Atei Italiani
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L'Ateo nichilista, il nuovo spettro - post pro morale atea

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davide
ateoindeciso
claudio285
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Messaggio Da Libero Sab 27 Dic 2008 - 20:47

ateoindeciso ha scritto:In fondo siamo d'accordo. E' solo che l'ateo dovrebbe avere il buon gusto di non parlare di morale. Da noi ci sono molti "atei devoti" e forse anche un po' ipocriti. Se l'ateo vuol fare quello che vuole, lo faccia, ma almeno ci risparmi le giustificazioni...

Ma parlare di morale relativa per te è "creare giustificazioni" ehhhhhhh??
Ma dire che la morale muta nel tempo per adattarsi alle necessità che impone la convivenza in una società è "creare giustificazioni" ehhhhhhh??

Io non so che morale tu segua, ma gia il fatto che tu faccia di una sola erba un fascio, mi fa credere che anche tu di morale sappia ben poco. Come la nostra beneamata chiesa. Che ha rispetto solo per se stessa.

Libero
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Messaggio Da claudio285 Sab 27 Dic 2008 - 21:00

ateoindeciso ha scritto:@ tutti

beh, è chiaro che a parlare rigorosamente solo l'azione è morale o immorale, eppure per quanto possa sembrare strano anche il sentimento è, almeno in parte, qualcosa di culturale, e dunque qualcosa che ha un suo senso solo all'interno di un certo ordine morale. così ad es. claudio fa esempi di sentimenti morali che sono tali solo all'interno della nostra cultura, e non magari in altre. e così sembrerebbe che la morale sia qualcosa di "relativo".

l'esempio che ho fatto era calzante nella nostra cultura fino a un po' di tempo fa, mentre oggi per la legge italiana non lo è più. e così sembrerebbe che la morale muti con le situazioni e con i tempi. ma una morale che muta, che ha valore solo rispetto ai tempi, non ha un valore assoluto. non è una morale che possa minacciare dannazioni eterne. ma di una morale come questa posso anche ridere.

l'ateismo pare così negare a se stesso ogni possibilità di una morale "atea" o "laica": se la morale ha bisogno di una fede, e l'ateo nega la fede, è evidente che l'ateo non può far riferimento fino in fondo a nessun codice morale. l'ateo dunque sarà non immorale, ma a-morale. il mio esempio voleva andar bene anche ad una morale "laica" (fondata sul rispetto degli altri): ma come mi avete ricordato voi la stessa legge ha abolito quest'articolo. La palla torna perciò agli atei: com'è possibile una morale laica (o atea, chiamatela come volete)? O ancor prima: è possibile una morale del genere? Oppure l'ateo è solo quello che ha trovato la scusa buona per fare quello che vuole?

ps. e questa distinzione così rigorosa tra sentimento e azione funziona davvero? Sono cose così diverse? O non potrebbe darsi che il sentimento non sia che il "movimento interiore" dell'azione, colto prima di trasformarsi in azione esplicita, esterna, pubblica? siamo così sicuri che l'azione non sia prima di tutto "azione interiore" e solo dopo, e secondariamente, esteriore?

ma no, i sentimenti di colpa, di gratitudine, di invidia, di paura dell'autorità ecc. sono propri di tutti gli esseri umani, non sono cultura dipendenti. I tutte le culture si teme la colpa, si invidia chi sembra aver avuto ingiustamente di più, ri è riconoscienti verso chi ci ha fatto del bene ecc.




Alcuni ne sono privi, o almeno si pensa. Per es. i sociopatiti, i criminali seriali.

La morale atea è possibile come morale individuale. E' riflessione, ascolto delle ragioni degli altri e ascolto interiore del patrimonio culturale che ci è proprio.
L'ateo non può permettersi di leggere una sola bibbia, ma ne deve leggere molte. Deve studiare perchè sa che c'è un mondo intero da conoscere, e che non è stato mai conosciuto veramente.

Inoltre le opinioni morali sono in noi date. Esse vengono apprese indipendentemente dalla volontà di chi le apprende con l'educazione. Nessuna persona è immaginabile priva di valori morali. La saldezza di auesti valori è un'altro problema, ma non sembra che le organizzazioni giganti tipo chiesa possano del tutto garantire sulla saldezza di valori di chi ne è associato.

Non credo che in una società in cui i credenti fossero minoranza o non ci fossero ci sarebbero più omicidi, o stupri, o chissà quali oscenità.

claudio285
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Messaggio Da Ludwig von Drake Dom 28 Dic 2008 - 19:59

ateoindeciso ha scritto:(...)l'esempio che ho fatto era calzante nella nostra cultura fino a un po' di tempo fa, mentre oggi per la legge italiana non lo è più. e così sembrerebbe che la morale muti con le situazioni e con i tempi. ma una morale che muta, che ha valore solo rispetto ai tempi, non ha un valore assoluto. non è una morale che possa minacciare dannazioni eterne. ma di una morale come questa posso anche ridere.(...)
Puoi riderne quanto vuoi, ma se la morale relativa fa scaturire leggi (come accade oggi) e tu ridendo ridendo le infrangi, esistono istituzioni pubbliche che dovrebbero farti capire cosa significa rispetto della legge (relativa).
Ludwig von Drake
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Messaggio Da Ospite Dom 28 Dic 2008 - 22:31

ERRI8013 ha scritto:
ateoindeciso ha scritto:(...)l'esempio che ho fatto era calzante nella nostra cultura fino a un po' di tempo fa, mentre oggi per la legge italiana non lo è più. e così sembrerebbe che la morale muti con le situazioni e con i tempi. ma una morale che muta, che ha valore solo rispetto ai tempi, non ha un valore assoluto. non è una morale che possa minacciare dannazioni eterne. ma di una morale come questa posso anche ridere.(...)
Puoi riderne quanto vuoi, ma se la morale relativa fa scaturire leggi (come accade oggi) e tu ridendo ridendo le infrangi, esistono istituzioni pubbliche che dovrebbero farti capire cosa significa rispetto della legge (relativa).
...
Senza contare che una morale... " che possa minacciare dannazioni eterne...." sarebbe del tutto... "amorale": non sarebbe affatto una... morale!...
E non è un gioco di parole.
...

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