosi lontana dalla realta', anzi, essa sarebbe utile per spiegare l'incoerenza umana quando si tratta di prendere decisioni in ambito morale, anche banali (vedi esempio del portafoglio).
Sally- -------------
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Re: Agnostico o agnostici?
@ Masada
Toh, ogni tanto si fa vivo un interlocutore serio..
Hai colto perfettamente il senso di quanto stavo dicendo.
Fortunatamente, riesco a mantenere il mio relativismo morale confinato sul piano formale/teorico.
Lo considero, comunque, un punto di condivisione fondamentale su cui costruire qualsiasi discussione su temi etici. I "principi fondamentali", a mio parere, non possono essere legittimati se non come prodotto di confronto e mediazione tra differenti istanze morali.
Toh, ogni tanto si fa vivo un interlocutore serio..
Hai colto perfettamente il senso di quanto stavo dicendo.
Fortunatamente, riesco a mantenere il mio relativismo morale confinato sul piano formale/teorico.
Lo considero, comunque, un punto di condivisione fondamentale su cui costruire qualsiasi discussione su temi etici. I "principi fondamentali", a mio parere, non possono essere legittimati se non come prodotto di confronto e mediazione tra differenti istanze morali.
Lucatortuga- -------------
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Re: Agnostico o agnostici?
Lucatortuga ha scritto:@ Masada
Toh, ogni tanto si fa vivo un interlocutore serio..
Hai colto perfettamente il senso di quanto stavo dicendo.
Fortunatamente, riesco a mantenere il mio relativismo morale confinato sul piano formale/teorico.
Lo considero, comunque, un punto di condivisione fondamentale su cui costruire qualsiasi discussione su temi etici. I "principi fondamentali", a mio parere, non possono essere legittimati se non come prodotto di confronto e mediazione tra differenti istanze morali.
Quando?
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Niques- -------------
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Re: Agnostico o agnostici?
Sempre. In qualsiasi momento o situazione decido quale alternativa rappresenta un "bene" e quale un "male". Pragmaticamente, per comoditá, scelgo di vivere secondo le regole (leggi) vigenti nel luogo in cui mi trovo, accettando in anticipo le conseguenze che quel sistema mi riserva in caso di loro violazione e valutando caso per caso secondo convenienza.
Lucatortuga- -------------
- Numero di messaggi : 184
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Re: Agnostico o agnostici?
molto pragmaticamemte la morale di un non credente è il risultato della mediazione fra bisogni/desideri individuali e bisogni/desideri collettivi, cioè della comunità a cui appartiene quel'individuo. Come al solito a meno di non fare contorsionismi dialettici non c'è nessun spazio per dio e nemmeno per l'idea di dio, oltremodo comportamenti nichilisti alla Tortuca non hanno ragion d'essere.
loonar- ----------
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Re: Agnostico o agnostici?
La morale ha sempre un origine genetica, nel senso che sono sempre i "geni tiranni" che anche in modo indiretto, determinano ogni scelta del nostro comportamento. A questo non sfuggono nemmeno i nostri sentimenti. Tanto meno la morale!
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Paolo- --------------
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Re: Agnostico o agnostici?
quanto detto da Paolo si integra al mio discorso in quanto i bisogni/desideri sono il risultato delle necessità dei "geni tiranni".
loonar- ----------
- Numero di messaggi : 17345
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Re: Agnostico o agnostici?
Sono "bolle" culturali in cui la religione ha fatto la parte grossa, questo per la morale. Morale è soggettiva.
Diversa è l'etica la quale è in grado di riconoscere le eventuali "esagerazioni" della morale. Etica è oggettiva.
Non ero intervenuto perché Luca ha parlato di etica... perciò mi sono tenuto sul neutro - poi forse non ho compreso qualcosa, non so...
Diversa è l'etica la quale è in grado di riconoscere le eventuali "esagerazioni" della morale. Etica è oggettiva.
Non ero intervenuto perché Luca ha parlato di etica... perciò mi sono tenuto sul neutro - poi forse non ho compreso qualcosa, non so...
SergioAD- -------------
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Re: Agnostico o agnostici?
Morale (da mos, moris) ed etica (da ἦθος) sono sinonimi, etimologicamente parlando.SergioAD ha scritto:Sono "bolle" culturali in cui la religione ha fatto la parte grossa, questo per la morale. Morale è soggettiva.
Diversa è l'etica la quale è in grado di riconoscere le eventuali "esagerazioni" della morale. Etica è oggettiva.
Non ero intervenuto perché Luca ha parlato di etica... perciò mi sono tenuto sul neutro - poi forse non ho compreso qualcosa, non so...
L'uno in latino, l'altro in greco, avevo entrambi il significato di "comportamento, costume, consuetudine".
Dopodiché, tra i tanti significati diversi con cui i due termini vengono disinvoltamente usati oggigiorno, entrambi possono avere accezioni soggettive o oggettive.
Lucatortuga- -------------
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